Un dolore ineluttabile
Quando ho compiuto 47 anni, la mia vista ha iniziato a deteriorarsi rapidamente. Il medico mi ha detto che, se non mi fossi preso cura dei miei occhi, avrei perso gradualmente la vista, così ho douto smettere di lavorare e rimanere a casa a riposo. Vedevo davanti a me un futuro cupo, senza più alcuna luce nella mia vita. Mi sentivo assolutamente affranto. Nel 2007, ho avuto la fortuna di accettare l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, e in breve tempo la mia vista è migliorata. Per ripagare l’amore di Dio, ho preso l’iniziativa di chiedere un dovere. Qualunque difficoltà avessero i fratelli e le sorelle, li aiutavo come meglio potevo. Non importava quanti venissero a riunirsi a casa mia o quanto tempo si fermassero: li ospitavo con entusiasmo. Poiché avevo una casa piuttosto piccola, a volte non c’erano abbastanza letti per loro e io finivo per dormire sul divano o sul pavimento. Compiendo il mio dovere in quel modo, credevo di dimostrare lealtà a Dio; ma in seguito, attraverso quanto rivelato dai fatti, ho visto che ero estremamente egoista e niente affatto leale nel mio dovere. Questo ha creato un dolore ineluttabile nel mio cuore.
Nel 2014, una leader della chiesa che avevo ospitato è stata arrestata dalla polizia e, poiché se n’era da poco andata da casa mia, per sicurezza io e mia moglie abbiamo subito lasciato l’abitazione. Era l’inizio della primavera e faceva davvero freddo. Non avevamo un posto dove andare e, tormentato, ho pensato: “Abbiamo già superato i 60 anni. Mia moglie soffre di siringomielia congenita ed è estremamente cagionevole. Dove possiamo andare?” In seguito, una sorella ci ha aiutati a trovare un posto dove poter stare per un po’. Poi, ho saputo che anche altre due sorelle che avevo ospitato erano state arrestate. Apprendendo le notizie di fratelli e sorelle che venivano arrestati uno dopo l’altro, ero preda della paura e trascorrevo tutto il tempo in tensione, temendo che la polizia potesse irrompere da un momento all’altro. Mi sono procurato delle attrezzature per la cura dei piedi e per i massaggi come copertura, e ho continuato a ospitare fratelli e sorelle.
Poi, nel 2017, durante una riunione, una sorella mi ha detto che il figlio della sua famiglia ospitante era tornato a casa. Era un miscredente fortemente contrario alla fede della madre, quindi quella sorella non poteva più rimanere lì. Io e mia moglie abbiamo visto che era in difficoltà e abbiamo preso l’iniziativa di ospitarla. Poco tempo dopo, abbiamo saputo che il PCC stava pianificando irruzioni a tappeto, con l’obiettivo di indagare sugli affittuari. Ho iniziato a preoccuparmi: “Noi siamo in affitto: se la polizia verrà a ispezionarci, come dovrei giustificare questa sorella in casa nostra? Lei sta svolgendo un dovere importante. Se fosse arrestata, verremmo sicuramente coinvolti. Mia moglie è fragile e rimarrebbe facilmente scossa se succedesse qualcosa. La sua salute potrebbe vacillare da un momento all’altro”. Mia moglie aveva paura di essere arrestata e mi ha chiesto di mandare via la sorella. Non mi sembrava giusto, visto che non aveva un posto dove andare in quel freddo inverno, così ho parlato con mia moglie per lasciarla restare. Mia moglie si è arrabbiata e mi ha chiesto di considerare le conseguenze. Ho pensato tra me e me: “Gli arresti e le persecuzioni dei credenti da parte del PCC si stanno inasprendo sempre di più. Attualmente esiste un registro dei veri nomi di tutti i membri della comunità. Se la polizia scopre che crediamo in Dio e che ospitiamo fratelli e sorelle, non ci lascerà di certo andare. Ci toglieranno la pensione e sequestreranno le nostre proprietà. Abbiamo faticato una vita intera per ottenerle. Se ce le portano via, come vivremo? Inoltre, ciò potrebbe avere un impatto anche sul futuro dei nostri figli. Abbiamo già più di 60 anni e siamo in cattive condizioni di salute. Saremo in grado di resistere alle torture della polizia se saremo imprigionati? Se cediamo e diventiamo dei giuda, perderemo la nostra destinazione. Allora tutti i nostri anni di fede non saranno stati vani?” Ho anche pensato a come si sarebbe arrabbiata mia moglie se non l’avessi ascoltata. Dopo aver riflettuto a lungo, le ho dato retta, e ho parlato con la sorella affinché si trasferisse a vivere altrove. Un mese dopo, la sorella non se n’era ancora andata, e temevo che potesse succedere qualcosa da un giorno all’altro, così le chiedevo spesso se avesse trovato un posto dove stare e quando si sarebbe trasferita. In sostanza, la stavo cacciando via in modo indiretto. Ma questo mi faceva sentire davvero in colpa. Dopo un po’ di tempo, la sorella ha trovato un posto e se n’è andata, ma io non avevo riflettuto su me stesso durante tutta quella vicenda.
