Sono finalmente libera dalle mie incomprensioni nei confronti di Dio
Nel 2019, ero una leader della chiesa. Poiché trascuravo le mie responsabilità, non facevo che perseguire fama e prestigio, ero invidiosa, e non cooperavo con la mia collaboratrice e non lavoravo in armonia con lei, il nostro lavoro è stato gravemente compromesso. La leader mi ha trattata e mi ha offerto aiuto e sostegno più volte, ma io l’ho rifiutato. Alla fine, sono stata rimossa. Perdere il mio dovere mi ha profondamente turbata. Ero già stata rimossa una volta per aver perseguito fama e prestigio, e lo stesso problema si era ripresentato. Ho capito che tenevo troppo alla reputazione e al prestigio e intralciavo costantemente il lavoro della chiesa. Non sembravo affatto adatta a una posizione di leadership.
Qualche mese dopo, si è tenuta un’elezione dei leader della chiesa. Un giorno, una sorella mi ha detto: “Vorrei votare te come leader”. Questo mi ha innervosita. Quando in passato ero una leader, perseguivo sempre fama e prestigio, compivo molte malefatte e ostacolavo il lavoro della chiesa. Fama e prestigio erano il mio punto debole; e se fossi stata rieletta leader e fossi tornata agli stessi comportamenti, a inseguire la reputazione e il prestigio e a intralciare di nuovo il lavoro della chiesa? Accumulando ulteriori azioni malvagie, non sarei stata condannata e scacciata? A questo pensiero, le ho risposto di scatto: “Vuoi votare per me senza nemmeno conoscermi. Devi essere responsabile quando voti. Votare a casaccio, senza seguire i principi, e far eleggere la persona sbagliata, è compiere il male”. Mi pareva più sicuro non essere una leader o una lavoratrice. Nel mio attuale dovere avevo un ristretto ambito di responsabilità, quindi, anche se avessi commesso qualche errore, il lavoro della chiesa ne avrebbe risentito poco. Mentre essere un leader è diverso. Ogni errore può avere un impatto sul lavoro complessivo e quindi danneggiare tutti i fratelli e le sorelle della chiesa. Questo è un grande male. Non volevo essere una leader, in nessun caso. Una volta, durante una riunione, una sorella mi ha chiesto un parere sulle elezioni della chiesa. Sembrava che volesse votare per me. Le ho subito spiegato: “Non ricerco la verità e sono priva di ingresso nella vita. In passato ero leader, e ho danneggiato il lavoro della chiesa perseguendo fama e prestigio”. Le ho anche parlato della corruzione da me manifestata, dei miei difetti e mancanze, per persuaderla che non sarei stata una buona leader.
Dopo, mi sono sentita un po’ in colpa. Perché sottolineavo sempre agli altri che non ero adatta al ruolo di leader? Perché non avevo un atteggiamento di sottomissione verso le elezioni? Nei miei devozionali, ho letto questo passo delle parole di Dio: “In realtà, le persone non dovrebbero vedere la fede come una semplice convinzione che ci sia un Dio e che Egli sia la verità, la via, la vita e nulla di più. Né si tratta semplicemente del fatto che tu riconosca Dio, e creda che Dio sia il Sovrano di tutte le cose, che Dio sia onnipotente, che abbia creato tutte le cose esistenti al mondo, che sia unico e supremo. Non è solo credere in questi fatti. La volontà di Dio è che il tuo intero essere e il tuo cuore dovrebbero esseri donati a Dio e sottomettersi a Lui; cioè dovresti seguire Dio, permettere a Dio di servirSi di te, essere felice di servirLo, e dovresti fare qualsiasi cosa per Dio” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Le parole di Dio mi hanno davvero colpita, e ho capito che una persona con fede autentica e che segue Dio sa donare il suo cuore a Dio, sottomettersi alle Sue disposizioni e renderGli servizio con gioia. Non importa quale sia il dovere che compie o come Dio la tratti: sa accettarlo e sottomettersi incondizionatamente, senza scelte o richieste