Cosa significa perseguire la verità (13)
Nell’ultima riunione abbiamo condiviso in merito al detto della cultura tradizionale “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e lo abbiamo analizzato. Non sono corretti né i detti e le teorie della cultura tradizionale che Satana usa per indottrinare le persone né le parole altisonanti che egli induce loro a seguire. Queste cose, al contrario, hanno l’effetto di fuorviare gli individui e di limitare il loro pensiero. L’obiettivo finale di istruire, indottrinare e influenzare le masse con questi punti di vista e idee errati della cultura tradizionale è quello di indurle a sottomettersi al dominio della classe dominante e persino a servire i governanti con la lealtà di chi ama il proprio Paese e il proprio partito ed è determinato a proteggere la patria e a salvaguardare lo Stato. Questo basta a dimostrare che il governo nazionale divulga l’istruzione culturale tradizionale per facilitare il controllo dei governanti sull’umanità e su tutti i vari gruppi etnici, e per aumentare ulteriormente la stabilità del regime dei governanti e l’armonia e la stabilità della società sotto il loro controllo. Indipendentemente da come la classe dirigente diffonda, promuova e divulghi l’istruzione culturale tradizionale, in generale questi detti riguardanti la condotta morale hanno fuorviato le persone e intralciato gravemente la loro capacità di distinguere la verità dalla menzogna, il bene dal male, il giusto dallo sbagliato e le cose positive da quelle negative. Si può inoltre dire che questi detti riguardanti la condotta morale invertono completamente il bianco e il nero, mescolano la verità con la menzogna e fuorviano la gente comune, così che le persone vengono fuorviate da queste opinioni della cultura tradizionale e si ritrovano a non sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato, cosa verità e cosa menzogna, cosa positivo e cosa negativo, e cosa provenga da Dio e cosa da Satana. Il modo in cui la cultura tradizionale definisce ogni sorta di cosa e categorizza ogni sorta di persona come buona o cattiva, gentile o malvagia, ha disturbato e fuorviato gli esseri umani, arrivando addirittura a ingabbiare i pensieri delle persone all’interno dei vari detti riguardanti la condotta morale che la cultura tradizionale sostiene, al punto che esse non sono in grado di liberarsi. Di conseguenza, molti giurano di buon grado lealtà ai re diavoli, mostrando una devozione cieca fino alla fine e onorando la promessa sino alla morte. Questa situazione si è protratta sino a oggi, eppure in pochi sono rinsaviti. Sebbene attualmente molti credenti in Dio siano in grado di riconoscere la verità, vi sono molti ostacoli che impediscono loro di accettarla e di metterla in pratica. Si può dire che questi ostacoli provengono principalmente dalle idee e dai punti di vista della cultura tradizionale, che si sono radicati nei loro cuori da molto tempo. Le persone li hanno appresi sin dall’inizio ed essi rimangono dominanti, controllano ormai i loro pensieri, cosa che genera in loro numerosi ostacoli e resistenze nell’accettare la verità e sottomettersi all’opera di Dio. Questo è un aspetto. Un altro aspetto è che le persone hanno un’indole corrotta, la quale in parte deriva dal modo in cui la cultura tradizionale fuorvia e corrompe gli uomini. La cultura tradizionale ha avuto un forte impatto e interferito gravemente nella visione delle persone su come giudicare il bene e il male, la verità e la menzogna, e ha condotto le persone a sviluppare molti punti di vista, nozioni e idee fallaci. Questo ha portato le persone a non essere in grado di capire positivamente le cose positive, belle e buone, le leggi di tutte le cose create da Dio e il fatto che Egli governa su tutte le cose. Al contrario, gli individui sono colmi di nozioni e di idee vaghe e irrealistiche di ogni tipo. Queste sono le conseguenze delle varie idee che Satana instilla nelle persone. Da un altro punto di vista, tutti i vari detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale sono falsi detti che corrompono il pensiero delle persone, disturbano le loro menti e danneggiano i loro normali processi di pensiero, incidendo gravemente sulla loro accettazione delle cose positive e della verità, oltre a influenzare seriamente una pura comprensione e un puro intendimento da parte loro delle leggi e delle regole di tutte le cose create da Dio.
Da un certo punto di vista, i vari detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale hanno disturbato i modi di pensare corretti con cui le persone distinguono cosa è giusto da cosa è sbagliato e hanno anche intralciato il loro libero arbitrio. Inoltre, dopo aver accettato questi vari detti riguardanti la condotta morale, gli esseri umani sono diventati ipocriti e falsi. Sono bravi a fingere, sino a definire un cervo un cavallo, a invertire il bianco e il nero, a trattare le cose negative, brutte e cattive come positive, belle e buone, e viceversa, e hanno ormai raggiunto lo stadio della venerazione del male. Nell’intera società umana, indipendentemente dal periodo o dalla dinastia, le cose che gli uomini sostengono e venerano sono fondamentalmente questi detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale. Sotto il forte impatto di questi detti riguardanti la condotta morale, ossia sotto l’indottrinamento sempre più profondo e totale operato da questi detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale, senza rendersene conto le persone adottano questi detti come capitali e leggi di esistenza. Li accettano completamente senza discernimento, trattandoli come cose positive e come ideologie e criteri guida per come dovrebbero trattare gli altri, valutare le persone e le cose, comportarsi e agire. Le considerano come leggi supreme per farsi strada nella società, per acquisire fama e prestigio, o per essere stimate e venerate. Prendete un qualsiasi gruppo all’interno di una qualunque società o nazione, in qualunque epoca: le persone che vi vengono stimate, venerate e proclamate come il meglio della razza umana non sono altro che quelle che gli uomini definiscono modelli di moralità. Non importa che tipo di vita questi individui conducano dietro le quinte, quali siano le intenzioni e le motivazioni delle loro azioni e quale l’essenza della loro umanità, non importa come si comportino realmente e come trattino gli altri, e non importa quale essenza celino sotto il loro mantello di bella e buona condotta morale: nessuno si preoccupa di queste cose, né cerca di indagare più approfonditamente. Purché questi individui siano leali e patriottici e mostrino lealtà ai governanti, il popolo li idolatra e ne tesse le lodi, e addirittura li emula in quanto eroi; questo perché, per giudicare se una persona è gentile o malvagia, buona o cattiva, e per valutare la sua reputazione, tutti si basano sulla sua condotta morale esteriore. Sebbene la Bibbia documenti chiaramente le storie di alcuni antichi santi e saggi come Noè, Abramo, Mosè, Giobbe e Pietro, di molti profeti e così via, e sebbene molte persone abbiano familiarità con queste storie, non c’è ancora alcun Paese, nazione o gruppo che promuova diffusamente nella società, nella nazione o tra la gente l’umanità e il carattere morale di questi antichi santi e saggi, o gli esempi della loro adorazione di Dio, o anche il cuore che teme Dio che hanno manifestato. Non c’è un solo Paese, nazione o gruppo che lo faccia. Persino i Paesi in cui il cristianesimo è la religione di Stato, o quelli con popolazioni prevalentemente religiose, continuano a non richiamare l’attenzione sul carattere umano di questi antichi santi e saggi e a non venerarlo, e lo stesso vale per le loro storie di timore e sottomissione nei confronti di Dio riportate nella Bibbia. Che cosa indica questo? L’umanità corrotta è decaduta al punto che la gente prova avversione per la verità e per le cose positive e venera il male. Se Dio non parlasse e non operasse personalmente in mezzo alla gente, dicendo chiaramente ciò che è positivo e ciò che è negativo, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che è bello e buono e ciò che è brutto, e così via, l’umanità non sarebbe mai in grado di distinguere il bene dal male, né le cose positive da quelle negative. Fin dall’inizio della razza umana, e anche nel corso dello sviluppo dell’umanità, questi atti e documenti storici delle apparizioni e dell’opera di Dio sono stati tramandati fino a oggi in alcuni Paesi e gruppi etnici in Europa e nelle Americhe. Tuttavia, gli uomini non sono ancora in grado di distinguere tra ciò che è positivo e ciò che è negativo, o tra le cose belle e buone e quelle brutte e malvagie. Non solo gli esseri umani sono incapaci di operare tale distinzione, ma accettano anche attivamente e volontariamente tutti i tipi di affermazioni di Satana, come i detti riguardanti la condotta morale, nonché le definizioni e i concetti errati di Satana su varie persone, questioni e cose. Che cosa dimostra tutto ciò? Non potrebbe forse dimostrare che semplicemente l’umanità non ha l’istinto ad accettare autonomamente ciò che è positivo, né a distinguere tra cose positive e negative, tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra verità e menzogna? (Sì.) Tra gli uomini prevalgono contemporaneamente due categorie di cose, una delle quali proviene da Satana, mentre l’altra da Dio. Ma alla fine, in tutta la società umana e nell’intera storia dello sviluppo dell’umanità, le parole pronunciate da Dio e tutte le cose positive che Egli insegna e spiega all’umanità non riescono a essere venerate dall’intera razza umana e nemmeno a diventare la corrente principale tra gli uomini, né a portare le persone a pensare correttamente, e neppure a guidarle a vivere normalmente tra tutte le creature di Dio. Gli individui conducono senza rendersene conto la loro esistenza sotto la guida dei vari concetti, affermazioni e idee di Satana e vivono sotto la guida di queste opinioni errate. Adottano questo stile di vita non passivamente, ma attivamente. Nonostante tutto ciò che Dio ha fatto, che ha realizzato nel creare tutte le cose e nel governare su di esse, e nonostante le molte parole lasciate dall’opera di Dio in alcuni Paesi, così come le definizioni di varie persone, questioni e cose che sono state tramandate fino a oggi, gli esseri umani vivono ancora inconsapevolmente schiavi delle varie idee e opinioni che Satana instilla in loro. Queste idee e questi punti di vista inculcati e sostenuti da Satana sono le idee e i punti di vista dominanti in tutta la società umana, persino nei Paesi in cui il cristianesimo è largamente diffuso. Al contrario, per quante affermazioni positive, idee e punti di vista positivi e definizioni positive di persone, eventi e cose Dio lasci all’umanità mentre compie la Sua opera, questi esistono solo in certi ambiti o, peggio ancora, sono osservati solamente da un numero molto ristretto di individui appartenenti a gruppi etnici minoritari, e vengono pronunciati esclusivamente dalle labbra di alcuni, senza arrivare a essere accettati attivamente dagli esseri umani come cose positive che li possono guidare e condurre nella vita. A giudicare dal confronto tra queste due categorie e dai diversi atteggiamenti dell’umanità verso le cose negative di Satana e verso le varie cose positive provenienti da Dio, l’intera razza umana si trova nelle mani del maligno. Questo è un dato di fatto e lo si può affermare con certezza. Ciò significa principalmente che i pensieri, la mentalità e i modi in cui gli individui trattano le persone, le questioni e le cose sono interamente controllati, influenzati, manipolati e persino ingabbiati dalle varie idee e opinioni di Satana. Nel corso della storia dello sviluppo umano, a prescindere dallo stadio o dal periodo, sia che si tratti di un’epoca relativamente arretrata, sia che si tratti dell’epoca economicamente sviluppata di oggi, e a prescindere dalla regione, dalla nazionalità o dal gruppo di persone, gli stili di vita, i fondamenti dell’esistenza e i punti di vista degli esseri umani su come trattare le persone, le questioni e le cose si sono sempre basati sulle varie idee instillate in loro da Satana, e non sulle parole di Dio. Questa è una cosa molto deplorevole. Dio viene a compiere la Sua opera e a salvare l’umanità in una situazione in cui gli uomini sono stati profondamente corrotti da Satana e in cui i loro pensieri e punti di vista, così come i loro modi di vedere ogni tipo di persona, questione e cosa, nonché i loro modi di vivere e di interagire con il mondo, sono stati completamente ingabbiati dalle idee di Satana. Si può immaginare quanto sia dura e difficile l’opera di Dio di salvezza dell’umanità in un simile contesto. Di che tipo di contesto si tratta? Il contesto in cui Egli viene a compiere la Sua opera è un contesto in cui i cuori e le menti delle persone sono da lungo tempo completamente pervasi e ingabbiati da filosofie e veleni satanici. Egli non viene a compiere la Sua opera in un contesto in cui gli individui non hanno alcuna ideologia o opinione su persone, questioni e cose, bensì in un contesto in cui hanno modi di valutare varie persone, questioni e cose e in cui questi modi di valutare, pensare e vivere sono stati seriamente fuorviati da Satana. In altre parole, Dio viene a operare e a salvare l’umanità in un contesto in cui gli uomini hanno accettato completamente le idee e i punti di vista di Satana e sono pervasi, permeati, vincolati e controllati da idee sataniche. Questo è il tipo di persone che Dio sta salvando, e ciò dimostra quanto sia difficile la Sua opera. Dio vuole che queste persone, che sono state pervase e ingabbiate da idee sataniche, tornino a riconoscere da zero e a distinguere le cose positive da quelle negative, la bellezza dalla bruttezza, il giusto dall’ingiusto, la verità dalla fallacia del male, e raggiungano infine il punto in cui riusciranno a detestare e rifiutare dal profondo del cuore tutte le varie idee e fallacie instillate in loro da Satana, accettando così tutti i punti di vista e i modi di vivere corretti provenienti da Dio. Questo è il significato specifico della salvezza dell’umanità da parte di Dio.
