Qual è l’adeguato assolvimento del proprio dovere?
Durante l’ultima riunione, l’argomento principale della condivisione sono state le quattro condizioni fondamentali affinché una persona venga perfezionata attraverso l’accettazione del giudizio e del castigo. Quali sono queste quattro condizioni fondamentali? (La prima è lo svolgimento adeguato del dovere. La seconda è avere una mentalità di sottomissione a Dio. La terza è essere fondamentalmente una persona onesta. La quarta è avere un cuore pentito.) All’interno di ciascuna di queste quattro condizioni ci sono alcuni dettagli, oltre a pratiche concrete e a riferimenti specifici. In realtà, questi quattro argomenti vengono discussi da anni. Se ne parlassimo di nuovo oggi, sarebbe considerata una rivisitazione di vecchi temi? (No.) Perché? Perché il contenuto di ciascuna di queste quattro condizioni riguarda la realtà della verità e dell’ingresso nella vita, che sono argomenti inesauribili. La maggior parte delle persone non ha ancora raggiunto il punto di ingresso nella realtà della verità; comprende solo il significato superficiale della verità, capisce soltanto alcune semplici dottrine. Pur essendo in grado di condividere su alcune realtà, non riesce a entrare nelle verità realtà. Pertanto, qualunque sia l’aspetto della verità in questione, deve essere frequentemente condiviso e ascoltato. In questo modo, la comprensione delle varie verità da parte degli individui si approfondirà attraverso la loro esperienza reale e le loro esperienze diventeranno sempre più precise.
Abbiamo appena riassunto le quattro condizioni fondamentali per essere resi perfetti attraverso l’accettazione del giudizio e del castigo. Di seguito iniziamo la discussione dalla prima condizione: lo svolgimento adeguato del dovere. Alcuni dicono: “Le discussioni di questi ultimi due anni sono state tutte incentrate sullo svolgimento del dovere; in particolare, su come assolvere il dovere, su come svolgerlo bene, su quali principi osservare durante il suo svolgimento; in cuor mio conosco queste cose come le mie tasche, non potrebbero essere più chiare. Negli ultimi anni, la mia vita quotidiana è stata tutta imperniata sulle verità legate all’assolvimento del mio dovere. Da quando ho iniziato ad assolverlo, ho ricercato, mangiato, bevuto e ascoltato le relative verità, e persino adesso si discute ancora di questo argomento. In cuor mio l’ho capito già da molto tempo: in realtà non si tratta forse semplicemente di svolgere bene il proprio dovere? L’adeguato svolgimento del proprio dovere non consiste forse solo nel seguire i principi menzionati in precedenza? Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutte le forze; ricerca i principi, non affidarti alle tue inclinazioni e coordinati armoniosamente durante lo svolgimento del tuo dovere; sincronizza lo svolgimento del tuo dovere con l’ingresso nella vita. Questo è quanto”. Le cose che incontrate e sperimentate nella vita quotidiana si riducono soltanto a questi argomenti, perciò non capite nient’altro. A prescindere da quanto comprendiate, abbiamo ugualmente bisogno di discutere questa verità oggi. Se qualcosa viene ripetuto, gioverà anche a voi e potrete prenderlo di nuovo in considerazione; se si tratta di qualcosa che non è stato discusso prima, allora accoglietelo. Che sia ripetitivo oppure no, dovreste ascoltare attentamente. Considerate quali verità sono qui in questione, se queste verità abbiano qualche beneficio per il vostro ingresso nella vita e se possano aiutarvi a svolgere adeguatamente il vostro dovere. Dunque è davvero necessario riesaminare l’argomento dell’adeguato assolvimento del dovere.
Per quanto riguarda l’adeguato svolgimento del dovere, anzitutto mettiamo da parte il significato di “adeguato” e parliamo invece di cosa sia il dovere. Alla fine saprete cos’è il dovere, cosa è considerato adeguato e come dovrebbe essere svolto; avrete un percorso di pratica per svolgerlo in modo accettabile. Che cos’è il dovere, dunque? (È ciò che Dio affida all’uomo, ciò che un essere creato dovrebbe fare.) Questa affermazione è corretta solo a metà. In teoria non ha nulla di sbagliato ma, a un esame più attento, questa spiegazione è incompleta; dovrebbe esserci una condizione preliminare. Scaviamo a fondo in questo argomento. Il modo in cui si vive la propria vita, ciò che si fa in questo mondo umano e il destino della propria vita: queste non sono forse tutte cose che Dio ha prestabilito per ogni credente e non credente? (Sì.) Per esempio, alcune persone si dedicano alla musica in questo mondo. Fare musica è la loro missione nella vita; la si può considerare alla stregua di un dovere? (No.) Alcuni hanno fatto cose straordinarie nel mondo, influendo su tutta l’umanità, dando contributi e persino cambiando un’epoca; questa è la loro missione di vita. La si può definire un dovere? (No.) Ma questa missione di vita e ciò che costoro hanno fatto durante la vita non sono forse qualcosa che è stato affidato loro da Dio? Non si tratta di qualcosa che un essere creato dovrebbe fare? (Sì.) Esatto. Dio ha dato a costoro una missione, ha affidato loro questo incarico e, all’interno dell’intera umanità, in quanto parte dell’umanità stessa, essi hanno qualcosa che dovrebbero fare, una responsabilità che dovrebbero assolvere. Indipendentemente dal campo in cui operano, che si tratti di arte, affari, politica, economia, ricerca scientifica eccetera, questi individui sono tutti predestinati da Dio. C’è però un punto di differenza; a prescindere da come Dio l’abbia decretato, queste persone sono al di fuori della Sua opera di gestione. Sono considerate non credenti e ciò che fanno è esterno all’opera di gestione di Dio. Le loro responsabilità, l’incarico che hanno accettato e la loro missione di vita si possono dunque chiamare dovere? (No.) Queste persone non stanno svolgendo un dovere, perché ciò che fanno non ha alcuna relazione con l’opera di salvezza dell’umanità da parte di Dio. Tutti gli esseri umani in questo mondo accettano passivamente l’incarico del Creatore e la missione che Egli ha affidato loro, ma la missione che accettano coloro che non credono in Dio e le responsabilità che essi adempiono non sono un dovere, perché sono estranee al Suo piano di gestione per la salvezza dell’umanità e non ne fanno parte. Costoro non accettano Dio ed Egli non opera su di loro, perciò, qualunque responsabilità si assumano, qualunque incarico accettino o qualunque missione compiano in questa vita, non si può dire che stiano svolgendo il loro dovere. Che cos’è dunque il dovere? Che tipo di prerequisiti andrebbero aggiunti per spiegare in modo chiaro, accurato ed esauriente questo concetto e la relativa verità? Avete dedotto un concetto dalla condivisione che abbiamo appena tenuto? Quale? Che per qualsiasi individuo tra gli uomini, a prescindere da quanto grande sia la missione che ha accettato, o dal livello di cambiamento che ha determinato, o dall’entità del suo contributo all’umanità, tale missione e tali incarichi non si possono chiamare doveri. Questo, perché non hanno alcuna relazione con il piano di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità; sono semplicemente missioni. A prescindere dal fatto che costoro agiscano attivamente o passivamente, non fanno altro che portare a termine una missione; questo è prestabilito da Dio. In altre parole, finché le loro azioni non hanno nulla a che fare con il piano di gestione di Dio e con la Sua opera di salvezza dell’umanità, allora compiere simili missioni non equivale a svolgere il dovere. Questo è certo al di là di ogni dubbio. Che cos’è dunque il dovere? Ecco come andrebbe inteso: il dovere consiste nell’incarico e nella missione affidati da Dio nell’ambito della Sua opera di gestione per salvare l’umanità. Questa formulazione non è forse completa e precisa? Solo ciò che è preciso è la verità; quanto è impreciso e unilaterale non è la verità, ma semplice dottrina. Senza comprendere appieno e riconoscere accuratamente cos’è il dovere, non saprai quali siano le relative verità. Precedentemente, le persone possono aver avuto molte idee sbagliate nella comprensione del dovere. Questo, perché non comprendevano la verità, il che ha portato a ogni sorta di nozioni e ambiguità. Dopodiché gli individui hanno usato queste ultime per spiegare il dovere e, successivamente, l’hanno trattato in base a queste idee. Per esempio, alcuni pensano che siccome l’intera esistenza di un individuo è prestabilita da Dio, ovvero che il tipo di famiglia in cui nasce, se si sia ricco o povero e la professione che persegue sono tutte cose prestabilite da Lui allora qualunque cosa costui faccia nella vita e le cose che realizza siano tutti incarichi affidati da Dio e rappresentino la sua missione. Credono pertanto che si tratti di un dovere solo perché implica una missione. È così che procedono incespicando a casaccio nella loro concezione del dovere. Questo non è forse un fraintendimento? Alcuni, che si sposano e hanno figli, dicono: “Avere figli è l’incarico che Dio ci ha affidato, è la nostra missione. È nostro dovere crescere i figli fino all’età adulta”. Questa non è un’interpretazione sbagliata? Altri affermano: “Siamo stati messi su questa terra per fare gli agricoltori. Essendo questo il nostro destino, faremmo meglio a fare un buon lavoro, perché si tratta dell’incarico e della missione che ci ha dato Dio. Per quanto ci impoveriamo o diventi difficile, non possiamo lamentarci. Coltivare bene la terra in questa vita è il nostro dovere”. Equiparano il destino di una persona alla sua missione e al suo dovere. Questo non è forse un fraintendimento? (Sì.) Si tratta davvero di un fraintendimento. Ci sono anche persone che fanno affari nel mondo e dicono: “Prima non avevo successo in niente ma, dopo che ho iniziato a fare affari, la vita è diventata piuttosto buona e stabile. Sembra che Dio mi abbia destinato a fare affari in questa vita, per sostentare così la mia famiglia. Perciò, se in questa vita me la cavo bene negli affari ed espando la mia attività, provvedendo a ogni membro della mia famiglia, allora questa è la mia missione, e forse questa missione è il mio dovere”. Questo non è forse un fraintendimento? Le persone considerano le loro faccende quotidiane, il modo in cui si guadagnano da vivere, lo stile di vita che raggiungono e la qualità della vita di cui godono, tutte cose legate alla loro missione, alla stregua di un dovere. Questo è scorretto; è un’interpretazione distorta di ciò che è il dovere.
Che cos’è dunque il dovere? La maggior parte degli individui ha una comprensione distorta di tale questione. Se la casa di Dio dispone che tu vada a piantare cereali e ortaggi, come tratti questa disposizione? Alcuni potrebbero non essere in grado di capirla, dicendo: “Coltivare la terra serve a mantenere la famiglia; non è un dovere. Il concetto di dovere non include questo aspetto”. Perché intendono le cose in questo modo? Perché non comprendono le verità legate allo svolgimento del dovere e non capiscono cosa sia quest’ultimo. Se un individuo comprende questo aspetto della verità, sarà disposto ad andare a lavorare la terra. Saprà che, nella casa di Dio, coltivare la terra non serve a mantenere la famiglia, bensì a permettere a coloro che assolvono il loro dovere a tempo pieno di continuare a farlo normalmente. In realtà, anche questo è un incarico affidato da Dio; il lavoro in sé potrebbe non essere più importante di un seme di sesamo, o forse persino di un granello di sabbia, ma a prescindere dalla sua importanza, è un lavoro prodotto nell’ambito dell’opera di gestione di Dio. Ora Egli dice che sei tenuto a portare a termine questo compito; come lo capisci? Dovresti accettarlo come un dovere, senza addurre scuse. Se ti limiti a sottometterti passivamente e vai a svolgere il lavoro agricolo perché è ciò che è stato disposto per te, non va bene. Qui c’è un principio che devi capire: il fatto che la chiesa disponga che tu svolga il lavoro agricolo e pianti ortaggi non serve a permetterti di diventare ricco, né di tirare avanti e di mantenere la famiglia; serve a soddisfare le esigenze di lavoro nella casa di Dio in tempi di calamità. Serve a garantire che tutti coloro che svolgono un dovere a tempo pieno nella casa di Dio abbiano il sostentamento quotidiano, affinché possano svolgere normalmente il loro dovere senza far ritardare il lavoro della casa di Dio. Dunque alcune delle persone che coltivano la terra in una chiesa agricola sono considerate alla stregua di chi svolge un dovere; è una situazione di natura diversa da quella degli agricoltori ordinari che coltivano la terra. Qual è la natura della coltivazione della terra per gli agricoltori ordinari? Questi ultimi coltivano la terra per provvedere alle loro famiglie e sopravvivere; questo è ciò che Dio ha decretato per loro. Questo è il loro destino, perciò coltivano la terra generazione dopo generazione; non ha assolutamente nulla a che fare con il loro dovere. Ora sei venuto nella casa di Dio e anche tu coltivi la terra, ma questo è un requisito del lavoro nella casa di Dio; è una forma dello spendersi per Dio. È di natura diversa rispetto a coltivare la tua terra. Riguarda l’adempimento delle tue responsabilità e dei tuoi obblighi. Questo è il dovere che una persona dovrebbe svolgere; è l’incarico e la responsabilità che ti sono stati affidati dal Creatore. Per te, è questo il tuo dovere. Dunque, confrontando questo dovere con la tua missione terrena, qual è più importante? (Il mio dovere.) Perché? Il dovere è ciò che Dio ti chiede di fare, ciò che ti ha affidato: questa è una delle ragioni. L’altra, quella primaria, è che quando intraprendi il dovere nella casa di Dio e accetti l’incarico che Egli ti affida, diventi rilevante per la Sua opera di gestione. Nella casa di Dio, ogni volta che viene disposto per te qualcosa da fare, che sia un lavoro difficile o faticoso, che ti piaccia o no, è un tuo dovere. Se riesci a considerarlo come un incarico e una responsabilità che Dio ti ha affidato, allora sei rilevante per la Sua opera di salvezza dell’uomo. E se ciò che fai e il dovere che svolgi sono rilevanti per l’opera di Dio di salvezza dell’uomo, e se accetti con serietà e sincerità l’incarico che Dio ti ha affidato, in che modo Egli ti considererà? Ti considererà come un membro della Sua famiglia. Questa è una benedizione o una maledizione? (Una benedizione.) È una grande benedizione. Alcuni si lamentano quando si trovano di fronte a qualche avversità mentre svolgono il loro dovere, beatamente inconsapevoli delle immense benedizioni che hanno ricevuto. Non è semplicemente sciocco lamentarsi di Dio dopo aver ottenuto così tanti vantaggi? A questo punto è fondamentale comprendere la verità, riconoscere che questo è il tuo dovere e che devi accettarlo da Dio. Avete ora una nuova comprensione o una nuova visione di ciò che è il dovere? L’avete compreso a fondo? Il dovere è importante per ricevere la salvezza? (Sì.) Quanto importante? Si può dire che ci sia una connessione diretta tra l’assolvere il dovere e il ricevere la salvezza. Indipendentemente dalle missioni che porti a termine in questa vita, se non hai compiuto il tuo dovere, non hai nulla a che fare con il ricevere la salvezza. In altre parole, per quanto grandiose siano le imprese che hai compiuto in questa vita tra tutti gli esseri umani, stavi semplicemente portando a termine una missione; non hai adempiuto il dovere di un essere creato, perciò non hai nulla a che fare con il ricevere la salvezza o con l’opera di gestione del genere umano da parte di Dio.
Nella casa di Dio si parla costantemente di accettare l’incarico ricevuto da Dio e dell’adeguato adempimento del proprio dovere. Come nasce il dovere? In senso lato, nasce in conseguenza dell’opera di gestione di Dio per portare la salvezza all’umanità; in senso più specifico, man mano che l’opera di gestione di Dio si svolge tra gli uomini, emerge un lavoro variegato il quale richiede che le persone collaborino e lo portino a termine. Da qui sono derivate le responsabilità e le missioni che le persone devono compiere, e tali responsabilità e missioni sono i doveri che Dio conferisce all’umanità. Nella casa di Dio, i diversi compiti che richiedono la cooperazione delle persone sono i doveri che esse dovrebbero svolgere. Vi sono pertanto differenze tra i doveri in termini di migliori e peggiori, nobili e umili, o grandi e piccoli? Tali differenze non esistono; purché qualcosa abbia a che fare con l’opera di gestione di Dio, sia un requisito dell’opera della Sua casa, e sia necessario alla diffusione del Vangelo di Dio, allora è dovere di una persona. È questa l’origine e la definizione del dovere. Senza l’opera di gestione di Dio, gli esseri umani sulla terra – a prescindere da come vivano – avrebbero dei doveri? No. Ora si vede chiaramente. A cosa è legato il proprio dovere? (All’opera di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità.) Esatto. Esiste un rapporto diretto fra i doveri dell’umanità, i doveri degli esseri creati e l’opera di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità. Si può dire che, senza la salvezza dell’umanità da parte di Dio e senza l’opera di gestione avviata dal Dio incarnato tra gli uomini, nessuno avrebbe doveri degni di cui parlare. I doveri nascono dall’opera di Dio; sono ciò che Egli chiede alle persone. Osservato da questo punto di vista, il dovere è importante per tutti coloro che seguono Dio, giusto? È molto importante. In senso lato, tu contribuisci all’opera del piano di gestione di Dio; più specificamente, stai collaborando ai vari tipi di lavori da parte di Dio che sono necessari in momenti diversi e tra gruppi diversi di persone. Qualunque sia il tuo dovere, è una missione che Dio ti ha assegnato. Talvolta, ti può essere chiesto di custodire o salvaguardare un oggetto importante. Può essere una questione relativamente banale che si può considerare solamente una tua responsabilità, ma è un compito che ti ha assegnato Dio; l’hai accettato da Lui. L’hai accettato dalle mani di Dio ed è il tuo dovere. Andando alla radice della questione, il dovere ti viene affidato da Dio. Prevede principalmente di diffondere il Vangelo, rendere testimonianza, realizzare filmati, essere un leader o un lavoratore nella chiesa, oppure un lavoro ancora più pericoloso e importante. In ogni caso, se riguarda l’opera di Dio e la necessità del lavoro di diffondere il Vangelo, bisogna accettarlo come dovere proveniente da Dio. Il dovere, per dirla in termini ancora più ampi, è la missione di ciascuna persona, un incarico affidato da Dio; più specificamente, è la tua responsabilità, il tuo obbligo. Poiché è la tua missione, un incarico affidatoti da Dio, ed è una tua responsabilità e un tuo obbligo, lo svolgimento del dovere non ha nulla a che vedere con i tuoi affari personali. Il dovere non ha nulla a che fare con gli affari personali; perché è stato sollevato questo argomento? Perché le persone devono capire come trattare e comprendere il proprio dovere. Quest’ultimo è l’incarico che gli esseri creati accettano e la missione che devono portare a termine nell’ambito dell’opera di gestione di Dio. Le persone conoscono la premessa generale, ma che dire dei dettagli più precisi? Come si dovrebbe affrontare il proprio dovere per essere considerati individui che hanno una comprensione corretta? Alcuni trattano il loro dovere alla stregua degli affari personali; è questo il principio giusto? (No.) Perché è sbagliato? Fare le cose per te stesso non equivale a svolgere il tuo dovere. Svolgere il tuo dovere non significa fare le cose per te stesso, bensì svolgere il lavoro che Dio ti ha affidato; c’è una differenza tra le due cose. Qual è il principio quando si tratta di fare le cose per te stesso? Fare ciò che vuoi senza consultare gli altri, senza pregare o ricercare Dio; agire secondo i tuoi capricci e senza tener conto delle conseguenze purché sia vantaggioso per te. Questo principio è accettabile per svolgere il tuo dovere nella casa di Dio? (No.) Alcuni affermano: “Non prendo nemmeno i miei affari con la stessa serietà e non vi investo altrettanto impegno. Tratto il mio dovere come se fosse un affare personale, e questo principio è sicuramente appropriato”. È questo il modo corretto di accettare il dovere? Certamente no. Quale dovrebbe essere dunque l’atteggiamento verso il dovere? (Accettarlo da Dio.) “Accettarlo da Dio”. Queste tre parole sono facili da pronunciare, ma il modo in cui metti in pratica la verità in esse contenuta dipende da come tratti il tuo dovere. Poco fa abbiamo definito cos’è il dovere. Esso proviene da Dio, è un incarico affidato da Lui, è legato all’opera del Suo piano di gestione e alla salvezza dell’uomo. Da questo punto di vista, il dovere ha forse qualcosa a che fare con i tuoi principi personali di condotta? Con le tue preferenze personali, le tue abitudini o le tue routine quotidiane? Neanche lontanamente. A cosa è legato, allora? Alla verità. Alcuni asseriscono: “Siccome questo dovere è stato assegnato a me, allora è affar mio. E io, al contrario di tutti voi, ho il principio più elevato per l’assolvimento del dovere. Dio esige che le persone compiano adeguatamente il loro dovere con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza. Ma, oltre a questo, io ho un principio ancora più elevato, cioè trattare il dovere come se fosse la mia preoccupazione principale, svolgerlo diligentemente e aspirare al risultato migliore”. Questo principio è corretto? (No.) Perché è sbagliato? Se accetti il tuo dovere da Dio e in cuor tuo hai le idee chiare sul fatto che sia stato Lui ad affidartelo, come dovresti trattare questo incarico? Ciò è legato ai principi dell’assolvimento del dovere. Non è forse molto più nobile trattare il proprio dovere come l’incarico da parte di Dio anziché come un affare personale? Non sono la stessa cosa, vero? Se tratti il tuo dovere come una questione riguardante l’incarico da parte di Dio, come lo svolgimento del tuo dovere davanti a Lui e come la possibilità, così facendo, di soddisfare Dio, allora il tuo principio per lo svolgimento del dovere non consiste soltanto nel trattarlo come un affare personale. Qual è l’atteggiamento che dovresti assumere nei confronti del tuo dovere, che possa definirsi corretto e conforme alle intenzioni di Dio? Per prima cosa, non puoi analizzare chi ne dia disposizione, quale sia il grado del leader che lo assegna: devi accettarlo da Dio. Non puoi analizzarlo, devi accettarlo da Dio. Questo è un requisito. Inoltre, qualunque sia il tuo dovere, non fare distinzione tra alto e basso livello. Supponiamo che tu dica: “Sebbene questo compito sia un incarico da parte di Dio e l’opera della casa di Dio, se lo svolgo io, gli altri potrebbero guardarmi dall’alto in basso. Altri arrivano a svolgere mansioni che li mettono in risalto. Mi è stato assegnato questo compito, che non mi permette di distinguermi e mi costringe invece a darmi da fare dietro le quinte: è un’ingiustizia! Non svolgerò questo dovere. Il mio dovere deve essere di un tipo che mi consenta di distinguermi di fronte agli altri e di farmi un nome; e anche se non mi faccio un nome o non mi distinguo, devo comunque trarne beneficio e sentirmi fisicamente a mio agio”. È forse un atteggiamento accettabile? Fare gli schizzinosi significa non accettare le cose da Dio; significa compiere scelte a seconda delle proprie preferenze. Non è un’accettazione del tuo dovere; è un rifiuto del tuo dovere, una manifestazione della tua ribellione contro Dio. Questo atteggiamento schizzinoso è adulterato dalle tue preferenze e dai tuoi desideri individuali. Quando presti attenzione ai benefici che ne trai, alla tua reputazione e così via, il tuo atteggiamento verso il dovere non è sottomesso. Quale atteggiamento dovresti assumere verso il tuo dovere? In primo luogo, non devi analizzarlo, cercando di verificare chi sia stato ad assegnartelo; devi invece accettarlo da Dio in quanto dovere affidatoti da Dio, e dovresti obbedire all’orchestrazione e alle disposizioni di Dio e accettare il tuo dovere che proviene da Lui. In secondo luogo, non devi distinguere fra alto e basso livello e non devi preoccuparti della sua natura, se ti ponga in risalto oppure no, se venga svolto in pubblico o dietro le quinte. Non prendere in considerazione queste cose. E vi è anche un altro atteggiamento: sottomissione e cooperazione attiva. Se senti di poter svolgere un certo dovere, ma temi anche di commettere un errore e di essere eliminato, e dunque sei timoroso e inerte e non riesci a fare progressi, il tuo è un atteggiamento di sottomissione? Per esempio, se i tuoi fratelli e sorelle ti scegliessero come leader, potresti sentirti obbligato a svolgere questo dovere perché sei stato scelto, ma non lo consideri con un atteggiamento molto fattivo. Perché non sei fattivo? Perché al riguardo hai dei pensieri e senti che: “Essere un leader non è affatto una buona cosa. È come camminare sulle uova o sul ghiaccio sottile. Se faccio un buon lavoro, non ci sarà una ricompensa ma, se faccio un cattivo lavoro, verrò potato. Questa poi non è nemmeno l’eventualità peggiore di tutte. E se mi sostituissero o eliminassero? Se dovesse accadere, non sarebbe allora finita per me?” A quel punto inizi a sentirti combattuto. Cos’è questo atteggiamento? Equivale a essere diffidenti e a fraintendere. Questo non è un atteggiamento che le persone dovrebbero avere verso il proprio dovere. È un atteggiamento demoralizzato e negativo. Dunque come dovrebbe essere un atteggiamento positivo? (Dovremmo essere sinceri e schietti e avere il coraggio di farci carico dei fardelli.) Dovrebbe essere un atteggiamento di sottomissione e di cooperazione fattiva. Quello che dite è un po’ vuoto. Come puoi essere sincero e schietto quando hai così tanta paura? E che cosa significa avere il coraggio di farsi carico dei fardelli? Quale mentalità ti darà il coraggio di farlo? Se hai sempre paura che qualcosa vada storto e che tu non sia in grado di gestirlo, e se hai molti ostacoli interni, allora ti mancherà fondamentalmente il coraggio di farti carico dei fardelli. L’“essere sinceri e schietti”, l’“avere il coraggio di farsi carico dei fardelli” o il “non battere mai in ritirata nemmeno di fronte alla morte” di cui parlate suonano un po’ come gli slogan urlati dai giovani arrabbiati. Questi slogan possono forse risolvere i problemi pratici? Ciò che serve ora è un atteggiamento corretto. Per possederlo, devi comprendere questo aspetto della verità. Questo è l’unico modo per risolvere le tue difficoltà interne e permetterti di accettare facilmente questo incarico, questo dovere. Questo è il percorso di pratica e solo questa è la verità. Se usi termini come “essere sinceri e schietti” e “avere il coraggio di farsi carico dei fardelli” per affrontare la paura che provi, questo sarà efficace? (No.) Ciò indica che queste cose non sono la verità né il cammino della pratica. Potresti dire: “Sono sincero e schietto, sono di levatura indomita, non ci sono altri pensieri o sentimenti contaminanti nel mio cuore, e ho il coraggio di farmi carico dei fardelli”. Esternamente ti fai carico del tuo dovere, ma in seguito, dopo averlo ponderato per qualche tempo, continui a ritenere di non essere in grado di fartene carico. Potresti avere ancora paura. Inoltre potresti vedere che gli altri vengono potati, e spaventarti ancora di più, come un cane frustato che è terrorizzato dalla cinghia. Avrai sempre di più la sensazione che la tua statura sia troppo modesta e che questo dovere sia come un vasto abisso invalicabile, e in definitiva sarai ancora incapace di farti carico di questo fardello. È per questo che declamare slogan non può risolvere i problemi pratici. Dunque, come puoi risolvere davvero questo problema? Dovresti cercare attivamente la verità e adottare un atteggiamento sottomesso e collaborativo. Questo può risolvere completamente il problema. Timore, paura e preoccupazione sono inutili. Vi è una qualche relazione tra l’eventualità di essere smascherato ed eliminato e l’essere un leader? Forse la tua indole corrotta scomparirà se non sei un leader? Prima o poi, dovrai risolvere il problema della tua indole corrotta. Inoltre, se non sei un leader, non avrai ulteriori opportunità di pratica e farai lenti progressi nella vita, con poche possibilità di essere perfezionato. Sebbene vi sia un po’ più di sofferenza nell’essere un leader o un lavoratore, questi ruoli offrono anche molte ricompense e, se sai percorrere il cammino della ricerca della verità, puoi essere perfezionato. E questa è davvero una grande benedizione! Dunque, dovresti sottometterti e cooperare attivamente. Sono questi il tuo dovere e la tua responsabilità. A prescindere dalla strada davanti a te, dovresti avere un cuore che si sottomette. Questo dovrebbe essere l’atteggiamento con cui svolgi il tuo dovere.