personali. Queste sono la coscienza e la ragione appropriate. Ho riflettuto su me stessa: avevo fede e svolgevo un dovere, ma facevo sempre scelte e richieste personali nel mio dovere, senza sottomettermi a Dio. Avevo sempre pensato che, avendo più lavoro, i leader sarebbero stati smascherati prima; che, commesso un errore e intralciato il lavoro della chiesa, avessero il destino a rischio; quindi non volevo essere una leader né una lavoratrice. Sono ricorsa a tutto per evitare quell’elezione della chiesa, parlando intenzionalmente agli altri dei miei problemi e difetti per paura di essere scelta. Poi, ho capito di aver manifestato diffidenza, incomprensioni e disobbedienza verso Dio. Ho pensato all’atteggiamento di Noè nei confronti dell’incarico di Dio. Quando Dio gli ordinò di costruire l’arca, Noè non pensò alle sue perdite o ai suoi guadagni personali, o se, dopo che l’avesse terminata, Dio gli avrebbe permesso di usare l’arca per evitare il diluvio. Si dedicò a costruirla e basta, come richiesto da Dio. Noè fu veramente obbediente e sollecito nei confronti di Dio, mentre io avevo fede e svolgevo un dovere solo per il mio futuro e destino. Consideravo sempre se sarei stata benedetta o no. Non pensavo mai alla volontà di Dio o al lavoro della chiesa. Volevo compiere qualsiasi dovere non richiedesse l’assunzione di responsabilità. Facevo di tutto per evitare ciò che richiedeva di sacrificarsi e assumersi delle responsabilità. Non consideravo minimamente la volontà o le richieste di Dio e volevo solo le Sue benedizioni. Che tipo di fede era la mia? Stavo solo usando e ingannando Dio, senza sottomissione né devozione. Resamene conto, ho pregato: “O Dio, non ho le giuste motivazioni nel mio dovere, non lo compio per perseguire la verità e obbedirTi, ma per ottenere in cambio una buona destinazione, senza pensare alla Tua volontà. Dio, non voglio più ingannarTi in questo modo. Voglio pentirmi. Qualunque dovere mi venga assegnato, lo accetterò e mi sottometterò”.
Alla fine, sono stata eletta leader della chiesa. Sapevo che la possibilità di continuare a praticare come leader era una grazia di Dio, ma avevo qualche preoccupazione. In quanto leader della chiesa, se avessi perseguito fama e prestigio e intralciato il lavoro della chiesa come in passato, sarei stata smascherata e scacciata? Ero ancora un po’ restia ad accettare quel dovere, ma rifiutarlo equivaleva a sfidare Dio. Con riluttanza, mi sono sottomessa.
Poco tempo dopo, dato che c’erano molti nuovi arrivati, avevamo bisogno di un capogruppo per l’irrigazione. I fratelli e le sorelle hanno proposto alcuni candidati. La mia collaboratrice era impegnata in altre mansioni, così mi ha chiesto di leggere le valutazioni che fratelli e sorelle avevano fornito dei potenziali candidati. Ho pensato: “Se leggo le valutazioni per prima, dovrò essere la prima a condividere un’opinione. E se mi sbaglio su qualcosa e seleziono la persona sbagliata, e questo blocca il lavoro di irrigazione? Anche se alla fine ne discuto e decido con la mia collaboratrice, se sarò la prima a esprimere un’opinione, sarò io a doverne rispondere. Se le mie trasgressioni si accumulano, non avrò un buon esito o una buona destinazione”. Questo pensiero mi ha resa un po’ timorosa e non volevo essere la prima a esprimere un’opinione. Mi rendevo conto di essere in uno stato sbagliato, di fraintendere Dio e diffidare di Lui, ma non riuscivo a uscirne. Così, mi sono aperta con gli altri e ho ricercato una comunione. Una sorella mi ha detto: “Se vuoi eliminare le incomprensioni e la diffidenza nei confronti di Dio, devi pensare a quale idea sbagliata ti sta portando a questo”. Le sue parole mi hanno fornito una direzione per comprendere il problema. Ho pregato e ricercato con Dio e ho letto delle Sue parole pertinenti.