Non importa quale sia il periodo dell’umanità, né lo stadio di sviluppo raggiunto dalla società, e neppure il metodo di governo adottato dai governanti (che si tratti di una dittatura feudale o di un sistema sociale democratico): nessuno di questi parametri cambia il fatto che le varie teorie ideologiche e i detti riguardanti la condotta morale sostenuti da Satana sono diffusi nella società umana. Dalla società feudale fino a quella moderna, sebbene l’ambito, i principi guida e le modalità di governo dei governanti siano di volta in volta cambiati e anche il numero dei vari gruppi etnici, delle razze e delle diverse comunità religiose cambi costantemente, il veleno dei vari detti della cultura tradizionale che Satana instilla nelle persone è ancora in voga e si diffonde, radicandosi profondamente nei pensieri degli individui e nelle profondità più intime delle loro anime, controllando le loro modalità esistenziali e influenzando i loro pensieri e le loro opinioni su persone, questioni e cose. Naturalmente, questo veleno influisce pesantemente anche sul loro atteggiamento nei confronti di Dio e corrode gravemente la volontà e il desiderio dell’umanità di accettare la verità e la salvezza del Creatore. Pertanto, i detti rappresentativi riguardanti la condotta morale che derivano dalla cultura tradizionale hanno sempre controllato il pensiero delle persone all’interno di tutto il genere umano e la loro posizione e il loro ruolo dominanti tra gli uomini non sono mai cambiati in nessun periodo o contesto sociale. Non importa in quale periodo un governante regni, se sia diligente o reazionario, o se il suo metodo di governo sia democratico o dittatoriale: nulla di tutto ciò può arginare o sradicare il fuorviamento e il controllo esercitati sugli esseri umani da parte delle idee e delle opinioni della cultura tradizionale. In qualsiasi periodo storico, in qualsiasi gruppo etnico, per quanto la fede umana abbia fatto progressi o subìto cambiamenti, e per quanto gli esseri umani siano progrediti e cambiati in termini di pensiero sulla vita e di tendenze sociali, l’influenza che i detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale hanno sul pensiero umano non è mai cambiata, e il loro effetto sulle persone non ha mai perso la sua potenza. Da questo punto di vista, i detti riguardanti la condotta morale hanno ingabbiato troppo profondamente il pensiero delle persone, incidendo pesantemente non solo sui rapporti tra gli esseri umani creati, ma anche sul loro atteggiamento nei confronti della verità, e influenzando e danneggiando gravemente il rapporto tra gli esseri umani creati e il Creatore. Naturalmente, si può anche dire che Satana utilizza le idee della cultura tradizionale per allettare, fuorviare, anestetizzare e ingabbiare la razza umana che Dio ha creato, e che usa questi metodi per strappare gli esseri umani a Dio. Quanto più le idee della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale si diffondono tra l’umanità e si radicano a fondo nel cuore degli uomini, tanto più loro si allontanano da Dio e si affievolisce la loro speranza di salvezza. Pensateci: prima che il serpente li allettasse a mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, Adamo ed Eva credevano che Jahvè Dio fosse loro Signore e Padre. Ma quando il serpente ha allettato Eva dicendo: “Iddio v’ha detto: non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?” (Genesi 3:1), e “Non è sicuro che morrete; ma iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come dio, avendo la conoscenza del bene e del male” (Genesi 3:4-5), Adamo ed Eva hanno ceduto all’allettamento del serpente e il loro rapporto con Dio è cambiato repentinamente. Che tipo di cambiamento è avvenuto? Hanno smesso di presentarsi nudi davanti a Dio, cercando invece oggetti con cui coprirsi e celarsi, evitando la luce della presenza di Dio; quando Dio li cercava si nascondevano da Lui, e hanno smesso di parlarGli faccia a faccia come prima. Questo cambiamento nel rapporto di Adamo ed Eva con Dio non è derivato dal fatto che hanno mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, ma dal fatto che le parole pronunciate dal serpente, Satana, hanno instillato nelle persone un modo di pensare sbagliato, allettandole e fuorviandole affinché dubitassero di Dio e si allontanassero e si nascondessero da Lui. Così, gli uomini non hanno più voluto guardare direttamente la luce della presenza di Dio, né presentarsi davanti a Lui completamente denudati, e si è creato un allontanamento tra loro e Dio. Da cosa è dipeso questo allontanamento? Non da cambiamenti dell’ambiente o dal trascorrere del tempo, ma dal fatto che è cambiato il cuore delle persone. In che modo è cambiato il cuore delle persone? Non sono state loro personalmente a prendere l’iniziativa di cambiare. Al contrario, è stato a causa delle parole pronunciate dal serpente, che hanno seminato discordia nel rapporto tra loro e Dio, allontanandole da Dio e portandole a evitare la luce della Sua presenza, a rifuggire dalle Sue premure e a dubitare delle Sue parole. Quali sono state le conseguenze di tale cambiamento? Gli uomini non erano più quelli di una volta, non avevano più cuori e pensieri puri come un tempo e non consideravano più Dio come Dio e come Colui che era a loro più vicino, bensì dubitavano di Lui e Lo temevano, cosa che li ha poi portati ad allontanarseNe e a sviluppare una mentalità di desiderio di nascondersi da Dio e di stare lontani da Lui, e questo è stato l’inizio della caduta dell’umanità. L’inizio della caduta dell’umanità è stato causato dalle parole pronunciate da Satana, parole velenose, allettanti e fuorvianti. I pensieri instillati in loro da queste parole hanno portato gli uomini a dubitare e diffidare di Dio e a fraintenderLo, allontanandoli da Lui al punto che non solo non erano più disposti a guardarLo in volto, ma volevano anche nasconderseNe, e addirittura non credevano più a ciò che Egli diceva. Che cosa ha detto Dio a questo proposito? Dio ha detto: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai” (Genesi 2:16-17). Invece, Satana ha detto che chi avesse mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non sarebbe necessariamente morto. A causa delle parole fuorvianti pronunciate da Satana, le persone hanno cominciato a dubitare di quelle di Dio e a negarle, ossia hanno sviluppato delle opinioni su Dio nei loro cuori, che non erano più puri come prima. A causa di queste opinioni e di questi dubbi, le persone hanno smesso di credere alle parole di Dio, di credere che Egli è il Creatore e che esiste un rapporto inevitabile tra gli uomini e Dio, e hanno persino smesso di credere che Dio può proteggere le persone e prenderSi cura di loro. Dal momento in cui hanno smesso di credere a queste cose, le persone non sono più state disposte ad accettare la cura e la protezione di Dio e, naturalmente, ad accettare alcuna parola da Lui pronunciata. La caduta dell’umanità ha avuto inizio come conseguenza delle parole seducenti di Satana, a partire da un’idea e da una visione che Satana ha instillato nelle persone. Naturalmente, ha anche avuto inizio come conseguenza del fatto che Satana ha allettato e fuorviato le persone. Questa idea e questa visione che Satana ha instillato nelle persone le ha portate a smettere di credere in Dio e nelle Sue parole, e a dubitare di Dio, a fraintenderLo, a sospettare di Lui, a nascondersi da Lui, ad allontanarseNe e a negare ciò che Egli dice, la Sua stessa identità e persino il fatto che gli uomini provengono da Lui. È così che Satana alletta e corrompe gli esseri umani passo dopo passo, intralciando e danneggiando il loro rapporto con Dio e impedendo loro di presentarsi davanti a Lui e di accettare qualsiasi parola pronunciata dalla Sua bocca. Satana intralcia costantemente la volontà delle persone di ricercare la verità e di accettare le parole di Dio. Incapaci di opporre resistenza alle varie affermazioni di Satana, gli individui ne vengono inconsapevolmente consumati e pervasi, e infine degenerano sino a diventare nemici e oppositori di Dio. Questo è fondamentalmente l’impatto e il danno che i detti riguardanti la condotta morale provocano nell’umanità. Naturalmente, condividendo su queste cose, le analizziamo anche alla radice, in modo che le persone possano acquisire una comprensione fondamentale di come Satana corrompe l’umanità e di quali metodi utilizza. Le tattiche principali di Satana per corrompere l’umanità sono colpire i pensieri e le opinioni delle persone, distruggere il loro rapporto con Dio e allontanarle gradualmente da Lui. In principio, dopo aver ascoltato le parole di Dio, le persone le ritenevano corrette e volevano agire e praticare in conformità a esse. È in questa situazione che Satana ha usato idee e parole di ogni tipo per corrodere e disintegrare, a poco a poco, l’unico briciolo di fede, determinazione e aspirazione che le persone avevano, insieme alle poche cose leggermente positive e ai desideri leggermente positivi a cui si aggrappavano, sostituendoli con i suoi detti e le sue definizioni, opinioni e nozioni su varie cose. In questo modo, senza rendersene conto, gli individui vengono controllati dalle idee di Satana e diventano suoi prigionieri e schiavi. Non è forse così? (Sì.) Nella storia dell’umanità, quanto più profondamente e concretamente gli uomini accettano le idee di Satana, tanto più il rapporto tra loro e Dio si fa distaccato, e così il messaggio che “gli esseri umani sono esseri creati e Dio è il Creatore” diventa via via più distante dalle persone, che ci credono e lo riconoscono sempre meno. Al contrario, questo messaggio viene considerato un mito e una leggenda, un fatto inesistente e una fallacia malvagia, e nella società odierna è da alcuni addirittura condannato come eresia. Va detto che tutto ciò è il risultato e l’impatto delle varie fallacie malvagie di Satana ampiamente diffuse tra l’umanità. E va detto anche che nel corso della storia dello sviluppo umano, con il pretesto di fare cose positive come impartire insegnamenti alle persone, regolamentare le loro parole e azioni, e così via, Satana ha passo passo trascinato l’umanità nell’abisso del peccato e della morte, allontanandola dalla luce della presenza di Dio, dalla Sua cura e protezione e dalla Sua salvezza. L’Antico Testamento biblico riporta resoconti di messaggeri di Dio venuti a parlare con le persone e a vivere in mezzo a loro, ma negli ultimi 2.000 anni queste cose hanno cessato di accadere. Il motivo è che, all’interno dell’intera razza umana, non c’è più nessuno di simile agli antichi santi e saggi di cui si parla nella Bibbia, come Noè, Abramo, Mosè, Giobbe o Pietro, e l’intera umanità è pervasa e vincolata dalle idee e dalle affermazioni di Satana. Questa è la verità dei fatti.