Il tema dello svolgimento del dovere non è estraneo a nessuno; non è un argomento nuovo. Per coloro che credono in Dio, tuttavia, questo tema è molto importante; è una verità che va compresa e in cui occorre entrare. Gli esseri creati devono compiere bene il loro dovere prima di essere approvati dal Creatore. Pertanto è molto importante che le persone capiscano cosa significa svolgere il dovere. Lo svolgimento del dovere non è un tipo di teoria né uno slogan; è un aspetto della verità. Che cosa significa dunque svolgere il dovere? E quali problemi si possono risolvere comprendendo questo aspetto della verità? Come minimo si può risolvere la questione di come dovresti accettare e trattare l’incarico da parte di Dio, e di quale tipo di atteggiamento e di determinazione dovresti avere quando porti a termine l’incarico che Egli ti ha affidato. Si può anche affermare che allo stesso tempo eliminerà alcune relazioni anomale tra le persone e Dio. Alcuni vedono lo svolgimento del dovere come un capitale, altri come un compito personale, e altri ancora come un lavoro e un’impresa, oppure considerano il dovere una sorta di svago, di intrattenimento o di hobby per ingannare il tempo. In breve, a prescindere dal tipo di atteggiamento che hai verso il dovere, se non lo accetti da Dio e se non lo tratti come un compito che un essere creato all’interno della Sua opera di gestione dovrebbe svolgere o a cui dovrebbe collaborare, allora quanto stai facendo non coincide con lo svolgimento del dovere. È giusto che tratti il tuo dovere come un’azienda di famiglia? È giusto che lo tratti come una parte del tuo lavoro o del tuo hobby? È giusto trattarlo come una questione personale? Nessuna di queste cose è giusta. Perché è necessario menzionare questi temi? Quale problema si risolverà tenendo condivisioni su questi argomenti? Si risolverà il problema delle persone che hanno un atteggiamento sbagliato verso il dovere e della miriade di modi in cui lo svolgono con superficialità. Solo comprendendo l’aspetto della verità che attiene allo svolgimento del dovere le persone cambiano atteggiamento verso quest’ultimo. Il loro atteggiamento diventerà gradualmente compatibile con la verità, soddisferà le richieste di Dio e sarà in linea con le Sue intenzioni. Se le persone non capiscono l’aspetto della verità che attiene allo svolgimento del dovere, emergono dei problemi nel loro atteggiamento verso il dovere e verso i principi dietro quest’ultimo, ed esse non sono in grado di raggiungere il risultato dello svolgimento del dovere. I doveri sono compiti affidati da Dio alle persone, missioni che gli individui devono portare a termine. Tuttavia, un dovere non è sicuramente la tua gestione personale né un trampolino per distinguersi dalla folla. Alcuni sfruttano il proprio dovere come opportunità per dedicarsi alla gestione dei propri affari e formare congreghe; alcuni per soddisfare i propri desideri; alcuni per colmare il vuoto che percepiscono dentro di sé; e alcuni per soddisfare la loro mentalità fatalista, pensando che basti svolgere il proprio dovere per trovare posto nella casa di Dio e nella meravigliosa destinazione che Dio dispone per l’uomo. Simili atteggiamenti riguardo al dovere sono errati; vengono disprezzati Dio e devono essere urgentemente eliminati.
Per quanto riguarda cosa sia il dovere, il modo in cui le persone dovrebbero trattarlo e gli atteggiamenti e le idee che dovrebbero avere nei suoi confronti, tali questioni sono già state ampiamente oggetto di condivisioni. Tutti dovreste ponderarle con attenzione; comprendere le verità insite in questi aspetti è fondamentale e urgente. Qual è la verità che avete più bisogno di comprendere in questo momento? Da un lato, devi capire le verità legate alle visioni insite in questo aspetto; dall’altro, devi comprendere dove hai fraintendimenti e una comprensione distorta riguardo a queste verità nella pratica e nella vita reale. Quando ti imbatti in questioni concernenti le verità dello svolgimento del dovere, se queste parole e verità riescono a risolvere il tuo stato interiore, questo dimostra che hai veramente capito a fondo il contenuto che è stato condiviso; se non riescono a risolvere le difficoltà che ti trovi ad affrontare quotidianamente nelle questioni relative allo svolgimento del dovere, è la dimostrazione che non sei entrato in queste verità. Dopo averle ascoltate, le avete sintetizzate e avete riflettuto su di loro? Accade forse che ogni volta che prendete appunti, le capite sul momento, ma con il passare del tempo le dimenticate come se non le aveste mai sentite? (Sì.) Questo, perché voi stessi non avete neanche un minimo di ingresso; ciò che praticate fondamentalmente non ha nulla a che fare con queste verità ed è del tutto slegato dalla verità. In realtà, queste verità sullo svolgimento del dovere sono le più elementari che si dovrebbero comprendere e in cui si dovrebbe entrare mentre si crede in Dio. Se, dopo aver sentito le parole della verità, sei ancora confuso e frastornato, allora la tua levatura è semplicemente troppo scarsa, e sei privo di ogni statura. Sai soltanto leggere le parole di Dio, pregare e partecipare alle riunioni; fai qualunque cosa ti venga chiesta, proprio come una persona impegnata nella fede religiosa. Questo significa che non hai alcun ingresso nella vita e alcuna statura. Che cosa significa non avere statura? Che mentre credi in Dio e svolgi il tuo dovere, non appena qualcuno ti fuorvia, lo segui e smetti di credere in Dio; se fai qualcosa di sbagliato e qualcuno ti sottopone a un minimo di potatura, rivolgendosi a te in modo piuttosto severo, potresti abbandonare la fede; se incontri intoppi o varie difficoltà nella vita, potresti lamentarti di Dio e, vedendo che Egli non ti concede la grazia o non risolve le tue difficoltà, potresti voltare le spalle e lasciare la casa di Dio, smettendo di credere. Se sei entrato in alcuni aspetti della verità sullo svolgimento del dovere – la verità che è alla base di tutto il resto –, questo dimostra che sei già connesso alla verità; sei già connesso alla verità realtà e hai fatto un qualche ingresso. Se non hai nulla di questa verità realtà, se non ne hai nemmeno un po’, questa è la dimostrazione che la verità non ha ancora messo radici nel tuo cuore.
Ho appena tenuto una condivisione su cosa sia il dovere, oltre che sulle sue origini e sulla sua genesi, per far capire alle persone cosa sia esattamente il dovere. Qual è il vantaggio di saperlo? Una volta che gli individui comprendono la verità su cosa sia il dovere, conoscono l’importanza di quest’ultimo. Come minimo, nel profondo, sentono di dover avere un atteggiamento corretto verso il dovere e di non poter agire arbitrariamente. Nella loro mente ci sarà almeno questo concetto. Benché il dovere sia ciò che dovresti svolgere e benché rappresenti l’incarico e la missione che Dio ti ha assegnato, non è un tuo affare personale né il tuo lavoro. Può sembrare contraddittorio, ma è davvero la verità. Qualunque cosa sia, la verità ha un lato concreto legato alla pratica e all’ingresso delle persone, oltre che alle richieste di Dio. Non è una cosa vuota. È così che è fatta la verità; solo sperimentandone la realtà ed entrandovi riesci a comprendere sempre di più questo suo aspetto. Se metti sempre in discussione la verità, se continui a sollevare dubbi e a esaminare e ad analizzare, allora la verità non sarà mai tale per te. Sarà slegata dalla tua vita reale e non sarà in grado di cambiare nulla in te. Se un individuo accetta la verità dal profondo del suo cuore e la prende come guida per la vita e il comportamento, come guida per la condotta e la fede in Dio, allora gli cambierà la vita. Cambierà gli obiettivi e la direzione della sua vita e il modo in cui egli interagisce con il mondo. È questo l’effetto della verità. Capire cosa sia il dovere sarà sicuramente molto vantaggioso e aiuterà le persone a svolgerlo. Come minimo, l’individuo saprà che il dovere è molto importante per tutti coloro che credono in Dio, e che ha ancora più importanza per quanti sono interessati a essere salvati e perfezionati o hanno richieste o aspirazioni specifiche in tal senso. Questa è la verità alla base di tutto il resto, quella che chiunque dovrebbe comprendere per essere salvato, e anche la verità fondamentale in cui si dovrebbe entrare. Se non comprendi cosa sia il dovere, allora non sai adempierlo adeguatamente, né conosci il giusto atteggiamento con cui accettarlo e considerarlo. Questo è pericoloso; da una parte, non sei assolutamente in grado di svolgere bene il tuo dovere e agisci arbitrariamente e in modo superficiale; dall’altra, potresti fare cose che intralciano e disturbano il lavoro della chiesa, o addirittura compiere azioni malvagie che violano i decreti amministrativi di Dio. Per dirla in modo cauto, potresti essere isolato per riflettere e, nei casi gravi, eliminato. Pertanto comprendere cosa sia il dovere, pur essendo un aspetto molto elementare della verità, è una cosa legata alla propria salvezza; non è irrilevante, anzi è importantissimo. Dopo aver capito cosa sia il dovere, non si tratta soltanto di avere dimestichezza con una dottrina; il risultato sperato è permettere alle persone di comprendere le intenzioni di Dio e di trattare il dovere con l’atteggiamento corretto. Nello svolgimento di qualsiasi dovere, non si può raggiungere alcun risultato semplicemente compiendo uno sforzo; pensare sempre che si possa adempiere in modo adeguato il dovere solo compiendo uno sforzo dimostra una mancanza di comprensione spirituale. In realtà, lo svolgimento del dovere comprende molti dettagli, tra cui avere la giusta mentalità, i principi della pratica e una sottomissione autentica, oltre a possedere saggezza spirituale. Solo quando qualcuno possiede questi aspetti della verità riesce a compiere bene il proprio dovere e a risolvere totalmente il problema di svolgerlo in maniera superficiale. Quanti non hanno il giusto atteggiamento verso il dovere sono persone che non hanno la verità realtà; sono individui che non hanno un cuore che teme Dio, e sono privi di coscienza e di ragionevolezza. Per seguire Dio occorre dunque capire il significato dello svolgimento del dovere; questo è indispensabile per seguirLo.
Dopo aver capito cosa sia il dovere e quali siano le sue origini, distinguerai tra la natura del dovere e la natura del lavoro nella società. Qual è la distinzione fra trattare come un dovere il lavoro affidatoti dalla casa di Dio e trattarlo come un lavoro terreno? Se lo tratti come un dovere, allora devi ricercare le intenzioni di Dio e la verità. Dirai: “Questo è il mio dovere, perciò come dovrei occuparmene? Che cosa richiede Dio? Quali sono le regole della chiesa? Devo avere le idee chiare sui principi che ne sono alla base”. Praticare in questo modo è l’unico atteggiamento corretto con cui trattare il dovere, l’unico atteggiamento che le persone dovrebbero avere verso il dovere. Ma che tipo di atteggiamento dovrebbero avere quando affrontano il lavoro terreno o le questioni nella vita personale? In quel caso è forse necessario ricercare la verità o i principi? Potresti anche ricercare i principi, ma riguarderebbero soltanto il modo in cui fare più soldi, vivere una bella vita, accumulare ricchezze, raggiungere il successo e ottenere sia fama che profitto; sarebbero soltanto principi di questo genere. Questi principi sono totalmente terreni, appartenenti alle tendenze attuali; sono i principi di Satana e di questa umanità malvagia. Quali sono i principi dello svolgimento del dovere? Devono senza dubbio soddisfare le richieste di Dio; sono intimamente legati alla verità e alle richieste di Dio, e inscindibili da esse. Invece le professioni o i lavori a cui le persone si dedicano nel mondo non hanno nulla a che fare con la verità o con le richieste di Dio. Purché tu sia capace, disposto a sopportare sacrifici e abbastanza diligente, feroce e audace, riesci a distinguerti nella società e puoi persino costruirti una brillante carriera. Tuttavia questi principi e queste filosofie non sono necessari nella casa di Dio. Qualunque sia il tipo di dovere che svolgi nella casa di Dio, qualunque sia la sua natura, a prescindere che sia considerato alto o basso, nobile o umile, indipendentemente dal fatto che sia di alto o di basso profilo, che ti venga assegnato da Dio o da un leader della chiesa, qualunque sia il lavoro che la casa di Dio ti affida, i principi a cui ti attieni durante il suo svolgimento non dovrebbero esorbitare dai principi della verità. Dovrebbero essere connessi alla verità, alle richieste di Dio e alle regole e disposizioni di lavoro della casa di Dio. In breve, il dovere e il lavoro a cui ci si dedica nel mondo dovrebbero essere distinti l’uno dall’altro.
Perché teniamo una condivisione sulla differenza tra lo svolgimento del dovere e l’impegno nel lavoro terreno? È una questione importante? (Sì.) Dove sta la sua importanza? È legata all’atteggiamento che le persone hanno verso lo svolgimento del dovere. Gli atteggiamenti e i principi che hai nel lavoro terreno non vanno trasferiti nella dimensione dello svolgimento del dovere. Altrimenti quali sono le conseguenze? (L’inclinazione ad agire secondo i propri desideri.) L’inclinazione ad agire secondo i propri desideri è un problema diffuso; significa non volersi consultare con gli altri quando si eseguono i compiti, voler avere l’ultima parola e fare qualunque cosa si voglia, pensando che agire in questo modo porti comodità e soddisfazione senza alcun senso di oppressione o infelicità. Inoltre conduce spesso a intrighi, invidie, controversie e formazione di congreghe, oltre che alla ricerca di ricompense e di riconoscimento, all’ostentazione, a un comportamento superficiale, all’irresponsabilità, all’inganno di superiori e sottoposti e alla fondazione di un proprio regno. In breve, lo svolgimento del dovere è diverso dall’impegno nel lavoro terreno. Svolgere il proprio dovere è una richiesta di Dio e una Sua disposizione; è questa la differenza più grande tra lo svolgimento del dovere e l’impegno nel lavoro terreno. Lo svolgimento del dovere deve avvenire secondo le richieste di Dio e in base alle verità principi. Non si tratta di una gestione personale né di un’azienda personale, e non è sicuramente un affare privato. Non ha alcun legame con gli interessi, l’orgoglio, il prestigio e l’influenza personali o con le prospettive future; è legato solo all’ingresso delle persone nella vita e al cambiamento di indole, nonché all’opera di gestione di Dio. Invece, quando ti dedichi al lavoro terreno, ti concentri totalmente sulla gestione personale. Che tu svolga un lavoro o gestisca un’azienda, indipendentemente dal prezzo che paghi, da quanto tu riesca ad abbandonare o da quanta sofferenza fisica o emotiva sopporti, o dal fatto che tu venga bullizzato e umiliato o frainteso, o addirittura che affronti tremende pressioni pubbliche, tutto ciò che fai ruota intorno alla tua volontà, ai tuoi desideri, aspirazioni e ambizioni personali. È questa la sua unica natura, che consiste semplicemente nel dedicarsi alla gestione personale e nel gestire un’impresa personale. Tra gli esseri umani non c’è nessuno che faccia un passo avanti e dica: “Sto rendendo un servizio pubblico per il bene dell’umanità; voglio agire secondo i canoni divini e i principi dati dal Cielo”. Non esiste una persona simile. Anche se qualcuno fa un passo avanti per dichiarare: “Voglio compiere l’impresa più altruistica e più grande per l’umanità, creare prosperità e fare buone azioni per la gente”, il suo obiettivo non è così puro; lo fa per la fama. Questo non equivale forse a dedicarsi alla gestione personale? È tutto nell’interesse della gestione personale. Per quanto le parole di questi individui suonino buone, per quanta sofferenza costoro abbiano patito, per quanto sia alto il prezzo che hanno pagato, per quanto sia grande il contributo che hanno dato, o a prescindere dal fatto che abbiano cambiato l’umanità, trasformato un’era o inaugurato una nuova epoca, qualunque cosa facciano, il loro scopo non è per gli altri, ma per sé stessi. Tutti gli esseri umani corrotti agiscono così. Grande o piccola che sia l’azione che compie una persona, il suo intento è la fama o il profitto. Qual è la natura delle sue azioni? Consiste nel dedicarsi alla gestione personale. Ciò ha forse qualcosa a che fare con la gestione di Dio? Assolutamente no. Alcuni affermano: “Non è vero. Alcune persone vengono in questo mondo e cambiano un’era; anche quello è preordinato da Dio? Non ha anche quello a che fare con la Sua gestione?” Queste cose sono legate? (No.) Perché dici che non c’è alcuna connessione? (Perché non ha nulla a che fare con l’opera di gestione di Dio per la salvezza dell’umanità.) Ben detto; se non ha nulla a che fare con l’opera di Dio per la salvezza dell’umanità, allora è slegato dalla Sua gestione. Tuttavia, questa affermazione è vera solo a metà; qui c’è un’altra precondizione, una questione di essenza. Se tutto questo è slegato dal piano di gestione di Dio, allora è tutto unicamente gestione umana. Questo è un aspetto, ma lasciateMi aggiungere qualcosa per voi: la natura di ciò che costoro fanno è volta alla fama e al vantaggio personali; il beneficiario finale sono loro stessi. La natura, i principi e il risultato finale di tutto ciò che fanno sono nell’interesse di chi? (Di loro stessi.) Di loro stessi e, più segretamente, di chi? (Di Satana.) Esatto, di Satana. Qual è la natura del fare le cose per Satana? (Essere nemici di Dio.) E qual è l’essenza alla base dell’essere nemici di Dio? Perché diciamo che questo equivale a essere nemici di Dio? (Il punto di partenza, l’origine e i principi delle azioni di questi individui vanno tutti contro le Sue parole.) Questo è un aspetto, oltre che una questione fondamentale. Il punto di partenza, l’origine e i principi di ciò che costoro fanno sono tutti di Satana e sono malvagi, dunque qual è il risultato finale? A chi rendono testimonianza queste persone? (A Satana.) Esatto, rendono testimonianza a Satana. Nella storia umana, c’è stato un qualche storico o scrittore che abbia attribuito al Creatore le imprese che gli esseri umani hanno compiuto in ciascuna era? (No.) Diranno soltanto che si tratta del retaggio o dei grandi successi lasciati dalle grandiose imprese della razza umana. Chi rappresentano, agli occhi dell’umanità, questi grandi individui e personaggi famosi che si lasciano dietro queste cose? Qualsiasi personaggio famoso o grande individuo, o quanti hanno dato contributi significativi all’umanità, vengono tutti adorati dagli esseri umani corrotti. Il posto che occupano nel cuore della gente è il posto che le persone considerano la posizione di Dio. Questa non è forse l’essenza della questione? (Sì.) Abbiamo appena asserito che le origini, le motivazioni, i punti di partenza e i principi dietro le azioni delle persone sono tutti radicati nella logica satanica e che non sono in linea con la verità. Gli individui realizzano qualcosa grazie ai mezzi umani o alle loro doti e diventano famosi distinguendosi tra gli altri, e la conseguenza ultima è che l’umanità attribuisce tutto questo a Satana, esattamente nello stesso modo in cui molti ora adorano personaggi famosi ed eminenti individui della storia come Confucio e Guan Yu. Per quanto siano grandi le gesta compiute da queste persone, in realtà fondamentalmente è stato Dio a predisporre che questi vari personaggi venissero in questo mondo e compissero determinate gesta in diverse ere. Però, in tutta la storia umana documentata, sia essa antica o moderna, non c’è nemmeno un esempio che renda testimonianza alle azioni del Creatore. Solo la Bibbia registra alcuni elementi delle due fasi dell’opera di Dio nell’Età della Legge e in quella della Grazia, ma persino le parole di Dio lì riportate sono molto limitate. In realtà, Egli ha pronunciato molte parole e compiuto numerose azioni, ma ciò che è stato registrato dagli uomini è estremamente limitato. Invece ci sono innumerevoli libri che menzionano, testimoniano o elogiano persone famose ed eminenti. Questo non chiarisce forse l’essenza della questione che abbiamo appena discusso? Abbiamo appena menzionato che gli individui famosi ed eminenti della storia hanno agito per sé stessi, agendo, in sostanza, per Satana. Questo dimostra che non hanno svolto il loro dovere, bensì hanno condotto la propria gestione o si sono dedicati alle proprie imprese. Qual è la natura, l’essenza, di qualunque lavoro le persone intraprendano nel mondo? (L’impegno nella gestione personale.) Perché è considerato un impegno nella gestione personale? Qual è la causa? Perché è a Satana che costoro rendono testimonianza; i principi e le motivazioni alla base delle loro azioni vengono tutti da Satana e non hanno nulla a che fare con la verità o con le richieste di Dio. Ma qual è la natura del dovere? Si riferisce al lavoro svolto secondo le richieste di Dio, vale a dire che il lavoro deve essere basato sulla verità, condotto secondo le verità principi e svolto in linea con le richieste di Dio. Il risultato è che le persone riescono a renderGli testimonianza, a possedere la sottomissione nei Suoi confronti e ad avere una qualche conoscenza di Lui; hanno una comprensione più profonda del Creatore e una sottomissione più autentica a Lui, e a maggior ragione riescono a fare ciò che gli esseri creati dovrebbero fare. Questa è la più grande differenza tra le due cose. Quando le persone si fanno carico del proprio dovere secondo le richieste di Dio, il loro rapporto con Lui diventa sempre più normale. Qualunque lavoro a cui si dedichino nel mondo riesce forse a ottenere questo effetto? Sicuramente no, il risultato è l’esatto contrario. Più anni un individuo passa a svolgere un lavoro terreno, più si ribella a Dio e più va alla deriva lontano da Lui. Meglio funziona la sua gestione personale, e più costui si allontana da Dio; più efficace diventa la sua gestione personale, e più egli si discosta dalle richieste di Dio. Pertanto lo svolgimento del dovere e l’impegno nel lavoro terreno hanno due nature completamente diverse.
