Il mistero dell’incarnazione (1)

Nell’Età della Grazia, Giovanni spianò la strada a Gesù. Non potendo compiere l’opera di Dio Stesso, compì solo il dovere dell’uomo. Benché fosse il precursore del Signore, non poteva rappresentare Dio; era solo un uomo di cui lo Spirito Santo Si avvaleva. Dopo che Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo discese su di Lui come una colomba e a quel punto diede avvio alla Sua opera, ossia cominciò a svolgere il ministero di Cristo. È per questo motivo che assunse l’identità di Dio, perché era da Dio che proveniva. A prescindere da come fosse stata la Sua fede prima di allora (può darsi che fosse stata ora debole ora forte) tutto ciò apparteneva alla normale vita umana che aveva condotto prima di svolgere il Suo ministero. Dopo essere stato battezzato (ossia dopo l’unzione) Egli ebbe immediatamente con Sé il potere e la gloria di Dio e così cominciò a svolgere il Suo ministero. Poteva operare segni e prodigi, fare miracoli, e aveva potere e autorità, perché operava direttamente per conto di Dio Stesso; svolgeva l’opera dello Spirito al Suo posto ed esprimeva la Sua voce. Dunque era Dio Stesso: questo è indiscutibile. Giovanni venne utilizzato dallo Spirito Santo. Non poteva rappresentare Dio ed era nell’impossibilità di farlo. Se l’avesse desiderato, lo Spirito Santo non lo avrebbe permesso, perché Giovanni non era in grado di compiere l’opera che Dio Stesso intendeva realizzare. Forse in lui c’era una forte componente di volontà umana, o qualcosa di deviante; in nessun caso avrebbe potuto rappresentare direttamente Dio. I suoi sbagli e la sua assurdità rappresentavano soltanto lui, ma la sua opera era rappresentativa dello Spirito Santo. Però non si può dire che tutto, in lui, rappresentasse Dio. Le sue distorsioni avrebbero forse potuto rappresentare anche Dio? È normale che ci siano delle distorsioni nella rappresentazione dell’uomo, ma se ci fossero delle deviazioni nella rappresentazione di Dio, non sarebbe per Lui un disonore? Non sarebbe una blasfemia contro lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo non permette con leggerezza all’uomo di prendere il posto di Dio, anche se viene esaltato da altri. Se non è Dio, in ultimo non riuscirebbe a mantenersi saldo. Lo Spirito Santo non permette all’uomo di rappresentare Dio come più gli aggrada! Per esempio, è stato lo Spirito Santo a rendere testimonianza a Giovanni e anche a rivelare che sarebbe stato lui a spianare la strada a Gesù, ma l’opera svolta su di lui dallo Spirito Santo era ben misurata. L’unica cosa che fu chiesta a Giovanni era di spianare la strada a Gesù, preparare la via per Lui. In altre parole, lo Spirito Santo appoggiò solo la sua opera di spianamento della strada e gli permise di svolgere solo tale opera: a Giovanni non fu consentito di fare altro. Giovanni rappresentava Elia, e rappresentava un profeta che aveva spianato la strada. In ciò era sostenuto dallo Spirito Santo; finché la sua opera consistette nello spianare la strada, lo Spirito Santo la sostenne. Tuttavia, se Giovanni avesse rivendicato di essere Dio Stesso e affermato di essere venuto a completare l’opera di redenzione, lo Spirito Santo avrebbe dovuto disciplinarlo. Per quanto grande sia stata l’opera di Giovanni, e per quanto sia stata sostenuta dallo Spirito Santo, la sua opera non era priva di limiti. È vero, infatti, che la sua opera era sostenuta dallo Spirito Santo, ma il potere a lui concesso a quel tempo era limitato allo spianamento della strada. Egli non poteva affatto compiere altra opera, perché era soltanto Giovanni, incaricato di spianare la strada, e non Gesù. Pertanto la testimonianza dello Spirito Santo è fondamentale, ma l’opera che Egli permette all’uomo di svolgere è ancora più cruciale. Giovanni non ha forse ricevuto una potente testimonianza all’epoca? La sua opera non è stata anch’essa grande? Eppure l’opera da lui compiuta non ha potuto superare quella di Gesù, perché egli non era altro che un uomo usato dallo Spirito Santo e non poteva rappresentare direttamente Dio, e per questo motivo la sua opera era limitata. Una volta completata l’opera di spianare la strada, lo Spirito Santo non sostenne più la sua testimonianza, nessuna nuova opera lo seguì, e Giovanni se ne andò quando ebbe inizio l’opera di Dio Stesso.