Quello su cui abbiamo appena condiviso è un aspetto dell’essenza dei detti della cultura tradizionale riguardanti la condotta morale e inoltre marca, dimostra e rappresenta la corruzione del genere umano da parte di Satana. Guardando all’essenza di tali questioni, tutti gli esseri umani, senza eccezioni, siano essi bambini piccoli o anziani, e qualunque sia la classe sociale in cui vivono o l’estrazione sociale da cui provengono, sono ingabbiati dalle varie affermazioni di Satana, persino a pari livello di profondità, e vivono interamente secondo modalità esistenziali pervase da idee sataniche. Naturalmente, qual è il fatto innegabile? Che Satana sta corrompendo le persone. Ciò che corrompe non sono i vari organi dell’uomo, quanto piuttosto i suoi pensieri. Questa corruzione dei loro pensieri porta gli esseri umani a rivoltarsi contro Dio, così che essi, Sue creature, non sono in grado di adorarLo e utilizzano invece ogni tipo di idea e visione di Satana per ribellarsi a Dio, opporGlisi, tradirLo e rifiutarLo. Questa è l’ambizione e l’astuta trama di Satana, e naturalmente il suo vero volto, nonché il modo in cui egli corrompe l’umanità. Tuttavia, non importa da quante migliaia di anni Satana corrompa l’umanità, o quanti fatti attestino la corruzione dell’umanità da parte sua, né quanto distorte e assurde siano le varie idee e opinioni con cui corrompe l’umanità e quanto profondamente i pensieri umani ne vengano ingabbiati; in breve, a prescindere da tutto questo, quando Dio viene a compiere la Sua opera di salvezza degli uomini ed esprime la verità, può ancora strapparli al potere di Satana e conquistarli, anche se essi vivono in un simile contesto. E naturalmente può ancora far sì che comprendano la verità nel Suo castigo e nel Suo giudizio, conoscano l’essenza e la verità della loro corruzione, abbandonino la loro indole satanica, Gli si sottomettano, Lo temano ed evitino il male. Questo è il risultato finale che sarà inevitabilmente raggiunto, nonché un andamento nel quale il piano di gestione di Dio di 6.000 anni arriva certamente a compimento, e nel quale Dio appare a tutti i Paesi e a tutti i popoli con la Sua glorificazione. Proprio come dice la parola di Dio: “Dio mantiene la parola, e la Sua parola si realizzerà, e ciò che Egli realizza dura per sempre”. Questa frase è vera. Voi ci credete? (Sì.) È un fatto che certamente si realizzerà. Questo perché l’ultima fase dell’opera di Dio è quella di fornire all’umanità la verità e la vita. Nel breve volgere di poco più di trent’anni, un numero considerevole di individui si è presentato davanti a Dio, Ne è stato conquistato e ora Lo segue con incrollabile determinazione. Questi uomini non sono interessati ad alcun vantaggio proveniente da Satana, sono disposti ad accettare il castigo e il giudizio da parte di Dio e la Sua salvezza, e sono tutti intenzionati a riprendere il loro posto di esseri creati e ad accettare la sovranità e le disposizioni del Creatore. Questo non è forse un segno del fatto che il piano di Dio si sta realizzando? (Sì.) Questo è un fatto accertato e che si è già verificato, e naturalmente è qualcosa che sta accadendo al momento e che accade già da tempo. Indipendentemente da come Satana corrompe l’umanità o dai metodi che utilizza, Dio avrà sempre il modo di strappare gli uomini al potere di Satana, di salvarli, di riportarli al Proprio cospetto e di ristabilire il rapporto tra l’umanità e il Creatore. Questa è l’onnipotenza e l’autorità di Dio e, che tu ci creda o meno, prima o poi quel giorno arriverà.
Durante l’ultima riunione abbiamo condiviso sul detto riguardante la condotta morale “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e dedicato un po’ di tempo ad analizzare ed esporre i requisiti, le espressioni, le idee e i punti di vista che questo detto implica, e le persone hanno acquisito una certa comprensione della sua essenza. Naturalmente, per quanto riguarda gli argomenti relativi a questo aspetto, abbiamo anche condiviso in merito a qual è esattamente l’intenzione di Dio, quale il Suo atteggiamento, quali sono le verità inerenti e in che modo gli individui dovrebbero considerare la morte. Dopo aver compreso la verità e le intenzioni di Dio, ogni volta che le persone si imbattono in tali questioni, dovrebbero considerarle in base alle parole di Dio e gestirle in linea con la verità, in modo da soddisfare i requisiti di Dio. Inoltre, il detto riguardante la condotta morale che abbiamo citato la volta scorsa, “I bachi da seta primaverili tesseranno fino alla morte e le candele consumeranno i loro stoppini”, è troppo superficiale e il suo ambito di pensiero troppo volgare, quindi non vale la pena di analizzarlo ulteriormente. È invece degno di analisi il prossimo detto riguardante la condotta morale su cui condivideremo: “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Le cose che valgono la pena di essere analizzate occupano un certo posto nei pensieri e nelle nozioni degli uomini. In un determinato periodo, influenzano il pensiero delle persone, il loro modo di esistere, il loro cammino e, naturalmente, le loro scelte. Questa è la conseguenza che Satana ottiene servendosi della cultura tradizionale per corrompere l’umanità. Il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” occupa un certo posto nel cuore e nella mente delle persone; in altri termini, il tipo di questione a cui questo detto si riferisce è particolarmente rappresentativo. Nei momenti critici per il destino del loro Paese, gli individui compiono scelte basate su questo detto, il quale vincola e limita il loro pensiero e i loro normali processi mentali. Vale quindi la pena di analizzare idee e punti di vista di questo tipo. Rispetto ai detti che abbiamo citato in precedenza, ovvero “Non intascare i soldi che raccogli”, “Per un amico mi farei sparare”, “Una gentilezza ricevuta deve essere ripagata con gratitudine”, “Una goccia d’acqua di gentilezza dovrebbe essere ripagata con una sorgente zampillante”, “Piegati a un compito e sforzati di dare il massimo fino al giorno della tua morte” e così via, il requisito di condotta morale “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” occupa un livello più alto nel mondo di Satana. I detti riguardanti la condotta morale che abbiamo analizzato in precedenza si riferiscono a un certo tipo di persona o a un tipo di questione di vita minore, limitati, mentre questo detto copre un ambito più ampio. Non riguarda aspetti che rientrano nell’ambito dell’“io individuale”, bensì una serie di questioni e cose che hanno a che fare con l’“io collettivo”. Per questo motivo occupa una posizione centrale nel cuore delle persone, e deve essere analizzato al fine di appurare se dovrebbe occupare una certa posizione nel cuore degli uomini e di verificare in che modo essi dovrebbero considerare questo detto riguardante la condotta morale in conformità alla verità.
Il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” spinge le persone a essere consapevoli della loro responsabilità per il destino del Paese, suggerendo che essa dovrebbe ricadere su ogni singolo individuo. Se adempi alla tua responsabilità nei confronti del destino del tuo Paese, il governo ti ricompenserà con alte onorificenze e sarai considerato una persona di nobile carattere; se invece non ti preoccupi del destino del Paese e lo guardi arrancare senza fare nulla, senza attribuirvi grande importanza o ridendoci sopra, allora verrai considerato completamente inadempiente. Se non adempi ai tuoi doveri e alle tue responsabilità quando il tuo Paese ha bisogno di te, allora il tuo livello è piuttosto scarso e sei davvero una persona insignificante. Simili individui sono messi da parte e disprezzati nella società, la massa li guarda dall’alto in basso e li disistima. Per qualsiasi cittadino di uno Stato sovrano, il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” è un’affermazione che suscita l’approvazione della gente, un’affermazione che la gente può accettare e persino un’affermazione rispettata dall’umanità. È inoltre un’idea che l’umanità considera nobile. Una persona che è in grado di preoccuparsi del destino della propria patria, di averlo a cuore e di nutrire un profondo senso di responsabilità nei suoi confronti, è una persona dotata di spirito di giustizia maggiore. Coloro che si preoccupano della propria famiglia e la hanno a cuore possiedono uno spirito di giustizia minore, mentre coloro che si preoccupano del destino del proprio Paese sono persone con uno spirito di giustizia maggiore, e dovrebbero essere lodati dai governanti e dal popolo più di chiunque altro. In breve, idee come questa sono indiscutibilmente riconosciute come dotate di un significato positivo per gli esseri umani e utili a guidare positivamente l’umanità, e naturalmente sono anche riconosciute come cose positive. Anche voi la pensate così? (Sì.) È normale che la pensiate in questo modo. Significa che il vostro pensiero non è diverso da quello delle persone normali e che siete persone comuni. Le persone normali possono accettare le idee popolari e tutte le varie idee e osservazioni cosiddette positive, propositive, nobili e rivolte verso l’alto che provengono dal resto dell’umanità. Così sono fatte le persone normali. Le idee accettate e venerate dalla gente comune sono necessariamente positive? (No.) In teoria non sono positive, poiché non sono in linea con la verità, non provengono da Dio e non sono state insegnate o comunicate agli uomini da Lui. Allora, come stanno esattamente le cose? Come si dovrebbe spiegare la questione? Ora lo farò in dettaglio e, quando avrò finito di parlare, saprete perché il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” non è una cosa positiva. Prima di svelarvi la risposta, riflettete su questo detto, “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”: è davvero una cosa positiva? È sbagliato indurre gli individui ad amare il loro Paese? Alcuni dicono: “Il destino della nostra patria ha un impatto sulla nostra sopravvivenza, sulla nostra felicità e sul nostro futuro. Dio non dice forse alle persone di essere rispettose nei confronti dei genitori, di crescere bene i figli e di adempiere alle loro responsabilità sociali? Cosa c’è di male se nel nostro Paese ci assumiamo alcune responsabilità? Non è forse una cosa positiva? Anche se non assurge al livello della verità, dovrebbe essere un’idea corretta, non è così?” Per quanto riguarda le persone, queste ragioni sono valide, non è vero? Le persone usano queste affermazioni, queste ragioni e persino queste giustificazioni per sostenere la correttezza del detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Dunque questo detto è giusto oppure no? Se è giusto, cosa c’è di giusto in esso? Se non lo è, cos’ha di sbagliato? Se riuscirete a rispondere chiaramente a queste due domande, allora capirete davvero questo aspetto della verità. Ci sono altri che affermano: “Il detto ‘Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese’ non è vero. I Paesi sono retti da governanti e da sistemi politici. Quando si tratta di politica, non abbiamo alcuna responsabilità, perché Dio non Si immischia nella politica umana. Pertanto, nemmeno noi siamo coinvolti nella politica, quindi questo detto non ci riguarda; nulla che riguardi la politica ha alcunché a che fare con noi. Chiunque si impegni in politica e ami la politica è responsabile per il destino del Paese. Noi rifiutiamo questo detto, dal nostro punto di vista non è una cosa positiva”. Questa spiegazione è giusta o sbagliata? (Sbagliata.) Perché è sbagliata? A livello teorico sapete che questa spiegazione non regge, non affronta il problema alla radice e non basta a spiegarne l’essenza. È solo una spiegazione teorica, ma non chiarisce l’essenza della questione. Di qualunque tipo di spiegazione si parli, a meno che non tocchi l’essenza specifica della questione, non è una vera spiegazione, non è una risposta accurata e non è la verità. Allora, cosa c’è di sbagliato nel detto riguardante la condotta morale “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”? A quale verità si riferisce questa questione? La verità a essa pertinente non può essere spiegata chiaramente in una o due frasi. Occorrerebbero lunghe spiegazioni per farvi capire la verità che contiene. Perciò vediamo di condividere al riguardo in termini semplici.