Un giorno, ho letto due passi della parola di Dio. “Certe persone credono in Dio per anni, senza capire neanche in minima parte la verità. La loro visione delle cose rimane la stessa dei non credenti. Quando vedono un falso leader o un anticristo che viene smascherato e cacciato, pensano: ‘Credere in Dio, seguire Dio, vivere al cospetto di Dio significa stare in tensione ogni momento! È come vivere sul filo del rasoio!’ E altri dicono: ‘Servire Dio: “avere accanto un re è come avere accanto una tigre”, come si suol dire. Basta una parola sbagliata, una cosa fatta male, per offendere l’indole di Dio ed essere cacciati e puniti!’ Sono giuste queste osservazioni? Cosa vuol dire ‘stare in tensione ogni momento’ e ‘vivere sul filo del rasoio’? Sono espressioni che dipingono un pericolo grande e costante, una situazione in cui basta una distrazione minima per perdere ogni appoggio. ‘Avere accanto un re è come avere accanto una tigre’ è un detto comune tra i non credenti. Significa che vivere accanto a un re malvagio è troppo pericoloso. Se si applica questo detto al servire Dio, dove sta l’errore? Paragonare un sovrano malvagio a Dio, al Signore della Creazione, non è forse una bestemmia contro Dio? È un problema grave. Dio è un Dio giusto e santo; che l’uomo debba essere punito per aver resistito a Dio o essere stato a Lui ostile è ordinato dal Cielo e riconosciuto sulla terra. Satana il diavolo non possiede un briciolo di verità: è sporco e malvagio, massacra gli innocenti, divora i buoni. Come può essere paragonato a Dio? Perché la gente distorce i fatti e vilipende Dio? Questa è una tremenda bestemmia contro di Lui! Quando certe persone che sono spesso negative e che non svolgono i loro doveri con sincerità vengono potate e trattate, temono di essere scacciate e spesso arrivano a pensare: ‘Credere in Dio è davvero stare in tensione ogni momento! Non appena si fa qualcosa di sbagliato, si viene trattati; non appena si viene etichettati come falsi leader o anticristi, si è sostituiti e scacciati. Nella casa di Dio, non è raro che Dio si arrabbi, e che, quando si è agito male, si venga scacciati con una parola. La casa di Dio non concede la possibilità di pentirsi’. Ma è davvero così, nei fatti? Nella casa di Dio non c’è spazio per il pentimento? (Non è così.) Le persone malvagie e gli anticristi sono scacciati solo perché, dopo essere stati potati e trattati per le loro molteplici malefatte, nonostante i ripetuti ammonimenti, perseverano sulla stessa strada. Qual è il problema di coloro che pensano in questo modo? Tutto ciò che fanno è trovare giustificazioni alle proprie azioni. Queste persone non perseguono la verità, né rendono servizio in modo adeguato e, per paura di essere rimosse e cacciate, si lamentano aspramente e diffondono certe nozioni. È evidente che hanno scarsa umanità e che spesso sono negligenti e superficiali, negative e pigre nel loro lavoro. Temono di essere smascherate e scacciate, quindi scaricano tutta la colpa sulla chiesa e su Dio. Quale qualità è in gioco qui? È la qualità di giudicare Dio, di provare rancore verso di Lui, di resisterGli. Queste osservazioni sono le falsità più evidenti e le affermazioni più assurde” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Libertà e liberazione si possono guadagnare solo eliminando la propria indole corrotta”). “Dopo essere stati scacciati, alcuni leader e lavoratori diffondono nozioni, dicendo: ‘Non essere un leader e non permetterti di acquisire prestigio. Le persone sono in pericolo non appena ne ottengono anche solo un po’ e Dio le smaschererà! Una volta smascherate, non avranno nemmeno i requisiti necessari per essere credenti ordinari e non riceveranno alcuna benedizione’. Che