Il cammino per il Regno dei Cieli
Quando si tratta di entrare nel Regno dei Cieli, molti pensano: “Poiché abbiamo fede nel Signore e i nostri peccati sono stati perdonati, quando il Signore verrà ci rapirà direttamente nel Suo Regno”. Poi ci sono quelli che credono che solo chi è santo può vedere il Signore e perciò pensano: “Non riusciamo ancora a fare a meno di peccare in continuazione, non ci siamo liberati dalle catene del peccato: possiamo quindi davvero entrare nel Regno dei Cieli?” A questa domanda, alcuni potrebbero rispondere: “Nonostante la nostra peccaminosità, il Signore Gesù è il nostro eterno sacrificio espiatorio, quindi ci perdonerà purché Gli confessiamo i nostri peccati. Allora non ci considererà peccatori e potremo entrare nel Suo Regno”. Ma io non la penso in questo modo, perché la Bibbia dice: “Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” (Ebrei 10:26). Questo dimostra che il sacrificio espiatorio non è eterno. Chi conosce la vera via eppure continua a peccare non riceverà la salvezza di Dio. Allora, come possiamo mai entrare nel Regno dei Cieli? Non ero mai riuscita a capirlo: è stato solo dopo aver letto le parole di Dio Onnipotente che ho trovato la via della purificazione e dell’ingresso nel Regno di Dio.
Sono nata in una famiglia cristiana e fin da piccola ho assistito a funzioni religiose con i miei genitori. Ho anche partecipato ferventemente alle attività della chiesa. Da adulta, mi sono spesa per il Signore con ancora più zelo. A volte accompagnavo il pastore a tenere incontri di preghiera fuori città. Ma, nonostante tutto il mio entusiasmo, non ricavavo alcuna soddisfazione dalle funzioni. I sermoni del pastore parlavano sempre delle stesse cose. Non c’era nessuna nuova rivelazione e, personalmente, spesso non ero in grado di vivere secondo gli insegnamenti del Signore. Ero sempre invischiata in un ciclo di peccati e confessioni. Per esempio, quando vedevo che mia madre dava regali o denaro ai miei fratelli ma raramente li dava a me, diventavo invidiosa, mi arrabbiavo e mi lamentavo di lei. Nel mio servizio per la chiesa, ogni volta che il pastore mi affidava dei compiti, pensavo che mi stesse favorendo e che mi guardasse con benevolenza. Mi riempivo di orgoglio e addirittura guardavo dall’alto in basso gli altri collaboratori. Le Scritture dicono: “Impegnatevi a cercare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14). Ma io ero lo stesso colma di invidia, odio e senso di superiorità. Non riuscivo ad andare d’accordo con la mia famiglia, tanto meno ad amare gli altri come me stessa e a raggiungere l’armonia con tutti gli uomini. Il Signore è santo; una persona come me poteva davvero ottenere il Suo elogio ed entrare nel Suo Regno? Ero veramente confusa, così ho chiesto aiuto al pastore e ad altri membri della chiesa. Ma il pastore si è limitato a dire: “Poiché siamo credenti, i nostri peccati sono stati perdonati. Il sacrificio espiatorio del Signore Gesù vale per sempre. Quindi, il Signore ci perdonerà incondizionatamente per tutti i peccati da noi commessi in passato e in futuro, a patto che preghiamo e ci confessiamo a Lui. Allora Egli ci considererà senza peccato e ci permetterà di entrare nel Suo Regno. Dobbiamo avere fede nel Signore”. Tuttavia, ascoltare le parole del pastore non ha eliminato la mia confusione. Il Signore perdona i nostri peccati, ma perché la Bibbia dice anche: “Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” (Ebrei 10:26)? Questo dimostra che il Signore non perdonerà i nostri peccati in modo incondizionato per sempre. Non avevo acquisito alcuna chiarezza e potevo solo consolarmi pensando: “L’amore del Signore è sconfinato e infinito, quindi forse il pastore ha ragione. Finché continuerò a pregare e a confessarmi, il Signore non terrà conto dei miei peccati e alla Sua venuta mi rapirà nel Regno dei Cieli”. Dopodiché, ho semplicemente continuato a leggere la Bibbia e a partecipare alle funzioni, con la speranza di entrare nel Regno del Signore quando fosse venuto.