Ci sono alcuni che sono posseduti da spiriti malvagi e che si ostinano a gridare: “Io sono Dio!” Tuttavia, alla fine vengono smascherati, perché ciò che rappresentano è sbagliato. Essi rappresentano Satana, e lo Spirito Santo non presta loro ascolto. Per quanto tu possa esaltarti, o per quanto forte tu possa gridare, sei sempre un essere creato, e un essere creato che appartiene a Satana. Io non grido mai: “Io sono Dio, Io sono l’amato Figlio di Dio!” Però l’opera che svolgo è l’opera di Dio. Ho bisogno di urlare? Non vi è alcuna necessità di ricorrere all’esaltazione. Dio compie la Sua opera da Sé e non necessita che l’uomo Gli conferisca uno status o un titolo onorifico: è la Sua opera a rappresentare la Sua identità e il Suo status. Prima del battesimo, Gesù non era Dio Stesso? Non era la carne incarnata di Dio? Sicuramente non si può dire che sia diventato l’unico Figlio di Dio solo dopo avere ricevuto testimonianza. Non c’era forse già un uomo di nome Gesù molto prima che Egli iniziasse la Sua opera? Tu non puoi creare nuovi percorsi o rappresentare lo Spirito. Non puoi esprimere l’opera dello Spirito o le parole che Egli pronuncia. Non puoi compiere l’opera di Dio Stesso, e sei altrettanto inetto a compiere quella dello Spirito. La saggezza, la meraviglia e l’insondabilità di Dio e tutta l’indole con cui Egli castiga l’uomo: tutte queste sono cose che vanno al di là della tua capacità di espressione. Pertanto non avrebbe senso rivendicare di essere Dio: avresti solo il nome e non la sostanza. Dio Stesso è venuto, ma nessuno Lo riconosce, eppure Egli continua nella Sua opera e lo fa in rappresentanza dello Spirito. ChiamaLo pure uomo o Dio, Signore o Cristo o chiamaLa sorella, ma l’opera che Egli compie è quella dello Spirito e rappresenta l’opera di Dio Stesso. Egli non Si cura del nome con cui l’uomo Lo chiama. Può quel nome determinare la Sua opera? Indipendentemente da come Lo chiami, dal Suo punto di vista Dio è la carne incarnata dello Spirito di Dio; Egli rappresenta lo Spirito ed è da Lui approvato. Se non puoi introdurre una nuova età, non puoi porre fine a quella vecchia o inaugurarne una nuova o compiere una nuova opera, non puoi essere chiamato Dio!

Neppure un uomo di cui lo Spirito Santo Si avvale può rappresentare Dio Stesso. Significa non solo che quest’uomo non può rappresentare Dio, ma che nemmeno la sua opera può rappresentarLo direttamente. Vale a dire che l’esperienza umana non può essere collocata direttamente entro la gestione di Dio e non può rappresentarla. Tutta l’opera che Dio Stesso compie è quella che Egli intende svolgere nel Suo piano di gestione ed è legata alla grande gestione. L’opera dell’uomo consiste nel fornire la propria esperienza individuale. Consiste nel trovare un nuovo cammino di esperienza, diverso da quello percorso da coloro che li hanno preceduti, e guidare i fratelli e le sorelle sotto la direzione dello Spirito Santo. Ciò che questi uomini offrono è la loro esperienza individuale oppure gli scritti spirituali di uomini spirituali. Anche se lo Spirito Santo Si avvale di loro, la loro opera non è legata alla grande opera di gestione nel piano di seimila anni. Sono solo persone che in varie epoche sono state elevate dallo Spirito Santo per guidare gli uomini nella corrente dello Spirito Santo, finché al compimento delle funzioni che sono in grado di adempiere o al termine la loro vita. L’opera che compiono serve solo a preparare una strada adeguata per Dio Stesso o a continuare un certo aspetto nella gestione di Dio Stesso sulla terra. Di per sé questi uomini non sono in grado di compiere la parte più consistente della Sua gestione e non possono neppure aprire nuove vie d’uscita, e tanto meno portare a conclusione tutta l’opera di Dio dell’età precedente. Dunque l’opera che svolgono rappresenta soltanto un essere creato che svolge la sua funzione e non può rappresentare Dio Stesso nel compimento del Suo ministero. Questo perché l’opera che compiono è diversa da quella di Dio Stesso. L’opera di inaugurare una nuova età non è una cosa che possa essere fatta dall’uomo al posto di Dio. Non può essere compiuta da nessun altro se non da Dio Stesso. Tutta l’opera svolta dall’uomo consiste nel fare il suo dovere di creatura e si compie solo quando egli è mosso o illuminato dallo Spirito Santo. La guida che tali uomini offrono consiste interamente nel mostrare all’uomo la via della pratica nella vita quotidiana e come l’uomo debba agire in armonia con le intenzioni di