Poco fa abbiamo discusso della differenza tra il dovere di una persona e la sua dedizione al lavoro mondano. Qual è l’aspetto della verità che questa discussione intende far capire agli individui? Qualunque dovere tu riceva, devi eseguirlo come richiesto da Dio. Per esempio, quando vieni eletto come leader di una chiesa, il tuo dovere è svolgere il lavoro di un leader della chiesa. E cosa dovresti fare una volta che hai assunto questo lavoro come tuo dovere? In primo luogo, sappi che solo il compimento del tuo lavoro come leader equivale all’adempimento del tuo dovere. Non stai prestando servizio come un qualche funzionario nel mondo esterno; se diventi un leader e poi ti consideri un funzionario, sei andato fuori strada. Ma se dici: “Ora che sono diventato un leader della chiesa, non devo essere sdegnoso, devo mettermi al di sotto di tutti gli altri, devo renderli più alti e più importanti di me”, allora anche questa mentalità è sbagliata; inscenare una qualsiasi finzione è inutile se non si ha comprensione della verità. Solo una corretta comprensione del tuo dovere funzionerà. Prima di tutto, devi apprezzare l’importanza del lavoro di un leader della chiesa: una chiesa potrebbe avere diverse decine di membri, e tu devi pensare a come condurre queste persone davanti a Dio, a come permettere alla maggior parte di loro di capire la verità e di entrare nella verità realtà. Devi anche dedicare più tempo a irrigare e sostenere coloro che sono negativi e deboli, per impedire loro di esserlo e permettere loro di svolgere il proprio dovere. Devi anche guidare tutti coloro che sono in grado di svolgere il loro dovere a comprendere la verità ed entrare nella realtà, ad agire secondo i principi e a compiere il loro dovere correttamente e quindi con maggiore efficienza. Ci sono delle persone che hanno creduto in Dio per diversi anni ma sono di umanità molto maligna, e intralciano di continuo e disturbano il lavoro della chiesa: tali persone dovrebbero essere potate come richiesto; coloro che si rifiutano ostinatamente di pentirsi andrebbero epurate. Dovrebbero essere trattate secondo il principio e sottoposte a disposizioni appropriate. E, infine, la cosa più importante di tutte: alcuni nella chiesa possiedono un’umanità relativamente buona e un minimo di levatura, e sono in grado di assolvere a un certo aspetto del lavoro; tutte le persone di questo tipo vanno coltivate senza indugio, il prima possibile; occorrerà un addestramento affinché diventino competenti, e non saranno in grado di fare nulla come si deve se non ricevono mai alcun addestramento. Non sono forse questi i compiti che un leader o un lavoratore deve urgentemente svolgere bene? Se sei diventato un leader e non tieni a mente tali questioni e non svolgi il lavoro in questo modo, puoi adempiere bene al tuo dovere? (No.) In qualità di leader, è essenziale vagliare ogni singolo aspetto del lavoro della chiesa: primo, la questione più importante è coltivare persone di talento. Eleva coloro che sono di buona umanità e che possiedono levatura, e coltivali e addestrali. Secondo, guida i fratelli e le sorelle a entrare nella verità realtà e mettili in grado di dedicarsi all’autoriflessione, di conoscere sé stessi, di discernere eresie e fallacie, di discernere le persone e di adempiere bene al loro dovere: questo fa parte dell’ingresso nella vita. Terzo, metti la maggior parte di coloro che sono capaci di svolgere il proprio dovere in grado di farlo davvero (escludendo quanti sono di umanità inferiore), e fa’ sì che ottengano risultati nell’assolvimento del dovere, anziché agire in modo superficiale. Quarto, gestisci prontamente coloro che intralciano e disturbano il lavoro della chiesa. Se rifiutano la verità durante la condivisione, devono essere sottoposti a potatura. Se nel frattempo rimangono impenitenti, dovrebbero essere isolati perché riflettano, e persino essere espulsi o allontanati. Quinto, metti il popolo eletto di Dio in grado di discernere i miscredenti, i falsi leader e gli anticristi, assicurandoti che non venga fuorviato e che possa intraprendere il prima possibile il cammino corretto della fede in Dio. Tutti e cinque i punti di cui sopra sono importanti, sono i compiti connaturati alla leadership. L’adempimento di questi cinque aspetti del lavoro è ciò che rende un individuo un leader qualificato della chiesa. Inoltre anche le circostanze speciali vanno gestite opportunamente. Per esempio, la negatività e la debolezza di alcune persone possono essere temporanee, e dovresti trattarle in modo adeguato. Non puoi esprimere giudizi indiscriminati; se qualcuno è temporaneamente negativo e lo etichetti come “disfattista” o “pessimista cronico” e dici che Dio non lo vuole più, allora questo non è appropriato. Inoltre tutti dovrebbero svolgere il loro ruolo individuale e contribuire secondo le loro capacità. Le disposizioni per lo svolgimento del dovere andrebbero stabilite in modo adeguato, in base ai doni, ai talenti, alla levatura, all’età e alla durata della fede in Dio. Questo approccio deve essere adattato ai diversi tipi di persone, consentendo loro di svolgere il proprio dovere nella casa di Dio e di assolvere al meglio la propria funzione. Se tieni a mente queste considerazioni, allora svilupperai un fardello e dovrai sempre essere intento a osservare. A osservare cosa? Non chi sembra buono, così da poter interagire di più con lui; non chi ritieni turpe, così da poterlo escludere; non chi sembra avere capacità e prestigio, così da ingraziartelo; e sicuramente non chi si rifiuta di inchinarsi a te, così da poter cercare di punirlo. Nessuna di queste cose. Che cosa dovresti osservare, dunque? Dovresti discernere le persone in base alle parole di Dio, ai Suoi atteggiamenti e alle Sue richieste verso i vari tipi di individui, e trattarle secondo i principi; questo è in linea con la verità. Primo, classifica tutti i tipi di persone nella chiesa: quelle con buona levatura e la capacità di accettare la verità in una categoria, quelle con scarsa levatura e l’incapacità di accettare la verità in un’altra, coloro che sanno assolvere il loro dovere in un’altra ancora, e quanti non ne sono in grado in una quarta. Infine, anche i miscredenti che si lamentano sempre, diffondono nozioni, cadono nella negatività e causano disturbi andrebbero inseriti nella stessa categoria. Una volta che avrai classificato tutti e percepito accuratamente il vero stato di ciascun gruppo secondo le parole di Dio, vedendo chiaramente chi può essere salvato e chi no, allora sarai in grado di capire a fondo tutti i tipi di individui; capirai le intenzioni di Dio e saprai chi vuole salvare e chi eliminare. Tutto questo non nasce forse a causa del tuo fardello? Non è forse questo l’atteggiamento corretto da avere nei confronti del dovere? Se possiedi questo atteggiamento corretto e dentro di te nasce un fardello, allora sai svolgere bene il tuo lavoro. Se non tratti il tuo dovere in questo modo e invece vedi il suo svolgimento come se fossi in una posizione ufficiale, pensando sempre: “Essere un leader è come detenere una carica; questa è una benedizione di Dio! Ora che ho il prestigio, le persone devono ascoltarmi, e questa è una buona cosa!”, se pensi che essere un leader equivalga a essere un funzionario, allora sei nei guai. Sicuramente guiderai gli altri come un funzionario e in base a come operano i funzionari; riuscirai allora a svolgere correttamente il lavoro della chiesa? Con una simile opinione, verrai senza dubbio rivelato ed eliminato. Ti immagineresti sempre nelle vesti di un funzionario, circondato da persone ovunque tu vada, con gente pronta ad assentire a qualunque cosa tu dica. Inoltre avresti il diritto di scegliere per primo qualsiasi beneficio nella chiesa. Qualunque lavoro la chiesa abbia, dovresti soltanto dare ordini, senza essere tenuto a fare nulla in prima persona. Che tipo di mentalità è questa? Non equivale forse a indulgere nei benefici del prestigio? Non è forse un’indole corrotta? Tutti coloro che non perseguono la verità svolgono il loro dovere in base a un’indole satanica. Molti leader e lavoratori sono stati rivelati ed eliminati perché assolvevano sempre al loro dovere in base a un’indole satanica, senza accettare nemmeno un accenno di verità. Attualmente, alcuni leader si comportano ancora così. Dopo essere diventati leader, si sentono in qualche modo euforici e un po’ autocompiaciuti. È difficile descrivere questa sensazione, ma in ogni caso pensano di essersela cavata molto bene. Poi, tuttavia, riflettono: “Non posso essere presuntuoso. La presunzione è segno di arroganza, e l’arroganza è un precursore del fallimento. Dovrei essere modesto”. In apparenza si comportano modestamente e dicono a tutti che si tratta di un’elevazione e di un incarico da parte di Dio, che non hanno altra scelta se non portarlo a termine. Dentro di sé, invece, gioiscono in segreto: “Finalmente sono stato scelto. Chi dice che la mia levatura non è buona? Se fosse scarsa, come avrei potuto essere scelto? Perché non è stato scelto qualcun altro? Sembra che io abbia dei vantaggi rispetto agli altri”. Quando capita loro questo dovere, sono anzitutto queste le cose a cui pensano in cuor loro. Non dicono a sé stessi: “Ora che mi è capitato questo dovere, come dovrei assolverlo? Chi, in passato, ha fatto un buon lavoro da cui dovrei imparare? Quali sono le richieste di Dio per svolgere questo dovere? Ci sono requisiti di questo genere nelle disposizioni lavorative della chiesa? Prima non mi preoccupavo mai di questi aspetti del lavoro della chiesa ma, ora che sono stato scelto per essere un leader, che cosa dovrei fare?” In realtà, purché tu abbia la risolutezza e la capacità di ricercare la verità, esiste una strada. Se tratti il lavoro come un dovere, sarà facile svolgerlo bene. Alcuni diventano leader e dicono: “Queste persone sono ora affidate a me? Il modo in cui si riuniscono e il lavoro disposto per loro dipendono da me? Santo cielo, sento un grosso peso sul cuore in questo momento”. Che cosa implicano queste parole? È come se costoro fossero in grado di realizzare grandi cose; sono tutti discorsi e dottrine vuoti. Questo tipo di persona non è forse un po’ ipocrita? Qualcuno di voi ha mai detto cose simili? (Sì.) Allora anche voi siete tutti molto ipocriti. Un simile comportamento, tuttavia, è normale per le persone. Anche coloro che diventano funzionari di second’ordine si sentono autorizzati a mettersi un po’ in mostra. All’improvviso hanno la sensazione che il loro valore personale sia cresciuto e, non appena hanno un assaggio di prestigio, di fama e di guadagno, il loro cuore si sommuove come un mare agitato, e diventano persone diverse. Emergono tutti gli aspetti della loro indole corrotta e tutti i loro desideri smodati. Tutti mostrano questi comportamenti negativi e avversi. È una caratteristica comune tra l’umanità corrotta. Ce l’ha chiunque sia un essere umano corrotto. Alcuni, dopo essere diventati leader, non sono più sicuri di come dovrebbero comportarsi; altri non sono sicuri di come dovrebbero parlare alle persone. Naturalmente non è per timidezza che non sanno come dovrebbero parlare, bensì per incertezza su quale condotta dovrebbe tenere un leader. Altri, dopo essere diventati leader, sono incerti su cosa mangiare o indossare. Ci sono comportamenti di ogni tipo. Qualcuno di voi li manifesta? Sicuramente lo fate tutti, in varia misura. Quanto tempo occorrerà per superare questi stati e comportamenti? Un anno o due, tre o cinque, oppure dieci? Dipende dalla volontà di perseguire la verità e dal grado di perseguimento della stessa.
Durante il perseguimento della verità, la comprensione di quest’ultima da parte di alcuni individui è direttamente proporzionale al loro ingresso; le due cose sono equivalenti. Costoro riescono a entrare nella verità nella misura in cui sono in grado di comprenderla; la profondità della loro comprensione della verità è anche la profondità del loro ingresso, oltre a quella del loro intendimento, dei loro sentimenti e delle loro esperienze. Alcuni, invece, capiscono molte dottrine, ma la loro pratica e il loro ingresso sono pari a zero. Perciò, per quanti sermoni abbiano ascoltato, non sono mai in grado di risolvere le proprie difficoltà interiori. Quando si trovano di fronte a una piccola questione, il loro lato turpe viene fuori immediatamente e, per quanto ci provino, non riescono a controllarlo; per quanto lo mascherino, la loro corruzione viene ugualmente rivelata. Rimangono incapaci di accettare la verità o di ricercarla per trovare soluzioni. Imparano persino a mostrare una facciata, a ingannare e a fingere di essere buoni. Per tutto il tempo, non si liberano della loro indole corrotta, che rimane immutata; questo è l’esito del mancato perseguimento della verità. Perciò, in fin dei conti, tutto si riconduce a quella stessa frase: perseguire la verità è molto importante. Lo stesso vale per lo svolgimento del dovere. Qualunque sia il dovere che ricevi e che ti è capitato, a prescindere che comporti grandi responsabilità o che sia più semplice, o anche se non è molto di spicco, se sei in grado di ricercare la verità e di trattare il dovere secondo le verità principi, allora sei capace di svolgerlo bene. Durante l’assolvimento del dovere, inoltre, sperimenterai vari gradi di crescita sia nell’ingresso nella vita sia nei cambiamenti di indole. Se invece non persegui la verità e semplicemente tratti il dovere come una gestione, un compito, o se lo tratti come una tua preferenza o un lavoro personale, allora sei nei guai. Trattare il dovere come un affare personale e trattarlo secondo le verità principi sono cose diverse. Quando tratti il dovere come una gestione personale, che cosa persegui? Persegui la fama, il guadagno e il prestigio, pretendendo che gli altri soddisfino le tue richieste. Quale sarà il risultato finale di un tale adempimento del dovere? Da un lato, svolgere il dovere in questo modo non soddisferà lo standard; equivale a uno sforzo inutile. Anche se apparentemente hai compiuto un grande sforzo, non hai ricercato la verità, perciò i frutti del tuo dovere saranno scarsi e Dio non ne sarà contento. Dall’altro, spesso commetterai trasgressioni, intralcerai e disturberai, e farai errori che causeranno conseguenze negative. Ora molte persone non riescono neanche lontanamente a svolgere il loro dovere. Agiscono in modo testardo e arbitrario, senza ottenere fondamentalmente alcun risultato e talvolta provocando addirittura perdite al lavoro della chiesa. Svolgere il proprio dovere in tal modo significa intralciare e disturbare davvero il lavoro della chiesa; è il comportamento di un totale malevolo bell’e buono. Coloro che adottano costantemente un approccio superficiale nello svolgimento del dovere devono essere smascherati, affinché possano riflettere su sé stessi. Se riescono a riflettere davvero, a riconoscere i loro errori e a odiare sé stessi, possono rimanere e continuare a svolgere il loro dovere. Ma se non ammettono mai i propri errori e continuano a difendersi e a giustificarsi, sostenendo che non c’è amore nella casa di Dio e che vengono trattati ingiustamente, allora questo è segno di ostinata impenitenza e andrebbero epurati dalla chiesa. Qual è la causa alla radice degli intralci e dei disturbi di queste persone? È forse il fatto che hanno pianificato intenzionalmente di intralciare e disturbare? No, la ragione principale è che non hanno alcun amore per la verità e che la loro umanità è molto cattiva. Alcuni di questi individui hanno una qualche levatura e riescono a capire la verità, ma non la accettano minimamente, né tantomeno la praticano. La loro umanità è estremamente abietta. A prescindere da quale dovere svolgano, causano sempre intralci e disturbi, rovinano il lavoro della chiesa e determinano molti esiti malvagi con un influsso terribile. Non c’è dubbio che costoro siano miscredenti e che siano tutti malevoli. Questo è il motivo principale per cui vengono eliminati. Ora, la maggior parte delle persone sa discernere i miscredenti. Quando vede i vari comportamenti di questi individui, prova rabbia. Come si potrebbero considerare queste persone credenti in Dio? Sono lacchè di Satana, mandati a intralciare e a disturbare il lavoro della chiesa. Alcuni sono puramente scrocconi, appartenenti alla categoria di coloro che amano la comodità e odiano il lavoro; non vogliono svolgere alcun lavoro, ma vogliono ugualmente mangiare bene ogni giorno. Non sono forse parassiti? Sono persino inferiori ai cani da guardia. Pertanto sono stati eliminati. Quanti credono veramente in Dio sono tutti individui disposti a svolgere il loro dovere e smaniosi di farlo. Pur non sapendo cosa significhi davvero dovere, in cuor suo la maggior parte degli individui sa per lo meno che gli uomini dovrebbero svolgere il proprio, ed è disposta a farlo. Ma la disponibilità a svolgere il proprio dovere significa dunque che si sta praticando la verità? Questa disponibilità interiore significa che si è svolto bene il proprio dovere? Assolutamente no. Occorre mettere in pratica la verità e soddisfare il criterio di agire secondo i principi per essere considerati persone che hanno assolto bene al loro dovere. Per quanta fede tu sostenga di avere, o per quanto ti dichiari smanioso e ben disposto, capace di rischiare la vita, pronto ad affrontare qualunque pericolo, se prima non metti in pratica la verità, tutti questi sono soltanto slogan che non servono ad alcuno scopo. In base a questa disponibilità, devi anche agire secondo le verità principi. Dici: “Non amo particolarmente la verità, né la perseguo, e non sono cambiato molto nell’indole mentre svolgevo i miei doveri. Ma c’è una cosa che ho mantenuto: faccio tutto ciò che mi dicono di fare. Non causo intralci o disturbi; forse non sono in grado di raggiungere la sottomissione, ma di certo ascolto”. Qualcuno che riesce a fare questo non dovrebbe poter rimanere nella chiesa e svolgere normalmente il suo dovere? Ma i malevoli e i miscredenti che sono stati allontanati non riuscivano nemmeno a soddisfare questo requisito minimo, e addirittura creavano disturbi. Simili miscredenti o malevoli non dovrebbero essere autorizzati a rimanere nella chiesa per assolvere al loro dovere. Il popolo eletto di Dio deve discernerli, altrimenti ne sarà facilmente fuorviato. Chiunque abbia coscienza e ragionevolezza dovrebbe adottare un atteggiamento di rifiuto verso i miscredenti e i malevoli.
Lo svolgimento del dovere è l’aspetto più importante della fede in Dio. Prima occorre capire cosa sia il dovere e poi, a poco a poco, acquisirne un’esperienza e una comprensione autentiche. Qual è l’atteggiamento minimo che una persona dovrebbe avere verso il proprio dovere? Se dici: “La casa di Dio mi ha assegnato questo dovere, perciò esso mi appartiene. Posso fare come mi pare, perché sono affari miei e nessuno può interferire”, è forse un atteggiamento accettabile? Assolutamente no. Se questo è il tuo atteggiamento mentre svolgi il dovere, sei nei guai, perché esso non è in linea con le verità principi. Il tuo atteggiamento consiste nel fare qualunque cosa tu voglia anziché ricercare la verità e ancor meno, avere un cuore che teme Dio. Se una persona è troppo testarda, trascurerà in qualche modo il proprio lavoro durante lo svolgimento del dovere. Quale atteggiamento dovrebbe avere una persona quando assolve al suo dovere? Deve avere il desiderio di sottomettersi a Dio e di soddisfarLo. Se non porta a termine l’incarico che Egli le ha affidato, sente di averLo deluso; e se non ha svolto correttamente il dovere, si sente indegna di essere chiamata umana. Avere questo tipo di atteggiamento mentre svolgi il tuo dovere ti rende leale. Per svolgerlo bene, devi anzitutto sapere cosa chiede Dio e ricercare la verità e i principi. Una volta appurato che l’incarico che Dio ti ha affidato è il tuo dovere, dovresti ricercare pensando: “Come posso svolgere bene il mio dovere? Quali verità principi dovrei praticare? Che cosa chiede Dio alle persone? Quale lavoro dovrei fare? Come dovrei comportarmi per ottemperare alle mie responsabilità ed essere leale?” A chi sei leale? A Dio. Devi essere leale a Dio e ottemperare alle tue responsabilità verso le persone. Dovresti assolvere al tuo dovere secondo le parole di Dio e le verità principi, e tener fede al tuo dovere. Che cosa significa tener fede al tuo dovere? Per esempio, se ti è stato assegnato un dovere uno o due anni fa, ma finora nessuno ti ha controllato, che cosa dovresti fare? Se nessuno ti controlla, significa forse che il dovere non sussiste più? No. Non badare al fatto che qualcuno ti controlli o verifichi cosa stai facendo; questo incarico ti è stato affidato, perciò è tua responsabilità. Dovresti valutare come questo lavoro dovrebbe essere fatto e come può essere fatto bene, ed è così che dovresti svolgerlo. Se aspetti sempre che gli altri ti controllino, ti supervisionino e ti sollecitino, è forse questo l’atteggiamento da assumere nel tuo dovere? Che razza di atteggiamento è mai questo? Questo è un atteggiamento negativo; non è quello che dovresti assumere verso il tuo dovere. Se adotti questo atteggiamento, lo svolgimento del tuo dovere sarà certamente inadeguato. Per assolvere adeguatamente al tuo dovere, devi anzitutto avere un atteggiamento corretto, in linea con le verità principi. Questo è l’unico modo per garantire che tu lo faccia in modo corretto.