In che modo si dovrebbe considerare e discernere il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”? È una cosa positiva? Al fine di fornirne una spiegazione, vediamo innanzitutto cos’è un Paese. Qual è il concetto di Paese nella mente delle persone? Il concetto di Paese è quello di un qualcosa di molto vasto? A livello teorico, un Paese corrisponde all’estensione del territorio che comprende tutte le unità familiari sottoposte al medesimo governante e allo stesso sistema sociale. In altre parole, una moltitudine di unità familiari costituisce un Paese. È così che la società lo definisce? (Sì.) Solo quando ci sono piccole unità familiari ve ne può essere una grande, e una grande famiglia denota un Paese: questa è la definizione di Paese. È dunque una definizione accettabile? Vi identificate interiormente con essa? A chi si confanno maggiormente i gusti e gli interessi di questa definizione? (Ai governanti.) Esatto, dovrebbe riguardare innanzitutto i governanti. Questo perché essi, avendo tutte le famiglie sotto il loro dominio, hanno in mano il potere. Quindi, per quanto riguarda i governanti, questa definizione è valida e loro si identificano con essa. Indipendentemente dalla definizione di Paese fornita dai governanti, per qualsiasi persona comune vi è un divario tra il Paese e ogni individuo che lo abita. Per la gente comune, vale a dire per i singoli abitanti di ogni Paese, la definizione di Paese è completamente diversa da quella espressa dai governanti o dalla classe dirigente. Il modo in cui le classi dirigenti definiscono un Paese si basa sul loro dominio e sui loro interessi acquisiti. Le classi dirigenti occupano alte posizioni e usano il loro punto di osservazione elevato e la loro ampia prospettiva, intrisi di ambizione e desiderio, per definire cosa sia un Paese. Per esempio, i governanti considerano il Paese come la loro casa e la loro terra personali, e pensano che esso sia stato creato perché loro possano goderne, che ogni centimetro del Paese, ogni risorsa e persino ogni persona in esso contenuti dovrebbero appartenere a loro e sottostare al loro controllo, e che loro dovrebbero essere in grado di godere di tutto questo e di spadroneggiare sulle persone a proprio piacimento. Invece la gente comune non ha questi desideri, né queste condizioni, e naturalmente non ha una prospettiva così ampia per definire cosa sia un Paese. Quindi, per la gente comune, per i singoli individui, qual è la definizione di Paese? Se sono ben istruiti e sanno leggere le mappe, conoscono solo le dimensioni del territorio del loro Paese, con quali Paesi confina, quanti fiumi e laghi ha, e quante montagne, quante foreste, quanti terreni e quanti abitanti… Il loro concetto di Paese è soltanto letterale e si basa solamente sulle mappe, non è altro che una concezione teorica messa per iscritto, e non ha nulla a che fare con il Paese che esiste nella realtà. Per una persona di buona istruzione e dotata di un certo prestigio sociale, il concetto di Paese è qualcosa di simile. Mentre per gli individui comuni, che occupano il gradino più basso della società? Qual è la loro definizione di Paese? A Mio avviso, per queste persone il Paese coincide né più né meno che con il modesto appezzamento di terra della loro famiglia, il grande salice all’estremità orientale del villaggio, la montagna sita all’estremità occidentale, la strada all’ingresso del villaggio e le auto che passano spesso, nonché con alcuni episodi relativamente sensazionali verificatisi nel villaggio e persino qualche banale pettegolezzo. Per la gente comune, il concetto di Paese è qualcosa del genere. Sebbene i confini e il campo di applicazione di questa definizione siano alquanto ristretti, per le persone comuni che vivono in un contesto sociale di questo tipo essa è molto realistica e concreta: per loro, un Paese non è altro che questo. Non importa quello che succede nel mondo esterno, né cosa accade nel Paese: per costoro si tratta solamente di notizie di moderata importanza che possono scegliere di ascoltare o meno. Quindi, cosa tocca i loro interessi vitali? Se la coltura di cereali che hanno piantato quest’anno produrrà un raccolto abbondante oppure no, se sarà sufficiente per sfamare la loro famiglia, cosa seminare l’anno prossimo, se la loro terra sarà inondata, se sarà invasa e occupata da qualche prepotente e altre questioni e faccende simili strettamente inerenti alla vita, fino a cose come un edificio del villaggio, un ruscello, un sentiero e così via. Ciò di cui si preoccupano e di cui parlano, così come ciò che lascia un’impronta profonda nella loro mente, non sono altro che le persone, le questioni e le cose che li circondano e che sono strettamente correlate alla loro vita. Non hanno alcuna idea di quanto sia esteso il Paese, né della sua prosperità o del suo declino. Più le cose sono all’avanguardia e più gli affari del Paese sono importanti, più sono lontani da queste persone. Per questi individui comuni, il concetto di Paese è costituito solo dalle persone, dalle questioni e dalle cose che riescono a contenere nelle proprie menti e dalle persone, dalle questioni e dalle cose con cui entrano in contatto nella loro vita. Anche se ricevono informazioni sul destino del Paese, resta tutto molto distante da loro. Distante significa che non occupa alcun posto nel loro cuore e non influisce sulla loro vita, quindi la prosperità e il declino del Paese non li riguardano minimamente. Nel loro cuore, cos’è il destino del loro Paese? Sapere se le colture che hanno piantato quest’anno sono benedette dal Cielo, se il raccolto è abbondante, come se la cava la loro famiglia e altre minuzie della vita quotidiana, mentre gli affari nazionali non hanno alcuna relazione con loro. Le questioni di importanza nazionale, la politica, l’economia, l’istruzione, la scienza e la tecnologia, se il territorio del Paese si è espanso o ridotto, i luoghi visitati dai governanti e ciò che è accaduto all’interno della classe dirigente: queste cose vanno semplicemente al di là della comprensione delle persone comuni. E anche se riuscissero a capirle, cosa se ne farebbero? Se anche dopo cena parlassero di ciò che sta accadendo alla classe dirigente, cosa potrebbero fare al riguardo? Dopo aver posato la ciotola e le bacchette, dovrebbero comunque guadagnarsi da vivere e andare a lavorare nei campi. Niente sembra così reale come le coltivazioni dei loro campi che possono dare un buon raccolto. Ciò che interessa a un individuo è ciò che egli ha a cuore. Gli orizzonti di una persona hanno la stessa ampiezza delle cose che porta nel cuore. Gli orizzonti delle persone comuni si estendono solo fino ai luoghi che possono vedere intorno a loro e ai posti in cui possono andare. Le sorti del Paese e le questioni di importanza nazionale sono per loro così lontane e irraggiungibili. Perciò, quando è in gioco il destino del Paese, o se il Paese sta affrontando l’invasione da parte di un potente nemico, pensano immediatamente: “I miei raccolti finiranno per essere sequestrati dagli invasori? Quest’anno contiamo di vendere quei cereali per pagare l’università ai nostri figli!” Queste sono le cose che hanno più rilevanza pratica per le persone comuni, le cose che sono capaci di afferrare e che la loro mente e il loro spirito possono sostenere. Per le persone comuni, il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” è troppo gravoso. Non saprebbero come attenervisi, e non vogliono farsi carico di questo pesante fardello e di questa onerosa responsabilità. È all’incirca questa la concezione di Paese che hanno le persone comuni. Pertanto, l’ambito della loro vita e le cose su cui si soffermano i loro pensieri e il loro spirito non sono altro che la terra e l’acqua della loro città natale, che forniscono loro tre pasti al giorno e danno loro tutto ciò di cui hanno bisogno per crescere, così come l’aria e l’ambiente di quella stessa città. Cos’altro può esserci oltre a queste cose? Anche se alcuni si spingono al di fuori dell’ambiente familiare della loro città natale, dove sono nati e cresciuti, quando il Paese si trova in difficoltà e ha bisogno che adempiano alle loro responsabilità nei confronti della nazione, nessuno pensa a proteggere l’intero Paese. A cosa pensano invece le persone? Tutto ciò a cui pensano è adempiere alle proprie responsabilità per proteggere la propria città natale e salvaguardare quell’appezzamento di terra che hanno nel cuore, sacrificando persino la propria vita a questo scopo. Ovunque le persone vadano, per loro la parola “Paese” è solo un sostantivo, un indicatore e un simbolo. Ciò che occupa uno spazio considerevole nei loro cuori non è il territorio del Paese e tanto meno il governo esercitato dai governanti, quanto piuttosto la montagna, l’appezzamento di terreno, il fiume e il pozzo che forniscono loro tre pasti al giorno, danno loro la vita e contribuiscono a sostenerla; nient’altro. Questo è il concetto di Paese nella mente degli individui: ecco quanto è reale, concreto e, naturalmente, preciso.