Durante il Capodanno cinese del 2018, sorella Li Lan ci ha detto che casa sua era sorvegliata dalla polizia e ci ha chiesto se poteva stare da noi per qualche giorno, finché non avesse trovato un altro posto dove vivere. Sul momento non ci ho riflettuto su più di tanto e la mia priorità era solo aiutarla a trovare una sistemazione. Mentre viveva da noi, spesso usciva per andare alle riunioni, e questo mi riempiva di terrore: “È il Capodanno cinese. La polizia potrebbe approfittarne per condurre delle retate di massa. Se la sorella viene arrestata, non riusciremo a fuggire e resterà coinvolta anche la nostra famiglia”. Cresceva in me la convinzione che più a lungo la sorella viveva con noi, più il pericolo aumentava. Pensavo alla mia sicurezza e al futuro dei miei figli, e cercavo di trovare scuse per far sì che la sorella se ne andasse in fretta. In seguito ho pensato che, dato che sorella Li Lan usciva sempre per andare alle riunioni, poteva vivere direttamente nel luogo di incontro. Le ho parlato di quest’idea, e non le è rimasta altra scelta che andarsene con un’espressione imbarazzata. Da allora, non ho ospitato più nessuno e ho svolto solo altri doveri. Un giorno, nella primavera del 2021, un leader è venuto a parlarmi e mi ha chiesto se tre fratelli potevano stare da noi per un po’. Ero sul punto di acconsentire, ma mia moglie è intervenuta: “Potremmo darti la nostra risposta domani?” Dopo che il leader è andato via, mia moglie mi ha detto: “Dicono che è solo temporaneo, ma se invece i fratelli finissero per restare a lungo e venissero arrestati? Dobbiamo trovare un pretesto per rifiutare. Magari diciamo che una leader che in passato è stata da noi per un po’ di tempo potrebbe essere stata arrestata, che casa nostra non è sicura e che per ora non possiamo ospitare nessuno”. Essendo anch’io un po’ nervoso, ho assecondato mia moglie. Con mia sorpresa, il giorno dopo, prima ancora che spiegassi perché rifiutavamo, il leader mi ha detto: “I tre fratelli hanno già trovato un posto dove stare. La leader che in precedenza ha vissuto da voi è stata arrestata, quindi casa vostra non è sicura. Anche voi due dovreste sospendere i vostri doveri”. Il cuore sembrava volermi uscire dal petto. Mi sono reso conto che era l’ira di Dio che si abbatteva su di me. Dio scruta le profondità dei nostri cuori. Non avevo ancora detto che non avrei ospitato i fratelli, ma dentro di me lo pensavo. Avevo rifiutato il mio dovere e indirettamente cacciato i miei fratelli e sorelle. Il mio atteggiamento verso il dovere aveva suscitato la collera di Dio e L’aveva indotto a predisporre quella situazione per cui il mio dovere ora veniva sospeso? Mi sono di colpo sentito vuoto e profondamente turbato, come se fossi stato punito e fossi precipitato nell’oscurità. Ho pregato Dio: “Dio! Non è una coincidenza se oggi il mio dovere è stato sospeso: deve celare la Tua volontà. Ti prego, illuminami e guidami a trarne un insegnamento”. In seguito, ho letto la parola di Dio. “Mi escludete per amore dei vostri figli, o di vostro marito, o della vostra autoconservazione. Invece di curarvi di Me, vi curate della vostra famiglia, dei vostri figli, del vostro prestigio, del vostro futuro e della vostra gratificazione. Quando mai pensate a Me mentre parlate o agite? Nei giorni gelidi, i vostri pensieri vanno ai vostri figli, a vostro marito, a vostra moglie o ai vostri genitori. Nei giorni roventi, Io comunque non ho alcun posto nei vostri pensieri. Quando svolgi il tuo dovere, pensi ai tuoi interessi, alla tua sicurezza personale, ai tuoi familiari. Che cosa hai mai fatto che fosse per Me? Quando mai hai pensato a Me? Quando mai ti sei dedicato, a ogni costo, a Me e alla Mia opera? Dove sono le prove del tuo essere in armonia con Me? Dov’è