Dio. L’operato dell’uomo non coinvolge la gestione di Dio né rappresenta l’opera dello Spirito. A titolo di esempio, l’opera di Witness Lee e di Watchman Nee è consistita nel guidare il cammino. Che fosse nuova o vecchia, l’opera si fondava sul principio di rimanere nella Bibbia. Che venisse fatta per restaurare o per costruire la chiesa locale, l’opera di questi due uomini ha avuto a che vedere con la fondazione delle chiese. L’opera che hanno svolto ha portato avanti ciò che Gesù e i Suoi apostoli non avevano ultimato o sviluppato ulteriormente nell’Età della Grazia. Ciò che hanno fatto con la loro opera è stato ripristinare quello che Gesù durante la Sua opera di quel tempo aveva chiesto alle generazioni successive di fare, come coprirsi il capo, ricevere il battesimo, spezzare il pane o bere il vino. Si potrebbe dire che la loro opera sia consistita nell’attenersi alla Bibbia e nel cercare percorsi solo dal suo interno. Non hanno fatto alcun nuovo progresso. Nella loro opera, dunque, si può vedere solo la scoperta di nuove vie dentro la Bibbia, oltre a pratiche migliori e più realistiche. In essa, tuttavia, non si può trovare le intenzioni attuali di Dio, e ancor meno la nuova opera che Dio negli ultimi giorni ha in serbo di compiere. Questo perché il cammino che hanno percorso era ancora uno dei vecchi cammini: non c’è stato alcun progresso né rinnovamento. Hanno continuato ad attenersi alla “crocifissione di Gesù”, a osservare la pratica di chiedere agli uomini di pentirsi e di confessare i propri peccati, ad attenersi a quanto detto, ossia che chi resiste fino alla fine sarà salvato e che l’uomo è il capo della donna e la moglie deve essere sottomessa al marito, e soprattutto alla nozione tradizionale secondo cui le sorelle non possono predicare ma solo obbedire. Se questo tipo di guida fosse stato seguito ancora, lo Spirito Santo non sarebbe mai stato in grado di compiere alcuna nuova opera, di liberare gli uomini dalle regole o di condurli verso una dimensione di libertà e bellezza. Dunque questa fase dell’opera, che determina un cambiamento d’età, esige che Dio Stesso operi e parli; altrimenti nessun uomo può farlo in Sua vece. Finora tutta l’opera dello Spirito Santo al di fuori di questa corrente ha subito una battuta d’arresto, e coloro di cui Egli Si è avvalso hanno perso l’orientamento. Pertanto, poiché il lavoro degli uomini usati dallo Spirito Santo è diverso dall’opera compiuta da Dio Stesso, sono differenti anche le loro identità e gli esseri per conto di cui essi agiscono. Questo perché l’opera che lo Spirito Santo intende svolgere è diversa, e per tale ragione a coloro che operano in modo analogo vengono conferite identità e status diversi. Gli uomini di cui Egli Si avvale potrebbero anche svolgere una parte nuova dell’opera e altresì eliminare una parte di quella compiuta nell’età precedente, ma il loro lavoro non può esprimere l’indole e le intenzioni di Dio nella nuova età. Operano solo per cancellare l’opera dell’età precedente, non per compiere la nuova opera volta a rappresentare direttamente l’indole di Dio Stesso. Così, per quante pratiche obsolete aboliscano o per quante nuove ne introducano, essi rappresentano ancora l’uomo e gli esseri creati. Quando Dio Stesso compie l’opera, invece, non dichiara apertamente l’abolizione delle pratiche della vecchia età né l’inizio di una nuova. È diretto e immediato nella Sua opera. È schietto nell’esecuzione dell’opera che intende compiere, cioè esprime direttamente l’opera che ha provocato, la svolge direttamente come stabilito in origine, esprimendo il Suo essere e la Sua indole. Per come la vede l’uomo, la Sua indole e anche la Sua opera sono diverse da quelle delle epoche passate. Tuttavia, dalla prospettiva di Dio Stesso, si tratta semplicemente di una prosecuzione e di un ulteriore sviluppo della Sua opera. Quando a operare è Dio Stesso, Egli esprime la Sua parola e porta direttamente la nuova opera. Invece, quando a operare è l’uomo, ciò avviene attraverso la riflessione e lo studio, oppure si tratta di un ampliamento della conoscenza e della sistematizzazione della pratica, costruiti sulla base dell’opera altrui. Vale a dire che l’essenza dell’opera compiuta dall’uomo è rispettare un ordine stabilito e “percorrere vecchie strade con scarpe nuove”. Ciò significa che persino la strada percorsa dagli uomini di cui lo Spirito Santo Si avvale è costruita su quella aperta da Dio Stesso. Così, a conti fatti, l’uomo rimane uomo e Dio rimane Dio.