Perché l’idea secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” viene sempre sostenuta dalla cultura tradizionale, soprattutto all’interno del pensiero sulla condotta morale? Questo riguarda sia il governo esercitato dai governanti, sia le intenzioni e gli obiettivi di coloro che promuovono questa idea. Se la definizione di Paese nella mente di ogni individuo fosse così insignificante, concreta e reale, chi proteggerebbe il Paese? Chi sosterrebbe il governo esercitato dai governanti? Non sussistono dei problemi qui? In effetti sì. Se tutti avessero questa concezione di Paese, i governanti non si trasformerebbero allora in semplici figure decorative? Se un Paese di un governante dovesse affrontare l’invasione da parte di un potente nemico e la sua difesa dovesse fare affidamento solo sui suoi governanti o sulla cricca che è al potere, la nazione non apparirebbe forse in difficoltà, impotente, isolata e debole? I pensatori hanno risposto a questi problemi ricorrendo al ragionamento. Essi ritengono che, per proteggere il Paese e sostenere il governo esercitato dai governanti, non sia possibile affidarsi solo al contributo di un piccolo numero di persone, ma che sia invece necessario stimolare l’intera popolazione a servire i governanti. Se questi pensatori dicessero direttamente alla gente di servire i governanti e di proteggere il Paese, la gente sarebbe disposta a farlo? (No.) La gente non sarebbe sicuramente disposta a farlo, perché l’obiettivo celato dietro la richiesta sarebbe troppo palese e incontrerebbe un rifiuto. Questi pensatori sapevano di dover inculcare nelle persone un’espressione gradevole, nobile e superficialmente grandiosa e dire loro che chi la pensa così possiede una nobile condotta morale. In questo modo, la gente avrebbe accettato facilmente questa idea e persino fatto sacrifici e contribuito per difenderla. L’obiettivo di questi pensatori sarebbe stato allora raggiunto, non è vero? È in questo contesto sociale, e in risposta alle esigenze dei governanti, che è nato il detto, l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. La natura umana è tale che, qualunque idea emerga, ci sarà sempre qualcuno che la considererà alla moda e all’avanguardia e la accetterà in base a questo. Non è forse un vantaggio per i governanti che alcune persone accettino l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”? Significa che ci saranno individui che faranno sacrifici e contribuiranno al governo esercitato dai governanti. In questo modo, i governanti possono sperare di regnare a lungo, non è così? E il loro governo non sarà dunque più stabile, relativamente parlando? (Sì.) Pertanto, quando il governo esercitato dai governanti affronta una sfida o rischia di essere distrutto, oppure il Paese si trova di fronte all’invasione di un potente nemico, coloro che accettano l’idea secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” si faranno avanti coraggiosamente e temerariamente per offrire un contributo o sacrificare la propria vita per proteggere il Paese. Chi è il beneficiario ultimo di tutto ciò? (I governanti.) I beneficiari ultimi sono i governanti. Che ne è di quelle persone che accettano l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” e che sono disposte a rinunciare alle loro preziose vite per essa? Diventano punti d’appoggio e pedine sacrificabili per i governanti, diventano vittime di questa idea. Le persone comuni che vivono ai margini della società non possiedono un concetto preciso e delineato o una chiara definizione di Paese. Non sanno cosa sia un Paese, né quanto sia grande, e ancor meno sono a conoscenza delle questioni importanti che riguardano il destino della nazione. Poiché gli individui possiedono una definizione e un concetto di Paese vaghi, la classe dirigente usa il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” per fuorviarli e instillare questa idea nelle loro menti, in modo che tutti siano pronti a difendere il Paese e a mettere in gioco la propria vita per la classe dirigente, la quale così avrà raggiunto il suo obiettivo. In realtà, alle persone comuni non importa chi governa il Paese, o se gli invasori sono migliori o peggiori degli attuali governanti: alla fine, il misero appezzamento di terra della loro famiglia deve comunque essere seminato ogni anno, e non sono cambiati l’albero all’estremità orientale del loro villaggio, la montagna a quella occidentale o il pozzo al centro del villaggio, e questo è tutto quello che conta. Quanto a ciò che accade fuori dal villaggio, a quanti governanti si avvicendano o a come governano il Paese, tutto questo non ha nulla a che fare con loro. Questa è la vita delle persone comuni. La loro vita è così reale e semplice e il loro concetto di Paese è concreto come quello di famiglia, solo a un livello più ampio. Invece, quando il Paese viene invaso da un potente nemico, la sua esistenza e la sua sopravvivenza sono messe a repentaglio e il governo esercitato dai governanti viene disturbato e destabilizzato, coloro che accettano l’idea secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” ne vengono dominati, e tutto ciò che vogliono è utilizzare le loro forze personali per cambiare ciò che sta influenzando il destino del Paese e interferendo con il governo esercitato dai governanti. E cosa succede alla fine? Cosa cambiano effettivamente? Anche se riescono a mantenere quei governanti al potere, significa che hanno fatto una cosa giusta? Significa che il loro sacrificio è stato positivo? È qualcosa degno di essere ricordato? Gli individui che in un certo periodo storico hanno attribuito grande importanza all’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” hanno anche sostenuto vigorosamente lo spirito di questa idea nel difendere il Paese e nel mantenere i governanti al potere, ma il regno dei governanti che hanno mantenuto al potere è stato reazionario, sanguinario e del tutto privo di significato e valore per l’umanità. Da questo punto di vista, la cosiddetta responsabilità adempiuta da queste persone è stata positiva o negativa? (Negativa.) Si potrebbe affermare che è stata negativa, indegna di commemorazione e disprezzata dalla gente. Al contrario, le persone comuni non si identificano profondamente con l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, sostenuta da quei subdoli pensatori, né la accettano e la attuano veramente. Pertanto, la loro vita è relativamente stabile. Anche se i risultati che ottengono durante la loro esistenza non sono così impressionanti come quelli di coloro che rinunciano alla vita per il destino del Paese, hanno fatto una cosa significativa. Di cosa si tratta? Del fatto di non aver interferito forzatamente con il destino del Paese e con il processo di determinazione dei suoi governanti. Al contrario, tutto ciò che chiedono costoro è di vivere una buona vita, di lavorare la terra, di difendere la loro città natale, di avere cibo da mangiare tutto l’anno e di condurre un’esistenza di abbondanza, confortevole, pacifica e sana, senza causare problemi al loro Paese, senza chiedere cibo o denaro alla nazione e pagando le regolari tasse secondo le scadenze dovute: questo è adempiere alle responsabilità che spettano a un cittadino. Se riesci a restare libero da qualsiasi interferenza da parte delle idee degli pensatori e a vivere la tua vita come una persona comune in modo concreto, in base alla tua posizione, e a essere autosufficiente, allora questo basterà e avrai adempiuto alle tue responsabilità. Questa è la cosa più importante e la più grande responsabilità alla quale una persona che vive su questa terra dovrebbe adempiere. Occuparsi della propria sopravvivenza e dei propri bisogni primari è una questione che andrebbe risolta da soli, mentre in merito alle questioni importanti che riguardano il destino del Paese e il modo in cui i governanti lo amministrano, le persone comuni non hanno la capacità di interferire o di fare alcunché. Possono solo mettere queste questioni nelle mani del destino e lasciare che la natura faccia il suo corso. Tutto ciò che il Cielo vuole si realizzerà. La gente comune sa molto poco e, inoltre, il Cielo non ha affidato alle persone questo tipo di responsabilità nei confronti del loro Paese. Gli individui comuni hanno nel cuore solo la propria casa e, finché la manterranno, avranno fatto abbastanza e adempiuto alle loro responsabilità.
Proprio come altri detti riguardanti la condotta morale, “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” è un’idea e un’opinione proposta dai pensatori per mantenere i governanti al potere, e naturalmente è anche un’idea e un’opinione promossa affinché più persone sostengano i governanti. Infatti, a prescindere dalla classe sociale a cui si appartiene, se non si hanno ambizioni, desideri e non si vuole entrare in politica o avere a che fare con la classe dirigente, la definizione di Paese dal punto di vista dell’umanità non è altro che il luogo che si può abbracciare col proprio sguardo, o la terra che si può misurare con i propri passi, o una sfera all’interno della quale si può vivere felicemente, liberamente e nel rispetto della legge. A chiunque possieda una tale concezione di Paese, la terra in cui vive e la sua sfera di esistenza possono dare una vita stabile, felice e libera, e questo è un bisogno fondamentale della sua vita. Questo bisogno fondamentale è anche una direzione e un obiettivo che le persone si sforzano di difendere. Non appena questo bisogno fondamentale affronta una sfida oppure viene disturbato o violato, le persone prendono posizione e lo difendono spontaneamente. Questa difesa è legittima e deriva dai bisogni dell’umanità e dalla sua necessità di sopravvivenza. Non c’è bisogno di dire alle persone: “Quando la tua città e il tuo ambiente saranno invasi da un nemico straniero, dovrai prendere posizione e difenderli, entrare in gioco e combattere gli invasori”. Tutti prenderanno posizione e difenderanno queste cose automaticamente. È l’istinto umano, ma anche la necessità di sopravvivenza dell’uomo. Quindi, quando si tratta di una persona normale, non c’è bisogno di usare idee come “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” per incoraggiarla a proteggere la sua patria e il suo ambiente. Se qualcuno vuole davvero inculcare queste idee nelle persone, allora significa che non ha un obiettivo così semplice. Il suo obiettivo non è portare le persone a difendere il loro ambiente, garantire il soddisfacimento delle loro esigenze basilari di vita o far sì che conducano un’esistenza migliore. Costui ha un obiettivo diverso, che non è altro che mantenere i governanti al potere. Le persone faranno istintivamente qualsiasi sacrificio per proteggere il proprio ambiente e lo difenderanno consapevolmente insieme al territorio in cui vivono al fine di garantire il soddisfacimento dei loro bisogni primari di sopravvivenza, senza bisogno che altri usino espressioni altisonanti per dire loro cosa fare o come prendere posizione e proteggere le loro case. Di questo istinto, di questo assetto mentale di base, sono dotati persino gli animali, e senza dubbio gli esseri umani, che sono esseri creati più elevati di qualsiasi animale. Anche gli animali proteggono il loro habitat e il loro territorio, la loro tana e la loro comunità dall’invasione di nemici esterni. E se gli animali hanno questo tipo di coscienza, allora ce l’hanno anche gli esseri umani! Pertanto, l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” proposta da quei pensatori è superflua per tutti i membri della razza umana, e resta essenzialmente tale anche quando si tratta di definire un Paese nel profondo del cuore delle persone. Ma perché allora suddetti pensatori l’hanno promossa lo stesso? Perché volevano raggiungere un altro obiettivo. Il loro vero obiettivo non era quello di consentire alle persone di vivere meglio nel loro ambiente attuale, né di metterle in condizione di ottenere un contesto di vita più stabile, gioioso e felice. Non agivano dal punto di vista della protezione delle persone, né della difesa del loro ambiente, bensì dalla prospettiva e dal punto di vista dei governanti, per instillare nelle persone l’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” e istigarle ad abbracciarla. Se non possiedi questa idea, allora il tuo modo di pensare sarà ritenuto inferiore e verrai deriso da tutti e guardato dall’alto in basso da qualsiasi gruppo etnico; se non abbracci questa idea, se non possiedi questo spirito di giustizia maggiore e questa mentalità, allora sarai considerato una persona di carattere morale inferiore, feccia egoista e spregevole. Gli appartenenti a questa cosiddetta feccia vengono disprezzati dalla società, e ne subiscono la discriminazione e il disprezzo.
