Che cos’è il peccato? Come possono i cristiani liberarsi del peccato?
Che cos’è il peccato? Come possiamo liberarci della sua schiavitù? Questa è una verità che molti credenti vogliono capire, perché è direttamente collegata al fatto che possano ottenere o meno la salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli. Ora, condivideremo cos’è il peccato e come possiamo liberarci della sua schiavitù.
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Indice
- Cos’è il peccato?
- Quando ci confessiamo e ci pentiamo nella preghiera, significa che non pecchiamo più?
- Perché con la nostra fede nel Signore non riusciamo a liberarci della schiavitù del peccato?
- Come possono i cristiani liberarsi delle catene del peccato?
- In che modo Dio purifica e giudica l’uomo?
Cos’è il peccato?
Quando si tratta di ciò che il peccato è, potremmo facilmente pensare a questo verso riportato nella Bibbia: “Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge” (1 Giovanni 3:4). Come l’omicidio, la piromania, la rapina, il furto, l’idolatria e così via. Questi sono peccati visibili che violano le leggi. Oltre a questi, ci sono peccati invisibili nei nostri pensieri. Per esempio, il Signore Gesù disse: “Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo. Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni” (Matteo 15:18-19). Da questi versi possiamo capire che i peccati comportamentali e quelli presenti nei nostri cuori, tutti i pensieri e azioni che vanno contro le parole di Dio e la verità, si ribellano e resistono a Lui; infatti li chiama “peccati”.
Confrontando ciò a noi, dopo aver saputo cos’è il peccato, troviamo che siamo pieni di peccato e che possiamo resistere e ribellarci a Dio in qualunque momento, in qualunque posto. Per esempio: Quando incontriamo cose che offendono i nostri interessi, spesso ci arrabbiamo; quando gli altri ci feriscono, è difficile per noi perdonarli… al contrario, li odiamo nei nostri cuori. Viviamo secondo la nostra indole satanica di essere egoisti e avidi; così mettiamo i nostri interessi davanti a tutto, e nelle nostre interazioni con gli altri, tramiamo contro di loro, e ci coinvolgiamo in gelose dispute per amore del profitto. Abbiamo perso la nostra umanità e ragione. Abbiamo l’indole satanica di essere corrotti e falsi, in tale modo non possiamo fare a meno di dire bugie e ingannare il prossimo per amore dei nostri propri interessi; non solo imbrogliamo le persone, ma imbrogliamo anche Dio. Diciamo tante cose belle davanti a Dio per ricevere la Sua grazia e benedizioni. Ma quando siamo malati e i disastri naturali, quelli causati dall’uomo, le tribolazioni e prove si abbattono su di noi, siamo in grado di lamentarci e tradire Dio. Questi sono solo pochi esempi. Le persone che spesso vivono nel peccato e non sono in grado di praticare la verità, sono serve del peccato. Il risultato di quest’ultimo è essere giudicato, maledetto, distrutto e reso inqualificabile per accedere al Regno dei Cieli. Questo è determinato dalla santità e dalla giusta indole di Dio.
Quando ci confessiamo e ci pentiamo nella preghiera, significa che non pecchiamo più?
Molti cristiani spesso confessano i loro peccati pregando davanti al Signore, ma il giorno dopo peccano ancora. Vivendo in una situazione in cui peccano durante il giorno solo per confessarsi la sera, si sentono doloranti. Il Signore Gesù disse: “In verità, in verità vi dico che chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre” (Giovanni 8:34-35). Le parole del Signore ci dicono che, se gli esseri umani non riescono a liberarsi della schiavitù e delle catene del peccato e continuano a commettere peccati, sono servi del peccato e non entreranno mai nel regno di Dio. Leggendo questo brano delle Scritture, molti fedeli si sentono confusi e si domandano: “Crediamo nel Signore, e allora perché non riusciamo a liberarci del peccato? In che modo possiamo liberarci delle catene del peccato?” Terremo adesso una condivisione su questo aspetto della verità.
Perché con la nostra fede nel Signore non riusciamo a liberarci del peccato?