Giovanni nacque da una promessa, proprio come Isacco nacque da Abramo. Spianò la strada per Gesù e svolse molto lavoro, ma non era Dio. Piuttosto, era uno dei profeti, perché non fece altro che spianare la strada a Gesù. Anche la sua opera fu grande, e Gesù cominciò ufficialmente la propria solo dopo che egli ebbe spianato la strada. In sostanza, Giovanni prestò semplicemente servizio per Gesù e la sua opera fu al servizio di quella di Gesù. Dopo che Giovanni ebbe finito di spianare la strada Gesù iniziò la Sua opera, un’opera che era più nuova, più specifica e più dettagliata. Giovanni svolse solo la parte iniziale dell’opera; la parte più consistente della nuova opera fu compiuta da Gesù. Anche Giovanni svolse una nuova opera, ma non fu lui a inaugurare una nuova età. Egli nacque da una promessa e il suo nome fu dato dall’angelo. A quel tempo, alcuni volevano chiamarlo con il nome di suo padre Zaccaria, ma sua madre alzò la voce, dicendo: “Questo bambino non può essere chiamato con quel nome. Deve essere chiamato Giovanni”. Tutto ciò fu disposto dallo Spirito Santo. Anche il nome di Gesù fu attribuito per disposizione dello Spirito Santo, ed Egli nacque dallo Spirito Santo e dalla Sua promessa. Gesù era Dio, Cristo e il Figlio dell’uomo. Se anche l’opera compiuta da Giovanni fu grande, allora perché non fu chiamato Dio? Qual era esattamente la differenza tra l’opera compiuta da Gesù e quella compiuta da Giovanni? L’unica ragione era forse che Giovanni era colui che aveva spianato la strada a Gesù? O che ciò fosse stato predestinato da Dio? Benché anche Giovanni abbia detto: “Ravvedetevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”, e anche Giovanni abbia predicato il Vangelo del Regno dei Cieli, la sua opera non è stata approfondita e ha costituito solo un inizio. Invece, Gesù ha inaugurato una nuova età e portato a termine la vecchia, ma ha adempiuto anche la legge dell’Antico Testamento. L’opera che ha compiuto è stata più grande di quella di Giovanni, e soprattutto è venuto per redimere tutta l’umanità. È stato Lui a svolgere quella fase dell’opera. Quanto a Giovanni, ha preparato solo la strada. Anche se la sua opera fu grande, le sue parole molteplici e i discepoli che lo seguirono numerosi, la sua opera non fece altro che portare all’uomo un nuovo inizio. Da lui l’uomo non ricevette mai la vita, la via o verità più profonde, e per suo tramite non ottenne neppure la comprensione delle intenzioni di Dio. Giovanni fu un grande profeta (Elia) che esplorò un nuovo terreno per l’opera di Gesù e che preparò gli eletti; fu il precursore dell’Età della Grazia. Simili questioni non si possono discernere semplicemente osservando il loro normale aspetto umano, tanto più che Giovanni svolse un’opera molto grande, oltre al fatto che nacque dalla promessa dello Spirito Santo e la sua opera fu da Lui sostenuta. Dunque l’unico modo per distinguere tra le loro rispettive identità è la loro opera, perché l’aspetto esteriore dell’uomo non è indicativo della sua essenza e l’uomo non è in grado di accertare la vera testimonianza dello Spirito Santo. L’opera svolta da Giovanni e quella svolta da Gesù sono state dissimili e di diversa natura. È in base a questo che si può determinare se Giovanni fosse o meno Dio. L’opera di Gesù è consistita nell’iniziare, nel continuare, nel concludere e nel realizzare. Ciascuna di queste fasi è stata compiuta da Gesù, mentre l’opera di Giovanni è consistita solo in un inizio. In principio, Gesù diffuse il Vangelo e predicò la via del pentimento, poi passò a battezzare l’uomo, a guarire i malati e a scacciare i demoni. Alla fine redense l’umanità dal peccato e portò a termine la Sua opera per l’intera età. Inoltre predicò all’uomo e diffuse il Vangelo del Regno dei Cieli in tutti i luoghi. Da questo punto di vista Lui e Giovanni erano sullo stesso piano, con la differenza che Gesù inaugurò una nuova epoca e portò all’uomo l’Età della Grazia. Dalla Sua bocca uscì la parola relativa alle cose che l’uomo avrebbe dovuto praticare e alla via da seguire nell’Età della Grazia, e alla fine Egli completò l’opera di redenzione. Quest’ultima non avrebbe mai potuto essere svolta da Giovanni. Così fu Gesù a compiere l’opera di Dio Stesso, ed è Lui a essere Dio Stesso e a rappresentarLo direttamente. Le nozioni dell’uomo dicono che tutti coloro che nascono da una promessa, che nascono dallo Spirito, che sono sostenuti dallo Spirito Santo, e che aprono nuove vie d’uscita sono Dio. Secondo questo ragionamento, anche Giovanni sarebbe Dio, e così Mosè, Abramo e Davide… anche loro sarebbero Dio. Non è una cosa estremamente ridicola?