razza di ragionamento è? Nella migliore delle ipotesi rappresenta un fraintendimento di Dio; nella peggiore, è una bestemmia contro di Lui” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come eliminare le tentazioni e i vincoli del prestigio”). Le parole di Dio hanno messo a nudo il mio esatto stato. Quella prospettiva assurda stava dominando la mia vita. Mi figuravo Dio come un padrone supremo e il ruolo di leader come camminare sul ghiaccio sottile. Se una persona commetteva il minimo errore o sbaglio, Dio poteva condannarla, smascherarla e scacciarla in qualsiasi momento. Vivevo secondo questa idea e avevo frainteso Dio sin dalla mia rimozione. Pensavo che, come leader, più si sale in alto, più rovinosamente si cade, e che per questo ero stata smascherata. Era a causa di quella visione sbagliata che, pur sapendo che al lavoro della chiesa servivano persone che si assumessero delle responsabilità, continuavo a evitare le elezioni, temendo di essere scelta come leader e poi di perdere una buona fine se avessi commesso un errore. Quando sono stata eletta leader, invece di essere riconoscente per la grazia di Dio, mi sentivo come se vivessi sul filo del rasoio e dovessi prestare estrema attenzione, e che, se avessi sbagliato, avrei potuto perdere la possibilità di praticare la mia fede, per non parlare di essere salvata. Ero sempre molto diffidente verso Dio e timorosa nel mio dovere. Quando dovevamo scegliere un capogruppo per l’irrigazione, non osavo nemmeno esprimere un’opinione, temendo di sbagliare ed essere ritenuta responsabile. Ho capito quanto avessi profondamente frainteso Dio. Dio è il Creatore, la Sua indole è santa e giusta ed Egli ha dei principi verso le persone. Dio condanna o scaccia le persone sempre in base al loro atteggiamento nei confronti di Dio e della verità. Ho pensato ai Niniviti. Disgustato dalle loro malefatte, Dio decise di distruggerli. Ma, quando Giona riferì loro ciò che Dio aveva detto, essi si ricoprirono di sacco e cenere, si confessarono e si pentirono. Abbandonarono il male che compivano e il loro cammino malvagio. Vedendo il loro autentico pentimento, Dio cambiò atteggiamento nei loro confronti e non li distrusse. Anche i Sodomiti erano colmi di malvagità, ma erano ostinati e non volevano pentirsi. Quando videro i due messaggeri inviati da Dio, vollero far loro del male. Odiavano Dio e si opponevano fermamente a Lui, così subirono la maledizione e il castigo di Dio. Dai diversi atteggiamenti di Dio nei confronti degli abitanti delle due città, possiamo vedere che, quando le persone commettono malefatte e trasgressioni, purché si pentano veramente, Dio dà loro una possibilità. Quanto a coloro che odiano la verità, resistono a Dio e non mostrano pentimento, Dio li condannerà e li punirà. Poi, ho pensato a me stessa. Stavo trascurando il mio dovere e perseguendo fama e prestigio a causa della mia indole satanica, intralciando il lavoro della chiesa. Dio trovava il mio comportamento disgustoso, e così ho perso l’opera dello Spirito Santo e sono stata rimossa dal mio ruolo di leader. Tuttavia, Dio non mi ha scacciata. Quando ho riflettuto, ho conosciuto me stessa ed ero disposta a pentirmi davanti a Lui, Dio mi ha dato un’altra possibilità di essere leader in modo da poter praticare abbastanza, imparare più verità e progredire più rapidamente. Non erano solo la misericordia e l’amore di Dio per me? Ma io non capivo le serie intenzioni di Dio. Ero sempre dubbiosa e diffidente verso di Lui, astuta e malvagia. Pensavo che da leader sarei stata smascherata e scacciata. Non conoscevo affatto Dio! Guardando il mio atteggiamento verso Dio, la mia era forse fede? Stavo infangando e bestemmiando Dio, offendendo la Sua indole!