In questo mondo, nella società, chiunque nasce in un Paese povero o arretrato oppure proviene da una nazione di basso prestigio, dovunque vada, non appena dichiarerà la propria nazionalità vedrà il suo prestigio immediatamente determinato di conseguenza e sarà considerato inferiore agli altri, guardato dall’alto in basso e discriminato. Se possiedi la nazionalità di un Paese potente, godrai di un prestigio molto elevato tra tutti i gruppi etnici e sarai considerato superiore agli altri. Quindi, l’idea secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” riveste un posto importante nel cuore degli uomini. Le persone hanno un concetto ben delimitato e concreto di Paese ma, poiché il modo in cui l’intera razza umana tratta qualsiasi gruppo etnico e chiunque provenga da un Paese diverso, così come il metodo e i criteri con cui determina il loro prestigio, hanno molto a che fare con il destino del loro Paese, tutti sono interiormente influenzati in varia misura dall’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Come ci si dovrebbe liberare dall’influenza di questa idea? Vediamo innanzitutto in che modo essa influenza le persone. Sebbene la definizione di Paese non vada oltre l’ambiente specifico in cui si vive e le persone vogliano solo mantenere il loro fondamentale diritto a vivere e i loro bisogni di sopravvivenza per poter condurre un’esistenza migliore, al giorno d’oggi l’intera razza umana è sempre in movimento e in circolazione e gli esseri umani stanno inconsapevolmente accettando l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. In altre parole, dal punto di vista dell’umanità, le persone non vogliono accettare quelle definizioni vuote e altisonanti di Paese come di “una grande nazione”, “una dinastia prospera”, “una superpotenza”, “una potenza tecnologica”, “una potenza militare” e così via. All’interno della normale umanità non esistono concetti di questo tipo e le persone non vogliono preoccuparsi di queste cose nella loro vita quotidiana. Ma allo stesso tempo, quando si mescolano con il resto del genere umano, sperano comunque di possedere la nazionalità di un Paese potente. In particolare, quando viaggerai all’estero e ti troverai in mezzo a individui di altre etnie, percepirai fortemente che il destino del tuo Paese è correlato ai tuoi interessi vitali. Se il tuo Paese è potente, ricco, e gode di prestigio elevato nel mondo, anche il tuo prestigio tra la gente sarà di conseguenza elevato e godrai di grande stima. Se provieni da un Paese povero, da una piccola nazione o da un gruppo etnico marginale, il tuo prestigio sarà inferiore, in linea con la tua nazionalità ed etnia. Non importa che tipo di persona tu sia, quale sia la tua nazionalità o a quale razza tu appartenga: se vivi soltanto in un ambito ristretto, l’idea secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” non avrà alcuna influenza su di te. Quando invece esseri umani di diversi Paesi si incontrano, l’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” viene accettata da un numero maggiore di persone. Questa accettazione non è qualcosa di passivo, bensì una presa di coscienza più profonda da parte della tua volontà soggettiva per cui il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” è corretto, poiché il destino del tuo Paese è inestricabilmente correlato al tuo prestigio, alla tua reputazione e al tuo valore tra la gente. A quel punto, il concetto e la definizione che possiedi del tuo Paese non si limitano più al piccolo luogo in cui sei nato e cresciuto. Al contrario, speri che il tuo Paese diventi più grande e più forte. Tuttavia, quando vi fai ritorno, nella tua mente il tuo Paese ridiventa per te limitato a quell’ambito. Questo luogo specifico non è una nazione astratta, bensì il sentiero, il ruscello e il pozzo della tua città natale, e i campi che ti appartengono e che coltivi. Perciò, per quanto ti riguarda, tornare al tuo Paese significa più specificamente tornare alla tua città natale, tornare a casa. E quando fai ritorno a casa non importa se il Paese esiste o meno, o chi lo governa, né quanto è esteso il suo territorio, qual è la sua situazione economica o se è povero o ricco: niente di tutto questo ha importanza per te. Fintanto che casa tua sarà ancora lì, quando preparerai le valigie con l’intenzione di tornarvi, avrai una direzione e una meta. Finché hai un posto dove appendere il cappello e il luogo in cui sei nato e cresciuto esiste ancora, possiedi un senso di appartenenza e una destinazione. Anche se il Paese in cui si trova non c’è più ed è cambiato il governo, basterà che casa tua si trovi ancora lì perché sia per te il posto a cui fare ritorno. Si tratta di un concetto di Paese molto contraddittorio e vago nella mente degli individui, ma anche di un concetto molto concreto di casa. In realtà, le persone non sono così sicure della correttezza dell’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Tuttavia, poiché questa idea ha un certo impatto sul loro specifico prestigio sociale, sviluppano senza rendersene conto un forte senso della patria, della nazionalità e della razza. Quando le persone abitano solo la piccola sfera della loro città natale, sono dotate di un certo grado di refrattarietà o resistenza all’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Quando invece lasciano la città natale e la patria e si spingono al di fuori della giurisdizione del loro Paese, acquisiscono senza rendersene conto una certa consapevolezza e accettazione dell’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Per esempio, quando vai all’estero, se qualcuno ti chiede da quale Paese provieni, ti chiederai: “Se dico di essere singaporiano, la gente avrà un’alta considerazione di me, mentre se dico di essere cinese mi guarderanno dall’alto in basso”. E così non osi dire loro la verità. Ma un giorno la tua nazionalità viene alla luce. Gli altri vengono a sapere che sei cinese e da quel momento in poi ti guardano sotto una luce diversa. Vieni discriminato, guardato dall’alto in basso e persino considerato un cittadino di seconda categoria. A quel punto, senza rendertene conto, pensi: “Il detto ‘Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese’ è proprio giusto! In passato pensavo di non essere responsabile del destino del mio Paese, ma a quanto pare il destino del proprio Paese riguarda tutti. Quando il Paese prospera, tutti prosperano, mentre quando il Paese volge in cattive condizioni tutti ne risentono. Il nostro Paese non è forse povero? Non è forse una dittatura? E i nostri governanti non hanno forse una cattiva reputazione? Ecco perché la gente mi guarda dall’alto in basso. Gli abitanti dei Paesi occidentali godono di benessere e felicità. Sono liberi di andare ovunque e di credere a qualsiasi cosa. Noi invece, sotto il regime comunista, siamo perseguitati perché crediamo in Dio e dobbiamo fuggire in lungo e in largo, senza poter tornare a casa. Come sarebbe stato bello nascere in un Paese occidentale!” A quel punto, senti che la nazionalità è fondamentale e il destino del tuo Paese diventa per te importante. In ogni caso, quando gli individui vivono in un ambiente e in un contesto di questo tipo, sono inconsapevolmente influenzati dall’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” e ne sono in varia misura dominati. A questo punto, i loro comportamenti e i loro punti di vista, le loro prospettive e le loro posizioni su persone, questioni e cose cambieranno in varia misura e, naturalmente, questo darà luogo a conseguenze ed effetti di diversa entità. Esiste quindi una certa quantità di prove concrete dell’influenza che il detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” esercita sul pensiero delle persone. Il concetto di nazione non è così chiaro se considerato dal punto di vista dell’umanità; tuttavia, in determinati contesti sociali, la nazionalità che deriva dall’appartenenza a un Paese ha comunque un’influenza sulle persone. Se gli individui non capiscono la verità e non discernono chiaramente questi aspetti, non saranno in grado di liberarsi dalle pastoie e dagli effetti erosivi di questa idea, che si ripercuoterà anche sul loro umore e sul loro atteggiamento nei confronti delle cose. Sia che la si consideri dal punto di vista dell’umanità, sia che la si consideri in termini di trasformazioni e progressi nel pensiero delle persone quando cambia l’ambiente generale, l’idea proposta da Satana secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” ha una certa influenza sulle persone ed esercita un certo effetto erosivo sul pensiero umano. Poiché le persone non sanno spiegare correttamente questioni come il destino di un Paese e non comprendono la verità pertinente, all’interno di diversi ambienti questa idea le domina o le corrompe spesso, oppure influenza il loro stato d’animo, e questo davvero non vale la pena.
Per quanto riguarda la questione del destino di un Paese, non si dovrebbe forse comprendere in che modo la vede Dio e come le persone dovrebbero considerarla correttamente? (Sì.) Le persone dovrebbero capire esattamente quale punto di vista andrebbe adottato al riguardo, in modo da liberarsi dagli effetti erosivi e dall’influenza che l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” ha su di loro. Vediamo innanzitutto se il destino di un Paese può essere influenzato da una persona, da una forza o da un gruppo etnico. Da chi è deciso il destino di un Paese? (Viene determinato da Dio.) Esatto, bisogna capire questa causa fondamentale. Il destino di un Paese è strettamente correlato alla sovranità di Dio e non ha alcuna relazione con nessun altro. Nessuna forza, idea o persona può cambiare il destino di un Paese. Che cosa comprende il destino di un Paese? La prosperità e il declino del Paese. Che il Paese sia sviluppato o arretrato, indipendentemente dalla sua posizione geografica, dall’estensione del suo territorio, dalle sue dimensioni e da tutte le risorse che possiede, siano esse situate sulla terra, nel sottosuolo o nell’aria, e da chi è al governo, dal tipo di individui che compongono la gerarchia al potere, dai principi politici guida e dal metodo di governo, dal fatto che riconoscano Dio e che Gli si sottomettano, dal loro atteggiamento nei confronti di Dio, e così via, tutti questi elementi hanno un’influenza sul destino del Paese. Queste cose non sono determinate da alcun singolo individuo, né tanto meno da una qualche forza. Nessuna persona o potere hanno l’ultima parola, così come non ne ha Satana. Chi ha l’ultima parola? Solo Dio. Gli esseri umani non capiscono queste cose, e nemmeno Satana, che però si ribella e vuole costantemente prendere il controllo degli esseri umani e dominarli, fine per cui utilizza costantemente idee e opinioni allettanti e fuorvianti per promuovere cose come la condotta morale e i costumi sociali e indurre le persone ad accettare queste idee, portandole così a servire i governanti e a mantenerli al potere. Ma in realtà, a prescindere da ciò che Satana fa, il destino di un Paese non ha alcuna relazione con lui, né con la potenza, la profondità e l’ampiezza con cui queste idee della cultura tradizionale vengono diffuse. Le condizioni di vita e la forma di esistenza in un qualsiasi periodo di qualunque Paese, sia esso ricco o povero, arretrato o sviluppato, così come la sua posizione nella classifica delle numerose nazioni del mondo, ebbene, nulla di tutto ciò ha alcuna relazione con la forza dei governanti, né con la sostanza delle idee di questi pensatori o con la potenza con cui le diffondono. Il destino di un Paese è correlato solamente alla sovranità di Dio e al periodo in cui Egli gestisce tutta l’umanità. In qualsiasi periodo Dio abbia bisogno di svolgere una certa opera, di governare e orchestrare una qualsiasi cosa, di guidare l’intera società in una certa direzione e di realizzare qualsiasi forma di società, durante tale periodo si manifesteranno alcuni protagonisti particolari e si verificheranno eventi peculiari e di vasta portata. Per esempio la guerra, l’annessione del territorio di alcuni Paesi da parte di altri, la comparsa di tecnologie speciali e innovative, o anche il movimento degli oceani e delle placche continentali della Terra, e così via: tutte queste cose sono soggette alla sovranità e alle disposizioni della mano di Dio. È possibile anche che a portare l’intera razza umana a fare un enorme passo avanti sia l’apparizione di un personaggio insignificante, o che il verificarsi di un evento insignificante e irrilevante possa innescare una migrazione di massa del genere umano, oppure che come conseguenza di un evento insignificante l’intera umanità subisca una grande trasformazione, o ancora che si verifichino cambiamenti di diverso grado in termini di economia, affari militari, attività commerciali, terapie mediche e così via. Questi cambiamenti influenzano il destino, nonché la prosperità e il declino di ogni Paese sulla Terra. Ecco perché il destino, l’ascesa e il declino di qualsiasi Paese, sia esso potente o debole, sono correlati alla gestione esercitata da Dio tra gli uomini e alla Sua sovranità. Perché, dunque, Dio vuole fare le cose in questo modo? Le Sue intenzioni sono alla base di tutto. In breve, la sopravvivenza, l’ascesa e il declino di un Paese o di una nazione non hanno alcuna relazione con una specifica razza, un potere, una classe dirigente, una forma o un metodo di governo, o un singolo individuo. Sono correlati solamente alla sovranità del Creatore, nonché al periodo in cui Egli gestisce l’umanità e alla successiva fase a cui Egli passerà nella gestione e nella guida dell’umanità. Pertanto, qualsiasi cosa faccia Dio influenza il destino di ogni Paese, nazione, razza, gruppo o singolo individuo. Da questo punto di vista, si può dire che i destini di ogni singolo individuo, razza, nazione e Paese sono in realtà collegati e in stretta correlazione l’uno con l’altro, e che intercorre tra loro una relazione inscindibile. Tuttavia, questa relazione non è dovuta all’idea e al punto di vista secondo cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, bensì alla sovranità del Creatore. È proprio perché tutti i loro destini ricadono sotto la sovranità dell’unico vero Dio, il Creatore, che esiste una relazione inscindibile tra di essi. Queste sono la radice fondamentale e l’essenza del destino di un Paese.