Prima di svolgere il Suo ministero, anche Gesù era solo un uomo normale che agiva in conformità a tutto l’operato dello Spirito Santo. Indipendentemente dal fatto che all’epoca fosse o meno consapevole della propria identità, Si sottometteva a tutto ciò che proveniva da Dio. Lo Spirito Santo non rivelò mai la Sua identità prima dell’inizio del Suo ministero. Fu solo dopo averlo cominciato che Gesù abolì quelle regole e quelle leggi, e fu solo quando iniziò ufficialmente a svolgerlo che le Sue parole si permearono di autorità e di potere. La Sua opera volta a creare una nuova età iniziò solo dopo che Egli ebbe cominciato il Suo ministero. Prima, lo Spirito Santo rimase nascosto dentro di Lui per ventinove anni, periodo durante il quale Egli aveva rappresentato solo un uomo ed era stato privo dell’identità di Dio. L’opera di Dio cominciò quando Gesù operò e compì il Suo ministero, svolse la Sua opera come pianificato dentro di Sé, indipendentemente da quanto l’uomo sapesse di Lui, ed essa fu la rappresentazione diretta di Dio Stesso. In quel tempo, Gesù chiese a coloro che Lo circondavano: “Chi dite che Io sia?”. Essi risposero: “Sei il più grande dei profeti e il nostro ottimo medico”. Altri risposero: “Sei il nostro sommo sacerdote” e così via. Furono date le risposte più varie; alcuni dissero addirittura che Gesù era Giovanni, che era Elia. Allora Egli Si rivolse a Simon Pietro e domandò: “E tu chi dici che Io sia?”. Pietro replicò: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Da allora in poi le persone presero consapevolezza che Egli era Dio. Quando fu resa nota la Sua identità, fu Pietro a rendersene conto per primo e fu dalla sua bocca che uscirono tali parole. Quindi Gesù affermò: “Quel che hai detto non ti è stato rivelato dalla carne e dal sangue, ma dal Padre Mio”. Dopo il Suo battesimo, che gli altri lo sapessero o meno, la Sua opera si compì per conto di Dio. Gesù venne per svolgere la Propria opera, non per rivelare la Propria identità. Quest’ultima fu conosciuta apertamente dall’uomo solo dopo che Pietro ebbe pronunciato quelle parole. A prescindere che tu fossi consapevole che era Dio Stesso oppure no, Egli iniziò la Sua opera quando arrivò il momento. La continuò come prima, indipendentemente dal fatto che tu ne fossi consapevole oppure no. Anche se lo negavi, svolgeva la Sua opera e la compiva quando era il momento di farlo. Era venuto per operare e per svolgere il Suo ministero, non affinché l’uomo conoscesse la Sua carne ma affinché capisse la Sua opera. Se sei incapace di riconoscere che la fase dell’opera in questo giorno è quella di Dio Stesso, è perché non hai visioni. Tuttavia non puoi negare questa fase dell’opera; la tua incapacità di riconoscerla non dimostra che lo Spirito Santo non stia operando o che la Sua opera sia sbagliata. Alcuni confrontano persino l’opera del presente con quella di Gesù nella Bibbia e usano eventuali incongruenze per negare questa fase dell’opera. Non è questo il comportamento di un cieco? Tutto ciò che è documentato nella Bibbia è limitato e incapace di rappresentare tutta l’opera di Dio. I quattro Vangeli hanno meno di cento capitoli complessivi, in cui è narrato un numero circoscritto di eventi, per esempio Gesù che maledice il fico; Pietro che rinnega il Signore tre volte; Gesù che appare ai discepoli dopo la crocifissione e la risurrezione; gli insegnamenti sul digiuno, sulla preghiera, sul divorzio; la nascita e la genealogia di Gesù, la nomina dei discepoli da parte di Gesù e così via. Tuttavia, l’uomo li considera tesori, addirittura cercando in essi conferma dell’opera di oggi. Crede persino che la totalità dell’opera svolta da Gesù durante la Sua vita sia stata limitata solo a quello, come se Dio potesse fare solo questo e niente di più. Non è assurdo?

Il tempo che Gesù ebbe sulla terra ammontò a trentatré anni e mezzo, cioè Egli visse sulla terra trentatré anni e mezzo. Solo tre anni e mezzo di questo periodo furono dedicati allo svolgimento del Suo ministero e, nel tempo restante, Egli visse semplicemente una normale vita umana. All’inizio assisteva alle funzioni nella sinagoga e lì ascoltava i resoconti dei sacerdoti sulle Scritture e i sermoni di altri. Acquisì una notevole conoscenza della Bibbia. Non era nato con tali conoscenze e le ottenne solo attraverso la lettura e l’ascolto. È chiaramente documentato nella Bibbia come, all’età di dodici anni, facesse domande ai maestri nella sinagoga: quali erano le profezie degli antichi profeti? Che cosa si poteva dire delle leggi di Mosè? E dell’Antico Testamento? E dell’uomo che serviva Dio nel tempio con addosso vesti sacerdotali?… Gesù faceva molte domande perché non aveva la conoscenza né la comprensione. Pur essendo stato concepito dallo Spirito Santo, era nato sotto forma di uomo assolutamente comune. Nonostante alcune caratteristiche speciali che possedeva, lo era ancora. La Sua saggezza crebbe continuamente in armonia con la Sua levatura e con la Sua età, ed egli attraversava le fasi della normale vita umana. Per come l’uomo se lo immagina, Gesù non fece l’esperienza dell’infanzia, né dell’adolescenza; cominciò a vivere la vita di un uomo di trent’anni già dalla nascita, e fu crocifisso in seguito al completamento della Sua opera. Probabilmente non attraversò le fasi della vita di un uomo normale: non mangiava e non frequentava gli altri, e non era facile vederLo. Probabilmente era un’aberrazione che spaventava coloro che Lo vedevano, perché era Dio. Gli uomini credono che Dio fattoSi carne non viva affatto come un uomo normale; credono che sia pulito senza doverSi lavare i denti o il viso perché è un santo. Non sono queste concezioni puramente umane? La Bibbia non documenta la vita di Gesù come uomo, bensì solo