Per arrivare alla questione del perché crediamo nel Signore eppure siamo incapaci di liberarci del peccato, leggiamo prima un brano delle parole di Dio: “Per quanto l’uomo possa essere stato redento e perdonato per i suoi peccati, si può solo ritenere che Dio non Si sia ricordato le trasgressioni dell’uomo e non lo abbia trattato in base ad esse. Tuttavia, quando l’uomo, il quale vive in un corpo fatto di carne, non è stato liberato dal peccato, può solo continuare a peccare, rivelando all’infinito la sua indole satanica corrotta. Questa è la vita che conduce, un ciclo infinito di peccato e perdono. La maggior parte degli uomini non fa che peccare durante il giorno per confessarsi la sera. In questo modo, anche se il sacrificio per il peccato è eternamente efficace per l’uomo, non sarà in grado di salvarlo dal peccato. Solo metà dell’opera di salvezza è stata portata a termine, poiché l’uomo ha ancora un’indole corrotta” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il mistero dell’incarnazione (4)”). Le parole di Dio ci indicano che, anche se abbiamo ottenuto la redenzione da parte del Signore Gesù e i nostri peccati sono stati perdonati, e anche se, dopo aver peccato, preghiamo, confessiamo e ci pentiamo dinanzi al Signore ed Egli non ci considera più dei peccatori, la nostra natura peccatrice continua a esistere; siamo ancora soggetti a peccare spesso, a manifestare la nostra indole corrotta e a vivere nel peccato di giorno per poi confessarlo di sera. Per esempio, quando altri dicono o fanno qualcosa che nuoce ai nostri interessi, noi li odiamo; sappiamo benissimo che Dio ama coloro che sono sinceri, eppure noi spesso mentiamo e inganniamo a beneficio dei nostri interessi; quando siamo benedetti da Dio, Lo ringraziamo continuamente; quando siamo assillati da catastrofi, cominciamo a lamentarci di Dio e possiamo perfino inveire contro di Lui, scagliando apertamente invettive nei Suoi confronti. E così si può vedere che, sebbene i peccati ci siano stati perdonati, l’indole corrotta dentro di noi non è stata purificata, perché il Signore Gesù ha compiuto l’opera della crocifissione e della redenzione dell’umanità, non l’opera di giudizio e di purificazione negli ultimi giorni per salvare completamente il genere umano. Da migliaia di anni veniamo corrotti da Satana e la nostra indole satanica è saldamente radicata nella nostra natura. Arroganza, presunzione, egoismo, bassezza, slealtà, malizia, menzogna, inganno, dispute dettate dall’invidia, malevolenza, perfidia, odio per la verità e ostilità a Dio: tutto questo è più intransigente del peccato e può indurre a opporsi direttamente a Dio. Se non affrontiamo queste cause fondamentali, peccheremo oggi e analogamente peccheremo domani, del tutto incapaci di liberarci delle catene e dei vincoli del peccato.
Come possono i cristiani liberarsi delle catene del peccato?
Allora come possiamo liberarci completamente delle catene del peccato? Il Signore Gesù profetizzò: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di Suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire” (Giovanni 16:12-13). “Se uno ode le Mie parole e non le osserva, Io non lo giudico; perché Io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi Mi respinge e non riceve le Mie parole ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Giovanni 12:47-48).
E inoltre le parole di Dio dicono: “Salvare pienamente l’uomo dall’influenza di Satana ha richiesto non solo che Gesù diventasse il sacrificio espiatorio e Si facesse carico dei peccati dell’uomo, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera ancora maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole diabolicamente corrotta. E così, dopo che all’uomo sono stati perdonati i peccati, Dio Si è fatto di nuovo carne per condurlo verso l’età nuova, e ha iniziato l’opera di castigo e giudizio, opera che ha introdotto l’uomo in un regno più elevato. Tutti coloro che si sottomettono al Suo dominio godranno di una verità superiore e riceveranno maggiori benedizioni. Vivranno realmente nella luce e otterranno la verità, la via e la vita” ((Prefazione a “La Parola appare nella carne”).
Le parole di Dio ci dicono che negli ultimi giorni Dio ritorna per pronunciare le Sue parole e compiere l’opera di giudizio, dissolvendo completamente l’indole corrotta dell’uomo e salvandolo dal peccato. Oggi il Signore Gesù è ritornato come Dio Onnipotente incarnato. Sulla base dell’opera di redenzione svolta dal Signore Gesù, Dio Onnipotente ha compiuto una fase della Sua opera, quella di giudizio a partire dalla casa di Dio. Ha espresso tutte le verità per la purificazione e la salvezza dell’umanità, dissolvendo la nostra natura peccaminosa fin dalla radice e consentendoci di capire la verità, liberarci del peccato, smettere di commettere peccati e di opporci a Dio e diventare persone che obbediscono a Dio e Lo venerano, e a quel punto noi siamo pienamente conquistati da Dio. Solo quando accoglieremo l’opera di giudizio di Dio Onnipotente negli ultimi giorni avremo la possibilità di liberarci della nostra indole corrotta e di essere purificati.