Quindi, considerando la questione dal punto di vista della maggioranza della popolazione, quale punto di vista si dovrebbe avere riguardo al destino del proprio Paese? Innanzitutto, si dovrebbe guardare a quanto il Paese fa per salvaguardare la maggioranza della popolazione e mantenerla soddisfatta. Se la maggioranza della popolazione vive bene, gode della libertà e del diritto di parlare senza restrizioni, se tutte le politiche promulgate dal governo dello Stato sono più che ragionevoli e la gente le considera giuste e sensate, se i diritti umani delle persone comuni possono essere salvaguardati e se gli individui non vengono privati del loro diritto alla vita, allora la gente arriverà naturalmente ad affidarsi a questo Paese, a essere felice di viverci e ad amarlo dal profondo del cuore. A quel punto, tutti saranno responsabili del destino del Paese e le persone saranno sinceramente disposte ad adempiere alla loro responsabilità nei suoi confronti, e vorranno che esso esista per sempre poiché giova alla loro vita e a tutto ciò che le riguarda. Se invece un Paese non è in grado di salvaguardare la vita delle persone comuni e non concede loro i diritti umani che meritano, nemmeno la libertà di parola, se coloro che esprimono la loro opinione sono soggetti a restrizioni e repressioni, se alle persone è persino vietato parlare o discutere di ciò che vogliono, se quando sono soggette a prepotenze, umiliazioni e persecuzioni il Paese se ne disinteressa, se non vige alcuna libertà e gli individui sono privati dei loro diritti umani fondamentali e del diritto alla vita, e se coloro che credono in Dio e Lo seguono vengono addirittura oppressi e perseguitati tanto da non poter tornare a casa e i credenti vengono uccisi impunemente, allora questo è un Paese di diavoli, che appartiene a Satana, e non è un vero Paese. In questo caso, tutti dovrebbero essere comunque responsabili del suo destino? Se le persone ormai detestano e odiano questo Paese nei loro cuori, allora, anche se ammettono a livello teorico di essere responsabili nei suoi confronti, non saranno disposte ad adempiere a questa responsabilità. Se un potente nemico viene a invadere la nazione, la maggioranza della popolazione spererà addirittura in un imminente crollo del Paese, in modo da poter condurre una vita felice. Pertanto, che ognuno sia o meno responsabile del destino di un Paese dipende dal modo in cui il governo tratta la popolazione. Il punto cruciale è se il governo gode del sostegno dell’opinione pubblica, è questo l’aspetto principale. Un altro aspetto, parlando a livello essenziale, è che dietro a tutto ciò che accade a un Paese vi è una serie di ragioni e di fattori che lo causano, e non può essere influenzato da una persona comune o insignificante. Pertanto, quando si tratta del destino di un Paese, nessuna persona e nessun gruppo etnico hanno l’ultima parola o il potere di interferire. Questo non è forse un dato di fatto? (Sì.) Supponiamo, per esempio, che i governanti del tuo Paese intendano espanderne il territorio e impadronirsi di terre, infrastrutture e risorse di prima qualità di un Paese vicino. Dopo aver preso questa decisione, la classe dirigente inizia a preparare le forze militari, a raccogliere fondi, a fare scorte di ogni genere e a discutere di quando avviare l’espansione territoriale. La gente comune ha il diritto di sapere tutto questo? Non hai alcun diritto di saperlo. Tutto ciò che sai è che negli ultimi anni sono aumentati la tassazione statale, le tasse e i tributi imposti con vari pretesti e il debito nazionale. Il tuo unico obbligo è quello di pagare le tasse. Quanto a ciò che accadrà al Paese e a ciò che faranno i governanti, ha qualcosa a che fare con te? Fino al momento in cui il Paese decide di entrare in guerra, solo la classe dirigente sa quale nazione e quali terre verranno invase e come verranno invase; nemmeno i soldati che verranno inviati in battaglia ne sono a conoscenza. Non hanno nemmeno il diritto di saperlo. Devono combattere ovunque il governo indichi. Quanto al motivo per cui combattono, alla durata della battaglia, alla possibilità di vincere o meno e al momento in cui potranno tornare a casa, non ne hanno idea, non sanno nulla di tutto ciò. I figli di alcune persone vengono mandati in guerra, ma loro, in quanto genitori, neppure lo sanno. Cosa ancora peggiore, quando i loro figli vengono uccisi, non riescono nemmeno a scoprirlo. Appurano che i figli sono morti solo quando le ceneri vengono rimandate in patria. Allora, dimMi, il destino del tuo Paese, le cose che il tuo Paese farà e le decisioni che prenderà, hanno una qualche relazione con te in quanto persona comune? Il Paese informa te, persona comune, di queste cose? Hai il diritto di partecipare al processo decisionale? Non hai nemmeno il diritto di venirne a conoscenza, figuriamoci quello di partecipare al processo decisionale. Qualunque cosa sia per te il tuo Paese, il modo in cui si sviluppa, la direzione che prende e il modo in cui viene governato hanno una qualche relazione con te? Nessuna. Perché? Perché sei una persona comune e tutte queste cose riguardano solamente i governanti. L’ultima parola spetta ai governanti, alla classe dirigente e a coloro con interessi acquisiti, ma non ha alcuna relazione con te in quanto persona comune. Quindi, dovresti avere un po’ di consapevolezza di te stesso. Non compiere atti irrazionali; non c’è bisogno che rinunci alla tua vita o che ti metta a rischio per un governante. Supponiamo che i governanti del Paese siano dei dittatori e che il potere sia nelle mani di diavoli che non si occupano dei doveri che spettano loro e che dedicano tutto il tempo al bere e alla dissolutezza, a vivere negli eccessi e a non fare nulla per il popolo. La nazione precipita nel debito e nel caos e i governanti sono corrotti e incompetenti, tanto che il Paese viene invaso da un nemico straniero. Solo allora i governanti pensano alla gente comune, chiamandola in causa e dicendo: “‘Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese’. Se il Paese soccombe, vi aspetta una vita di stenti. Attualmente il Paese è in difficoltà e gli invasori hanno oltrepassato i nostri confini. Affrettatevi a scendere sul campo di battaglia per proteggere il Paese, è arrivato il momento in cui la patria ha bisogno di voi!” Tu ci rifletti su, pensando: “È vero, ‘Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese’. Per una volta, il Paese ha finalmente bisogno di me; quindi, dato che ho questa responsabilità, dovrei rinunciare alla mia vita per proteggerlo. Il nostro Paese non può essere conquistato, senza questi governanti al potere siamo spacciati!” Non è da sciocchi pensarla così? I governanti di queste dittature negano e osteggiano Dio, mangiano, bevono e si divertono tutto il tempo, si comportano in modo sconsiderato, calpestano la gente comune, danneggiano e torturano le masse. Se ti affretti coraggiosamente e impavidamente a proteggere dei governanti simili, servendoli come carne da macello sul campo di battaglia e gettando via la tua vita per loro, allora sei veramente sciocco e stai giurando loro cieca fedeltà! Perché dico che sei veramente sciocco? Per chi combattono esattamente i soldati sul campo di battaglia? Per chi gettano via le loro vite? Per chi prestano servizio come carne da macello? E se tra tutti vai in battaglia proprio tu, una persona comune, debole e insignificante, allora la tua è solo una dimostrazione di sventatezza e stai sprecando la tua vita. Se sopraggiunge la guerra, dovresti pregare Dio e chiederGli di proteggerti affinché tu possa fuggire in un luogo sicuro, anziché compiere un sacrificio inutile e opporre resistenza. Cosa si intende per sacrificio inutile? Coraggio senza senno. Il Paese avrà naturalmente delle persone disposte a sostenere lo spirito dell’“Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, a proteggere i governanti e a mettere in gioco la propria vita per loro. Il destino del Paese ha un grande impatto sugli interessi e sulla sopravvivenza di questi individui, quindi lasciamo che si occupino loro degli affari del Paese. Tu sei una persona comune, non hai il potere di proteggere il Paese e queste cose non hanno alcuna relazione con te. Esattamente, che tipo di Paese vale la pena difendere? Se si tratta di un Paese con un sistema libero e democratico, in cui chi governa fa davvero qualcosa per il popolo e può garantirgli una vita normale, allora vale la pena di difenderlo e proteggerlo. La gente comune sente che proteggere un Paese del genere equivale a proteggere la propria casa, che è una responsabilità irrinunciabile, e quindi è disposta a lavorare per il Paese e ad adempiere alle proprie responsabilità. Se invece il Paese è governato da diavoli o Satana e i governanti sono malvagi e incompetenti al punto che il governo di questi re demoni si esaurisce e devono dimettersi, Dio farà emergere un Paese potente da invadere. Questo è un segnale per gli esseri umani da parte del Cielo, che dice loro che i governanti di questo regime devono farsi da parte e che non sono degni di avere un tale potere, di dominare questa terra o di farsi sostenere dalla popolazione di questo Paese, poiché non hanno fatto nulla per il benessere del popolo, né il loro governo ha giovato in alcun modo alle persone comuni o ha portato felicità nelle loro vite. Hanno solo tormentato la gente comune, l’hanno danneggiata, torturata e vessata. Pertanto, simili governanti dovrebbero farsi da parte e abbandonare le loro posizioni. Se questo regime sarà sostituito da un sistema democratico con persone virtuose al potere, ciò soddisferà le speranze e le aspettative della popolazione e sarà anche in accordo con la volontà del Cielo. Coloro che si conformano alle vie del Cielo prosperano, mentre coloro che si oppongono al Cielo periscono. In quanto comune cittadino, se sei costantemente fuorviato dall’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” e non fai che idolatrare e seguire la classe dirigente, allora andrai sicuramente incontro a una morte precoce e verosimilmente diventerai una vittima sacrificale e un caduto al servizio della classe dirigente. Se persegui la verità, se eviti di lasciarti fuorviare da Satana e se riesci a sfuggire alla sua influenza e a mantenere la tua vita, puoi sperare di veder sorgere un Paese positivo, di vedere maestri e governanti saggi assumere il potere, di assistere all’instaurazione di un buon sistema sociale, e godrai della fortuna di vivere una vita felice. Questa non è forse una scelta da persona intelligente? Non pensare che gli invasori siano nemici o demoni, questo è sbagliato. Se consideri sempre i governanti come supremi e al di sopra di tutti gli altri, e li tratti come gli eterni dominatori di questa terra a prescindere da quante malefatte compiano o da quanto si oppongano a Dio e torturino i credenti, questo è un grave errore. Pensaci: una volta che le dinastie feudali del passato sono state sradicate, gli esseri umani hanno vissuto in una varietà di sistemi sociali relativamente democratici e sono diventati un po’ più liberi e felici, le loro vite materiali sono migliorate rispetto al passato e l’ampiezza di visione, la comprensione e i punti di vista dell’umanità su varie questioni si sono