In seguito, ho conosciuto due sorelle online. Chattavamo spesso, esortandoci e motivandoci a vicenda nella fede e condividendo i nostri pensieri. Un giorno, una di loro mi ha chiesto: “Qual è la tua più grande speranza da credente?” Senza la minima esitazione, ho risposto: “Entrare nel Regno di Dio, ovviamente!” Poi lei mi ha domandato: “Allora, sai che tipo di persone possono entrare nel Regno di Dio?” A queste parole ho pensato: “Questo è esattamente ciò su cui sono confusa. Il pastore e i membri della chiesa dicono tutti che, poiché crediamo nel Signore e veniamo battezzati nel Suo nome, i nostri peccati sono perdonati e possiamo entrare nel Regno dei Cieli. La sorella mi ha posto forse questa domanda perché la pensa in modo diverso?” Poi ha aggiunto: “In passato, pensavo che nella nostra fede, fintanto che accettiamo il nome del Signore, preghiamo e ci confessiamo nel Suo nome, Egli perdonerà i nostri peccati. Poi, quando verrà, ci rapirà nel Regno dei Cieli. Ma in seguito ho capito che, nonostante i nostri peccati vengano perdonati quando crediamo nel Signore, siamo ancora inclini a peccare e a opporGli resistenza. Ad esempio: il Signore ci chiede di amare gli altri come noi stessi, di praticare la sopportazione e di essere sale e luce per glorificarLo, ma ci lasciamo sempre coinvolgere in discussioni su piccole cose insignificanti. Incolpiamo il Signore e Lo tradiamo di fronte a disastri e prove. Lavoriamo e ci spendiamo solo per ricevere benedizioni ed entrare nel Suo Regno. Questo è cercare di concludere un accordo con il Signore. Vivere in questo modo non è nemmeno lontanamente conforme alla Sua intenzione. Le Scritture affermano chiaramente: ‘Siate dunque santi, perché Io sono santo’ (Levitico 11:45). ‘In verità, in verità vi dico che chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre’ (Giovanni 8:34-35). Dio è santo e giusto e il Regno dei Cieli è sotto il Suo dominio. È una terra santa. Dio non permetterà agli immondi di insudiciare la Sua terra santa. Coloro che non fanno che peccare, opporsi e ribellarsi al Signore sono ancora servi del peccato e non possono assolutamente entrare nel Regno di Dio”. Dopo aver ascoltato la condivisione della sorella, ho detto: “Hai ragione. Nella nostra fede, spesso mentiamo, pecchiamo e non riusciamo a liberarci dal peccato. L’ho sperimentato a fondo e ne sono sempre rimasta molto confusa. Possiamo davvero entrare nel Regno di Dio in questo modo? Ho chiesto consiglio al mio pastore e ad altri membri della chiesa, ma non ho mai ricevuto una risposta soddisfacente. Grazie alla tua condivisione, sto finalmente cominciando a capire. Chi pecca di continuo e non è stato purificato non può entrare nel Regno di Dio. Ma ancora non capisco: perché continuiamo a peccare quando, in quanto credenti, il Signore ci ha perdonati?”
