Cantico cristiano - La sofferenza riempie i giorni privi di Dio

01 Ottobre 2020

Quando non comprende il destino,

quando non capisce la sovranità di Dio,

quando procede ostinatamente a tentoni,

vacillando e barcollando nella nebbia,

il viaggio è troppo difficile, troppo straziante.

Così, quando le persone riconoscono la sovranità di Dio sul destino umano,

quelle intelligenti scelgono di conoscerla e di accettarla,

di dire addio ai giorni dolorosi in cui

hanno cercato di costruirsi una vita proficua con le proprie mani,

anziché continuare a lottare contro il destino

e a perseguire i loro cosiddetti obiettivi di vita a modo loro.

Quando non si ha Dio, quando non si riesce a vederLo

né a riconoscerNe chiaramente la sovranità,

ogni giorno è insignificante, inutile, triste,

ogni giorno è insignificante, inutile, triste.

Ovunque una persona si trovi, qualunque lavoro faccia,

i suoi mezzi di sostentamento e il perseguimento dei suoi obiettivi

non le portano altro che un dolore interminabile e una sofferenza incurabile,

al punto che essa non sopporta di guardarsi indietro.

Soltanto quando si accetta la sovranità del Creatore,

quando ci si sottomette alle Sue orchestrazioni e disposizioni

e si cerca la vera vita umana,

ci si libera gradualmente da tutto il dolore e da tutta la sofferenza

e ci si scrolla di dosso tutta la vacuità della vita.

Soltanto quando si accetta la sovranità del Creatore,

quando ci si sottomette alle Sue orchestrazioni e disposizioni

e si cerca la vera vita umana,

ci si libera gradualmente da tutto il dolore e da tutta la sofferenza

e ci si scrolla di dosso tutta la vacuità della vita.

da "Seguire l'Agnello e cantare dei canti nuovi"

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