la Sua opera, ma ciò non dimostra che Egli non avesse un’umanità normale o che non abbia condotto una vita umana normale prima dei trent’anni. Iniziò ufficialmente la Sua opera a ventinove anni, ma non puoi negare la Sua intera vita di uomo prima di quell’età. La Bibbia ha semplicemente omesso questa fase dalle sue testimonianze; poiché era la Sua vita di uomo comune, e non la fase della Sua opera divina, non necessitava di essere messa per iscritto. Prima del battesimo di Gesù, infatti, lo Spirito Santo non svolse immediatamente la Sua opera, ma Si limitò a mantenerLo nella Sua vita di uomo normale fino al giorno in cui Gesù fu chiamato a svolgere il Suo ministero. Pur essendo Dio incarnato, Egli subì il processo di maturazione di un uomo normale. Questo processo fu omesso dalla Bibbia perché non poteva dare un grande contributo alla crescita dell’uomo nella vita. Quella prima del Suo battesimo fu una fase nascosta in cui Gesù non operò segni né miracoli. Solo dopo il battesimo diede inizio a tutta l’opera di redenzione dell’umanità, un’opera abbondante e ricca di grazia, verità, amore e misericordia. L’inizio di quest’opera fu anche l’esatto principio dell’Età della Grazia; per questa ragione è stato messo per iscritto e tramandato fino al presente. Doveva aprire una via d’uscita e portare tutto a compimento affinché gli uomini nell’Età della Grazia percorressero il cammino di tale età e quello della croce. Sebbene questo sia frutto di testimonianze scritte dall’uomo, si tratta di fatti che sono tutti reali, a parte piccoli errori da ricercarsi qui e là. Anche così, tali testimonianze non si possono ritenere prive di verità. Gli eventi documentati sono in tutto e per tutto fattuali, solo che nel trascriverli l’uomo ha compiuto degli errori. Alcuni diranno: se Gesù aveva una umanità normale e comune, com’era possibile che fosse capace di operare segni e miracoli? I quaranta giorni di tentazione che Egli subì sono un segno miracoloso, un segno che l’uomo comune non sarebbe in grado di realizzare. I quaranta giorni della tentazione appartengono alla natura dell’opera dello Spirito Santo; come si può dire, allora, che non ci fosse nulla di soprannaturale in Lui? La Sua capacità di operare segni e miracoli non dimostra che fosse non un uomo normale, bensì un uomo trascendente; è solo che lo Spirito Santo operò in un uomo normale come Lui, permettendoGli di fare miracoli e di compiere un’opera ancora più grande. Prima che Gesù svolgesse il Suo ministero o, come si dice nella Bibbia, prima che lo Spirito Santo discendesse su di Lui, Egli non era altro che un uomo normale e non possedeva assolutamente nulla di soprannaturale. Dopo la discesa dello Spirito Santo, cioè quando Egli cominciò lo svolgimento del Suo ministero, Si permeò di soprannaturale. In questo modo, l’uomo arriva a credere che la carne incarnata di Dio non abbia una normale umanità; inoltre pensa, sbagliando, che Dio incarnato abbia esclusivamente divinità, non umanità. Certo, quando Dio viene sulla terra a compiere la Sua opera, l’uomo non vede altro che eventi soprannaturali. Ciò che vede con gli occhi e che sente con le orecchie è tutto soprannaturale, perché la Sua opera e le Sue parole sono incomprensibili e irraggiungibili per lui. Se qualcosa del cielo viene portato sulla terra, come può non essere soprannaturale? Quando i misteri del Regno dei Cieli sono portati sulla terra, misteri che sono incomprensibili e insondabili per l’uomo, che sono troppo meravigliosi e saggi, non sono tutti soprannaturali? Tuttavia, dovresti sapere che, per quanto siano soprannaturali, sono tutti compiuti all’interno della Sua umanità normale. La carne incarnata di Dio è permeata di umanità; altrimenti Egli non sarebbe la carne incarnata di Dio. Gesù ha compiuto moltissimi miracoli ai Suoi tempi. Ciò che gli Israeliti dell’epoca videro era pieno di cose soprannaturali; contemplarono angeli e messaggeri, e udirono la voce di Jahvè. Tutte queste cose non facevano parte del soprannaturale? Sicuramente oggi ci sono alcuni spiriti malvagi che fuorviano l’uomo attraverso le cose soprannaturali; ciò non è altro che imitazione da parte loro, per fuorviare l’uomo attraverso un’opera che attualmente non è svolta dallo Spirito Santo. Molti uomini eseguono miracoli, guariscono i malati e scacciano i demoni; non sono altro che il lavoro degli spiriti malvagi, perché oggi lo Spirito Santo non compie più tale opera e tutti coloro che da allora hanno imitato l’opera dello Spirito Santo sono a tutti gli effetti spiriti malvagi. Tutta l’opera svolta in Israele all’epoca faceva parte del soprannaturale, sebbene ora lo Spirito Santo non operi in tal modo, e adesso qualunque opera di questo tipo consista nell’imitazione e nel travestimento di Satana e sia la sua interferenza. Non puoi dire, però, che tutto il soprannaturale sia iniziativa degli spiriti malvagi. Dipende dall’età in cui si svolge l’opera di Dio. Considera l’opera svolta oggi dal Dio incarnato: quale suo aspetto non fa parte del soprannaturale? Le Sue parole sono incomprensibili e irraggiungibili per te, e l’opera che Egli compie non può essere compiuta da alcun uomo. Ciò che rientra nella Sua