in concreto la tua lealtà nei Miei confronti? Dov’è in concreto la tua obbedienza a Me? Quando mai le tue intenzioni non hanno avuto lo scopo di ottenere le Mie benedizioni? Voi Mi raggirate e Mi ingannate, giocate con la verità, nascondete l’esistenza della verità, e tradite la sostanza della verità. Che cosa vi attende in futuro dal momento che vi ponete tanto in contrasto con Me? Vi limitate a ricercare l’armonia con un Dio vago e a ricercare una fede vaga, però non siete in armonia con Cristo. La vostra malvagità non vi condurrà forse alla stessa punizione meritata dai malvagi?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Devi ricercare la via per essere in armonia con Cristo”). La parola di Dio ha rivelato il mio stato. Da quando le persone che ospitavo erano state arrestate una dopo l’altra, vivevo in uno stato di codardia e paura. Per proteggermi, ho accampato scuse per mandare via quelle sorelle il prima possibile e, quando il leader mi ha chiesto di ospitare tre fratelli per un po’ di tempo, non ho acconsentito e ho inventato una bugia per rifiutare. Alla luce di ciò, ero davvero un credente? Mentre gli altri si trovavano in pericolo, io pensavo solo ai miei interessi, alla mia sicurezza e a come mandarli via da casa mia. Ero davvero egoista, spregevole e privo di umanità! Avevo la massima cura e considerazione per i miei figli, temendo che soffrissero il freddo o la fame. A prescindere da quanto fosse grande il pericolo o la difficoltà, ero disposto a farmene carico personalmente per proteggere i miei figli. Eppure trattavo i miei fratelli e sorelle con tale freddezza. Più ci pensavo, più mi sentivo disumano. Ero in preda al rimorso e al disgusto per me stesso. Ho letto altre parole di Dio. “Qual è il parametro in base al quale le azioni di una persona vengono giudicate buone o cattive? Dipende dal fatto che una persona, nei suoi pensieri, nelle sue espressioni e nelle sue azioni, possieda oppure no la prova di aver messo in pratica la verità e di vivere la realtà della verità. Se non hai questa realtà o non la vivi, sei senza dubbio un malfattore. Dio come vede i malfattori? I tuoi pensieri e i tuoi atti esteriori non rendono testimonianza per Dio, né svergognano Satana né lo sconfiggono; invece svergognano Dio e sono cosparsi di segni che fanno vergognare Dio. Non stai testimoniando Dio, né ti adoperi per Lui, né adempi alle tue responsabilità e ai tuoi obblighi verso Dio; invece, agisci nel tuo interesse. Cosa significa ‘nel tuo interesse’? Se vogliamo essere precisi, significa nell’interesse di Satana. Pertanto, alla fine, Dio dirà: ‘Allontanatevi da Me, malfattori!’ Agli occhi di Dio, tu non hai compiuto buone azioni; anzi, il tuo comportamento è diventato malvagio, e non solo non otterrà l’approvazione di Dio, ma verrà anche condannato. Cosa cerca di ottenere qualcuno con una simile fede in Dio? In definitiva, una fede di questo tipo non risulterebbe inutile? Per tutti quelli che compiono il proprio dovere, indipendentemente da quanto profonda o superficiale sia la loro comprensione della verità, il modo più semplice di praticare per accedere alla realtà della verità è pensare agli interessi della casa di Dio in ogni cosa e abbandonare i propri desideri egoistici, gli intenti personali, le proprie motivazioni, l’orgoglio e il prestigio. Privilegiare gli interessi della casa di Dio è il minimo che si dovrebbe fare. Se chi compie il proprio dovere non sa fare neppure questo, allora come si può affermare che lo sta compiendo? Questo non è compiere il proprio dovere” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). Ho visto che il criterio secondo cui Dio giudica se le persone siano buone o cattive è se le loro intenzioni, i loro pensieri, le loro azioni e la loro condotta