In che modo Dio purifica e giudica l’uomo?
Allora in che modo Dio Onnipotente negli ultimi giorni compie l’opera di giudizio per purificare e salvare l’uomo, consentendogli di liberarsi del peccato? Leggiamo un altro brano delle parole di Dio Onnipotente. Dio Onnipotente dice: “Cristo degli ultimi giorni utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, rivelarne l’essenza e analizzarne le parole e le azioni. Queste parole comprendono diverse verità, quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe obbedire a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che rivelano come l’uomo rifiuta Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Quando Dio comincia l’opera di giudizio, Egli non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo con poche parole, ma compie la rivelazione, il trattamento e la potatura a lungo termine. Nessuno di questi diversi metodi, la rivelazione, il trattamento e la potatura, può essere sostituito con parole ordinarie, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tale metodo di lavoro viene considerato giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere assoggettato, pienamente convinto a sottomettersi a Dio e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che l’opera di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla sua ribellione. L’opera di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione della volontà di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che per l’uomo sono incomprensibili. Inoltre, consente all’uomo di individuare e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite l’opera di giudizio, perché la sua sostanza è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è l’opera di giudizio svolta da Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità”).
Quando si menziona l’opera di giudizio, alcuni penseranno: il giudizio non è forse una condanna da parte di Dio? E allora come si può essere ancora salvati da Dio? Se abbiamo simili pensieri è perché non conosciamo l’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni. Le parole di Dio ci dicono che l’opera di giudizio compiuta da Dio Onnipotente negli ultimi giorni consiste principalmente nell’espressione della verità per giudicare e purificare l’uomo, consentendoci così, grazie alle rivelazioni delle parole di Dio, di riconoscere la nostra indole corrotta e osservare la verità effettiva della nostra corruzione per mano di Satana. Le parole di Dio sono come un’arma a doppio taglio; quando leggiamo le parole di Dio, è come se Egli ci giudicasse e ci rivelasse parlandoci a quattr’occhi, consentendoci così di riconoscere la nostra indole satanica corrotta, un’indole che è arrogante, subdola, malvagia e così via. Quando cominciamo a credere nel Signore, per esempio, gioiamo della grazia del Signore, proviamo pace e gioia nel cuore e, in particolare quando vediamo le benedizioni e le promesse offerteci dal Signore, ci appassioniamo ancor più nello spenderci per Lui. Non ci perdiamo mai una riunione né saltiamo una lettura delle Scritture; spesso aiutiamo fratelli e sorelle che sono deboli, diffondendo il Vangelo dovunque andiamo, perseverando nella devozione e nella carità, confidando nel fatto che, se ci spendiamo così, il Signore ci garantirà che tutto proceda in maniera sicura e agevole e che in seguito potremo entrare nel regno dei cieli e conquistare la vita eterna. Ma quando ci coglie qualche disgrazia, quando il Signore non ci sorveglia e non ci protegge, ci rammarichiamo di esserci spesi per il Signore e nel cuore cominciamo perfino a rivolgere accuse a Dio. Quando accogliamo la parola di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, vediamo che Egli dice: “In questo momento, la maggior parte delle persone si trova in una condizione riflessa dal seguente pensiero: ‘Per poter ottenere delle benedizioni mi devo sacrificare per Dio e pagare un prezzo per Lui. Per poter ottenere delle benedizioni devo abbandonare tutto per Dio; devo portare a termine ciò che Lui mi ha affidato e compiere bene il mio dovere’. Questo pensiero è dominato dal desiderio di guadagnarsi benedizioni ed è un esempio di come alcuni si impegnino a fondo al solo scopo di ricevere ricompense da Dio e di ottenere una corona. Una persona che si comporta in questo modo non ha la verità dentro di sé e sicuramente la sua conoscenza è limitata ad alcune parole della dottrina, di cui fa sfoggio ovunque vada. Il suo cammino è quello di Paolo” (“Come percorrere il cammino di Pietro” in “Registrazione dei discorsi di Cristo”). “Il rapporto dell’uomo con Dio si basa su un evidente interesse personale. È il rapporto tra chi riceve le benedizioni e chi le elargisce. Più semplicemente, è simile al rapporto tra il dipendente e il datore di lavoro. Il dipendente lavora solamente per ricevere i compensi elargiti dal datore di lavoro. In un rapporto di questo genere, non c’è affetto, solamente un accordo; non c’è dare e ricevere amore, solamente carità e misericordia; non c’è comprensione, solamente sdegno represso e inganno; non c’è confidenza, solamente un abisso invalicabile” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Appendice 3: L’uomo può essere salvato solamente nell’ambito della gestione di Dio”).