Per quanto riguarda cos’è il dovere, l’atteggiamento nei suoi confronti e la differenza tra il suo svolgimento e il dedicarsi a qualsiasi tipo di lavoro mondano, per ora la nostra condivisione su questi argomenti si conclude qui. Tutti voi dovreste riflettere sui contenuti che sono stati condivisi. Per esempio, perché discutere del rapporto tra l’assolvimento del dovere e il dedicarsi alla gestione personale? Qual è l’esito auspicato della discussione su questi argomenti? Dal lato positivo, essa può indicare alle persone un percorso, una direzione e principi corretti per svolgere il loro dovere. Da quello negativo, può anche aiutarle a riconoscere quali comportamenti siano da considerare un dedicarsi alla gestione personale. Questi due aspetti sono sia interconnessi sia distinti l’uno dall’altro. Comprendere questi due aspetti non significa capire parole di verità; devi capire quali stati e manifestazioni siano implicati. Una volta che avrai una comprensione esauriente di questi stati e manifestazioni e che saprai discernerli, la prossima volta che mostrerai questi stati e manifestazioni scorretti, se sei un individuo che persegue la verità, la ricercherai per trovare una via d’uscita. Se non comprendi questo aspetto della verità, potresti dedicarti alla gestione personale pensando di spenderti per Dio, e persino credendo di svolgere il tuo dovere e di essere molto leale. Simili conseguenze deriveranno dalla mancata comprensione della verità. Per esempio, durante lo svolgimento del dovere, quando vengono rivelati alcuni dei tuoi pensieri e metodi, oltre alle intenzioni e alle motivazioni dietro le tue azioni, ti rendi conto che non stai assolvendo il tuo dovere e che hai già deviato dai principi e dall’ambito di tale assolvimento; la natura è cambiata e, in realtà, ti stai dedicando alla gestione personale. Solo quando comprendi queste verità riesci a trovare una via d’uscita e a mettere fine a simili pensieri, azioni e manifestazioni. Se invece non comprendi la verità e ti dedichi alla tua gestione personale mentre svolgi il tuo dovere, sei ignaro del fatto di aver già violato i principi. Come Paolo, per esempio: dopo aver lavorato e corso di qua e di là per moltissimi anni, finì per alzare la voce con Dio, dicendo: “Se non mi dai una corona, allora non sei dio!” Vedi, riusciva ancora a pronunciare simili parole. Se oggi le persone, dopo aver compreso la verità, seguono ancora il cammino di Paolo, non sono individui che amano la verità. Se sei una persona che crede sinceramente in Dio, la comprensione della verità è fondamentale per te. Senza, vivi sicuramente in base a un’indole satanica. Nel migliore dei casi ti limiti ad attenerti ad alcune regole e a evitare di compiere palesi malefatte, pensando ugualmente di praticare la verità. Sarebbe davvero patetico. Perciò, se si desidera perseguire la verità e si mira a entrare nella verità realtà, occorre prima comprendere la verità. Lo scopo della sua comprensione è che gli individui possano percepire accuratamente le altre persone e gli eventi, essere perspicaci, avere principi per l’azione, avere un percorso di pratica e raggiungere la sottomissione a Dio. Quando capisci la verità, riesci a discernere tutti i tipi di persone, eventi e cose, a scegliere il giusto percorso di pratica, a parlare e agire secondo i principi, a liberarti della tua indole corrotta e a raggiungere la sottomissione a Dio. Se non comprendi la verità, allora la strada che percorrerai sarà sicuramente sbagliata e non avrai alcun ingresso nella vita, né potrai essere salvato. Alcuni sono particolarmente bravi a camuffarsi, dando l’impressione di perseguire la verità, ma non hanno alcun principio nelle loro azioni e tutto ciò che fanno provoca intralci e disturbi, e crea molti problemi per il lavoro della chiesa; costoro non possono essere salvati. Pertanto lo scopo di ascoltare frequentemente i sermoni e di mangiare e bere spesso le parole di Dio non è impegnarsi superficialmente o riempire il cuore, né munirsi di dottrine o praticare l’eloquenza, bensì dotarsi della verità e raggiungerne la comprensione. Quanto appena discusso non è, in realtà, particolarmente profondo in termini di verità della conoscenza di Dio; è la verità più elementare. La comprensione della verità da parte delle persone è limitata e incline a variare in profondità, e dipende dalla levatura dell’individuo. Alcuni capiscono più profondamente, cioè possiedono comprensione abilità. Altri capiscono in modo molto superficiale. A prescindere dalla profondità della comprensione di ciascuno, quel che è più importante è la pratica della verità. Tuttavia la verità non può essere suddivisa in grande o piccola, nobile o umile, né in profonda o superficiale. In altre parole, è possibile classificare la verità come la più basilare o la più elementare, ma non si può suddividerla in gradi di profondità; è solo che le persone la comprendono e la sperimentano a profondità variabili. Qualunque cosa riguardi l’essenza della verità è ugualmente profonda e non può essere sperimentata o posseduta pienamente. Di qualunque aspetto della verità si tratti, le persone devono iniziare dallo strato più superficiale della comprensione e della pratica, per poi progredire gradualmente dalla superficie alla profondità, raggiungendo una vera comprensione della verità ed entrando nella realtà. La parte più superficiale della verità è quella che si può comprendere alla lettera. Se gli individui non riescono a praticarla o a entrarvi, allora capiscono solo alcune parole e dottrine. La mera comprensione di parole e dottrine è ben lontana dall’essenza della verità. Coloro che non capiscono la verità ritengono che comprenderla significhi essere in grado di spiegarne il significato letterale; questa è semplicemente ignoranza umana. Se la tua pratica della verità consiste solo nel seguire le regole e nell’applicarle rigidamente senza alcun principio, non pensare che questo equivalga a praticare la verità e a entrare nella realtà; ne sei ancora ben lungi. Se continuerai a praticare e a sperimentare ancora per diversi anni, scoprendo molta altra luce, sufficiente a praticare e sperimentare per molti altri mesi o anni, e se, in seguito, con ancora più esperienza, riuscirai a scoprire una nuova luce, progredendo così dalla superficie in profondità in modo graduale, allora sarai entrato davvero nella verità realtà. Solo un individuo che è entrato appieno nella verità realtà è una persona che ha ottenuto la verità. Anche se un giorno vivi la realtà della verità, e si può dire che hai ottenuto la verità, di fatto ciò che hai sperimentato e che sei arrivato a conoscere è ancora limitato. Non puoi dire di essere la verità, né puoi affermare, come fece Paolo, che “per me il vivere è cristo” (Filippesi 1:21), perché la verità è troppo profonda e ciò che si può sperimentare e comprendere in qualche decennio di vita è estremamente limitato. Ovviamente, dunque, la comprensione della verità è in certa misura raggiungibile dalle persone, ma ottenere la verità non è affatto impresa facile. Chi non riesce a comprendere o a mettere in pratica nemmeno le verità più superficiali è una persona che non ama la verità e che sicuramente manca di comprensione spirituale; chi è troppo lontano dalla verità non può essere salvato. Quanti non comprendono la verità non possono svolgere bene il loro dovere; sono vite sprecate, bestie travestite da esseri umani. Alcuni pensano di comprendere la verità solo perché capiscono alcune dottrine. Se davvero comprendono alcune verità, allora perché non riescono a svolgere bene il loro dovere? Perché non hanno principi nelle loro azioni? Questo dimostra che la comprensione delle dottrine è inutile; capire più dottrine non significa capire la verità.
Dopo aver tenuto una condivisione sul tema del dovere, ora passeremo alla questione del suo adeguato svolgimento. “In relazione all’adeguato svolgimento del proprio dovere”, l’enfasi è sulla parola “adeguato”. Come bisognerebbe dunque definire “adeguato”? Anche qui ci sono delle verità da ricercare. “Adeguato” significa fare semplicemente un lavoro passabile? Per i dettagli specifici su come intendere e considerare la parola “adeguato”, devi comprendere molte verità e comunicare di più sulla verità. Durante lo svolgimento del tuo dovere, devi comprendere la verità e i principi; solo allora potrai giungere a un adeguato svolgimento del tuo dovere. Perché le persone dovrebbero svolgere i loro doveri? Una volta che credono in Dio e hanno accettato l’incarico da parte Sua, le persone hanno la loro parte di responsabilità e di obblighi nell’opera della casa di Dio e nel luogo dell’opera di Dio e, a loro volta, a causa di questa responsabilità e di questi obblighi, sono diventate un elemento dell’opera di Dio, uno dei destinatari della Sua opera e della Sua salvezza. C’è un rapporto alquanto sostanziale tra la salvezza delle persone e il modo in cui svolgono i loro doveri, se sono in grado di compierli bene e se sono in grado di compierli in modo adeguato. Poiché sei divenuto parte della casa di Dio e hai accettato l’incarico da parte Sua, ora hai un dovere. Dire come andrebbe svolto questo dovere non spetta a te, bensì a Dio e alla verità, e questa decisione è dettata dai criteri della verità. Pertanto le persone dovrebbero sapere, comprendere e avere ben chiaro come Dio valuta i doveri degli individui, in base a cosa li valuta: questa è una cosa che vale la pena ricercare. Nell’opera di Dio, persone diverse ricevono doveri diversi. Vale a dire, individui con doni, levature, età e condizioni diverse ricevono doveri diversi in momenti diversi. Indipendentemente da quale dovere tu abbia ricevuto, e dal momento o dalle circostanze in cui l’hai ricevuto, il tuo dovere è solo una responsabilità e un obbligo a cui devi assolvere, non è la tua gestione, men che meno è affar tuo. Il criterio che Dio richiede per lo svolgimento del dovere è che sia “adeguato”. Che cosa significa “adeguato”? Significa conforme alle richieste di Dio e capace di soddisfarLo. Dio deve giudicarlo adeguato ed esso deve ricevere la Sua approvazione. Solo allora lo svolgimento del tuo dovere sarà stato adeguato. Se Dio afferma il contrario, per quanto tempo tu gli abbia dedicato o per quanto alto sia il prezzo che hai pagato, non è adeguato. Quale sarà il risultato, dunque? Verrà tutto classificato come un’offerta di manodopera. Sarà risparmiata solo una minoranza di operai dal cuore leale. Se non sono leali nell’offerta di manodopera, non hanno alcuna speranza di essere risparmiati. In parole povere, verranno distrutti in una calamità. Se un individuo non è mai all’altezza quando assolve al suo dovere, sarà privato del diritto di svolgerlo. Una volta privati di questo diritto, alcuni verranno messi da parte. In seguito ci si occuperà di loro con altri mezzi. “Occuparsi di loro con altri mezzi” significa forse eliminarli? Non necessariamente. Dio considera perlopiù se una persona si è pentita. Pertanto il modo in cui si svolge il proprio dovere è cruciale, e bisognerebbe prenderlo in modo serio e coscienzioso. Poiché svolgere il proprio dovere è legato direttamente all’ingresso nella vita e nelle verità realtà, nonché a questioni importanti come la salvezza e il perfezionamento, occorre trattare il suo assolvimento come il primo e principale compito quando si crede in Dio. Non è possibile avere le idee confuse al riguardo. Durante lo svolgimento del dovere, c’è chi mostra una serie di comportamenti di vario genere. Questi ultimi sono visibili non solo alle persone, ma anche a Dio. Non è solo la chiesa ad assegnare punteggi e a valutare; in definitiva, anche Dio darà punteggi e valutazioni a tutti coloro che svolgono il loro dovere. Alcuni soddisfano sostanzialmente il criterio, mentre altri sono del tutto inadeguati. Alcuni individui inadeguati resteranno ancora sotto osservazione, mentre altri saranno già stati definitivamente classificati da Dio. Chi sono le persone che Egli considera inadeguate? Coloro che sono dotati di scarsa umanità, privi di coscienza e di ragionevolezza, che svolgono costantemente il loro dovere in modo superficiale. A prescindere dalla grazia di Dio di cui godono, non sono interessati a ricambiare e sono privi di gratitudine. Com’è ovvio, questo include automaticamente anche i malevoli. Si può affermare che chiunque abbia una scarsa umanità e manchi di coscienza e di ragionevolezza assolva al suo dovere in modo inadeguato. È inevitabile che quanti sono palesemente malevoli commettano innumerevoli cattive azioni durante lo svolgimento del loro dovere, e continueranno a compiere il male finché non verranno epurati. Costoro vanno epurati senza esitazione. Naturalmente ci sono anche individui che sembrano avere una qualche parvenza di umanità e che non paiono cattive persone, ma che svolgono il loro dovere in modo superficiale, senza produrre alcun risultato. Dopo che saranno stati sottoposti a potatura e che avranno ricevuto la condivisione sulla verità, tutto dipenderà da come si comporteranno, in definitiva, e dal fatto che si siano pentiti sinceramente oppure no. Nel caso di simili individui, Dio sta ancora aspettando e osservando. Per quanto riguarda coloro che hanno una scarsa umanità e che mancano di coscienza e di ragionevolezza, così come coloro che sono chiaramente malevoli, Egli ha già emesso un verdetto definitivo: vanno completamente eliminati.
Ora teniamo una condivisione sulle modalità in cui si manifesta l’inadeguato svolgimento del dovere. Condividerò prima un esempio, e tutti voi potrete discernere se questa persona abbia svolto il suo dovere adeguatamente e in conformità ai requisiti di Dio. C’era un individuo che era stato selezionato per essere un leader nella chiesa e che veniva ospitato da una famiglia credente solo a metà, dove, cioè, alcuni membri erano credenti e altri no. Tutti, però avevano un tratto peculiare, ovvero erano particolarmente abili nell’intuire l’umore di coloro che esercitavano l’autorità e nell’adularli. Che cosa avrebbe costituito inavvertitamente questo tratto per il leader? (Una tentazione.) Costituiva una tentazione. Era una benedizione o una sciagura per lui? Questo resta da vedere; continuiamo. Dopo aver offerto ospitalità al leader, questa famiglia gli servì carne e buon cibo a ogni pasto. Perché lo accolsero in questo modo? Per amore, forse? Avrebbero riservato la stessa accoglienza ai fratelli e alle sorelle? Sicuramente no. Quando il leader era da loro, gli cucinavano carne ogni giorno. Alla fine, soddisfatto dei pasti, costui disse alla famiglia: “Tutti voi amate Dio. Tua madre può entrare nel Regno, tuo figlio può entrare nel Regno, e anche tu e tua moglie potete entrare nel Regno. In futuro, tutta la vostra famiglia potrà entrare nel Regno”. All’udire queste parole, quelle persone esultarono, pensando: “Tutta la nostra famiglia può entrare nel Regno, persino i non credenti tra noi. Sembra che la carne che gli abbiamo dato non sia andata sprecata; dovremmo continuare a servirgliene”. In realtà, questa famiglia aveva una scarsa comprensione di ciò che comporta l’ingresso nel Regno, ma sapeva che era una cosa buona. Chi, tra coloro che credono in Dio, non vorrebbe entrare nel Regno dei Cieli e ricevere benedizioni? Pensarono: “Se il leader dice che possiamo entrare nel Regno, allora possiamo farlo, giusto? La sua parola è definitiva; egli rappresenta Dio, dopotutto!” In seguito, più il leader diceva che sarebbero potuti entrare nel Regno, e più i pasti che gli offrivano erano abbondanti. A poco a poco, questo leader non volle più visitare altre famiglie perché non gli offrivano quelle cose buone e non lo adulavano in quel modo. Di lì a poco cominciò a ingrassare sempre di più; anche la sua testa si fece più grossa, trasformandosi da “testa umana” in “testa di maiale”. Durante una riunione di collaboratori diede immediatamente nell’occhio. Poiché era soltanto da un mese che non lo vedevano, gli altri lo trovarono così ingrassato che lo interrogarono urgentemente sul suo lavoro. Scoprirono gravi problemi e lo sottoposero a una potatura severa, analizzando l’essenza del suo problema prima di sostituire questo falso leader. Ulteriori indagini rivelarono altri problemi: costui non svolgeva alcun vero lavoro e si crogiolava ogni giorno nei benefici derivanti dal suo prestigio. Favoriva coloro che lo adulavano, promuovendoli, mentre soffocava coloro che non gli offrivano doni. Pretendeva persino che sua moglie gli portasse altro pollo da mangiare. Che cosa ne pensate, dunque, del modo in cui questo falso leader svolgeva i suoi doveri? Qual era il suo atteggiamento nei loro confronti? In realtà, non stava lavorando; più che altro era come se andasse in un posto o nell’altro solo per fare il funzionario. Altrimenti, come avrebbe potuto ingrassare così tanto? Ci sono due ragioni: da un lato, si faceva ospitare di proposito da famiglie presso le quali poteva mangiare carne, rimanendo con loro e rimpinzandosi di continuo; dall’altro, non aveva certo alcun senso del fardello mentre svolgeva i suoi doveri, e non sopportava alcuna privazione. Se un leader o un lavoratore avesse il senso del fardello, vedendo il considerevole carico di lavoro della chiesa e i molti problemi che vanno risolti con urgenza, non sarebbe stressato e ansioso? Questa ansia lo spingerebbe all’azione; inizierebbe subito ad affrontare questi problemi, spendendo energie e sopportando alcune privazioni. Fisicamente, dimagrirebbe e basta: è una legge naturale. In quali condizioni un individuo continuerebbe a mangiare di più e a ingrassare? Soltanto se mangiasse a volontà tutto il giorno senza concentrarsi su nient’altro, se non avesse alcun fardello, se si comportasse in modo arrogante e altezzoso, se fosse scollegato dalla comunità e dal posto di lavoro, e si abbandonasse ai conforti della carne. Solo così potrebbe continuare a ingrassare, trasformandosi da “testa umana” in “testa di maiale” in poco più di un mese. Dunque, fino a che punto questo leader svolgeva bene suoi doveri? La natura del suo ruolo di leader era cambiata; non si trattava più di svolgere i doveri, ma di abbandonarsi o ai piaceri e ai vantaggi del prestigio. Si comportava come un funzionario governativo. Non solo si sottraeva al vero lavoro, ma si dedicava anche alle malefatte. Se qualcuno non lo adulava o non gli procurava cibo delizioso, lo soffocava. Inoltre incitava i fratelli e le sorelle a unirsi a lui per sottoporre quell’individuo a potatura, suscitando, alla fine, la collera generale. Le persone cominciarono a provare repulsione per lui e presero le distanze. Mettendo da parte le ragioni della sua destituzione, discutiamo solo dell’adeguatezza dello svolgimento dei suoi doveri. Il suo abbandonarsi ai benefici del prestigio e la sua mancanza di vero lavoro rappresentano il problema più grave. Costui non serviva il popolo eletto di Dio; agiva come un funzionario e non assolveva in alcun modo i suoi doveri. Nel lavoro di leader, non mostrava un briciolo di lealtà nel loro assolvimento, né tantomeno vi dedicava il suo cuore e le sue energie. Li dedicava solo a mangiare, bere e divertirsi. Si lambiccava il cervello pensando a come godere dei benefici del proprio prestigio e non condivideva sulla verità con la famiglia ospite per limitare questo tipo di comportamento servile da parte dei suoi membri. Inoltre li ingannava dicendo che solo quel tipo di ospitalità avrebbe permesso l’ingresso nel Regno e l’ottenimento di ricompense. Questo non equivale forse a compiere il male? Se trattava così la famiglia ospite, che cosa avrebbe fatto con il lavoro della chiesa? Come avrebbe trattato il popolo eletto di Dio? Sicuramente il suo comportamento sarebbe stato pieno di inganno e superficialità. Questo individuo sapeva davvero cosa fosse il dovere? Sapeva quale fosse il lavoro che Dio gli aveva affidato? Come vedeva questo incarico? Lo considerava un capitale, oltre che la base per godere dei benefici del proprio prestigio e, di conseguenza, compiva numerose azioni malvagie, disturbando la vita della chiesa e causando perdite all’ingresso nella vita dei fratelli e delle sorelle. Un simile modo di svolgere il dovere non è solo inadeguato, ma si traduce anche in azioni malvagie. Mancando di qualsiasi componente adeguata nell’assolvimento del dovere, possono simili persone essere ricordate da Dio? (No.) Chiaramente no, il che è molto patetico. Non capire la verità è patetico: capirla ma non metterla in pratica non è forse ancora più patetico? (Sì.) Questo è il caso 1, quello della “testa umana che si è trasformata in testa di maiale”. Questo caso è relativamente semplice: riguarda l’indulgere nei benefici del prestigio, lo svolgimento del dovere senza un briciolo di lealtà e la mancanza addirittura di un minimo di cuore che teme Dio. Questo leader trattava il dovere assegnatogli da Dio come un capitale per indulgere nei benefici del prestigio. Questo è facile da discernere. Ricordate il titolo del caso 1, in modo che in futuro possiate fare un confronto, discernere le altre persone e motivare voi stessi. Che cosa pensate di questo caso di cui ho parlato? Detestate gli individui e le azioni di questo tipo? (Sì.) Se accettaste l’incarico da parte di Dio, potreste compiere simili azioni? Se riusciste ad avere più ragionevolezza di quel falso leader, a frenarvi un po’ e a sforzarvi di ottenere la verità, allora ci sarebbe ancora qualche speranza. Ma se foste in grado di indulgere nel mangiare, nel bere e nel godere dei benefici del prestigio come lui, allora verreste rivelati ed eliminati; sareste solo falsi leader e persone detestate da Dio. Ora avete un qualche discernimento e comprendete alcune verità. La misura in cui riesci a frenarti e a controllarti determina quanta speranza hai di essere salvato; le due cose sono direttamente proporzionali. Se non riesci a frenarti e continui ad agire secondo le tue preferenze, vivendo in un’indole corrotta e indulgendo nei benefici del prestigio, compiaciuto e inebriato quando qualcuno ti adula, senza alcuna autoriflessione o alcun pentimento sincero, allora la tua speranza di ricevere la salvezza è pari a zero.