Mi sono venute in mente queste parole di Dio: “Se sei falso, sarai circospetto e sospettoso verso tutto e tutti, quindi la tua fede in Me sarà costruita su una base di sospetto. Non potrei riconoscere mai una fede così. Mancando di fede sincera, sei ancora più sprovvisto di amore vero” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Come conoscere il Dio sulla terra”). Riflettendo su queste parole, mi sono resa conto di quanto fossi astuta e malvagia per natura. Avevo fede e seguivo Dio solo per ottenere benedizioni. La mia fede e il mio amore per Dio non erano veri, non ero affatto sincera. A causa della mia astuzia, ero sospettosa e diffidente nei confronti di Dio in ogni cosa, temendo di commettere errori ed essere smascherata e scacciata. Dio non approva assolutamente una simile fede. Questo non può che suscitare in Lui disgusto e odio. Pensarci mi colmava di senso di colpa e disagio e volevo solo pentirmi. Poi, ho letto queste parole di Dio: “Le persone possiedono una natura satanica, una volta acquisito prestigio, sono in pericolo. Che cosa si deve fare, allora? Non hanno un cammino da seguire? Una volta precipitate in questa situazione pericolosa, non hanno alcun modo per uscirne? DiteMi: nel momento in cui le persone corrotte ottengono il prestigio – a prescindere da chi siano – diventano anticristi? È una certezza assoluta? (Se non cercano la verità, sì, ma se la cercano, no.) Questo è assolutamente corretto: se le persone non perseguono la verità, di sicuro diventeranno degli anticristi. Ed è vero che tutti coloro che percorrono il cammino degli anticristi lo fanno per via del prestigio? No, avviene soprattutto perché non posseggono amore per la verità, perché non sono giusti. A prescindere dal fatto che abbiano prestigio o meno, le persone che non cercano la verità percorrono tutte il cammino degli anticristi. Non importa quanti sermoni abbiano ascoltato, simili persone non accettano la verità, non camminano sulla retta via, e quindi inevitabilmente percorrono quella deviata. È simile al modo in cui le persone mangiano: alcune non consumano cibo che possa nutrire i loro corpi e sostentare una normale esistenza, al contrario continuano ad assumere sostanze nocive, finendo in ultima istanza per darsi la zappa sui piedi. Non è una loro scelta personale?” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Come eliminare le tentazioni e i vincoli del prestigio”). Dalle parole di Dio, ho appreso che non si viene smascherati e scacciati quando si diventa leader o lavoratori, e che godere di prestigio non aumenta la probabilità di essere condannati. Che qualcuno nella sua fede venga salvato o scacciato dipende interamente dalla sua ricerca e dal suo cammino. Se nutre un amore sincero per la verità, sa concentrarsi sul perseguire la verità e sull’attenersi ai principi quando è leader o lavoratore. Quando commette una trasgressione, se riflette su sé stesso e accetta potatura e trattamento, non solo non sarà scacciato, ma potrà gradualmente imparare la verità, abbandonare la sua indole corrotta e, infine, essere salvato. Ho ripensato ad alcuni leader con cui avevo interagito. Anche se avevano manifestato corruzione e trasgredito, quando hanno fallito e deviato o sono stati potati e trattati, sono stati in grado di riflettere su sé stessi, di pentirsi davanti a Dio e di agire secondo i principi. Non solo non sono stati condannati né scacciati, ma attraverso quelle esperienze hanno potuto comprendere lentamente la verità e sono cresciuti nella vita. A quel punto mi era chiaro che non è l’essere un leader