Le parole di Dio Onnipotente arrivano direttamente al dunque rivelando le motivazioni e i punti di vista erronei della nostra fede in Dio. Solo riflettendo su noi stessi capiamo che non ci stiamo impegnando a fondo spinti dal nostro amore per Dio e dal nostro desiderio di compiacere Dio; cerchiamo invece di spenderci in cambio delle benedizioni e delle promesse di Dio: la nostra buona condotta e le nostre buone azioni servono solamente a raggiungere i nostri obiettivi. In momenti del genere vediamo quanto sia egoista e ignobile la nostra natura. Viviamo in base alla legge satanica che dice: “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino” tutto ciò che facciamo è per il nostro utile e, anche quando ci spendiamo un po’ per via della nostra fede in Dio, perfino questo serve a guadagnare benefici e benedizioni da parte di Dio. Vogliamo offrire qualche piccolo impegno in cambio di grandi benedizioni e ci proponiamo di guadagnare cento volte tanto in questa vita e di conquistare la vita eterna nel mondo a venire. Non ci spendiamo affatto per compiere il nostro dovere di esseri creati e per ripagare l’amore di Dio. Quando i nostri intenti e i nostri desideri non vengono soddisfatti, diventiamo negativi, ci lamentiamo, ci ribelliamo e ci opponiamo a Dio. Quando vediamo quanto siamo turpi e corrotti, privi di coscienza e di ragione e del tutto inadatti a ricevere le ricompense e le benedizioni di Dio, nel cuore proviamo rammarico e recriminazione. Ci disprezziamo e siamo indotti a inginocchiarci dinanzi a Dio per confessare i nostri peccati, sperando di ricominciare daccapo, disposti a spenderci per Dio senza chiedere più nulla in cambio. Sperimentando il giudizio e il castigo di Dio, giungiamo a riconoscere la nostra indole satanica e vediamo che Dio disprezza i peccati dell’uomo. Vediamo che dovunque vi sia turpitudine vi è anche il giudizio di Dio, e giungiamo a conoscere la sostanza santa di Dio e la Sua indole giusta e inviolabile, e così in noi nasce un cuore timorato di Dio. Sotto la guida delle parole di Dio, a poco a poco giungiamo a capire la volontà e le prescrizioni di Dio, rimaniamo saldi nel ruolo di esseri creati per compiere una parte dei doveri dell’uomo, nella nostra interazione con Dio vi sono sempre meno transazioni, il nostro rapporto con Lui si fa sempre più stretto, la nostra indole corrotta va incontro a una certa trasformazione e noi in definitiva viviamo le sembianze di un vero essere umano.
Il fatto che siamo riusciti a cambiare come siamo cambiati oggi è dovuto interamente all’effetto suscitato in noi dall’opera di giudizio di Dio Onnipotente. Tutti coloro che hanno sperimentato il giudizio e il castigo di Dio Onnipotente negli ultimi giorni e che realmente amano la verità, dopo qualche anno, notano chiaramente un cambiamento e ne raccolgono i frutti; nel cuore sono capaci di percepire quanto sia grande l’amore di Dio per l’uomo e quando grande sia la salvezza da Lui offerta all’uomo, e giungono ad apprezzare profondamente quanto sia reale l’opera di Dio. Percepiscono che soltanto il giudizio e il castigo di Dio costituiscono la salvezza più vera e che solo accogliendo l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni e sperimentando il giudizio e il castigo di Dio possono essere purificati e trasformati: questa è l’unica via per liberarsi del peccato.
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