evoluti. Se le persone avessero avuto una mentalità arretrata, credendo costantemente che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, e avessero continuato a voler far rivivere vecchie tradizioni, ripristinare il dominio degli imperatori e tornare a un sistema feudale, l’umanità avrebbe potuto svilupparsi così tanto? Il suo ambiente sarebbe come quello attuale? Certamente no. Pertanto, quando il Paese è in difficoltà, se le sue leggi stabiliscono che devi adempiere ai tuoi doveri civici e prestare servizio militare, allora dovresti farlo in conformità con la legge. Se durante il servizio militare devi andare in battaglia, anche in quel caso dovresti adempiere alle tue responsabilità, perché questo è quanto ti viene richiesto dalla legge. Non puoi infrangere la legge, devi rispettarla. Se invece la legge non lo richiede, sei libero di scegliere. Se il Paese in cui risiedi riconosce, segue e adora Dio e ha la Sua benedizione, allora va difeso. Se il Paese in cui risiedi osteggia e perseguita Dio e arresta e opprime i cristiani, allora è un Paese satanico governato da diavoli. Opponendosi costantemente a Dio con furia folle, ha ormai offeso l’indole di Dio ed è stato da Lui maledetto. Quando un simile Paese affronta l’invasione da parte di un nemico straniero ed è assalito da problemi sia all’interno che all’esterno dei suoi confini, questo è un momento di malcontento, indignazione e risentimento generalizzati tra Dio e gli uomini. E non è forse il momento in cui Dio vuole disporre un ambiente per distruggere questo Paese? Questo è il momento in cui Dio inizia ad agire. Dio ha ascoltato le preghiere della gente ed è giunto il momento di riparare ai torti subiti dal Suo popolo eletto. È una cosa positiva, nonché una buona notizia. Il momento in cui Dio è in procinto di annientare i demoni e Satana è anche quello in cui i prescelti di Dio sono colmi di entusiasmo e diffondono la notizia ovunque. In questo momento, non devi rischiare la vita per la classe dirigente. Dovresti esercitare la tua saggezza per liberarti dalle limitazioni imposte dalla classe dominante, fuggire in fretta per proteggere la tua vita e salvarti quanto prima. Alcuni dicono: “Se scappo sarò un disertore? Non è forse da egoisti?” Potresti anche non disertare e limitarti a sorvegliare la tua casa e ad aspettare che gli invasori la bombardino e la occupino; vedrai poi quale sarà l’esito. Il fatto è che, quando si verifica un qualsiasi evento importante di portata nazionale, la gente comune non ha il diritto di scegliere da sola. Tutti possono solo passivamente aspettare, stare a guardare e subire gli inevitabili risultati dell’evento. Non è forse un dato di fatto? (Sì.) È un dato di fatto. In ogni caso, fuggire è la decisione più saggia da prendere. Hai la responsabilità di proteggere la tua vita e l’incolumità della tua famiglia. Se a ciascuno fosse richiesto di essere responsabile verso il destino del proprio Paese e questo portasse tutti alla morte, e del Paese non restasse che una landa desolata, l’essenza del Paese esisterebbe ancora? “Paese” sarebbe solo una parola vuota, non è così? Agli occhi dei dittatori, le vite umane sono la cosa meno preziosa se paragonata alle loro ambizioni e ai loro desideri, ai loro atti di aggressione e a qualsiasi loro decisione e azione, ma agli occhi di Dio le vite umane sono la cosa più importante. Coloro che sono disposti a diventare carne da macello per i dittatori e a sostenere lo spirito del detto “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” forniscano pure il loro contributo e si sacrifichino per i governanti. Coloro che seguono Dio non hanno alcun obbligo di sacrificarsi per un Paese che appartiene a Satana. Si potrebbe anche metterla così: che per il dominio, le ambizioni e i desideri di Satana si sacrifichino i suoi leali discendenti e coloro che lo seguono. È giusto lasciarli diventare carne da macello. Nessuno li ha costretti ad avere ambizioni e desideri così grandiosi. A loro piace semplicemente seguire i governanti e sono intenzionati a giurare fedeltà ai diavoli, anche a costo di morire. Alla fine, diventano delle vittime sacrificali e dei corredi funerari di Satana, ed è esattamente questo che meritano.
Quando un Paese ne invade un altro, o quando una transazione impari con un altro Paese porta alla guerra, alla fine le vittime sono le persone comuni, tutti coloro che vivono in questa terra. È un dato di fatto che alcune guerre potrebbero essere evitate se una delle due parti fosse in grado di scendere a compromessi, di abbandonare le proprie ambizioni, i propri desideri e il proprio potere e di pensare alla sopravvivenza della gente comune. Molte guerre sono in realtà causate da governanti che si aggrappano al proprio dominio, che non vogliono abbandonare né perdere il potere che hanno in mano, e che si ostinano invece a rimanere fedeli alle proprie convinzioni, ad aggrapparsi al potere e ai propri interessi. Una volta scoppiata la guerra, sono i membri del popolo, le persone comuni, a restarne vittime. In tempo di guerra vengono dispersi in lungo e in largo e sono i meno capaci di resistere a tutto ciò. Tali governanti hanno una qualche considerazione della gente comune? Immaginate un governante che dicesse: “Se rimango fedele alle mie convinzioni e alle mie teorie, potrei finire per scatenare una guerra, e le vittime sarebbero le persone comuni. Anche se dovessi vincere, questa terra sarà devastata da armi e munizioni e le case in cui la gente vive saranno distrutte, quindi coloro che vi risiedono non godranno di una vita felice in futuro. Per proteggere la gente comune, mi dimetterò, deporrò le armi, mi arrenderò e scenderò a compromessi”; questo farebbe sì che la guerra venisse evitata. Esiste forse un governante di questo tipo? (No.) In realtà, gli individui comuni non vogliono combattere, né prendere parte alle rivalità o alle ostilità tra forze politiche. Sono tutti mandati passivamente sul campo di battaglia e al patibolo dai loro governanti. Tutte queste persone inviate sul campo di battaglia, sia che muoiano sia che sopravvivano, servono in ultima analisi a mantenere i governanti al potere. Quindi non sono forse i governanti a trarne infine un vantaggio? (Sì.) Cosa può guadagnare la gente comune dalla guerra? La gente comune può solo esserne devastata e subire la distruzione delle proprie case e dell’ambiente da cui dipende. Alcuni perdono la famiglia, mentre un numero ancora maggiore viene sfollato e si ritrova senza casa e senza alcuna prospettiva di ritorno. Eppure, i governanti sostengono grandiosamente che la guerra è stata dichiarata per proteggere le case delle persone e la loro sopravvivenza. Questa affermazione è valida? Non è forse un falso sproloquio? Alla fine, è la gente comune, il popolo, a subire tutte le conseguenze negative di questa situazione, mentre chi ne trae i più grandi vantaggi sono i governanti. Essi possono continuare a governare sul popolo, sul territorio, a mantenere il potere nelle loro mani e a continuare a occupare il loro posto e a dare ordini, mentre la gente comune vive in condizioni disastrose, senza futuro e senza speranza. Alcuni pensano che l’idea per cui “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese” sia assolutamente corretta. Alla luce di quanto abbiamo condiviso, lo è? (No.) Non c’è un briciolo di correttezza in questo detto. Che lo si consideri dal punto di vista degli intenti con cui Satana instilla questa idea nelle persone, o che si guardi alle trame, ai desideri e alle ambizioni dei governanti nelle varie fasi della storia dello sviluppo umano, o ancora che si consideri qualsiasi fatto riguardante il destino di un Paese, il verificarsi di questi eventi non può essere controllato da alcuna persona comune, da alcun singolo individuo o da alcun gruppo etnico. Alla fine, le vittime sono le masse ignare e la gente comune, mentre coloro che ne traggono i maggiori benefici sono i governanti al vertice, la classe dirigente del Paese. Quando il Paese è in difficoltà, costoro mandano la gente comune in prima linea per usarla come carne da macello. Quando il Paese non è in difficoltà, la gente comune è la mano che li nutre. Sfruttano la gente comune, la dissanguano e vivono alle sue spalle, obbligano il popolo a provvedere a loro, e in ultima analisi inculcano nelle persone l’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, costringendole ad accettarla. Chi non la accetta viene etichettato come antipatriottico. Il messaggio che questi governanti trasmettono è: “Lo scopo del mio governo è che voi conduciate una vita felice. Senza il mio governo non sareste in grado di sopravvivere, quindi dovete fare come dico io, essere cittadini obbedienti e sempre pronti a dedicarsi e a sacrificarsi per il destino del proprio Paese”. Chi è il Paese? Chi è sinonimo di Paese? I governanti sono sinonimo di Paese. Instillando nelle persone l’idea che “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”, sotto un certo aspetto le obbligano ad adempiere alle loro responsabilità senza possibilità di scelta, obiezione o esitazione. Sotto un altro aspetto, dicono alla gente che il destino del Paese e la questione della permanenza al potere oppure della destituzione dei governanti è di grande importanza per la popolazione, la quale deve quindi preoccuparsi di difendere sia il Paese che i suoi governanti al fine di garantirsi un’esistenza normale. È effettivamente così? (No.) Ovviamente non è così che stanno le cose. I governanti incapaci di sottomettersi a Dio, di seguire la Sua volontà o di lavorare per il bene della gente comune non otterranno il sostegno popolare e non saranno buoni governanti. Se, invece di agire per il bene della gente comune, i governanti perseguono solo i propri interessi, calpestano le persone e ne spremono il sudore e il sangue come parassiti, allora costoro sono dei Satana e dei diavoli e non meritano il sostegno del popolo, a prescindere da quanto potenti siano. Se il Paese non avesse questi governanti, esisterebbe? La vita del popolo esisterebbe? Esisterebbero lo stesso, e la gente potrebbe persino condurre una vita migliore. Se le persone capiscono a fondo l’essenza della questione di quali debbano essere i loro obblighi e le loro responsabilità nei confronti del Paese, allora, in qualunque nazione vivano, dovrebbero avere opinioni corrette sulle più importanti questioni nazionali e su quelle riguardanti la politica e il destino del loro Paese. Una volta acquisite queste opinioni corrette, sarai in grado di compiere la scelta giusta nelle questioni che riguardano il destino del Paese. In merito alla questione del destino di un Paese, hai compreso la verità che le persone dovrebbero capire? (Sì.)
Ho condiviso a lungo sul detto riguardante la condotta morale “Ognuno condivide la responsabilità per il destino del proprio Paese”. Ho condiviso con chiarezza sul concetto di Paese, sull’influenza del termine “Paese” sulle persone nella società, sulle responsabilità che le persone dovrebbero avere nei confronti del loro Paese e della loro nazione quando si tratta del suo destino, sulle scelte che dovrebbero compiere e su ciò che Dio richiede all’umanità in merito? (Sì.) Allora per oggi la nostra condivisione termina qui.
11 giugno 2022