comprensione non può in alcun modo essere compreso dall’uomo e, quanto alla Sua conoscenza, l’uomo non sa da dove venga. Alcuni dicono: “Anch’io sono normale quanto Te, com’è possibile che io non sappia ciò che Tu sai? Sono più vecchio e più ricco di esperienza, eppure come fai Tu a sapere ciò che io non so?” Tutto questo è irraggiungibile per l’uomo. Ci sono addirittura persone che si chiedono: “Nessuno conosce davvero l’opera compiuta in Israele e nemmeno i commentatori della Bibbia sono in grado di dare una spiegazione; come mai Tu lo sai?” Queste non sono tutte questioni del soprannaturale? Egli non ha esperienza di miracoli, eppure sa tutto; parla ed esprime la verità con il massimo agio. Questo non è soprannaturale? La Sua opera trascende quella che è raggiungibile alla carne. Essa non può essere raggiunta dal pensiero di chiunque abbia un corpo fatto di carne ed è assolutamente inconcepibile per il ragionamento della mente umana. Pur non avendo mai letto la Bibbia, Egli comprende l’opera di Dio in Israele. E pur trovandoSi sulla terra mentre parla, allude ai misteri del terzo cielo. Quando l’uomo leggerà queste parole, sarà sopraffatto dalla sensazione espressa in questa frase: “Non è questa la lingua del terzo cielo?” Queste non sono tutte questioni che vanno oltre ciò che un uomo normale è in grado di realizzare? A quel tempo, quando Gesù Si sottopose a quaranta giorni di digiuno, non si trattò di qualcosa di soprannaturale? Se dici che quaranta giorni di digiuno sono in qualsiasi caso soprannaturali e un atto degli spiriti malvagi, non hai dunque condannato Gesù? Prima di compiere il Suo ministero, Egli era come tutti gli uomini normali. Anche Lui andò a scuola; altrimenti come avrebbe potuto imparare a leggere e a scrivere? Quando Dio Si fece carne, lo Spirito rimase nascosto in essa. Tuttavia, come tutti gli uomini normali, dovette subire un processo di crescita e maturazione e solo quando ebbe maturato le Sue capacità cognitive e fu in grado di discernere lo si poté considerare un uomo normale. Solo dopo che la Sua umanità fu maturata Egli poté svolgere il Suo ministero. Come avrebbe potuto compierlo finché la Sua umanità normale fosse stata ancora immatura e il Suo ragionamento inconsistente? Sicuramente non Si poteva pretendere che compisse il Suo ministero all’età di sei o sette anni! Perché Dio non Si manifestò apertamente non appena Si fece carne? Perché l’umanità della Sua carne era ancora immatura; Egli non possedeva appieno i processi cognitivi della Sua carne e l’umanità normale della carne. Per questa ragione era assolutamente necessario che possedesse l’umanità normale e il buonsenso di un uomo normale finché fossero stati sufficienti per intraprendere la Sua opera nella carne. Solo allora avrebbe potuto iniziarla, altrimenti, se non fosse stato all’altezza del compito, sarebbe stato necessario che continuasse a crescere e maturare. Se Gesù avesse cominciato la Sua opera all’età di sette o otto anni, l’uomo non l’avrebbe considerato un prodigio? Tutti gli uomini non l’avrebbero reputato altro che un bambino? Chi Lo avrebbe trovato convincente? Un bambino di sette o otto anni che non era più alto del podio dietro cui si trovava, sarebbe stato adatto a predicare? Prima che maturasse la Sua normale umanità, Egli non era all’altezza del compito. Per quanto riguardava la Sua umanità, che era ancora immatura, una parte notevole dell’opera era semplicemente inattuabile. Anche l’opera dello Spirito di Dio nella carne è governata da principi propri. Solo quando Egli è dotato dell’umanità normale può intraprendere l’opera e assumere l’incarico del Padre. Soltanto allora può iniziare la Sua opera. Durante l’infanzia, Gesù non era affatto in grado di comprendere gran parte di ciò che era accaduto nei tempi antichi, e arrivò a capire solo facendo domande ai maestri nella sinagoga. Se avesse iniziato la Sua opera subito dopo aver imparato a parlare, come sarebbe stato possibile che non commettesse alcun errore? Come potrebbe Dio fare dei passi falsi? Pertanto Egli poté cominciare la Sua opera solo quando ne fu in grado; non compì alcuna opera finché non fu totalmente capace di intraprenderla. All’età di ventinove anni, Gesù era già abbastanza maturo e la Sua umanità sufficiente per intraprendere l’opera che doveva compiere. Fu solo allora che lo Spirito di Dio iniziò ufficialmente a operare in Lui. A quel tempo, Giovanni si preparava da sette anni per aprirGli la strada e, quando ebbe concluso la sua opera, fu gettato in prigione. Quindi il fardello ricadde interamente su Gesù. Se avesse intrapreso quest’opera a ventuno o ventidue anni, quando era ancora molto carente sul piano dell’umanità ed era appena entrato nella giovane età adulta, e non aveva ancora la comprensione di molte cose, non sarebbe stato in grado di assumere il controllo. A quel tempo, Giovanni operava già da tempo, da prima che iniziasse a farlo Gesù, che cominciò quando aveva già raggiunto la mezza età. A quell’età, la Sua umanità normale era sufficiente per intraprendere l’opera che Egli doveva svolgere. Ora anche il Dio incarnato ha un’umanità normale e sebbene essa sia tutt’altro che matura in confronto ai più vecchi