siano in linea con la verità. Ho riflettuto sulle cose che avevo fatto. Le mie intenzioni, i miei pensieri, i miei discorsi e le mie azioni: tutto era stato volto ai miei interessi personali e non avevo tenuto in alcun conto la volontà di Dio. I fratelli e le sorelle erano braccati e perseguitati dal gran dragone rosso per aver diffuso il Vangelo. Erano senza casa e in fuga e, senza un posto adeguato dove stare, non avrebbero avuto modo di svolgere i loro doveri in sicurezza. Ma io avevo paura di rischiare la vita per loro e volevo solo mandarli via il prima possibile, rendendo loro le cose ancora più diffcili. Mi sono reso conto di essere stato egoista, maligno e privo di umanità! Se avessi avuto un cuore timorato di Dio o anche solo un briciolo di umanità, avrei dovuto seguire la volontà di Dio, pensare alla sicurezza degli altri quando erano in pericolo e trovare un modo per ospitarli e proteggerli. Ho pensato a queste parole del Signore Gesù: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi Miei minimi fratelli, lo avete fatto a Me” (Matteo 25:40). In una situazione terribile, mi ero rifiutato di ospitare i miei fratelli e sorelle che venivano braccati e perseguitati dal gran dragone rosso. Questo aveva a che fare con il mio atteggiamento verso Dio. Ero egoista, spregevole e privo di umanità. Se un giorno mi fosse stato chiesto di ospitare Cristo, mi sarei comportato nello stesso modo. Quando ho ripercorso mentalmente il modo in cui avevo cacciato i miei fratelli e sorelle, ho provato un senso di allarme, come se avessi causato un grande disastro, e sono precipitato in uno stato di dolore e tormento. Ho pregato Dio: “O Dio, sono stato completamente privo di umanità. Ho ricevuto il nutrimento dell’irrigazione di tante Tue parole, eppure non ho seguito la Tua volontà. Non sono stato in grado di ospitare i miei fratelli e sorelle durante le loro tribolazioni e ho trovato delle scuse per cacciarli via. Le mie azioni e la mia condotta sono disgustose e odiose ai Tuoi occhi. Se oggi mi ritrovo nelle tenebre e nel dolore, la colpa è soltanto mia, e questo rivela pienamente la Tua giustizia. Ti rendo grazie e lode! O Dio, se c’è ancora una possibilità di ospitare i miei fratelli, di sicuro mi pentirò, cambierò comportamento e compirò il mio dovere per soddisfarTi!”
Qualche tempo dopo, mi è stato assegnato un dovere in un altro luogo. Ero veramente grato a Dio e ho fatto tesoro dell’opportunità. Non molto tempo dopo, di colpo mia moglie si è ammalata gravemente ed è morta. Prima di morire, mi ha rivolto queste parole: “Se domani non potrò uscire e svolgere il mio dovere, devi eseguire bene il tuo”. Le sue ultime parole erano intrise di rimorso e non ho potuto fare a meno di riflettere. Ho ripensato alla condotta e alle azioni di mia moglie durante la sua vita, a come avesse protetto solo i propri interessi nel suo dovere, senza essere leale né obbediente. Era una codarda e non voleva ospitare i fratelli e le sorelle. Mi ha persino spinto e istigato a mandarli via da casa nostra casa. È stato un atto malvagio. Le sue ultime parole denotavano ai miei occhi rimorso e senso di colpa verso il suo dovere. La sua morte ha inoltre fatto scattare un allarme dentro di me, e mi ha fatto capire che non potevo continuare a trattare il mio dovere come in passato, e che, se avessi aspettato di essere in punto di morte per compierlo, sarebbe ormai stato troppo tardi. Ho pregato Dio: “O Dio, ho 70 anni e non sono in grado di svolgere altri doveri. È per Tua grazia che posso ospitare i fratelli. Prima ero così egoista. Non sono stato un buon ospite per gli altri e ho commesso moltissime trasgressioni. Sono intenzionato a pentirmi e a perseguire la verità e svolgere bene il mio dovere nel tempo che mi resta”.