Parliamo poi di un altro caso. Durante l’espansione del Vangelo, molti individui appartenenti alla chiesa si recano in vari luoghi per diffonderlo. Il lavoro di diffusione del Vangelo è un dovere per chiunque. A prescindere da come tu lo tratti o dal fatto che lo consideri un dovere buono oppure no, in generale è un incarico affidato da Dio alle persone. Quando si parla degli incarichi affidati da Dio alle persone, ciò implica la responsabilità, nonché il dovere, di queste ultime e, implicando il dovere, riguarda anche il modo in cui esso viene svolto. Durante il processo di diffusione del Vangelo, alcuni cercano specificamente aree e famiglie benestanti. Quando vedono qualcuno che guida una bella auto o vive in una grande casa, provano invidia e gelosia. Se trovano una famiglia che li ospita in modo accogliente, si trattengono e nutrono un cuore bramoso. Avendo fornito dei contributi durante il processo di diffusione del Vangelo, ritengono di dover godere di una qualche grazia. Che cosa diventa dunque la loro diffusione del Vangelo? Si limitano a indulgere nei piaceri della carne, scambiando la loro manodopera con il godimento fisico; vendono il loro lavoro, insomma. Dopo due o tre anni hanno guadagnato un po’ di persone diffondendo il Vangelo in quella zona e hanno persino fondato una chiesa, accumulando così un qualche capitale. Poi iniziano a lasciarsi prendere la mano e, quando fanno un “glorioso” ritorno nella loro città natale, sono raggianti, essendo pressoché diventati individui alla moda. Portano elettrodomestici e prodotti elettronici di fascia alta e indossano vestiti eleganti dalla testa ai piedi. I residenti non li riconoscono più, pensando che debbano aver fatto i soldi da qualche parte. Non c’è forse un problema qui? Sono credenti da moltissimi anni e hanno sempre svolto il loro dovere lontano da casa. All’inizio non c’era nulla di valore nelle loro case, ma ora arrivano con tutti i bei vestiti e gli ottimi elettrodomestici che le persone danno loro; sono ben abbigliati e ben attrezzati. Considerano tutto questo la grazia di Dio. Ma da dove vengono davvero queste cose? Si potrebbe dire che sono state scambiate con il loro adoperarsi per la diffusione del Vangelo. Altri hanno visto i loro numerosi anni di fede e il loro duro lavoro per la diffusione del Vangelo, così danno a costoro alcune cose buone. Questo “dare” è forse beneficenza? È forse benevolenza? Se queste cose buone sono state ottenute in virtù della diffusione del Vangelo, se sono state date a queste persone grazie all’adulazione altrui, è appropriato che costoro le considerino il favore o la grazia di Dio? Per dirla senza tanti giri di parole, approfittano dell’opportunità di diffondere il Vangelo per acquisire queste cose. Se si lamentano sempre della propria povertà davanti agli altri, accennando anche al fatto di gradire questo o quell’oggetto, e poi le persone glielo concedono con riluttanza, questo non è forse qualcosa di simile a un’estorsione o a un ricatto? Alcuni di coloro che predicano il Vangelo amano dire agli altri: “Noi divulgatori del Vangelo siamo messaggeri di dio, inviati da dio. Voi ricevete il suo Vangelo da noi: quale enorme benedizione e vantaggio state ottenendo! Considerato quanto siete ricchi e quanto avete goduto della grazia di dio, non dovreste mostrare una qualche riconoscenza? Non dovreste condividere con noi alcuni degli oggetti di cui non avete bisogno e che non utilizzate?” Dopo una simile opera di persuasione, c’è chi si sente in imbarazzo e finisce per cedere, e i divulgatori del Vangelo pensano di essere perfettamente giustificati. Ma coloro che danno lo fanno davvero volentieri? A prescindere da ciò, sono queste le cose che i divulgatori del Vangelo dovrebbero ricevere? (No.) Alcuni ragionano così: “Perché non dovrei riceverle? Ho lavorato sodo per predicare il Vangelo; ricevere queste poche cose non è forse semplicemente la grazia di dio?” Che cosa fai quando predichi il Vangelo? È il lavoro con cui ti guadagni da vivere? Predicare il Vangelo non è una transazione; è il tuo dovere. Quando pretendi delle cose dalle persone, le pretendi essenzialmente da Dio. Ma poiché non puoi raggiungere Dio e non osi chiederle a Lui, ti rivolgi invece alle persone e le fuorvii predicando un sacco di teorie spirituali. Ritieni di aver acquisito un merito guadagnando qualche persona attraverso la diffusione del Vangelo e di avere il diritto di ricevere un compenso per i tuoi sforzi. Pensi che non sarebbe bello chiedere direttamente soldi, perciò chiedi invece delle cose, credendo che in questo modo i tuoi sforzi non siano stati vani. Questo è forse svolgere il tuo dovere? (No.) La natura delle tue azioni è cambiata. In cosa hai trasformato la diffusione del Vangelo? Hai commercializzato il Vangelo di Dio, barattandolo con queste cose materiali. Che tipo di comportamento è questo? (Opportunismo.) Questo è opportunismo? Chiamarlo così non significa forse minimizzarne la gravità? Non si sta in realtà compiendo il male, non si tratta forse di un’azione malvagia? (Sì.) Perché è considerata un’azione malvagia? Diffondere il Vangelo significa assolvere al dovere e rendere testimonianza a Dio; mentre Gli rendi testimonianza, allo stesso tempo porti il Vangelo a una persona e Dio guadagna quella persona, e così hai portato a termine la tua missione. Qualunque cosa tu debba ricevere per aver portato a termine la missione, Dio te la darà; non hai bisogno di chiederla a nessuno, e nessuno ha motivo di scambiare la beneficenza con questo Vangelo. Il Vangelo di Dio non ha prezzo; nessuna somma di denaro può comprarlo, né lo si può scambiare con qualcosa. Quando usi la diffusione del Vangelo come un’opportunità per ottenere benefici materiali, perdi la tua testimonianza; questo approccio è blasfemo ed è un segno dell’aver gettato vergogna su Dio. Qual è inoltre la natura del rendere le persone grate nei tuoi confronti dopo aver diffuso il Vangelo tra loro? Questo equivale a rubare la gloria di Dio! Il Suo Vangelo e la Sua opera non sono merci. Dio concede gratuitamente il Suo Vangelo all’uomo; esso è gratuito e non comporta alcun tipo di transazione. Eppure le persone lo trasformano in una merce da vendere agli altri, pretendendo da loro denaro e cose materiali. Ciò manca di testimonianza e getta vergogna sul nome di Dio. Questa non è forse un’azione malvagia? (Sì.) È proprio un’azione malvagia. È un adeguato svolgimento del dovere? (No.) È forse di natura più grave rispetto al caso di cui abbiamo appena parlato, la “testa umana che si è trasformata in testa di maiale”? (Sì.) Dove risiede la gravità? (Nel gettare vergogna su Dio.) Questo equivale a gettare vergogna su Dio, a bestemmiarLo e a rubare la Sua gloria. Prendere il Vangelo di Dio e venderlo alle persone, venderlo come se fosse una merce, e poi trarne un profitto esagerato e cercare un guadagno personale: che razza di creature farebbero questo? Si tratta di banditi e malevoli, che si comportano come Satana! Dio ha chiaramente creato il cielo, la terra e tutte le cose, oltre all’umanità, ma Satana e gli spiriti malvagi fuorviano le persone dicendo che sono stati loro a creare gli esseri umani, il cielo e la terra, inducendole a adorarli come Dio e il Creatore. Questo non equivale forse a rubare la gloria di Dio? Questo è un peccato, un’azione malvagia, è opporsi a Dio. La vendita del Vangelo da parte dell’uomo equivale al comportamento di Satana? (Sì.) Qual è lo scopo che costoro vogliono raggiungere vendendo il Vangelo? Spingere le persone a considerarli messaggeri del Vangelo, come se quest’ultimo provenisse da loro ed essi avessero il potere di prendere decisioni. Questo non è forse rubare la gloria di Dio? (Sì.) Che tipo di peccato si commette rubando la gloria di Dio? Qual è la sua natura? Si tratta dell’azione malvagia di opporsi a Dio; è un comportamento che bestemmia Dio. Diffondere il Vangelo in questo modo significa ancora svolgere il proprio dovere? Equivale totalmente a compiere il male, a opporsi a Dio. Diffondere il Vangelo in questo modo non significa affatto rendere testimonianza a Dio, dunque non equivale a svolgere il dovere, bensì puramente a compiere il male. Alcuni dicono: “Diffondere il Vangelo è un lavoro molto faticoso; ottenere alcune cose buone è più che giusto. Qual è il problema? Secondo i non credenti non è una cosa sbagliata”. Questa affermazione è corretta? Dipende da quali sono le tue intenzioni, da cosa brami e da qual è la natura di ciò che brami. Se lo fai per un guadagno personale, ciò che vendi sono il Vangelo di Dio e la verità e ciò che ottieni alla fine è un beneficio personale, allora è davvero un’azione malvagia. È eccessivo definire tutto ciò come un’azione malvagia? (No.) Non è affatto eccessivo. Quando un individuo riceve e svolge il suo dovere, ma poi si verificano simili conseguenze, di chi è la colpa? (Dell’individuo stesso.) Costui può incolpare solo sé stesso. Come si sono verificate queste conseguenze? Ciò è legato direttamente alla natura malvagia delle persone. Alcune non perseguono la verità, ma possiedono un senso di vergogna, carattere e coscienza, perciò non farebbero cose simili. Se qualcuno si dedica ad azioni di questo tipo, ciò dimostra che costui manca di umanità; è avido e ha un’indole maligna. Questo conduce non solo all’incapacità di svolgere bene il proprio dovere, ma di fatto si traduce nel compiere il male. Alcuni dicono: “Come si può definirlo compiere il male? Costui è riuscito a guadagnare molte persone attraverso la diffusione del Vangelo; il semplice fatto che abbia ottenuto risultati evidenti dovrebbe smentire l’idea che stia compiendo il male, giusto?” Questa affermazione è corretta? (No.) Perché? Diffondere il Vangelo è il dovere di questo individuo, la sua responsabilità. Quali sono l’intenzione e lo scopo dietro il suo dovere? Quali principi guidano tale dovere? Costui è responsabile delle proprie azioni? In base a questi fattori, si può stabilire se questa persona stia assolvendo al dovere o compiendo il male. Anche se sta svolgendo il suo dovere, il punto di partenza di tale svolgimento è sbagliato; non ha agito secondo i principi e ha commesso molte azioni malvagie. Non vi è la minima manifestazione di pratica della verità. Qual è l’essenza di questo tipo di diffusione del Vangelo? (La vendita del Vangelo.) Come si dovrebbe chiamare questo caso? Il caso della “vendita del Vangelo”. È sufficiente sentire questo nome per capire che la natura della questione è molto grave. Come potrebbe qualcuno vendere il Vangelo di Dio? La natura di tale questione della vendita del Vangelo è gravissima. Perciò, ogni volta che si menziona la vendita del Vangelo, le persone non dovrebbero forse sapere di cosa si tratta, e quali sono gli stati, i comportamenti e i metodi? Questo è il caso 2, e la sua natura è più grave di quella del precedente.
Anche il caso seguente si è verificato durante il processo di diffusione del Vangelo. In passato, la casa di Dio aveva stabilito alcuni principi e metodi per la diffusione del Vangelo, compresi metodi che riguardavano la benevolenza e lo stringere amicizie. Questo ha permesso ad alcune persone di trovare delle scappatoie da sfruttare. Quali individui le hanno sfruttate? Quelli con una natura malvagia, che non amano la verità. Durante il processo di diffusione del Vangelo, ci sono infatti persone malvagie che colgono questa opportunità per trovare un partner e per dedicarsi a relazioni sentimentali e intime. Costoro pensano che ci siano delle ragioni per cui accadono cose del genere mentre in realtà si tratta di questi individui malvagi di Satana che sfruttano le scappatoie. Cogliendo l’opportunità di diffondere il Vangelo per entrare in contatto con l’altro sesso, quando tali individui trovano qualcuno di adatto o di preferibile, fanno tutto ciò che è in loro potere per riuscire a interagire con quella persona e sedurla. In superficie, sembrano farlo per guadagnare persone attraverso la diffusione del Vangelo, ma in realtà lo scopo è quello di soddisfare la propria concupiscenza personale. Fanno tutte queste cose sotto il vessillo della diffusione del Vangelo, dell’espansione dell’opera di Dio, del rendere testimonianza a Dio e del dedicarsi a Lui, e anche sotto il vessillo dello svolgimento del dovere. Nessuno di loro fa queste cose senza volerlo, anzi, ne sono pienamente consapevoli, ma si ostinano a fingere di essere confusi. Quando compiono queste azioni, tutti sanno, in cuor loro, che sono peccaminose, detestate da Dio e proibite da Lui, ma non riescono a controllare la concupiscenza della propria carne e si sforzano di trovare scuse e giustificazioni per i peccati che commettono. Questo può forse nascondere i loro problemi? Se commetti simili peccati una o due volte e poi ti penti, Dio può ancora perdonarti ma, se ti rifiuti continuamente di cambiare, sei in pericolo. Alcuni possono sentirsi alquanto a disagio ogni volta che commettono un peccato di questo genere, chiedendosi: “Posso essere salvato se mi comporto in questo modo?” Ma poi pensano: “Non si tratta di una grande malvagità; tutt’al più è solo una rivelazione di corruzione. Non lo farò più; non influirà sul mio esito e sulla mia destinazione”. Questo atteggiamento verso il compimento di una trasgressione è un pentimento sincero? Se non c’è nemmeno rimorso nel loro cuore, costoro non continueranno a ricadervi? Penso che sia molto rischioso. Un simile individuo può assolvere adeguatamente al proprio dovere? Nello svolgimento del loro dovere ci sono ancora elementi di un’“operazione privata”; costoro mescolano “il pubblico e il privato”, il che è una grande adulterazione! Questo offende sicuramente l’indole di Dio. Queste persone non si possono considerare “adeguate” nell’assolvimento del dovere; questo è più grave che chiedere cose o vendere il Vangelo. In che senso è più grave? È disgustoso; è commercio di carne e concupiscenza. Qual è dunque la natura di tale questione? È peccare volontariamente pur conoscendo la vera via. La parola “volontariamente” cambia la natura della questione. In realtà, costoro sanno che le norme e i principi delle disposizioni lavorative sono concepiti per spingere le persone a praticare la saggezza e per impedire a Satana di guadagnare influenza su di loro. L’obiettivo è portare gli individui davanti a Dio, ma costoro sfruttano le scappatoie e colgono le opportunità per dare libero sfogo ai loro desideri malvagi; questo si chiama peccare consapevolmente. Che cosa dice la Bibbia a tale proposito? (“Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati”, Ebrei 10:26.) Se non è più disponibile neppure il sacrificio espiatorio della croce, queste persone hanno ugualmente una qualche relazione con la salvezza? Dipende dalla situazione. Alcuni agiscono per necessità, oppure si denunciano internamente, ma sono costretti ad agire in questo modo a causa delle circostanze in quel momento. Se il numero di volte non è eccessivo, non più di tre, possono essere perdonati. Che cosa significa che possono essere perdonati? Che alla prima offesa, se riescono a rinsavire, a ricercare la verità, a mostrare segni di rimorso e a tornare sui propri passi senza commettere altre offese, chiedendo allo stesso tempo di svolgere il proprio dovere, si può dar loro la possibilità di espiare i peccati. In casi di questo genere c’è ancora speranza di salvezza, ma quanta dipende dal perseguimento individuale. Nessuno può emettere un giudizio definitivo per te, nessuno può darti garanzie; dipende perlopiù dal tuo perseguimento. Non ti farò alcuna promessa, dicendo che purché tu non commetta più questo peccato, sarai sicuramente salvato; non farò questa promessa perché non so come sarà il tuo comportamento futuro. Se superi il numero di volte per cui è possibile il perdono, se ti rifiuti ripetutamente di cambiare e se durante la predicazione del Vangelo non compi buone azioni che possano compensare le tue azioni malvagie, allora sei totalmente spacciato. Hai compiuto moltissimo male senza alcuna traccia di buone azioni; la tua predicazione del Vangelo serve solo a dedicarti sconsideratamente a relazioni intime, non a adempiere bene al dovere; è slegata dall’assolvimento del tuo dovere. Non è più questione di avere un sacrificio espiatorio oppure no. Come andrebbero classificate simili persone? Come demoni immondi e spiriti malvagi. Non sono esseri umani normali. Non si limitano a commettere peccati; non hanno nulla a che fare con lo svolgimento del dovere. C’è ancora speranza per la loro salvezza? No. Queste persone sono state scacciate dalla casa di Dio; sono state tagliate fuori e Dio non le salverà. Le loro azioni e il loro comportamento non solo non c’entrano con il dovere, ma non si possono nemmeno considerare un suo adeguato svolgimento. Il risultato finale e l’esito per simili individui saranno determinati in base alla loro classificazione. Questo caso non è forse davvero disgustoso? La sua natura è ancora più grave di quella del secondo caso che abbiamo appena discusso. Tra gli individui di questo tipo, ce ne sono alcuni i cui casi sono di natura più grave. Possono tornare sui loro passi? Possono avere un cuore pentito e smettere di fare cose del genere, continuando ugualmente a offrire manodopera per la diffusione del Vangelo nella casa di Dio? Ci sono persone così? (No.) Sono in grado di offrire manodopera volentieri? (No.) Di fatto, alcuni di questi individui hanno guadagnato alcune persone durante il periodo in cui hanno diffuso il Vangelo. Ma ora, a cosa è equivalso tutto il lavoro che hanno fatto? A offrire manodopera, non a svolgere il dovere. In realtà, queste persone non mancano di impegno, ma la strada che hanno intrapreso ha determinato il loro destino ed esito. Anche tra le altre persone che diffondono il Vangelo, è vero che ciascuno di loro incapperà in queste tentazioni? Si può dire che tutti affronteranno questi tipi di tentazioni in misura variabile in situazioni diverse, ma questo significa forse che ciascuno di loro soccomberà alla tentazione e commetterà il peccato? (No.) Non tutti possono commettere il peccato, non tutti possono dedicarsi a queste attività; questa condanna è per quanti si dedicano a questi tipi di attività, e vengono dunque rivelati. Ciò dimostra che c’è qualcosa di sbagliato nella loro indole e umanità. Chi possono incolpare per aver ottenuto un simile esito? (Sé stessi.) Solo sé stessi e nessun altro.
Alcuni, indipendentemente dalle trasgressioni che commettono nel periodo in cui diffondono il Vangelo, non ricercano mai la verità per eliminarle, non pregano Dio e non si dedicano mai all’autoriflessione, il che dimostra che sono ostinatamente impenitenti. Alla fine costoro vengono eliminati. Ho sentito parlare di qualcuno che, mentre diffondeva il Vangelo, si è impossessato di una donna e non le permetteva nemmeno di trovare un partner e di sposarsi; la natura di questo comportamento è molto grave. Che tipo di persona è questa? (Una persona malevola.) Possono simili individui malevoli rimanere nella casa di Dio? (No.) Nella casa di Dio non c’è posto per tiranni di questo genere; essi gettano vergogna su Dio! Agendo in questo modo, influiscono sulla percezione di Dio da parte di innumerevoli persone e fanno sì che moltissimi Lo fraintendano! La gente dirà: “Come può qualcuno che crede in Dio fare cose simili?” Questa è già una vergogna per Dio. Se la chiesa non espelle e non tratta simili individui, bensì lascia che continuino a diffondere il Vangelo e offre loro la possibilità di pentirsi, allora questo è del tutto sbagliato. Non è la prima volta che questa persona trasgredisce; il suo comportamento è di natura grave ed essa dovrebbe essere espulsa direttamente. Altrimenti la sua presenza getterebbe vergogna su Dio e darebbe a Satana una leva per giudicare e condannare la Sua casa. Non si può dunque offrire a Satana l’opportunità di guadagnare una leva: coloro che sono abitualmente licenziosi vanno espulsi dalla chiesa. Simili individui sono spiriti licenziosi che hanno già disonorato Dio, ed Egli non li salverà assolutamente. A prescindere dall’efficacia della loro predicazione del Vangelo o dal numero di persone che hanno guadagnato, se non percorrono la retta via, hanno distrutto e perduto sé stessi. Alle persone di questo genere non è permesso di esistere nella casa di Dio; sono bersagli da tagliare fuori. Le loro azioni sono dunque da considerarsi un assolvimento del dovere? No, tutti i loro contributi sono stati completamente cancellati agli occhi di Dio e non saranno da Lui ricordati. Non sono solo inadeguate; la natura dello svolgimento del loro dovere è cambiata ed è diventata il compimento del male. Come tratta Dio coloro che compiono il male? Li taglia fuori. Che cosa significa questo? Che vengono allontanati dal popolo che Dio ha scelto e preparato per la salvezza: per loro lì non c’è posto. Vengono invece classificati con gli spiriti malvagi, i demoni immondi e i non salvati. Quante possibilità hanno di ottenere la salvezza? (Zero.) Anche se le persone di questo tipo hanno assolto al loro dovere e seguito ugualmente Dio, alla fine arrivano a questo punto e vengono eliminate. Vedi, dunque, questo è ancora un altro tipo di persona. La natura di questo caso è più grave di quella del precedente? (Sì.) È ancora più grave; è mirata. Questo caso dovrebbe fondersi con il terzo; rientra nella categoria di un tipico caso speciale del terzo esempio, ed è mirato. Come dovrebbe chiamarsi? “I malvagi saranno tagliati fuori”, scegliamo questo nome. Per i tre tipi di persone in questi tre casi, lo svolgimento del dovere equivaleva fondamentalmente a offrire manodopera invano. Che cosa significa? Che hanno trasformato il dovere in una mera offerta di manodopera, e anche allora non l’hanno fatto bene né hanno svolto correttamente il loro dovere. Non hanno trattato il loro dovere come dovere, e hanno persino commesso varie malefatte e azioni malvagie, e in definitiva sono state eliminate, senza andare incontro a un buon esito. La natura di tutti e tre questi casi è molto grave.
C’è un altro caso, e anche la sua natura è piuttosto grave. C’era un individuo che svolgeva il lavoro da molti anni e, in apparenza, sembrava perseguire la verità e spendersi sinceramente. Aveva rinunciato al matrimonio e alla famiglia, aveva abbandonato la professione e le prospettive per il futuro, si recava in molti luoghi per assolvere ai suoi doveri e inoltre intraprendeva qualche lavoro di scarso rilievo. Durante lo svolgimento dei suoi doveri, tuttavia, ha compreso poche verità perché non perseguiva realmente la verità, e pensava di fare bene solo perché riusciva a pronunciare alcune parole e dottrine. La cosa più grave è che costui non praticava affatto la verità. Perciò il suo svolgimento del dovere consisteva soltanto nel predicare alcune dottrine e nel seguire alcune regole, comportandosi solitamente in modo gentile con gli altri, senza offendere nessuno. Quanto al modo di svolgere il lavoro della chiesa e ai problemi che ancora esistevano, non vi prestava attenzione, non ci metteva impegno e non ricercava la verità per risolvere tali questioni. In breve, il suo atteggiamento verso il lavoro era superficiale e indifferente; non sembrava che costui battesse la fiacca, ma nemmeno che si sfiancasse. Non dava l’impressione di agire in modo superficiale, ma i risultati del suo lavoro non erano particolarmente buoni. In un particolare episodio, a causa della sua noncuranza e del suo atteggiamento superficiale, ha provocato una perdita di oltre 10 milioni di RMB in offerte a Dio. Che razza di cifra è 10 milioni di RMB? La gente comune, nel sentire questa cifra, la considererebbero astronomica. Trasalirebbero per l’incredulità e non oserebbero pensarci, non avendo mai visto così tanto denaro in vita loro. Ma questo “vecchio signore”, dopo aver causato una perdita di oltre 10 milioni di RMB in offerte, non ha provato alcun rimorso, alcun accenno di pentimento, né alcuna tristezza. Quando la chiesa l’ha espulso, si è ancora lamentato. Che razza di creatura farebbe una cosa simile? Esaminiamo due punti. Primo, questa somma di denaro è andata perduta mentre tu stavi lavorando e, a prescindere da chi sia la colpa, tu ne sei responsabile. Avevi la responsabilità di proteggerla, ma non l’hai fatto. È un’inosservanza del dovere, perché non si tratta di denaro umano; è un’offerta, e le persone dovrebbero trattarla con la massima lealtà. Se le offerte subiscono una perdita, come si dovrebbe ragionare? Nemmeno la morte sarebbe un risarcimento sufficiente! Che valore ha una vita umana in denaro? Se la perdita è troppo grande, neppure il sacrificio della propria vita basterà per ripagarla! Il punto chiave è che la natura di questo problema è troppo grave. Questo “vecchio signore” non ha preso sul serio la perdita di tutte quelle offerte; questa persona è troppo detestabile! Per lui, perdere oltre 10 milioni di RMB in offerte era come perderne 100 o giù di lì; non l’ha affatto segnalato al Supremo, non ha provato il minimo rimorso per tale questione e non ha detto a coloro che lo circondavano: “Analizziamo com’è andato perduto questo denaro e cosa si dovrebbe fare. Dovremmo restituirlo o trovare un’altra soluzione? O forse dovremmo informare il Supremo, ammettere la responsabilità e dimetterci, e pregare Dio per confessare i nostri peccati?” Non ha avuto nemmeno questo atteggiamento; questo è forse detestabile? (Sì.) È fin troppo detestabile! La sua capacità di compiere un misfatto così grande rivela il suo atteggiamento verso il dovere e verso Dio. Secondo, dopo l’espulsione, non solo non ha accettato quest’ultima, né ha confessato il suo peccato, né si è pentito, ma si è addirittura lamentato. Una persona di questo tipo è irragionevole. Si pensi soltanto a cosa potesse mai avere da lamentarsi. Diceva: “Credo in dio da oltre vent’anni, non mi sono mai sposato, ho sacrificato moltissime cose, sopportato moltissime sofferenze, e ora mi espellono, mi rifiutano. Mi troverò un posto tutto mio!” Non molto tempo dopo si è sposato. DimMi, se una persona normale, una persona dotata di coscienza e umanità, avesse un minimo di senso della propria coscienza, si sposerebbe così rapidamente? Sarebbe dell’umore giusto? Generalmente, un individuo dotato anche solo di un minimo di coscienza e di umanità, se si trovasse di fronte a un problema così grave, prenderebbe in considerazione persino la morte, pensando: “La mia vita è finita, come ho potuto commettere una simile azione dopo aver creduto in Dio per oltre vent’anni? La colpa è solo mia e merito di essere espulso! Scordatevi i 10 milioni; non posso permettermi di rimborsarne nemmeno uno. Non potrei rimediare neppure se mi mettessero in vendita, la mia vita non vale niente!” Perché lo hai fatto comunque, quando sapevi di non potertelo permettere? Non sapevi che quel denaro era un’offerta, dedicata a Dio? Quel denaro non era tuo; la tua responsabilità era salvaguardarlo. Non era qualcosa che non c’entrava nulla con te; era qualcosa che dovevi tenere al sicuro. Era la cosa più importante, e la tua disattenzione è stata un’inosservanza del dovere. Avendolo perso, non potevi certo sottrarti alla tua responsabilità. Essendo una persona che crede in Dio, non avevi forse l’obbligo e la responsabilità di tenere al sicuro quelle offerte e di impedire qualsiasi incidente? Non avresti dovuto ridurre al minimo il rischio che qualcosa andasse storto? Se non riesci a fare nemmeno questo, che cosa sei? Non sei forse un demone vivente? (Sì.) Tutto questo è assolutamente disgustoso e privo di umanità! Inoltre, dopo essere stato espulso, non solo questo individuo ha smesso di credere in Dio e si è sposato, ma ha anche disturbato i credenti della sua famiglia: la natura di questo comportamento è ancora più grave. Costui ha assolto al suo dovere per molti anni, ha abbandonato molte cose, fatto molti sacrifici, svolto molto lavoro, corso dei rischi e scontato una pena in carcere. Ma questi fattori esterni non determinano il destino di una persona. Che cosa lo determina? La strada che si sceglie. Se questo individuo avesse scelto la strada del perseguimento della verità, non sarebbe finito così e non avrebbe causato una perdita così grande alla casa di Dio. Non è stato assolutamente casuale che si sia verificato un incidente così grave; è legato direttamente alla qualità della sua umanità e alla strada che egli aveva scelto. Pensate che Dio fosse consapevole della strada che costui stava percorrendo? (Sì.) Dio ne era a conoscenza. Questo episodio aveva dunque lo scopo di rivelare o di eliminare tale individuo? Serviva a entrambe le cose. Dal punto di vista umano, questo individuo sembrava svolgere bene il suo dovere, con lealtà, impegno a spendersi, disponibilità a pagare il prezzo e capacità di sopportare le avversità. Allora perché Dio avrebbe dovuto fargli una cosa simile? Perché avrebbe dovuto rivelarlo? Che cosa doveva essere rivelato? Era semplicemente per rivelare l’esito di questa persona? No, era finalizzato a rivelare la sua fede, la sua umanità, la sua essenza e natura: ora tutte queste cose sono state messe a nudo. Dio può ancora salvare un simile individuo? Nutre anche solo un barlume di speranza per lui? Dio non ha assolutamente alcuna speranza per un individuo di questo tipo. Ha ancora un po’ di bontà o di misericordia nei suoi confronti? Niente affatto. Alcuni potrebbero chiedere: “Se Dio non prova bontà o misericordia nei suoi confronti, allora rimangono forse solo giustizia, maestà e ira?” Esatto. Una persona così malevola non necessita più di bontà o di misericordia, né ve ne è più bisogno, perché ha offeso gravemente l’indole di Dio. Da parte di Dio, per questo individuo rimangono soltanto giustizia, maestà e ira. Il suo esito non ha nulla a che fare con l’opera di gestione di Dio, non ha assolutamente nulla a che fare con la Sua opera di salvezza dell’umanità; costui è stato eliminato e rimosso. Pertanto, indipendentemente da dove si trovi ora, agli occhi di Dio è solo un morto vivente, un cadavere ambulante che dimora tra demoni immondi e spiriti malvagi, tra coloro che indossano un volto umano ma possiedono un cuore bestiale e sono bestie vestite da uomini. Queste sono le sue qualità, ed è stato tagliato fuori dalla vista del Creatore. Considerando il suo esito e il suo atteggiamento finale nei confronti di questo grande evento che si è verificato nella sua vita, lo svolgimento del suo dovere in tutto quel tempo ha forse avuto qualcosa a che fare con la parola “adeguato”? (No.) Come fai a sapere che lo svolgimento del suo dovere non era adeguato nemmeno prima che accadesse questo evento? Ci sei arrivato attraverso il giudizio e l’inferenza, o hai fatto questa valutazione osservando la sua essenza? (Osservando la sua essenza.) Esatto. Prendi Paolo come esempio: se avesse perseguito la verità, se fosse riuscito a cercare di essere perfezionato come Pietro, non avrebbe pronunciato parole così blasfeme. Ogni esito ha una causa; l’esito a cui questo individuo è andato incontro ha le sue ragioni di fondo. Il fatto che oggi costui sia riuscito ad arrivare a questo punto e il suo atteggiamento verso Dio, verso le offerte e verso le proprie azioni malvagie sono sufficienti a permettere alle persone di vedere chiaramente quale strada stesse percorrendo e cosa fosse davvero la sua fede in Dio. Questo rivela completamente la sua essenza e la strada su cui si trovava. Se fosse stato sulla strada del perseguimento della verità, la strada del temere Dio e del fuggire il male, e se fosse stato in grado di trattare realmente il suo dovere come una responsabilità e un obbligo, come avrebbe gestito questa situazione quando si è inevitabilmente verificata? Di certo non avrebbe avuto l’atteggiamento che ha ora, quello della resistenza e della lamentela. Il suo lato demoniaco è stato messo a nudo; la natura essenza nel profondo della sua anima è stata completamente smascherata. Non è un essere umano, è un diavolo. Se fosse umano, non sarebbe finito così dopo aver creduto in Dio per oltre vent’anni. Se fosse umano, quanto rammarico proverebbe per una così grande perdita di offerte? Quante lacrime verserebbe? Fino a che punto tremerebbe? Si sentirebbe inevitabilmente responsabile e colpevole di un peccato terribile, ritenendosi imperdonabile, e penserebbe di doversi pentire e di dover confessare i suoi peccati a Dio. Come minimo, anche se la chiesa lo espellesse, non smetterebbe di credere, né tradirebbe Dio, né tantomeno disturberebbe la fede in Dio della sua famiglia. Che cosa deduciamo dai vari comportamenti successivi di questo individuo? Che è un miscredente che non ama la verità e che anche la sua umanità è maligna. Questo è il quarto caso. Come dovremmo chiamarlo? (“Il caso della perdita di dieci milioni in offerte”.) Dovremmo aggiungere la reazione di questa persona e chiamarlo “Perdere dieci milioni in offerte senza alcun segno di pentimento”. Questa denominazione non è forse più efficace? Serve da monito per gli altri; come minimo, indica alle persone dove risiede la gravità delle azioni di questo individuo.