tra voi, questa umanità è di per sé sufficiente per intraprendere la Sua opera. Le circostanze in cui viene svolta la Sua opera oggi non sono del tutto identiche a quelle dell’epoca di Gesù. Perché Gesù scelse i dodici apostoli? Fu tutto a sostegno della Sua opera e di concerto con essa. Da un lato, servì a gettare le basi per l’opera che avrebbe svolto in quel momento, dall’altro servì a gettare le basi per l’opera che avrebbe svolto nei giorni a venire. In conformità all’opera di allora, la scelta dei dodici apostoli scaturì dall’intenzione di Gesù e anche di Dio Stesso. Egli ritenne che i dodici apostoli dovessero essere scelti e poi condotti a predicare in tutti i luoghi. Oggi, tuttavia, non c’è bisogno di questo tra voi! Quando Dio incarnato opera nella carne, vi sono molti principi, e molte questioni che l’uomo semplicemente non capisce; l’uomo usa costantemente le proprie nozioni per misurarLo o per farGli richieste eccessive. Eppure persino oggi molti non sono affatto consapevoli del fatto che la loro conoscenza si limita alle loro nozioni. Qualunque sia l’età o il luogo in cui Dio Si incarna, i principi della Sua opera nella carne rimangono immutati. Nella Sua opera Egli non può farSi carne trascendendo la carne; tanto meno può diventare carne non operando entro la normale umanità della carne. Altrimenti il significato dell’incarnazione di Dio si dissolverebbe nel nulla e la Parola diventata carne diverrebbe del tutto insignificante. Inoltre, solo il Padre in cielo (lo Spirito) sa dell’incarnazione di Dio, e nessun altro, nemmeno la carne Stessa o i messaggeri del cielo. Stando così le cose, l’opera di Dio nella carne è tanto più normale e più in grado di dimostrare che la Parola si è davvero fatta carne, e carne significa uomo comune e normale.

Alcuni potrebbero chiedersi: “Perché l’età deve essere inaugurata da Dio Stesso? Non può un essere creato fare le Sue veci?” Voi siete tutti consapevoli che Dio Si fa carne espressamente allo scopo di inaugurare una nuova età e, naturalmente, quando lo fa, allo stesso tempo avrà concluso la precedente. Dio è il Principio e la Fine; è Lui Stesso a mettere in moto la Sua opera e quindi deve essere Lui Stesso a concludere l’età precedente. Questa è la prova che Egli sconfigge Satana e conquista il mondo. Ogni volta che Dio Stesso opera tra gli uomini è l’inizio di una nuova battaglia. Senza l’inizio della nuova opera, naturalmente non ci sarebbe alcuna conclusione di quella vecchia. E la mancanza di conclusione di quella vecchia è la prova che la battaglia con Satana deve ancora giungere al termine. Solo se Dio Stesso viene e compie una nuova opera tra gli uomini, essi possono liberarsi completamente dal potere di Satana e ottenere una nuova vita e un nuovo inizio. Altrimenti, l’uomo vivrà per sempre nella vecchia epoca e sotto il vecchio influsso di Satana. A ogni età guidata da Dio, una parte dell’uomo viene liberata, e così egli avanza insieme all’opera di Dio verso la nuova età. La vittoria di Dio significa una vittoria per tutti coloro che Lo seguono. Se la razza di esseri umani creati fosse incaricata di concludere l’età, a prescindere che ciò avvenga dal punto di vista dell’uomo o di Satana, questo sarebbe solo un atto di opposizione o di tradimento a Dio, non un atto di sottomissione nei Suoi confronti, e il lavoro dell’uomo diventerebbe uno strumento per Satana. Solo se l’uomo si sottomette a Dio e Lo segue in un’era inaugurata da Dio Stesso Satana può pienamente convincersi, perché è questo il dovere di un essere creato. Così dico che dovete solo seguire e sottomettervi, e non vi viene chiesto nient’altro. È questo che si intende quando si dice che ciascuno ottempera al suo dovere e svolge la sua funzione. Dio svolge la Sua opera e non ha bisogno che l’uomo lo faccia in Sua vece, né Si intromette nel lavoro degli esseri creati. L’uomo adempie al proprio dovere e non interferisce con l’opera di Dio. Solo questo è sottomissione e la prova che Satana è sconfitto. Dopo aver inaugurato la nuova età, Dio Stesso non scende più a operare tra gli uomini. Solo allora l’uomo entra ufficialmente nella nuova età per ottemperare al suo dovere e per compiere la sua missione di essere creato. Questi sono i principi in base ai quali Dio opera e che non possono essere trasgrediti da nessuno. Solo operare in questo modo è sensato e ragionevole. L’opera di Dio deve essere svolta da Dio Stesso. È Lui a mettere in moto la Sua opera, ed è Lui anche a concluderla. È Lui a pianificare l’opera, ed è Lui anche a gestirla e, cosa ancor più rilevante, è Lui a portarla a compimento. È come è scritto nella Bibbia: “Io sono il Principio e la Fine; Io sono il Seminatore e il Mietitore”. Tutto ciò che è legato alla Sua opera di gestione viene compiuto da Lui Stesso. Egli è il Sovrano del piano di gestione di seimila anni; nessuno può compiere la Sua opera in Sua vece o portarla a termine, perché è Lui ad avere il controllo di tutto. Poiché Egli ha creato il mondo, sarà Lui a guidare il mondo intero affinché viva nella Sua luce e sarà Lui a concludere l’intera età portando così a compimento tutto il Suo piano!

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