a far sì che una persona venga smascherata, scacciata o condannata o non possa essere salvata. Che io riuscissi a rimanere salda e a ottenere la salvezza dipendeva dal fatto che perseguissi la verità nel mio dovere e mi concentrassi sull’eliminare la mia indole corrotta. Ho pensato al mio passato, quando ero sempre alla ricerca di reputazione e prestigio. Ero invidiosa ed escludevo la mia collaboratrice. Non lavoravo bene con lei. Ho intralciato il lavoro della chiesa, non ho saputo pentirmi e ho finito per essere rimossa. Ho fallito perché non ho perseguito la verità, ho ricercato ciecamente fama e prestigio e ho preso la strada sbagliata; non perché ero una leader. Poi mi sono resa conto che, quando vedo la mia corruzione, essere negativa e diffidente non può risolvere il problema. Per risolverlo, è fondamentale che io persegua la verità e mi concentri sulla ricerca della verità. Anche se pensavo troppo alla fama e al prestigio, tanto che quando ero una leader è emerso, fintanto che sapevo accettare la verità, abbandonare la carne e praticare la verità, la mia indole corrotta poteva gradualmente cambiare. Non perseguendo la verità e vivendo secondo la mia indole corrotta, qualsiasi dovere svolgessi, avrei potuto essere d’intralcio in qualsiasi momento, disgustare Dio ed essere smascherata e scacciata. Ho pensato al mio secondo mandato da leader. Anche se avevo affrontato molti problemi e difficoltà e manifestato molta corruzione, ed ero stata un po’ potata e trattata, avevo imparato qualcosa sulla mia indole corrotta. Senza rendermene conto, avevo capito molte difficoltà e questioni confuse attraverso la ricerca dei principi della verità, e questo compensava le mie mancanze. Erano tutti guadagni pratici del periodo in cui ero leader, ed erano la grazia di Dio per me. Non volevo più ribellarmi a Dio e sottrarmi al mio dovere. Ho giurato che avrei fatto davvero tesoro di quel dovere, mi ci sarei dedicata appieno e avrei ripagato l’amore di Dio.
Mi è venuto in mente un altro passo delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Alcune persone che hanno commesso una piccola trasgressione si chiedono: ‘Dio mi ha smascherato e scacciato? Mi abbatterà?’ Questa volta, Dio è venuto a operare non per colpire le persone, ma per salvarle nella maggior misura possibile. Chi è completamente libero dall’errore? Se tutti fossero abbattuti, come potrebbe trattarsi di ‘salvezza’? Alcune trasgressioni vengono compiute di proposito, mentre altre involontariamente. Se sei in grado di cambiare dopo aver riconosciuto le trasgressioni che commetti involontariamente, Dio ti colpirebbe prima che tu cambi? Dio può salvare le persone in questo modo? Non è così che Egli opera! Che tu abbia un’indole ribelle o che invece abbia agito involontariamente, ricorda questo: devi riflettere e conoscere te stesso. Inverti subito la rotta e lotta per la verità con tutte le tue forze; e, non importa quali circostanze insorgano, non arrenderti alla disperazione. L’opera che Dio sta compiendo è quella della salvezza, ed Egli non colpirà casualmente le persone che vuole salvare. Questo è certo. Anche se ci fosse stato davvero un credente in Dio che Egli alla fine ha stroncato, quello che Dio compie ha comunque garanzia di essere giusto. A tempo debito, Egli ti farà sapere la ragione per la quale ha abbattuto quella persona, in modo che tu ne sia assolutamente convinto. Ora voi dovreste preoccuparvi di lottare per la verità, di concentrarvi sull’entrata nella vita e di cercare di compiere il vostro dovere correttamente. Non c’è nulla di sbagliato