Il verificarsi di tutti questi eventi, i vari comportamenti mostrati da queste persone, nonché i loro atteggiamenti nei confronti di Dio dopo che tali eventi hanno avuto luogo, tutto ciò è emerso ed è stato smascherato mentre esse svolgevano i loro doveri. Pertanto, in certa misura, la strada che si intraprende nella fede in Dio e il proprio esito definitivo sono saldamente legati allo svolgimento del proprio dovere; si potrebbe addirittura dire che c’è un rapporto diretto. Il tema dello svolgimento dei doveri dovrebbe essere un argomento incessante, e la stessa cosa vale anche per la verità riguardante questo aspetto. È la verità più basilare che le persone dovrebbero comprendere, e un argomento che andrebbe discusso di continuo durante la loro crescita di vita e la loro fede in Dio. Questo, perché è indissolubilmente legato ai cambiamenti nell’indole degli individui, al loro ingresso nella vita, al tipo di strada che percorrono e al tipo di esito che ottengono alla fine. Oggi abbiamo tenuto un’esauriente condivisione sullo svolgimento dei doveri e anche su diversi casi. Lo scopo principale è farvi capire come assolvere ai vostri doveri in un modo che Dio approva, quali sono le conseguenze se compite il male e l’importanza di assolvere ai vostri doveri in maniera accettabile. Gli eventi esposti di questi casi sono diventati via via più gravi e sempre più spaventosi, ma non sono stati inventati da Me. Si sono verificati realmente tra coloro che credono in Dio e che sono tra le file di quanti svolgono i loro doveri. Che cosa significa questo? Alcuni affermano: “Eh, non ci sono problemi se non assolviamo ai nostri doveri ma, quando lo facciamo, ne sorgono sempre. Dunque va bene se semplicemente non assolviamo ai nostri doveri?” Che ragionamento è questo? Non equivale forse a rinunciare a mangiare per paura di soffocare? Non è qualcosa di stolto? Per risolvere tali questioni devi imparare a ricercare la verità; questo è un atteggiamento fattivo, e il tipo di atteggiamento che una persona normale dovrebbe avere. Se temi che durante lo svolgimento dei tuoi doveri possano sorgere problemi che ti porteranno a essere condannato, espulso, eliminato o tagliato fuori, e infine a perdere ogni speranza di ottenere la salvezza, e se semplicemente smetti di svolgere i tuoi doveri o adotti un approccio negativo e antagonistico nei loro confronti, che tipo di atteggiamento è questo? (Un atteggiamento scorretto.) Altri dicono: “La nostra umanità è troppo scarsa per svolgere i doveri, dunque perché non ci accontentiamo di offrire manodopera? Dio non ha richieste elevate per gli operai che offrono manodopera, e non ci sono parametri o principi: è sufficiente fare uno sforzo. Fa’ tutto ciò che ti viene chiesto, sii obbediente, non assumerti responsabilità significative e non avere l’ambizione di diventare leader o lavoratore. Il semplice fatto di riuscire a rimanere fino alla fine sarebbe la benedizione più grande”. Come sono queste motivazioni? Non sono forse piuttosto abiette e vili? Possono individui così poco ambiziosi ottenere la salvezza di Dio? Una persona senza umanità può offrire manodopera in modo adeguato? Coloro che non hanno umanità non possono offrire adeguatamente manodopera; non diventeranno gli operai leali che ottengono di restare.
Il numero di esempi citati durante le ultime condivisioni è relativamente alto. Questi eventi sono facili da ricordare, ma le verità sulle quali ho condiviso sono difficili da capire. Vi è tuttavia un vantaggio in questo: discutendo di questi eventi, forse ricorderete o arriverete a comprendere un po’ le verità a cui si riferiscono. Se non parlassimo di questi casi, ottenere questo tipo di risultato richiederebbe probabilmente uno sforzo maggiore. La discussione di questi esempi serve sia da stimolo sia da monito, aiutando le persone a trovare in questi esempi la strada giusta. Essa porta a conoscere quale cammino percorrere nella fede per evitare di violare i decreti amministrativi di Dio, di commettere gravi errori o di prendere la strada sbagliata. L’obiettivo principale è aiutare le persone a svolgere adeguatamente i loro doveri. Dopo aver ascoltato questi quattro casi, come vi sentite? Avete una nuova comprensione dell’adeguato svolgimento dei doveri? È facile per le persone svolgere adeguatamente i propri doveri? (No.) Dove sta la difficoltà? Dipende forse dal fatto che le persone non capiscono la verità e non riescono a trovare i principi, e dunque continuano a commettere errori? (No.) Allora dove sta la difficoltà? Ecco dove: le persone non amano la verità né la perseguono. Se, durante lo svolgimento dei loro doveri, gli individui non perseguono la verità e non la praticano, questo, insieme alla loro indole maligna, malvagia e arrogante, può portare facilmente a certe conseguenze e produrre esiti che essi non si aspettano o che non desiderano vedere. Qualcuno prevede forse un brutto esito per sé stesso? (No.) Ci sono forse coloro che sperano in un esito mediocre, pensando che vada tutto bene a condizione di tirare avanti fino alla fine senza morire? (Sì.) Che tipo di persone sono queste? Sono individui che non perseguono la verità; si limitano semplicemente a segnare il passo fino alla morte. Per le persone di questo genere, lo svolgimento del dovere è destinato a essere del tutto superficiale, il che rende facile per loro commettere errori o peccati e molto difficile assolvere ai doveri in modo accettabile. Che tipo di persone possono svolgere il dovere in modo accettabile? (Quelle che perseguono la verità.) Quali altre? (Quelle che sono dotate di umanità.) Che cosa include l’umanità? (La coscienza e la ragionevolezza.) Coloro che hanno coscienza e ragionevolezza, che possiedono umanità, riusciranno facilmente a svolgere i loro doveri in modo adeguato se perseguono la verità. C’è chi dice: “Continui a parlare di questi gravi esempi negativi di persone che non assolvono adeguatamente al dovere, e questo ci sta facendo perdere la fiducia. Quando mai soddisferemo il criterio dell’adeguato svolgimento dei doveri? Ci sono degli esempi positivi?” Parliamo allora di qualcosa di più edificante e positivo. Attualmente, molti iniziano a concentrarsi sul perseguimento della verità e cominciano anche a diventare più diligenti nello svolgimento dei doveri. Per esempio, alcuni sono in grado di cooperare armoniosamente con gli altri mentre svolgono i doveri. Che cosa significa cooperazione armoniosa? Eccone una manifestazione: non consiste semplicemente nell’andare tutti d’accordo all’esterno, senza conflitti o intrighi. Cooperazione armoniosa significa che quando al lavoro si affrontano varie questioni, a prescindere dal fatto che tu le comprenda oppure no e che il tuo punto di vista sia corretto oppure no, puoi ugualmente consultarti e tenere condivisioni con gli altri, ricercare le verità principi e poi raggiungere un consenso. Questa è una cooperazione armoniosa. Qual è lo scopo di raggiungere un consenso? Assolvere meglio ai propri doveri, svolgere meglio il lavoro della chiesa ed essere in grado di rendere testimonianza a Dio. Se vuoi che lo svolgimento dei tuoi doveri sia all’altezza, allora mentre li svolgi devi prima raggiungere una cooperazione armoniosa. Attualmente ci sono persone che la praticano. Dopo aver compreso la verità, anche se non sono in grado di praticarla appieno e anche se ci sono fallimenti, debolezza e deviazioni lungo il cammino, costoro si sforzano comunque di acquisire le verità principi. Così hanno la speranza di raggiungere una cooperazione armoniosa. Per esempio, talvolta puoi pensare che quanto stai facendo sia giusto, ma sei capace di non essere presuntuoso. Riesci a discutere con gli altri e a condividere sulle verità principi finché non sono chiare ed evidenti, affinché tutti capiscano e concordino sul fatto che così facendo si otterrà il risultato migliore. E anche sul fatto che questa linea di condotta non esuli dai principi, che prenda in considerazione gli interessi della casa di Dio e che li tutelerà nel massimo grado possibile. Praticare in questo modo è conforme alle verità principi. Anche se forse il risultato finale non è sempre quello che hai immaginato, la strada, la direzione e l’obiettivo della tua pratica sono giusti. Come la vede Dio, dunque? Come definisce tale questione? Dirà che svolgi il tuo dovere in modo adeguato. Adeguatezza significa forse che hai svolto il dovere in conformità alle intenzioni di Dio? No. L’adeguatezza è ancora lontana dal soddisfare le intenzioni di Dio, dal ricevere la Sua approvazione e dal praticare in piena conformità alle Sue richieste. Adeguatezza significa semplicemente che sei sulla strada giusta, che le tue intenzioni e la tua direzione sono giuste, ma che non hai ancora raggiunto lo standard elevato dell’agire secondo le verità principi come richiesto da Dio. Per esempio, per quanto riguarda la sottomissione, ipotizziamo che la casa di Dio disponga che tu faccia qualcosa mentre assolvi i tuoi doveri. Come dovresti praticare affinché lo svolgimento dei tuoi doveri sia all’altezza? Quando senti parlare per la prima volta dell’incarico, potresti avere delle opinioni. Ma dopo alcune riflessioni, pensi: “Dio ha detto che dovremmo imparare a ricercare e a sottometterci nelle questioni che non capiamo. Dunque devo ricercare. Anche se non comprendo la verità o non so praticare, l’incarico è toccato a me, perciò devo adeguarmi e sottomettermi. Anche se si tratta solo di seguire le regole, per prima cosa devo seguirle”. Se riesci a praticare in questo modo, allora sei all’altezza. Ma c’è un divario tra soddisfare questo criterio e ricevere l’approvazione di Dio? (Sì.) Questo divario è determinato dalla misura in cui comprendi la verità. Per quanto riesca a sottometterti, non comprendi le intenzioni di Dio e non hai identificato appieno le verità principi né le hai messe in pratica; ti sei limitato semplicemente ad attenerti alle regole. Ti sei attenuto alle cose fondamentali che si dovrebbero fare, secondo i parametri della coscienza e le regole, perciò in termini di esecuzione non ci sono problemi, e in termini di natura delle tue azioni non c’è nulla di sbagliato. Tuttavia questo non soddisfa il criterio della pratica della verità; continui a non capire le intenzioni di Dio. Hai soltanto rispettato passivamente e meccanicamente i tuoi doveri; non vi hai adempiuto correttamente secondo le verità principi. Non hai raggiunto un livello tale da poter rendere testimonianza a Dio o soddisfare le Sue intenzioni. Non hai soddisfatto il criterio per rendere testimonianza. Pertanto lo svolgimento dei tuoi doveri in questo modo è solamente adeguato e non incontra ancora l’approvazione di Dio.
Qual è il criterio per stabilire se si è svolto adeguatamente il proprio dovere? Se il percorso per lo svolgimento del proprio dovere è corretto, se la direzione e l’intenzione sono corrette, se l’origine e i principi sono corretti, se questi aspetti sono corretti, allora il dovere che si è svolto è adeguato. Molti lo capiscono in teoria, ma vanno in confusione quando accade loro effettivamente qualcosa. Per riassumere, vi rivelerò un principio: quando affrontate le situazioni, non agite in modo arbitrario e unilaterale. Perché non potete agire così? Primo, perché agire in questo modo non è in linea con i principi dello svolgimento del dovere. Secondo, perché un dovere non è una tua faccenda privata; non lo stai compiendo per te stesso, non ti stai dedicando alla tua gestione personale, non si tratta dei tuoi affari personali. Nella casa di Dio, qualunque cosa tu faccia, non lavori per la tua impresa; è l’opera della casa di Dio, è l’opera di Dio. Devi tenere sempre presente tale conoscenza e consapevolezza e dire: “Questa non è una faccenda privata; sto svolgendo il mio dovere e adempio alle mie responsabilità. Sto svolgendo l’opera della chiesa. È un compito che Dio mi ha affidato e lo sto facendo per Lui. È il mio dovere, non una mia faccenda privata”. Questa è la prima cosa che le persone dovrebbero capire. Se tratti un dovere come un affare personale, se non ricerchi le verità principi nell’agire e lo esegui in base alle tue motivazioni, alle tue opinioni e ai tuoi obiettivi personali, sarai piuttosto incline a commettere errori. Quindi, in che modo dovresti agire, se operi una distinzione molto netta tra il tuo dovere e i tuoi affari personali e sei consapevole che si tratta di un dovere? (Ricercare ciò che Dio chiede e ricercare i principi.) Giusto. Se ti succede qualcosa e non comprendi la verità, se ne hai una vaga idea ma le cose non ti sono ancora chiare, allora devi trovare fratelli e sorelle che capiscano la verità con cui condividere; questo è ricercare la verità e, prima di ogni altra cosa, questo è l’atteggiamento che dovresti avere nei confronti del tuo dovere. Non dovresti prendere le decisioni in base a ciò che ritieni appropriato, per poi battere il martelletto e dichiarare il caso chiuso: questo porta facilmente a dei problemi. Un dovere non è un affare personale; per più o meno importanti che siano, le questioni della casa di Dio non sono affari personali di nessuno. Fintanto che ha a che fare con il dovere, allora non è una tua questione privata, non è un tuo affare personale: riguarda la verità e il principio. Qual è dunque la prima cosa che dovreste fare? Ricercare la verità e ricercare i principi. Se non comprendete la verità, dovete prima ricercare i principi; se invece comprendete già la verità, individuare i principi sarà facile. Che cosa dovresti fare se non comprendi i principi? Esiste un modo: puoi condividere con coloro che capiscono. Non dare sempre per scontato di comprendere ogni cosa e di avere sempre ragione; questo è un metodo infallibile per commettere errori. Di che tipo di indole si tratta quando vuoi sempre avere l’ultima parola? Di arroganza e presunzione, di condotta arbitraria e unilaterale. Alcuni pensano: “Ho ricevuto un’istruzione universitaria, sono più colto di voi, ho la comprensione abilità, tutti voi avete una scarsa statura e non capite la verità, perciò dovreste ascoltare qualunque cosa io dica. Soltanto io posso prendere le decisioni!” Com’è questa visione? Se hai questo tipo di idea, finirai nei guai; non adempirai mai bene i tuoi doveri. Come puoi svolgerli bene se vuoi sempre essere colui che ha l’ultima parola, senza una collaborazione armoniosa? Svolgere i tuoi doveri in questo modo non ti permetterà assolutamente di raggiungere lo standard. Perché dico questo? Vuoi sempre forzare gli altri e far sì che ti ascoltino; non recepisci nulla di ciò che dice chiunque altro. Questo è un comportamento prevenuto e ostinato, oltre che arrogante e presuntuoso. In questo modo, non solo non riuscirai a adempiere bene i tuoi doveri, ma impedirai anche agli altri di farlo. Questa è la conseguenza di un’indole arrogante. Perché Dio richiede una collaborazione armoniosa dalle persone? Da un lato, è vantaggiosa per rivelare l’indole corrotta delle persone, permettendo così loro di conoscere sé stesse e di liberarsene; questo giova al loro ingresso nella vita. Dall’altro, la collaborazione armoniosa è vantaggiosa anche per il lavoro della chiesa. Siccome nessuno ha la comprensione della verità e tutti hanno un’indole corrotta, se non ci può essere una collaborazione armoniosa, allora le persone non sono in grado di adempiere bene il loro dovere, il che si ripercuote sul lavoro della chiesa. La conseguenza è grave. In sintesi, per raggiungere un adeguato svolgimento del dovere, occorre imparare a collaborare armoniosamente e, là dove si fa fronte alle situazioni, condividere sulla verità per trovare soluzioni. Questo è essenziale; giova non solo al lavoro della chiesa, ma anche all’ingresso nella vita da parte del popolo eletto di Dio. Alcuni semplicemente non ci arrivano; pensano sempre che la collaborazione armoniosa sia troppo fastidiosa e che a volte condividere sulla verità non produca facilmente risultati. Allora sollevano dei dubbi, dicendo: “È davvero necessario collaborare armoniosamente per raggiungere uno svolgimento adeguato del dovere? Di fronte a una qualche situazione, il fatto che tutti condividano insieme produrrà sicuramente risultati? Penso che tutto questo equivalga semplicemente a osservare una procedura; seguire queste regole è inutile”. Questa visione è corretta? (No.) Quale problema rivela? (L’atteggiamento di queste persone verso lo svolgimento del dovere è problematico.) Alcuni hanno un’indole arrogante e presuntuosa; non sono disposti a condividere sulla verità e vogliono sempre avere l’ultima parola. Qualcuno di così arrogante e presuntuoso può forse collaborare armoniosamente con gli altri? Dio richiede alle persone di collaborare armoniosamente durante lo svolgimento del dovere per eliminare la loro indole corrotta, per aiutarle a imparare la sottomissione alla Sua opera mentre svolgono il dovere, e per liberarle della loro indole corrotta, raggiungendo così uno svolgimento adeguato del dovere. Rifiutarti di collaborare con gli altri e voler agire in modo arbitrario e unilaterale, facendo sì che tutti ti ascoltino: è forse questo l’atteggiamento che dovresti avere verso il tuo dovere? Il tuo atteggiamento verso lo svolgimento del dovere è legato al tuo ingresso nella vita. A Dio non interessa quello che ti succede ogni giorno, quanto lavoro svolgi, o quanto ti impegni: quello che Lui guarda è il tuo atteggiamento verso queste cose. E a cosa si collega il tuo atteggiamento verso queste cose e il modo in cui le fai? Al fatto che tu persegua o meno la verità, nonché al tuo ingresso nella vita. Dio guarda il tuo ingresso nella vita, il cammino che percorri. Se percorri la via del perseguimento della verità e hai accesso alla vita, sarai in grado di collaborare in armonia con gli altri nello svolgimento del tuo dovere, e svolgerai facilmente il tuo dovere a un livello adeguato. Se invece, nello svolgimento del tuo dovere, ribadisci costantemente che possiedi un capitale, che padroneggi il tuo ambito lavorativo, che hai esperienza, che tieni in considerazione le intenzioni di Dio e persegui la verità più di chiunque altro, e se poi pensi che per queste ragioni l’ultima parola spetti a te e non discuti nulla con gli altri, detti sempre legge, ti dedichi alla tua gestione personale e vuoi sempre essere “il più bello tra i fiori”, allora ti trovi forse sul cammino dell’ingresso nella vita? No, questa è ricerca di prestigio, è percorrere il sentiero di Paolo, non quello dell’ingresso nella vita. Il modo in cui Dio fa camminare le persone lungo la strada dell’ingresso nella vita e del perseguimento della verità non comprende simili comportamenti né mostra queste manifestazioni. Qual è il criterio per un adeguato svolgimento del dovere? (Ricercare la verità in tutte le cose, essere in grado di agire in conformità ai principi.) Esatto. Per l’adeguato svolgimento del tuo dovere non importa da quanti anni credi in Dio, quanti doveri hai svolto, né quanti contributi hai apportato alla casa di Dio, tanto meno importa quanta esperienza hai nel tuo dovere. La cosa principale a cui Dio guarda è la via che una persona prende. In altre parole, Egli guarda all’atteggiamento di una persona verso la verità e i principi, alla direzione, all’origine e al punto di partenza dietro le azioni di quella persona. Dio Si concentra su queste cose; esse sono ciò che determina la via che percorri. Se, mentre svolgi il tuo dovere, queste cose positive non si vedono affatto in te, e i principi, il cammino e il fondamento del tuo agire sono i tuoi pensieri, obiettivi e trame; se il tuo punto di partenza è tutelare i tuoi interessi e salvaguardare la tua reputazione e la tua posizione, se il tuo modus operandi è prendere decisioni e agire da solo e avere l’ultima parola, non discutendo mai le cose con gli altri né cooperando armoniosamente, non ascoltando mai i consigli quando hai commesso un errore e tanto meno cercando la verità, come ti vedrà Dio? Non hai ancora raggiunto lo standard se svolgi così il tuo dovere, e non hai intrapreso la via del perseguimento della verità, perché, nello svolgere il tuo dovere, non cerchi le verità principi e agisci sempre come vuoi, facendo come ti piace. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle persone non svolge i propri doveri in modo adeguato. Dunque come andrebbe risolto questo problema? Direste che è difficile svolgere il proprio dovere in modo adeguato? In realtà, non lo è; bisogna solo saper assumere una posizione di umiltà, possedere un po’ di ragionevolezza e adottare una posizione appropriata. Non importa quanto tu sia istruito, quali premi tu abbia vinto o cosa tu abbia ottenuto; a prescindere da quanto elevati siano il tuo prestigio e il tuo rango, devi abbandonare tutte queste cose, devi scendere dal tuo piedistallo: tutte queste cose non contano nulla. Nella casa di Dio queste glorie, per quanto grandi esse siano, non possono essere più elevate della verità, perché queste cose superficiali non sono la verità e non ne possono prendere il posto. Questo deve esserti chiaro. Se dici: “Ho molte doti, ho una mente davvero acuta, ho i riflessi pronti, imparo in fretta e ho una memoria eccezionale, quindi sono qualificato per prendere la decisione finale”, se usi sempre queste cose come un capitale e le consideri preziose e positive, allora sei nei guai. Se il tuo cuore è occupato da queste cose, se si sono radicate nel tuo cuore, sarà difficile per te accettare la verità, e le conseguenze di ciò non sono neanche lontanamente immaginabili. Per questo motivo, devi prima di tutto accantonare e rinnegare le cose che ami, che ti sembrano belle, che sono preziose per te. Queste cose non sono la verità; al contrario, possono impedirti di entrare nella verità. La cosa più urgente che devi fare ora è ricercare la verità nello svolgimento del tuo dovere e praticare in linea con essa in modo da arrivare a svolgere il tuo dovere in modo adeguato, perché questo è solamente il primo passo sul cammino dell’ingresso nella vita. Che cosa significa in questo contesto “il primo passo”? Significa iniziare un viaggio. In tutte le cose c’è un punto da cui iniziare il viaggio, qualcosa di basilare, di fondamentale, e svolgere il dovere in modo adeguato è una via di ingresso nella vita. Se il modo in cui svolgi il tuo dovere è appropriato solo in apparenza ma non è in linea con le verità principi, allora non stai svolgendo il tuo dovere in modo adeguato. Come si deve dunque lavorare su questo punto? Bisogna ricercare le verità principi e lavorare su esse; è fondamentale munirsi delle verità principi. Se ti limiti a migliorare il tuo comportamento e il tuo carattere ma non sei munito delle verità realtà, è inutile. Puoi anche avere un dono o una specialità: sono cose positive, ma solo mettendole a frutto nello svolgimento del tuo dovere le userai correttamente. Compiere bene il tuo dovere non richiede un miglioramento della tua umanità o personalità, né che tu metta da parte il tuo dono o talento. Non è questo che ti viene richiesto. Ciò che è fondamentale è che tu comprenda la verità e impari a sottometterti a Dio. È quasi inevitabile che la tua indole corrotta si riveli mentre svolgi il tuo dovere. Cosa dovresti fare in questi casi? Devi ricercare la verità per risolvere il problema e arrivare ad agire in linea con le verità principi. Fallo, e per te non sarà un problema adempiere bene il tuo dovere. A qualunque ambito appartenga il tuo dono o la tua specialità, o ovunque tu possa avere una qualche conoscenza professionale, è estremamente opportuno sfruttare queste cose durante lo svolgimento di un dovere; è l’unico modo per svolgerlo bene. Un aspetto è fare affidamento sulla coscienza e sulla ragionevolezza per svolgere il tuo dovere, e l’altra è che devi ricercare la verità per eliminare la tua indole corrotta. Si ottiene l’ingresso nella vita svolgendo il proprio dovere in questo modo e si diventa capaci di svolgerlo adeguatamente.