Dopo di che, ho inoltre riflettuto su quale fosse la causa principale della mia costante paura di essere arrestato, della mia preoccupazione per la mia sicurezza, le mie proprietà e il futuro dei miei figli. In seguito, ho letto queste parole di Dio. “Per la propria sicurezza e per evitare l’arresto, sfuggire a ogni oppressione e restare in un ambiente sicuro, gli anticristi spesso implorano e pregano per la propria incolumità. Solo quando si tratta della propria sicurezza si affidano e si offrono veramente a Dio. Quando si tratta di questo, la loro fede è autentica e si affidano realmente a Dio. Si preoccupano di pregare Dio solo per chiederGli di proteggere la loro incolumità, senza pensare minimamente al lavoro della chiesa o al loro dovere. La sicurezza personale è il principio che li guida nel lavoro. Qualunque luogo sia sicuro, è lì che svolgeranno del lavoro, e di fatto saranno propositivi e positivi nel loro lavoro, mettendo in mostra il loro grande ‘senso di responsabilità’ e la loro grande ‘lealtà’. Se un lavoro comporta un rischio e c’è la possibilità che vada male, che porti chi lo svolge a essere scovato dal gran dragone rosso, accampano scuse, passano la palla a qualcun altro e trovano un pretesto per sottrarvisi. Appena c’è un pericolo, o appena c’è l’indizio di un pericolo, cercano di trovare delle soluzioni per districarsene e abbandonare il loro dovere senza curarsi dei fratelli e sorelle. Pensano solo a togliersi dal pericolo. Forse in cuor loro sono già pronti. Appena il pericolo si palesa, abbandonano immediatamente quello che stanno facendo senza curarsi di come vada l’operato della chiesa, in quale perdita possano incorrere gli interessi della casa di Dio o quale sia il rischio per l’incolumità di fratelli e sorelle. Ciò che preme loro è scappare. Hanno persino un ‘asso nella manica’, un piano per proteggere se stessi. Appena il pericolo incombe su di loro o vengono arrestati, dicono tutto ciò che sanno, liberandosi e assolvendosi da ogni responsabilità per preservare la loro incolumità. Questo è il piano che hanno già pronto. Non sono persone disposte a soffrire la persecuzione perché credono in Dio; temono di essere arrestate, torturate e imprigionate. Il fatto è che hanno già da molto tempo hanno ceduto a Satana. Sono terrorizzati dal potere del regime di Satana e ancor più spaventati da cose come la tortura e il duro interrogatorio a cui sono sottoposti. Quindi, se tutto va a gonfie vele, se non c’è minaccia alla loro incolumità né ci sono problemi a questo riguardo e nessun si prospetta nessun rischio, può essere che gli anticristi offrano il loro zelo e la loro ‘lealtà’, e persino i loro beni. Ma se le circostanze sono sfavorevoli e c’è la possibilità che vengano arrestati in qualsiasi momento per il fatto di credere in Dio e di fare il proprio dovere, e se la loro fede in Dio può portarli a essere licenziati dalla loro posizione ufficiale o abbandonati da parenti e amici stretti, allora sono eccezionalmente cauti, non predicando il Vangelo né testimoniando Dio né facendo il loro dovere. Quando c’è un lieve segnale di pericolo, si chiudono come violette; quando c’è un lieve segnale di pericolo insorge in loro immediatamente il desiderio di restituire alla chiesa i loro libri contenenti la parola di