in questo! In definitiva, non importa come Dio vi tratti: è sempre il modo giusto; non devi dubitare di questo e non devi preoccuparti. Anche se al momento non riesci a capire la giustizia di Dio, verrà un giorno in cui ne sarai convinto. Dio compie la Sua opera nella luce e con giustizia; Egli fa conoscere tutto apertamente. Se contemplate con attenzione questo aspetto, giungerete alla conclusione che l’opera di Dio è salvare le persone e trasformare la loro indole. Assodato che il lavoro di Dio è quello di trasformare l’indole delle persone, è impossibile che le persone non abbiamo delle manifestazioni di corruzione. È solamente nella manifestazione della propria indole corrotta che si può conoscere sé stessi, ammettere di avere un’indole corrotta ed essere disposti a ricevere la salvezza di Dio. Se le persone, dopo aver rivelato un’indole corrotta, non accettano la benché minima verità e continuano a vivere secondo la loro indole corrotta, allora potrebbero essere passibili di offendere l’indole di Dio. Dio impartirà loro diversi gradi di punizione, ed esse pagheranno il prezzo delle loro trasgressioni. A volte, diventi dissoluto senza rendertene conto, e Dio te lo fa notare, ti pota e ti tratta. Se cambi in meglio, Dio non ti riterrà responsabile. Questo è il normale processo di trasformazione dell’indole, e attraverso di esso si manifesta il vero significato dell’opera di salvezza. Questa è la chiave” (La Parola, Vol. 3: I discorsi di Cristo degli ultimi giorni, “Parte terza”). Da quel passo, ho compreso la volontà di Dio. Dio Si è fatto carne, apparendo e operando negli ultimi giorni per purificare e trasformare l’indole corrotta degli uomini. Dio ci sta salvando nella misura più ampia possibile. Non condanna nessuno solo perché mostra una certa corruzione o commette una trasgressione momentanea. Egli guarda se veramente ci pentiamo e cambiamo dopo aver manifestato corruzione. Poiché abbiamo un’indole corrotta, spesso non possiamo fare a meno di ribellarci e opporci a Dio, commettendo trasgressioni. Ma se in seguito mostriamo rimorso e facciamo ciò che Dio richiede, Egli ci darà la possibilità di pentirci. Da quando ho acquisito la fede e assunto un dovere, non ho potuto fare a meno di perseguire fama e prestigio a causa della mia indole arrogante. Ho intralciato e danneggiato il lavoro della chiesa. Ma Dio non mi ha condannata a causa delle mie trasgressioni. Quando ho capito il mio cammino sbagliato per cui ricercavo fama e prestigio e volevo pentirmi, Dio ha avuto misericordia di me e mi ha illuminata con le Sue parole, permettendomi di capire la verità e di riconoscere la mia indole corrotta, così che potessi trarre una lezione dal fallimento, ricercare la verità e risolvere le mie trasgressioni. Questo mi ha mostrato il sincero desiderio di Dio di salvare l’uomo. Egli sa bene quanto a fondo Satana ci ha corrotti e quanto è radicata in noi la natura satanica, che spesso ci spinge a compiere azioni di ribellione e di sfida verso Dio. Ma, fintanto che sapremo pentirci e seguire le parole di Dio, Egli non ci condannerà. Continuerà a guidarci, affinché comprendiamo la verità e ci liberiamo dalle costrizioni e dai vincoli della nostra indole corrotta. Una volta capite queste cose, le mie incomprensioni nei confronti di Dio si sono dissolte e non mi sono più sentita così diffidente nel mio dovere. Quando nel mio lavoro si presentavano errori o sviste, ero in grado di affrontarli con franchezza, di cercare la verità e di rimediare prontamente. Compiere il mio dovere in quel modo era così liberatorio.