Come ormai appare evidente, lo svolgimento adeguato del dovere è inscindibile dalla ricerca della verità e dalla condotta in linea con le verità principi. Se non si riesce a ricercare la verità per risolvere i problemi e a raggiungere il livello dell’agire secondo i principi, allora non si può raggiungere un adeguato svolgimento del dovere. La definizione dell’adeguato svolgimento del dovere è quella spiegata. Le richieste di Dio per l’uomo sono elevate? In realtà, no. Dio ti chiede soltanto di avere un atteggiamento, un’intenzione e un’opinione corretti nelle tue azioni. Su questa base, puoi ottenere l’opera dello Spirito Santo e approfondire la tua conoscenza di te stesso. Allora sarai in grado di sottoporti a prove e raffinamenti, che ti consentiranno di entrare in verità più profonde e di subire cambiamenti di indole. Prima che tu ti sottoponga a prove e raffinamenti, Dio ti darà, in base alla tua comprensione della verità, un qualche giudizio e castigo. Ma qual è il fondamento del giudizio e del castigo, oltre che delle prove e del raffinamento? È la questione se tu abbia raggiunto il livello di svolgimento adeguato del dovere, in altre parole se tu abbia ottenuto l’ingresso nella vita. Quest’ultimo non è slegato dal tuo lavoro e dalle tue responsabilità nella chiesa. Se passi tutto il giorno a casa a leggere le parole di Dio e parlare a vuoto dello svolgimento del tuo dovere e dell’ingresso nella vita, è irrealistico e infruttuoso. È come essere strateghi da tavolino; parli tutto il giorno di svolgere adeguatamente il tuo dovere, di ricevere l’incarico da parte di Dio, ma senza alcuna dedizione o alcun dispendio, e sicuramente senza soffrire o sperimentare avversità. Anche se talvolta ti commuovi fino alle lacrime cantando inni o leggendo le parole di Dio, ciò non produrrà alcun effetto. Da questo punto di vista, raggiungere il livello di svolgimento adeguato del tuo dovere ha forse a che fare con l’ottenere la salvezza? O con il ricevere il giudizio e il castigo di Dio? Un nesso c’è. Per ricevere il giudizio e il castigo di Dio occorre raggiungere uno svolgimento adeguato dei propri doveri. Perché Dio stabilisce un simile criterio, chiedendo alle persone di raggiungere un adeguato svolgimento del dovere? Perché Dio usa il tuo svolgimento del dovere per valutare il tuo grado di ingresso nella vita. Se hai raggiunto un adeguato svolgimento dei tuoi doveri, vuol dire che il tuo ingresso nella vita è già arrivato a un livello che ti conferisce i requisiti per accettare il giudizio e il castigo, il che significa anche che sei idoneo per accettare l’opera di perfezionamento di Dio su di te. Dunque quali condizioni ha proposto Dio all’uomo per conseguire questo risultato? Il tuo svolgimento del dovere deve apparire adeguato ai Suoi occhi, vale a dire, in altre parole, che per il tuo ingresso nella vita ci sono una via e una direzione fondamentali che Egli riconosce e ritiene idonee. Come fa a testarlo? Perlopiù attraverso il tuo svolgimento del dovere. Una volta che ti sei meritato la Sua conferma svolgendo adeguatamente i tuoi doveri, la fase successiva ha subito inizio: Dio comincerà a sottoporti al giudizio e al castigo. Qualunque errore tu commetta, verrai disciplinato; è come se Dio avesse iniziato a monitorarti attentamente. Questa è una buona cosa; significa che hai ottenuto la Sua convalida, che non sei più in pericolo e che sei il giusto tipo di persona che non compirà assolutamente azioni palesemente malvagie. In un certo senso, Dio ti proteggerà; in un altro, soggettivamente parlando, la strada che stai percorrendo, gli obiettivi e la direzione della tua vita si sono radicati nella vera via. Non lascerai Dio né devierai. Poi sicuramente Egli ti perfezionerà; questa benedizione è su di te. Così, se si desidera ricevere questa benedizione e percorrere la via del perfezionamento, il primo requisito è raggiungere uno svolgimento adeguato dei propri doveri. Dio osserva le tue varie prestazioni nella Sua casa, oltre ai compiti, agli incarichi e alle missioni che ti assegna, per capire il tuo atteggiamento verso di Lui e verso la verità. Attraverso questi atteggiamenti valuta esattamente quale via stai percorrendo. Se sei avviato a perseguire la verità, allora lo svolgimento dei tuoi doveri raggiungerà lo standard e tu avrai sicuramente anche l’ingresso nella vita e vari gradi di cambiamento di indole. Questi si conseguono tutti durante lo svolgimento dei tuoi doveri. Prima che Dio ti perfezioni formalmente, ecco fin dove puoi arrivare facendo affidamento sull’impegno umano. Senza l’opera di Dio puoi raggiungere solo questo livello; andare oltre sarebbe difficile. Puoi contare soltanto su te stesso per realizzare ciò che è nei limiti delle tue possibilità e della capacità umana, per esempio trattenerti grazie alla forza di volontà, sopportare la sofferenza, pagare un prezzo, fare rinunce, potare i sentimenti, abbandonare il mondo, riconoscere le tendenze malevole, ribellarsi alla carne, svolgere lealmente il dovere, avere discernimento ed evitare di seguire l’uomo. Quando hai raggiunto tutte queste cose, sei idoneo per essere perfezionato da Dio. Sostanzialmente Egli non interferisce con le azioni che gli esseri umani possono compiere. Ti fornisce di continuo la verità, ti irriga costantemente, ti sostiene affinché tu comprenda la verità, ti dice come comprenderla in vari aspetti e come entrare nelle verità realtà. Una volta che le hai capite e vi sei entrato, Dio ti darà un certificato di idoneità e le tue probabilità di essere salvato saranno pari all’80 percento. Prima di raggiungere l’80 percento, tuttavia, devi metterci tutta la tua energia e tutto il tuo impegno; non puoi vivere questa vita invano. Alcuni dicono: “Ormai credo in Dio da vent’anni; ci ho messo tutta la mia energia?” Non è qualcosa che si misura in base al numero di anni. Altri affermano: “Ormai credo in Dio da cinque anni e sono arrivato a comprendere alcune verità. So svolgere adeguatamente il mio dovere e sto procedendo in questa direzione; ormai conosco alcune vie e sembra che in cuor mio mi senta alquanto tranquillo e confortato”. Questa sensazione è fondamentalmente accurata, ma significa forse che hai l’80 percento di probabilità di essere salvato? No; quale percentuale hai realmente raggiunto? Tra il 10% e il 15%. Perché mentre compi adeguatamente il tuo dovere, devi ancora fare l’esperienza di essere potato molte volte; devi sperimentare molte circostanze. In questi frangenti, la cosa positiva è che Dio ti esporrà a moltissime cose. Durante l’esposizione a questi eventi, persone e cose, cioè in queste circostanze concrete, ti permette di comprendere alcune verità. Perché ti consente di capire le verità attraverso questi eventi, persone e cose? Se non vivi queste esperienze, la tua comprensione della verità resterà per sempre al livello delle parole, delle dottrine e degli slogan. Una volta che hai sperimentato varie circostanze nella vita, le dottrine che sei arrivato a capire in passato o che sei riuscito a comprendere e a imprimerti nella memoria diventeranno una sorta di realtà. Quest’ultima è il lato concreto della verità ed è ciò che dovresti capire e in cui dovresti entrare.
Quante probabilità ci sono che qualcuno venga salvato quando non ha ancora soddisfatto il criterio di svolgere adeguatamente il suo dovere? Tra il 10% e il 15% al massimo, perché costui non comprende la verità e non riesce assolutamente ad avere una vera sottomissione. Una persona che non capisce la verità può agire secondo i principi? Può prendere seriamente e responsabilmente il suo dovere? Nient’affatto. Tutti coloro che non comprendono la verità agiscono sicuramente secondo la propria volontà, fanno le cose in modo superficiale, aggiungono molte motivazioni egoistiche e si comportano in base alle proprie preferenze. Anche se riesci a esporre molte dottrine e a declamare teorie e slogan, non significa che tu abbia la verità realtà, perciò le tue probabilità di essere salvato non sono alte. Per raggiungere la vera salvezza e per liberarti dall’influsso di Satana e vivere secondo la parola di Dio, la fase successiva è mettere impegno in varie verità. Qual è lo scopo di questo impegno? Entrare più accuratamente e più solidamente nella verità realtà. Solo quando sei entrato nella verità puoi intraprendere la strada giusta per la tua vita. Se sai soltanto declamare dottrine e slogan, ma non afferri le verità principi dello svolgimento del tuo dovere, e addirittura sei capace di agire sconsideratamente secondo i tuoi capricci, allora non hai la verità realtà e sei ancora molto lontano da essa. Dopo che un individuo ha sperimentato molte cose durante lo svolgimento dei suoi doveri e si è reso conto di non capire la verità e di non avere molte cose, comincia a mettere impegno nella verità. Passa gradualmente dal declamare dottrine e slogan all’avere una vera comprensione, a praticare accuratamente la verità e a sottometterti davvero a Dio. In questo modo, la sua speranza di essere salvato aumenta e le probabilità crescono. Su cosa si basa questo aumento? (Sul grado di comprensione della verità di questo individuo.) Il grado di comprensione della verità non è il fattore più importante; a contare maggiormente sono la pratica e l’ingresso nella realtà della verità. Puoi capire la verità solo praticandola; se non la pratichi, non la comprenderai mai. Limitarsi a capire le parole e le dottrine non equivale a comprendere la verità. Più pratichi la verità, più realtà possiedi, più cambi e meglio comprendi la verità. Pertanto la tua speranza di essere salvato aumenta di conseguenza. Durante lo svolgimento dei tuoi doveri, il lato positivo è che, se riesci a trattarli nel modo corretto e a non abbandonarli mai indipendentemente dalle circostanze che ti trovi ad affrontare, e se, anche quando gli altri perdono la fede e smettono di svolgere i loro doveri, ti aggrappi comunque saldamente ai tuoi e non li abbandoni mai dall’inizio alla fine, rimanendovi saldo e leale fino all’ultimo, allora li tratti veramente come doveri e dimostri totale lealtà. Se riesci a soddisfare questo criterio, hai essenzialmente raggiunto lo standard dello svolgimento adeguato del tuo dovere; questo è il lato positivo. Quello negativo, tuttavia, è che prima di arrivare a questo livello bisogna essere in grado di resistere a varie tentazioni. Che tipo di problema emerge quando qualcuno non riesce a resistere alle tentazioni durante lo svolgimento del suo dovere, e dunque lo abbandona e fugge, tradendolo? Ciò equivale a tradire Dio. Tradire l’incarico da parte Sua significa tradire Lui. Un individuo che tradisce Dio può ancora essere salvato? È spacciato; ogni speranza è perduta e i doveri che svolgeva in passato erano una semplice offerta di manodopera, che è svanita nel nulla con il tradimento. Dunque è essenziale aggrapparsi saldamente al proprio dovere; così facendo, c’è speranza. Adempiendo lealmente il proprio dovere, si può essere salvati e meritare l’approvazione di Dio. Qual è la cosa che tutti trovano più difficile quando si tratta di aggrapparsi saldamente al proprio dovere? Il riuscire o meno a rimanere saldi di fronte alla tentazione. Quali sono queste tentazioni? Denaro, prestigio, relazioni intime, sentimenti. Cos’altro? Se alcuni doveri comportano dei rischi, anche per la tua vita, e il loro svolgimento può condurre a essere arrestati e incarcerati o addirittura perseguitati fino alla morte, riesci ugualmente a svolgerli? Riesci a perseverare? La facilità con cui si possono superare queste tentazioni dipende dal fatto che si persegua la verità. Dipende dalla capacità di discernere e riconoscere gradualmente queste tentazioni mentre si persegue la verità, di distinguerne l’essenza e individuare i trucchi satanici dietro di esse. Richiede anche di riconoscere la propria indole corrotta, la propria natura essenza e le proprie debolezze. L’individuo deve inoltre chiedere continuamente a Dio di proteggerlo per essere in grado di resistere a queste tentazioni. Se riesce a resistervi e ad aggrapparsi saldamente al suo dovere senza tradirlo o fuggire in alcun caso, allora la probabilità di essere salvato raggiunge il 50 per cento. Questo 50 per cento è facilmente raggiungibile? Ciascuna fase è una sfida piena di insidie; non è facile da raggiungere! Ci sono forse individui per cui il perseguimento della verità è così difficile che ritengono la vita troppo estenuante e preferirebbero essere morti? Quali persone la pensano in questo modo? I miscredenti. Per la mera sopravvivenza, le persone riescono a scervellarsi, a sopportare qualsiasi avversità e ad aggrapparsi comunque tenacemente alla vita durante le catastrofi, senza arrendersi fino all’ultimo respiro; se credessero in Dio e perseguissero la verità con questo tipo di vigore, conseguirebbero sicuramente i risultati. Se non amano la verità e sono riluttanti a sforzarsi di ottenerla, sono buoni a nulla! Il perseguimento della verità non è una cosa che si può raggiungere attraverso il semplice impegno umano; richiede che all’impegno umano si unisca l’opera dello Spirito Santo. Richiede che Dio orchestri vari ambienti per mettere alla prova le persone e raffinarle, e che lo Spirito Santo operi per illuminarle e guidarle. La sofferenza che si patisce per ottenere la verità è totalmente giustificata. Proprio come gli alpinisti che sono pronti a rischiare la vita per scalare le vette, che non hanno paura delle avversità nel tentativo di sfidare i limiti, anche al punto di mettere a repentaglio la propria esistenza. Credere in Dio e raggiungere la verità è più difficile di scalare una montagna? Che tipo di persone sono coloro che desiderano benedizioni, ma non sono disposti a soffrire? Sono buoni a nulla. Non puoi ricercare e ottenere la verità senza forza di volontà; non puoi farlo se non sei capace di soffrire. Devi pagare un prezzo per ottenerla.
Le persone sono arrivate a comprendere la definizione di adeguatezza, lo standard dell’adeguatezza, la ragione per cui Dio l’ha stabilito, la relazione tra l’adeguato svolgimento del dovere e l’ingresso nella vita, e altri fattori di questo tipo legati alla verità dell’adeguato svolgimento del dovere. Se poi riescono ad attenersi al proprio dovere indipendentemente dal tempo e dal luogo, senza abbandonarlo, e a resistere a ogni tipo di tentazione, e quindi ad acquisire comprensione e conoscenza delle varie verità che Dio richiede in tutte le diverse situazioni che predispone per gli individui e a entrare in tali verità, allora, dal Suo punto di vista, hanno sostanzialmente raggiunto l’adeguatezza. Ci sono tre ingredienti fondamentali per raggiungere l’adeguatezza nello svolgimento del dovere: primo, avere un atteggiamento corretto verso il dovere e non abbandonare quest’ultimo in nessun momento; secondo, essere in grado di resistere a ogni tipo di tentazione mentre si assolve il dovere, evitando di fare passi falsi; terzo, essere in grado di comprendere ogni aspetto della verità mentre si assolve il dovere, ed entrare nella realtà. Quando le persone compiono queste tre cose e si dimostrano all’altezza, allora il primo prerequisito per accettare il giudizio e il castigo e per essere perfezionati, ovverolo svolgimento adeguato del proprio dovere, viene soddisfatto.
Per quanto riguarda l’adeguato svolgimento del dovere, in precedenza sono stati discussi alcuni contenuti relativi al termine “adeguato”. Com’è stato definito, sostanzialmente, l’aggettivo “adeguato” nelle discussioni precedenti? (Agire in maniera conforme ai principi.) L’“adeguatezza” discussa oggi si estende alle intenzioni di Dio e agli standard che Egli richiede per l’uomo. Perché Dio richiede che le persone assolvano il loro dovere secondo uno standard adeguato? Ciò si lega alla Sua intenzione di salvare gli individui e ai Suoi standard per salvarli e perfezionarli. Se non raggiungi l’adeguatezza nello svolgimento del dovere, Dio non ti perfezionerà; è la condizione fondamentale affinché Egli perfezioni le persone. Pertanto, la possibilità di essere perfezionati da Lui dipende in modo cruciale dall’adeguatezza dello svolgimento del dovere. Se il modo in cui fai questo è inadeguato, l’opera di perfezionamento degli individui da parte di Dio non ha nulla a che fare con te. Ora, alcuni sono sulla strada giusta nello svolgimento del dovere, e anche la loro direzione è corretta, ma non si può comunque ritenere che stiano svolgendo il loro dovere in modo adeguato. Perché? Perché le persone comprendono troppo poco della verità. Sono come quei bambini che vogliono condividere alcune responsabilità domestiche con i genitori, ma potrebbero non avere la statura necessaria per farlo. Quando la avranno? Quando riusciranno a fare alcune cose senza far preoccupare gli adulti. Allora sì che potranno contribuire ai doveri domestici; ecco quando potranno farlo. Sebbene ora tu riesca a fare alcune cose, sei ancora allo stadio in cui ti adoperi e offri manodopera, perché la verità che comprendi è troppo superficiale, la verità che sai mettere in pratica è troppo scarsa e i principi che sei in grado di afferrare sono troppo pochi. Spesso procedi a tentoni, agendo frequentemente in uno stato di incertezza, perciò è molto difficile per te confermare se quanto stai facendo sia in linea con le intenzioni di Dio; hai sempre le idee poco chiare. Si può dunque considerare adeguato il tuo svolgimento del dovere? Non ancora, perché capisci troppo poco della verità e il tuo ingresso nella vita non ha raggiunto il livello richiesto da Dio; la tua statura è troppo scarsa. Che cosa significa avere una scarsa statura? Alcuni dicono che equivale ad avere una comprensione superficiale della verità, ma in realtà non si tratta solo di questo. Si lega direttamente anche all’umanità immatura dell’individuo o alla sua scarsa levatura e al fatto di avere troppe cose negative. Per esempio, se ora ti capita un dovere e non sai come svolgerlo, potresti pensare di essere inutile e di non saper mostrare considerazione verso le intenzioni di Dio. Questo ti porta a diventare negativo e debole, convincendoti che le disposizioni di Dio sono cattive, che non sei in grado di fare nulla e che sicuramente verrai eliminato. Allora non vuoi più svolgere il tuo dovere. Questa non è forse una manifestazione di scarsa statura? Oggi, inoltre, ci sono molti giovani fratelli e sorelle che non sono ancora sposati. Se incontrano un uomo o una donna attraente, possono invaghirsi, e lo scambio di qualche sguardo può generare dei sentimenti; con il sorgere di affetti così forti, riescono ugualmente a svolgere bene il loro dovere quando iniziano una frequentazione? Questo è cadere in tentazione. Non è forse indice di scarsa statura? Lo è eccome. Inoltre alcuni hanno doni speciali e svolgono doveri speciali nella casa di Dio. Questo li spinge a pensare di avere un qualche capitale, perciò si danno delle arie, volendo sempre mettersi in mostra. Non appena si comportano così, smarriscono i principi nel fare le cose. E se gli altri li lodano anche solo un po’, costoro smarriscono sicuramente i principi nel fare le cose, compiacendosi e dimenticando i loro doveri. Anche questo è cadere in tentazione. Non è forse indice di scarsa statura? Anche questioni di poco conto possono indurre una persona di scarsa statura a fare un passo falso. Per esempio, alcuni lavorano come attori all’interno della casa di Dio; con il loro aspetto e il loro carisma, appaiono in qualche film e ritengono di aver ottenuto un po’ di fama. Pensano: “Ormai mi sono fatto un certo nome; se fossimo nel mondo secolare, le persone non mi chiederebbero forse l’autografo? Perché nessuno nella casa di Dio lo vuole? Mi sa che è meglio se recito in un altro bel film”. Tuttavia, quando non ottengono il ruolo di protagonisti nel film successivo, sono inclini ad abbandonare i loro doveri, ritenendoli inutili. Vogliono sempre interpretare il ruolo principale ed essere attori famosi e, quando non ci riescono, si scoraggiano, si deprimono e pensano addirittura di gettare la spugna. Questo è avere una scarsa statura. Avere una scarsa statura vuol dire non essere idonei per responsabilità importanti. Anche se è Dio ad affidarti un dovere, non riesci ugualmente a guadagnarti la Sua fiducia. Per un pensiero sbagliato o una cosa che va contro i tuoi desideri, potresti abbandonare i tuoi doveri e rivoltarti contro di Lui. Anche questo non è forse indice di scarsa statura? (Sì.) Si tratta di una statura estremamente scarsa. Con una statura così scarsa e con questi comportamenti, quanto si è lontani dall’adeguato svolgimento dei propri doveri? Da cosa dipende questa distanza? Da quanto si ama la verità. Ci sono anche persone che, durante l’assolvimento dei doveri, scoprono che il loro familiare più caro si è ammalato. Allora smettono di partecipare alle riunioni e trascurano i loro doveri, pensando che tralasciarli per un paio di giorni sia irrilevante; dopotutto, se il loro familiare morisse, se ne andrebbe per sempre. Non considerano però che l’assolvimento dei doveri è una questione cruciale legata all’ottenimento della vita, che è l’unica possibilità di raggiungere la salvezza. Antepongono i sentimenti e la famiglia ai doveri e al raggiungimento della salvezza. Questo non è forse indice di scarsa statura? La loro statura è fin troppo scarsa! Questo dimostra che non capiscono ciò che è appropriato nella vita e che non sanno dedicarsi ai compiti appropriati. La statura di una persona dipende forse dall’età? No. Gli esseri umani corrotti, siano essi maschi o femmine, indipendentemente dall’età, dal luogo di nascita o dalla nazionalità, hanno tutti la stessa indole corrotta. Possiedono tutti la natura di Satana e sono in grado di ribellarsi e di opporsi a Dio, commettendo ogni tipo di azione malvagia. Se un individuo non persegue la verità, può avere un pentimento sincero? Mai; quella persona non cambierà. Alcuni si ammalano e millantano di confidare in Dio e di non temere la morte, ma sentono anche di non potersene stare seduti senza fare nulla. Pensano che se non assolvono i loro doveri, di sicuro moriranno, perciò vanno immediatamente a svolgerli. Guardano quale dovere comporti i compiti più impegnativi e sia il più importante, quale sia apprezzato da Dio, e si precipitano a dare la propria disponibilità. Durante tutto lo svolgimento del loro dovere continuano a domandarsi: “Questa malattia si può curare? Spero proprio di sì. Ho dedicato la mia vita; non dovrei essere guarito?” In realtà sono malati terminali; a prescindere dal fatto che assolvano il dovere oppure no, moriranno. Anche se ora sono venuti a svolgere il dovere, Dio osserva i cuori degli uomini; con una statura così scarsa e una simile motivazione, costoro possono forse svolgere bene il loro dovere? Assolutamente no. Le persone di questo tipo non perseguono la verità e la loro umanità non è buona. Hanno sempre in mente le loro piccole macchinazioni. Quando la malattia si riacutizza o stanno anche leggermente male, iniziano a pensare: “Dio mi ha davvero benedetto? Ha veramente avuto cura di me e mi ha protetto? Sembra di no, perciò non ho più intenzione di assolvere i miei doveri”. Non appena provano un minimo di disagio, vogliono abbandonare i loro doveri. Hanno una qualche statura? (No.) Dunque non pensare che il semplice fatto che vari individui siano in grado di stare seduti qui ad ascoltare i sermoni, o di abbandonare la famiglia e la carriera per assolvere i loro doveri in una qualche posizione nella casa di Dio, svolgendo un lavoro legato alle loro capacità professionali o aree di competenza, significhi necessariamente che stiano assolvendo i loro doveri. Non significa nemmeno che tutti coloro che svolgono i loro doveri lo facciano volentieri, né tantomeno che possiedano una certa statura. In superficie, le persone appaiono indaffarate e sembrano fare le cose volentieri e spendersi per Dio sulla base di una fede sincera in Lui. In realtà, nel profondo del cuore, non di rado sono tutte deboli. Spesso covano il pensiero di abbandonare i propri doveri, spesso hanno progetti tutti loro e ancora più spesso sperano che l’opera di Dio finisca presto per poter ricevere rapidamente le benedizioni. Il loro obiettivo è proprio quello. Ciò che Dio intende eliminare sono queste debolezze umane, la ribellione e la scarsa statura, nonché i pensieri e le azioni ignoranti delle persone. Quando tali questioni sono tutte risolte e non costituiscono più problemi, quando nulla di ciò che si verifica riesce a influire sulla tua capacità di svolgere i tuoi doveri, allora questo è sufficiente e la tua statura è cresciuta. La strada che una persona percorrerà alla fine, e la misura in cui la percorrerà, non sono determinate dall’enfasi con cui essa declama gli slogan, né dai suoi desideri o emozioni fugaci. Dipendono invece dal suo perseguimento e dal suo grado di amore per la verità.