Dio e tutto ciò che è legato alla fede in Dio in modo da restare al sicuro e incolumi. Le persone di questo genere di persone non sono pericolose? Se arrestate, non diventerebbero dei Giuda? Un anticristo è così pericoloso da poter diventare un Giuda in qualsiasi momento; ci sarà sempre la possibilità che volti le spalle a Dio. Inoltre, è estremamente egoista e malvagio. Ciò è determinato dalla natura e dall’essenza di un anticristo” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 9 – Parte seconda”). Dio esamina gli anticristi, che in situazioni sicure sono capaci di compiere sacrifici, spendersi, soffrire e pagare un prezzo. Esteriormente, sembrano devoti al loro dovere, ma non appena si trovano di fronte al pericolo si tirano indietro, accampano scuse e pretesti vari per sottrarsi al loro dovere, non hanno alcuna considerazione per il lavoro della chiesa o per la sicurezza dei loro fratelli e sorelle, e pensano solo ai propri interessi. Sono estremamente egoisti e spregevoli. Paragonando le mie azioni e la mia condotta alle loro, non manifestavo forse la stessa indole di un anticristo? Quando ho iniziato a credere in Dio, ho ottenuto da Lui abbondanti grazie. La mia malattia agli occhi, da tempo incurabile, è miracolosamente migliorata, e così mi sono speso nell’ospitare gli altri con entusiasmo. Quando ho saputo che alcuni di coloro che avevo ospitato erano stati arrestati, che rischiavo di essere coinvolto e che la mia sicurezza e i miei interessi personali erano a rischio, non ero più disposto a ospitare i fratelli e accampavo persino delle scuse per mandarli via, senza alcun riguardo per la loro sicurezza. Mi sono reso conto di essere stato davvero egoista, spregevole e privo di umanità. Ho inoltre pensato alle trappole e alle insidie tese dal PCC, a come il Partito ricorresse a ogni espediente possibile per arrestare i credenti, tentando invano di distruggere l’opera di Dio e di arrestare tutti i Suoi prescelti. Molti fratelli e sorelle erano stati catturati ed erano rimasti senza casa a causa di quelle circostanze crudeli e terribili. Questo non è qualcosa che Dio vuole vedere, e in questi tempi è ancora più necessario che le persone seguano la Sua volontà e accettino il rischio di ospitare questi fratelli e sorelle. Questo è ciò che significa fare del bene e Dio Se ne ricorderà. Per paura di essere arrestato, non ho ospitato più nessuno. Non ho affatto seguito la volontà di Dio, ed ero completamente privo di coscienza e ragione. Ho riflettuto ulteriormente, e ho capito che temevo l’arresto e la morte perché davo troppo valore alla mia vita. Ho ricordato che il Signore Gesù disse: “Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa Mia, la troverà” (Matteo 16:25). Le parole del Signore mi hanno fatto capire che la nostra vita terrena è transitoria e che la vera vita è eterna. Proprio come Pietro, che fu crocifisso a testa in giù per Dio: avrà anche perso la sua vita terrena, ma ha guadagnato la vita eterna. Anche se i fratelli e le sorelle che sono stati arrestati possono essere torturati, picchiati o addirittura uccisi, restano saldi nella loro testimonianza e Dio li elogia. Solo vivere così ha significato e valore. A questo pensiero, ho acquisito fede e forza, e non mi sentivo più così timoroso e spaventato.