In seguito, il leader superiore mi ha assegnato un progetto, un compito molto importante. Se avessi sbagliato, la responsabilità sarebbe stata pesante, e anche se il lavoro doveva essere discusso e deciso con altri fratelli e sorelle, se ci fosse stato un problema con la decisione e il lavoro della chiesa fosse stato intralciato, io sarei stata la principale responsabile in quanto leader. Alla luce di questo, non volevo accettare il progetto. Poi, ho ripensato a queste parole di Dio: “C’è chi dice: ‘Sono una persona di scarsa levatura, non sono tanto erudito, sono privo di talenti e ci sono difetti nel mio carattere. Ho sempre difficoltà nell’adempiere il mio dovere. Se lavoro male e vengo sostituito, poi che cosa farò?’ Di che cosa hai paura? Il lavoro è qualcosa che puoi portare a termine da solo? Stai solo assumendo un ruolo, non ti viene chiesto di farti carico dell’intera faccenda. Se ti occupi di ciò che spetta a te, sarà sufficiente. Allora non sarai forse stato all’altezza delle tue responsabilità? È una questione molto semplice: su cosa continui a rimuginare? Se hai paura della tua stessa ombra e il tuo primo pensiero è come farai a cavartela, non sei forse un buono a nulla? Chi è un buono a nulla? È qualcuno che non si dà pensiero del proprio progresso e non è disposto a dare il massimo, che pensa sempre a scroccare cibo e desidera divertirsi. Un simile individuo è spazzatura. Alcune persone hanno una capacità di comprensione davvero limitata; c’è un modo per descriverle: qual è? (Estrema meschinità di carattere.) Quelle con carattere estremamente meschino sono persone ignobili. Tutte le persone ignobili usano il proprio cuore per misurare quello di chi è migliore di loro; per loro, tutti sembrano egoisti e miserabili quanto lo sono loro. Una persona simile è un buono a nulla. Può credere in Dio, ma non accetterà facilmente la verità. Qual è la causa per cui le persone hanno troppa poca fede? La causa è una mancanza di comprensione della verità. Se non comprendi abbastanza verità e non vai a fondo nella tua comprensione, ciò non sarà sufficiente per portarti a una comprensione di ogni progetto che Dio intraprende nella Sua opera, di ogni cosa che Egli fa o di tutto ciò che Egli pretende da te. Se non riesci a raggiungere tale comprensione, darai adito a ogni sorta di congetture, fantasie, malintesi e nozioni su Dio. E se questo è tutto ciò che hai nel cuore, puoi avere una vera fede in Dio?” (La Parola, Vol. 4: Smascherare gli anticristi, “Tema 7 – Parte seconda”). Le parole di Dio mi hanno fatto capire che ancora una volta ero dubbiosa e diffidente verso Dio. Avevo paura di assumermi la responsabilità di eventuali problemi nel progetto, di un conseguente impatto sulle mie prospettive future, e quindi volevo evitarlo. Ho visto quanto terribilmente astuta fosse la mia indole: non avevo fede autentica. Non potevo continuare a dubitare di Dio e a sottrarmi al mio dovere in quel modo. Anche se avevo molti difetti e non possedevo molta realtà della verità, potevo lavorare al fianco degli altri, imparare dai loro punti di forza per compensare le mie mancanze, pregare Dio e ricercare i principi della verità pertinenti. Dio non chiede molto agli uomini. Purché avessi dato tutta me stessa, sapevo che Dio mi avrebbe guidata e che pian piano ogni problema poteva essere risolto. A questo pensiero, ho accettato volentieri l’incarico.
Ripensandoci, vivevo secondo le mie nozioni e incomprensioni, sempre dubbiosa e diffidente nei confronti di Dio, non sottomettendomi affatto a Lui; ma Dio non ha rinunciato a salvarmi per questo. Al contrario, ha continuato a illuminarmi e a guidarmi con le Sue parole, in modo che potessi comprendere la Sua volontà di salvare l’uomo e vedere la mia indole astuta e malvagia, eliminare le mie incomprensioni su Dio e acquisire la determinazione a perseguire la verità e soddisfarLo. Ho personalmente percepito quanto giusta sia l’indole di Dio e quanto reale il Suo amore per l’uomo! D’ora in poi, voglio concentrarmi solo sul perseguimento della verità nei miei doveri e compiere bene il mio dovere per ripagare l’amore di Dio.
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