In quali situazioni abbandonerete il vostro dovere? Forse quando sarete di fronte alla morte? O quando incapperete in qualche piccola delusione nella vita? Alcuni hanno molte pretese quando si tratta di svolgere il loro dovere. Da un lato, non vogliono essere esposti al vento o al sole e l’ambiente di lavoro deve essere confortevole. Non riescono a sopportare nemmeno un leggero fastidio. Dall’altro, vogliono stare spesso con il marito (o la moglie), costruirsi una vita a due e avere anche una vita privata, per esempio uscendo a divertirsi, andando in vacanza e così via, tutte cose che devono soddisfarli. Se non sono soddisfatti almeno un po’, in cuor loro cominciano a sentirsi a disagio e perennemente risentiti, e disturbano persino gli altri diffondendo nozioni. Alcune persone che comprendono la verità riescono a discernere che questi individui non sono buoni, che sono miscredenti, e prendono le distanze da loro. Ma ce ne sono altre che non capiscono la verità; hanno una scarsa statura e mancano di discernimento, e saranno influenzate dai disturbi causati da questi individui. DimMi, simili malfattori dovrebbero essere epurati dalla chiesa? (Sì.) Le persone di questo tipo, che disturbano e intralciano costantemente il lavoro della chiesa, devono essere epurate per proteggere coloro che hanno una scarsa statura e sono ignoranti. In quali circostanze potreste abbandonare i vostri doveri e andarvene senza preavviso? Per esempio, mentre diffondi il Vangelo, vedi qualcuno che è particolarmente attraente e parla in modo carismatico, e più lo guardi, e più la tua adorazione cresce, tanto che arrivi a pensare: “Come sarebbe bello non assolvere i miei doveri e trovare un partner così!” Una volta che inizi a ragionare in questo modo, sei in pericolo; sarà facile soccombere alla tentazione. Una volta che cominci a pensarci troppo, sei determinato a perseguire questa relazione. Quando alla fine conquisti quella persona, ti rendi conto che è anch’essa un essere umano corrotto e che dopotutto non è così meravigliosa, ma ormai è troppo tardi per pentirti. Una volta che qualcuno cade nella tentazione del coinvolgimento sentimentale, non è facile uscirne. Non sarà semplice tornare sui propri passi senza sprecare uno o due anni, se non addirittura da tre a cinque. Durante questi tre-cinque anni a cui hai rinunciato, quanta verità ti sei perso? Quanto sarà grande la perdita per la tua vita? Quanto ritardo subirà la tua crescita di vita? Alcuni vedono che altri guadagnano molto denaro nel mondo secolare, indossano vestiti firmati, mangiano e bevono bene, e il loro cuore si agita; anche loro vogliono andare a far soldi. È così che nasce la tentazione. Chiunque inizi a correre con la mente quando si trova di fronte alle situazioni, pensando di abbandonare il proprio dovere, non è in grado di resistere alla tentazione; è in pericolo. Questo è un segno di scarsa statura. Ti senti turbato e scontento quando vedi qualcun altro mangiare del buon cibo. Ti senti scontento anche quando vedi qualcun altro con un buon partner. E diventi infelice quando vedi qualcuno che ha più o meno la tua età e un’avvenenza simile alla tua, ma che è vestito meglio di te e persino famoso. Inizi a pensare che se non avessi abbandonato gli studi, se ti fossi laureato e avessi intrapreso una professione, saresti sicuramente più bravo di quella persona. Ogni volta che ti trovi di fronte a queste situazioni, rimani turbato per giorni. Queste tentazioni sono per te una sorta di vincolo, una specie di turbamento, il che dimostra quanto sia scarsa la tua statura. Quando diffondi il Vangelo e incontri un membro adatto del sesso opposto, un tipo “alto, ricco e bello” o una donna benestante, attraente e dalla pelle chiara, potresti non essere in grado di evitare la tentazione. Che cosa significa questo? Che la tua statura non ha raggiunto un livello tale da permetterti di sconfiggere le varie tentazioni; non riesci a evitarle, perciò qualcosa prende il controllo del tuo cuore e lo alletta. Ciò a cui pensi, ciò che ponderi nella tua testa, persino ciò che sogni e di cui discuti con gli altri, ruota tutto intorno a tali questioni. Questo influisce sull’assolvimento dei tuoi doveri; durante le condivisioni della verità, gli altri hanno molto da dire, mentre tu contribuisci sempre meno e perdi interesse per la fede in Dio. Questo non equivale forse a lasciarsi allettare? Equivale a cadere in tentazione ed è pericoloso. Alcuni pensano che si cada in tentazione solo quando si inizia a frequentare qualcuno o si va via con quella persona ma, quando si arriva a quel punto, ormai si è spacciati. Potrebbero verificarsi situazioni come questa se incappassi in simili questioni? (Non lo so.) Se non lo sai, questo dimostra che la tua statura è scarsa. Perché? Da un lato, non ti sei mai trovato di fronte a simili questioni, dunque non sai come reagiresti; non hai i mezzi per controllare te stesso. Dall’altro, quando ti trovi di fronte a situazioni di questo tipo, non hai l’atteggiamento e l’approccio giusti per affrontare questo genere di problemi. Se non riesci a ricercare la verità per risolvere il problema, significa che sei passivo. Il fatto di essere passivo dimostra che hai una scarsa statura e che sei ignorante. Anche se forse non seduci attivamente gli altri, gli altri possono sicuramente sedurre te, il che mette la tentazione sul tuo cammino. Se non riesci a sconfiggerla, è un problema. Per esempio, che cosa succederebbe se qualcuno ti offrisse denaro e prestigio, o se arrivasse una persona ancora migliore e cercasse di sedurti? Sarebbe facile resistere? Quante probabilità avresti di riuscirci? Si dice che alcune persone, dopo aver ricevuto due semplici cioccolatini da qualcuno che le trova attraenti, si infatuino e prendano in considerazione l’idea di iniziare una relazione con quell’individuo; la loro statura è scarsa fino a questo punto. Dipende forse dal fatto che non credono in Dio da abbastanza tempo? Non necessariamente. Alcuni sono credenti da oltre dieci anni e riescono ancora a cadere in tentazione quando si imbattono in simili situazioni. A prescindere dal fatto che sia la prima, la seconda o la terza volta che le incontrano, possono essere tentati ugualmente. Qual è la ragione? La loro statura è scarsa, e mancano davvero della comprensione di alcune verità. Perché? Perché non perseguono la verità; sono sempre confusi. A loro parere, simili questioni non sono importanti. Pensano: “Se davvero arriva un partner adatto, perché non posso sposarmi? È solo che non ho ancora conosciuto nessuno di idoneo e che non sono rimasto colpito da nessuno, perciò mi limiterò a fare quel che posso”. Questo fare quel che si può non è un atteggiamento di perseguimento della verità, non è percorrere la strada della salvezza e del perfezionamento; non coincide con questa mentalità. Costoro vogliono soltanto tirare avanti, vivendo ogni giorno come viene, andando ovunque la vita li porti. E se davvero arriva un giorno in cui non riescono più ad andare avanti, allora pazienza. Non sono interessati all’intenzione di Dio di salvare le persone o all’opera che Egli compie per questa salvezza. Inoltre non ricercano seriamente le varie verità legate alla salvezza dell’uomo da parte di Dio, né la prendono sul serio. Alcuni potrebbero dire: “Ma si presentano sempre ai sermoni; come puoi dire che non la prendono sul serio?” Limitarsi a osservare il rituale della partecipazione alle riunioni e dell’ascolto dei sermoni è tuttavia diverso dall’accettare la verità. Ci sono molte persone che ascoltano i sermoni, ma quante praticano realmente la verità? Ancora meno sono coloro che intraprendono il cammino del suo perseguimento. Ci sono molte persone che, quando ascoltano i sermoni, si concentrano solo sulla comprensione delle dottrine e sull’arricchimento delle proprie nozioni e fantasie. Quanti amano la verità ascoltano con l’obiettivo di ricercarla e accettarla. Sono in grado di ascoltare i sermoni e di riflettere su sé stessi, confrontando quanto hanno ascoltato con i propri stati e concentrandosi sull’eliminazione della propria indole corrotta. Si aggrappano agli aspetti pratici della verità; mettono l’accento sulla loro pratica e sperimentazione e sull’acquisizione della verità. Pertanto quanti amano la verità ascoltano i sermoni per ottenere la vita, per comprendere la verità e trasformare sé stessi. Accolgono la verità nel loro cuore e, quando la praticano, la verità che comprendono li avvantaggia; la comprensione della verità offre un percorso. Coloro che non perseguono la verità ascoltano i sermoni in modo confuso. Ascoltano un intero sermone dall’inizio alla fine e, quando in seguito chiedi loro cosa abbiano compreso, rispondono: “Ho capito tutto. Ho preso appunti chiari su ogni cosa”. Ma se chiedi loro come questo li aiuti, si limitano a dire vagamente che è utile in qualche modo. Lo è realmente? No, perché non hanno acquisito la verità del sermone. Perché no? Poiché non l’hanno accettata, come potrebbero averla acquisita? Alcuni affermano: “Come potrebbero non averla acquisita? Come potrebbero non averla accettata? Hanno ascoltato molto attentamente e persino preso appunti”. Alcune persone prendono appunti per pura formalità, non perché bramino la verità. Non è detto che tutti coloro che condividono la verità la accettino; dipende dal fatto se il loro cuore brami realmente la verità. Che cosa significa dunque accettare davvero la verità? Significa che dopo aver letto le parole di Dio, l’individuo può allinearle con i propri stati, la propria condotta e le proprie azioni, con i principi della fede in Dio, gli incarichi e le responsabilità da Lui affidati e il cammino che sta percorrendo. Può riflettere su sé stesso in relazione a tutte queste cose, discernerle chiaramente, raggiungere la comprensione della verità e poi praticarla ed entrarvi. Soltanto questa è una persona che accetta la verità; soltanto questa è una persona che persegue la verità.
Abbiamo appena discusso delle manifestazioni degli individui di scarsa statura. Durante il graduale processo di comprensione della verità, le persone risolveranno a poco a poco i problemi inerenti la loro scarsa statura, come la stoltezza, l’ignoranza, la timidezza e la debolezza. A cosa si riferisce la debolezza? Significa che la componente della tua fede in Dio è particolarmente piccola; la tua fede in Dio è davvero minima. Nella dottrina, credi che Dio possa realizzare tutto e che regni sovrano su tutte le cose ma, quando ti trovi di fronte alle situazioni effettive, non osi confidare in Lui; non osi mettere incondizionatamente ogni cosa nelle Sue mani e non riesci a sottometterti: questa è debolezza. La stoltezza, l’ignoranza, la timidezza e la ribellione delle persone, queste cose negative si possono eliminare gradualmente o migliorare in varia misura solo ricercando la verità durante lo svolgimento del dovere. Che cosa significa miglioramento? Significa che questi aspetti negativi vengono eliminati gradualmente; i risultati del tuo assolvimento del dovere migliorano sempre di più e, quando ti trovi di fronte alle situazioni, sei in grado di sopportare più di quanto riuscissi a fare prima. Per esempio, in passato, quando ti trovavi di fronte a simili situazioni, a causa della tua scarsa statura eri debole, diventavi passivo, e questo influiva persino sul tuo atteggiamento nei confronti dell’assolvimento dei doveri. Andavi in collera, abbandonavi i doveri, eri superficiale e non dimostravi lealtà. Ora, quando ti trovi di fronte a queste situazioni, il tuo grado di lealtà nello svolgimento del dovere non diminuisce; se hai difficoltà o debolezze nel tuo cuore, puoi ricercare la verità per eliminarle. Vale a dire che la questione dell’ingresso nella vita non influirà più sullo svolgimento del tuo dovere. I tuoi umori, il tuo stato e la tua debolezza non influiranno più sul lavoro a te assegnato, né sui tuoi doveri, obblighi e responsabilità. Questo non è forse un aumento della tua capacità di gestire le questioni e di far fronte agli eventi esterni? È una crescita di statura. Alcune persone, se invitate a interpretare il ruolo principale, sono molto felici e addirittura camminano come se fossero al settimo cielo; ma, se invitate a fare le comparse, sono riluttanti e si deprimono, camminando a capo chino. Alcuni vogliono sempre distinguersi quando diffondono il Vangelo, ma non riescono a condividere sulla verità. Non si esercitano, ma vogliono ugualmente occupare sempre posizioni elevate e mostrare il proprio volto. Questa è forse vera sottomissione? È l’atteggiamento corretto verso l’assolvimento del dovere? Quando la propria mentalità è scorretta e il proprio stato è sbagliato, si dovrebbe ricercare la verità per eliminarli e alla fine essere in grado di ricercare e praticare la verità a prescindere dalla situazione che si presenta; questo è fare esperienza di vita. Una volta che sei in grado di discernere ogni sorta di questione, hai acquisito l’immunità. Indipendentemente da cosa incontri o da quando ciò si verifichi, non influirà sul tuo assolvimento del dovere; il tuo assolvimento non sarà condizionato nemmeno da un qualsiasi problema secondario, da un leggero malumore o da cambiamenti di persone, eventi, cose e circostanze; la tua capacità di sconfiggere il peccato e di superare varie circostanze e umori diventerà più forte; questo significa che la tua statura è cresciuta. Come cresce la statura? È il risultato ottenuto quando le persone entrano gradualmente nella verità realtà, ricercando la verità per risolvere i problemi. Una volta che hai compreso alcune verità, e che queste verità diventano la tua vita, diventano il fondamento della tua condotta, il tuo punto di vista per osservare le questioni e la tua luce guida, allora sei resiliente; non ti indebolirai così spesso. Per esempio, in passato, saresti stato molto felice se ti avessero nominato leader; se ti avessero sostituito, saresti stato negativo per un mese o due, poco incline a fare qualunque cosa ti chiedessero, svolgendo qualsiasi compito con un atteggiamento negativo, agendo in modo superficiale, addirittura fino al punto di gettare completamente la spugna. Ora, se ti sostituissero, diresti: “Anche se mi sostituiscono, questo non mi condizionerà. Non sarò negativo nemmeno per un giorno. Se mi sostituiscono oggi, domani continuerò a fare ciò che devo. Accetto le orchestrazioni e le disposizioni di Dio e mi sottometto ad esse”. Questa è resilienza. Come nasce? Se non persegui la verità e se, quando ti trovi di fronte alle questioni, non la ricerchi per risolverle e non ti concentri sull’agire secondo i principi, avrai questa statura? Non sarai mai resiliente se vivi secondo le filosofie dei non credenti per i rapporti con il mondo. Solo se vivi secondo la verità potrai gradualmente lasciar andare l’orgoglio, il prestigio e la vanità, in modo che, alla fine, nulla possa farti vacillare e influenzarti nell’adeguato svolgimento dei tuoi doveri. Questo è avere statura, essere resilienti. Quando sei resiliente e la tua statura è cresciuta, non svolgi forse i tuoi doveri in modo sempre più adeguato? Quando svolgi adeguatamente i tuoi doveri, questo non significa forse che hai già una certa statura? Che cosa comprende questa statura? La fede autentica in Dio, la sottomissione autentica a Lui e la lealtà nei Suoi confronti, così come la capacità di trattare correttamente i tuoi doveri; la disponibilità ad accettare tutto ciò che viene da Lui e la capacità di sottometterti a Dio, di temerLo e di fuggire il male. Queste sono le manifestazioni della crescita di statura.
Ora, avete sentito nella vostra coscienza che la salvezza va messa in programma e che non potete più essere confusi al riguardo? Comprendere ogni singola verità è estremamente importante per essere salvati; non si può essere confusi riguardo ad alcuna verità. Credere in Dio non significa semplicemente compiere uno sforzo, correre di qua e di là, sopportare qualche sofferenza e riuscire a perseverare nelle prove senza fare passi falsi. Se quanti credono in Dio considerano veramente la salvezza una questione importante nella vita e trattano come tale l’acquisizione della verità, allora possono lasciar andare qualsiasi cosa; lasciar andare sarà facile per loro. Se una persona non ha ancora capito quanto sia importante essere salvata, allora questo comportamento è stolto e ignorante; la sua fede è troppo scarsa e l’individuo vive ancora in gravi difficoltà. Se una persona non ama la verità, difficilmente riuscirà a raggiungere l’adeguato assolvimento del dovere. Questo, perché per raggiungerlo occorre comprendere molte verità e anche entrare in esse. Durante il processo di comprensione della verità e di ingresso in essa, il dovere che si svolge diventerà gradualmente adeguato; i vari umori e debolezze cambieranno a poco a poco e anche i vari stati via via miglioreranno. Durante il processo di comprensione della verità e di ingresso nella verità realtà, l’individuo avrà sempre più chiara la visione riguardante la fede in Dio e la salvezza e, allo stesso tempo, il desiderio e la richiesta di essere salvato diventeranno sempre più urgenti. Che cosa si intende per urgenza? Significa che riesci a capire che essere salvati è una questione urgente, una questione estremamente importante, e che se non elimini la tua indole corrotta, potrebbe essere molto pericoloso e non sarai in grado di ottenere la salvezza. Questo è il tipo di mentalità che include un senso di urgenza. All’inizio non comprendi il concetto di salvezza o di perfezionamento. A poco a poco arrivi a capire che gli esseri umani hanno un’indole corrotta e che hanno bisogno di Dio per essere salvati. Scopri che le persone vivono nel peccato, intrappolate in un’indole corrotta senza libertà, vivendo una vita di estrema sofferenza, e che prima o poi saranno spazzate via dalle tendenze malvagie di Satana. Ti rendi conto che gli esseri umani non riescono a restare saldi da soli – a prescindere da quanto tu sia resiliente o determinato, non puoi garantire che seguirai Dio fino alla fine – e che devi perseguire la verità, sperimentare il giudizio, il castigo, le prove e i raffinamenti per comprenderla e per conoscere te stesso, e solo allora avrai la risolutezza per seguire Dio fino alla fine. È a questo punto che cominci a sentire una certa urgenza di essere salvato. Comprendere la verità è fondamentale per essere salvati. Perseguire la verità è una questione importante che non si deve mai abbandonare o trascurare. Il fatto che tu persegua la verità oppure no ha un rapporto diretto con la salvezza ed è legato indissolubilmente alla possibilità del perfezionamento da parte di Dio. Durante l’assolvimento dei tuoi doveri, tutti i problemi e le difficoltà che incontri devono essere risolti ricercando la verità; anche la tua debolezza, ignoranza e stoltezza cambieranno gradualmente. A cosa si riferisce questo cambiamento? Significa che la tua capacità di sconfiggere il peccato si è rafforzata e che stai diventando sempre più sensibile alla tua indole corrotta e alle cose malvagie. In cuor tuo stai acquisendo più discernimento e sensibilità nei confronti di tali questioni. Attualmente, alcune persone mancano ancora di questa consapevolezza e non provano nulla quando vedono il peccato, la malvagità o le cose sataniche; questo è inaccettabile e dimostra che la loro statura ha ancora della strada da fare. Altri non hanno sentimenti né discernimento, e neppure una traccia di odio autentico verso vari comportamenti peccaminosi e i diversi aspetti turpi di Satana. Non hanno nemmeno consapevolezza o discernimento, né tantomeno odio, per le proprie azioni e la corruzione che rivelano, oltre che per le forme di indole corrotta e le cose turpi nel profondo del loro cuore; queste persone sono ancora lontane dall’avere statura. Tuttavia, per quanto il divario sia grande, per quanto un individuo sia debole o per quanto scarsa sia la sua statura al momento, questo non è un problema, perché Dio ha fornito alle persone un percorso e una direzione per risolvere tali questioni. A mano a mano che raggiungi lo standard dell’adeguato svolgimento dei tuoi doveri, persegui anche la comprensione della verità e l’ingresso nelle verità realtà. Via via che persegui la comprensione della verità e l’ingresso nelle verità realtà, la tua capacità di sconfiggere il peccato si rafforza, e aumenta anche la tua capacità di discernere le cose malvagie, eliminando così in varia misura la tua debolezza e ribellione. Per esempio, quando la tua statura è scarsa e ti imbatti in una situazione, anche se sai che non è buona, potresti comunque essere costretto e vincolato da essa, e persino farti coinvolgere. Quando comprendi la verità e riesci a praticare alcune verità, oltre a detestare tali questioni in cuor tuo, rifiuti e respingi anche con sdegno l’idea di dedicarti ad esse; allo stesso tempo aiuti anche gli altri a liberarsene. Questo è progresso, questa è crescita di statura. Quali sono i segni della crescita di statura? Anzitutto la lealtà nello svolgimento del dovere, senza più comportamenti superficiali. Inoltre la fede in Dio diventa più autentica e più concreta e c’è una vera sottomissione a Lui. Poi si è in grado di discernere e di sconfiggere le tentazioni e i disturbi di Satana; esso non può più fuorviare o controllare l’individuo e quest’ultimo può liberarsi dal suo influsso. Così si soddisfa davvero lo standard per essere salvati.
Dopo la condivisione di oggi, sai come valutare se i doveri che svolgi siano accettabili? Se sì, ciò dimostra che hai una certa comprensione di queste verità e che hai fatto progressi; se no, dimostra che non hai capito quanto è stato detto e che non sei all’altezza. Hai bisogno di chiarezza sotto due aspetti: uno è la capacità di valutare te stesso, e l’altro è sapere come assolvere il tuo dovere in modo da soddisfare lo standard, e conoscere il cammino. In passato, la discussione si concentrava perlopiù sullo svolgimento del dovere, con pochi accenni all’adeguatezza di tale svolgimento. Oggi la discussione principale ha riguardato gli standard per l’adeguato svolgimento del dovere. Gli standard di adeguatezza e le varie verità coinvolte in questo aspetto sono stati fondamentalmente condivisi in modo molto chiaro. Inoltre le questioni da evitare e i principi da rispettare durante l’assolvimento dei doveri, nonché gli errori da non commettere, questi sono tutti molto importanti. In particolare, non rubare le offerte, non intraprendere incautamente relazioni sentimentali e non trasgredire alle disposizioni lavorative. Se commetti questi errori, allora sei completamente finito; non hai speranza di essere salvato. Perciò non prendere la strada sbagliata, non percorrere il cammino di una persona malevola. Una volta che ti incammini su quella strada, non c’è davvero speranza; nessuno può salvarti. Se Dio non ti salva, allora sicuramente nemmeno tu puoi salvare te stesso. Se qualcuno arriva a quel punto, è un problema grave; non è facile tornare sui propri passi. Quella è essenzialmente una strada che non conduce da nessuna parte.
28 novembre 2018