Un giorno, alla fine di dicembre, un fratello è venuto d’un tratto a dirmi che il posto dove lui e un altro fratello vivevano non era più sicuro, e mi ha chiesto se potevano stare da me per un po’. Chiaramente, Dio mi stava dando la possibilità di pentirmi, così ho subito acconsentito. Provvedevo anche alle loro necessità quotidiane. Gli arresti e le persecuzioni da parte del PCC si sono ancor più inaspriti, e continuavo a sentire notizie di fratelli e sorelle arrestati. Quei due fratelli vivevano ancora con me ed ero un po’ spaventato, temendo che sarei stato arrestato e che i miei figli sarebbero stati coinvolti. Così pregavo Dio e leggevo la Sua parola. Ho letto queste parole di Dio. “Per quanto ‘potente’ sia Satana, per quanto sia audace e ambizioso, per quanto grande sia la sua capacità di infliggere danni, per quanto di ampia portata siano le tecniche con cui corrompe e alletta l’uomo, per quanto astuti siano i trucchi e le macchinazioni con cui intimidisce l’uomo, per quanto mutevole sia la forma in cui esiste, non è mai stato in grado di creare un unico essere vivente, non è mai stato in grado di stabilire leggi o regole per l’esistenza di tutte le cose e non è mai stato in grado di governare e dominare qualsivoglia oggetto, animato o inanimato. Nel cosmo e nel firmamento non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia nato da Satana o che esista per causa sua; non vi è una singola persona o un solo oggetto che sia governato o controllato da Satana. Al contrario, Satana non solo deve vivere sotto il dominio di Dio, ma deve anche obbedire a tutti i Suoi ordini e comandi. Senza il permesso di Dio, è difficile che Satana tocchi anche una goccia d’acqua o un granello di sabbia sulla terra; senza il permesso di Dio, Satana non è nemmeno libero di spostare le formiche qua e là sulla terra, e tanto meno l’umanità, che è stata creata da Dio. Agli occhi di Dio, Satana è inferiore ai gigli della montagna, agli uccelli che volano in aria, ai pesci del mare e ai vermi della terra. Il suo ruolo in mezzo a tutte le cose è servirle, e lavorare per l’umanità e servire l’opera di Dio e il Suo piano di gestione. Per quanto malevola sia la sua natura e per quanto malvagia la sua sostanza, l’unica cosa che Satana possa fare è attenersi debitamente alla sua funzione: essere al servizio di Dio e fungere da completamento di Dio. Tali sono l’essenza e la posizione di Satana. La sua sostanza è slegata dalla vita, è slegata dalla potenza, è slegata dall’autorità; è solo un giocattolo nelle mani di Dio, solo una macchina al servizio di Dio!” (La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “Dio Stesso, l’Unico I”). La parola di Dio mi ha dato fede e forza. Ho capito che Dio regna sovrano su tutte le cose e che Satana è al Suo servizio, un complemento nelle Sue mani. Satana serve a perfezionare i prescelti di Dio e, per quanto potenti, feroci o maligne le sue forze possano apparire, se Dio non permette che una situazione ci colpisca, allora, per quanto crudele sia il PCC, tutto ciò che fa è del tutto inutile. Satana non osa oltrepassare i limiti che Dio gli impone. Questo è stabilito dall’autorità e dal potere di Dio. Avevo paura di essere arrestato e che i miei figli venissero coinvolti solamente perché non comprendevo l’autorità e l’onnipotente sovranità di Dio. Che fossi arrestato o meno dipendeva solo da Dio, e lo stesso valeva per il futuro dei miei figli e dei miei nipoti. Dio ha stabilito queste cose molto tempo fa e nessuna persona è in grado di cambiarle. Per quanto il PCC affermi che figli e nipoti dei credenti non possono accedere all’università, entrare nel servizio civile o nell’esercito, e che tutti i loro parenti saranno coinvolti, non può cambiare il destino di nessuno. Ciò non fa altro che mettere a nudo la malvagia essenza del PCC, di ribellione e odio verso Dio. I disastri stanno via via aggravandosi e, se le persone non credono in Dio o non smettono di peccare, saranno distrutte. E a quel punto lo avranno ancora, un futuro? Solo presentandoci davanti a Dio, praticando la verità e compiendo bene i nostri doveri possiamo ottenere pace, gioia e un buon destino finale. Pertanto, ho messo me stesso e la mia famiglia nelle mani di Dio e mi sono sottomesso alle Sue disposizioni. Quanto all’aver rifiutato di ospitare dei fratelli, è diventata una macchia indelebile nella mia vita di credente, e ancor più un marchio d’infamia. Non posso più ferire il cuore di Dio. Anche se verrò arrestato e non mi rimarrà nulla, compirò il mio dovere adeguatamente e ospiterò fratelli e sorelle.
Sto tuttora svolgendo il mio dovere di ospite, e non mi accontento più di comportarmi come in passato. Ora mi concentro sulla ricerca della verità e sull’eliminazione della mia indole corrotta. Il mio cuore è molto più ricco e in pace di prima! Attraverso questa esperienza, ho capito che l’opera di Dio è veramente saggia. Gli arresti e le persecuzioni del gran dragone rosso hanno rivelato la mia corruzione e mi hanno permesso di vedere che ero egoista, spregevole e privo di lealtà verso il mio dovere. Ho in parte compreso la mia corruzione e sono riuscito a operare dei cambiamenti. Sono veramente grato a Dio!
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