In risposta alla mia domanda, la sorella ha letto alcuni passi delle parole di Dio Onnipotente: “Per quanto l’uomo possa essere stato redento e perdonato per i suoi peccati, si può solo ritenere che Dio non Si sia ricordato le trasgressioni dell’uomo e non lo abbia trattato in base ad esse. Tuttavia, quando l’uomo, il quale vive in un corpo fatto di carne, non è stato liberato dal peccato, può solo continuare a peccare, rivelando all’infinito la sua indole satanica corrotta. Questa è la vita che conduce, un ciclo infinito di peccato e perdono. La maggior parte degli uomini non fa che peccare durante il giorno per confessarsi la sera. In questo modo, anche se il sacrificio per il peccato è eternamente efficace per l’uomo, non sarà in grado di salvarlo dal peccato. Solo metà dell’opera di salvezza è stata portata a termine, poiché l’uomo ha ancora un’indole corrotta. […] Non è facile per l’uomo acquisire consapevolezza dei suoi peccati; egli è incapace di riconoscere la sua natura profondamente radicata, e deve fare affidamento al giudizio della parola per ottenere questo risultato. Solo così è possibile che l’uomo cambi, a poco a poco, a partire da questo momento” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il mistero dell’incarnazione (4)”). “Benché Gesù abbia compiuto molte opere tra gli uomini, ha soltanto completato la redenzione di tutta l’umanità e ne è diventato il sacrificio espiatorio; Egli, però, non ha liberato l’uomo da tutta la sua indole corrotta. Salvare pienamente l’uomo dall’influenza di Satana ha richiesto non solo che Gesù diventasse il sacrificio espiatorio e Si facesse carico dei peccati dell’uomo, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera ancora maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole satanicamente corrotta. E così, dopo che all’uomo sono stati perdonati i peccati, Dio Si è fatto di nuovo carne per condurlo verso l’età nuova, e ha iniziato l’opera di castigo e giudizio, opera che ha introdotto l’uomo in un regno più elevato. Tutti coloro che si sottomettono al Suo dominio godranno di una verità superiore e riceveranno maggiori benedizioni. Vivranno realmente nella luce e otterranno la verità, la via e la vita” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Prefazione”). Dopo aver letto la parola di Dio, la sorella ha condiviso con me: “Durante l’Età della Grazia, il Signore Gesù ha compiuto solo l’opera di redenzione, non l’opera di purificazione e trasformazione dell’umanità. Tutti noi sappiamo che nella tarda Età della Legge dell’Antico Testamento chi non rispettava la legge rischiava di essere messo a morte. Poi Dio Si è fatto personalmente carne ed è stato crocifisso come sacrificio espiatorio per l’umanità, riscattando l’uomo dai suoi peccati. Fintanto che le persone si confessavano e si pentivano davanti al Signore, i loro peccati potevano essere perdonati ed esse potevano godere in abbondanza della grazia, della pace e della felicità elargite dal Signore. Il perdono dei peccati si riferisce al fatto che non si viene più condannati a morte secondo la legge. Non significa che l’uomo sia libero dal peccato, né tanto meno che non peccherà mai più. I nostri peccati sono perdonati grazie alla nostra fede, ma la nostra natura peccaminosa è ancora profondamente radicata dentro di noi. Siamo pieni di diverse forme indole satanica come l’arroganza, l’inganno e la malvagità. Per esempio, andiamo persino contro la nostra coscienza, mentendo e imbrogliando, per proteggere i nostri interessi. Se gli altri non si comportano come vogliamo noi, ci arrabbiamo e li rimproveriamo. Competiamo per il prestigio e ricerchiamo il profitto, siamo invidiosi e litigiosi. Perseguiamo inoltre tendenze mondane malvagie e assaporiamo i piaceri della carne. E così via. Sappiamo che peccare non è conforme all’intenzione del Signore e spesso ci presentiamo al Suo cospetto per pentirci e confessarci, ma poi continuiamo a peccare. Tutto questo dipende dalla nostra natura satanica. Se non eliminiamo la radice della nostra natura peccaminosa, i nostri peccati saranno come erbacce tagliate al gambo, che ricrescono dalla radice. Perciò, negli ultimi giorni, Dio sta compiendo l’opera di giudizio, eliminando completamente la nostra natura peccaminosa, purificando e trasformando la nostra indole corrotta, in modo tale che non pecchiamo più e non opponiamo più resistenza a Dio. Questo è l’unico modo per essere degni del Regno dei Cieli”.
Dopo aver ascoltato la condivisione della sorella, ho capito che il perdono dei peccati significa solo che il Signore Gesù ha perdonato i nostri peccati, non che non siamo peccatori. Né significa che il Signore perdonerà i nostri peccati senza limite, come aveva sostenuto il mio pastore. La condivisione della sorella è stata davvero concreta e completamente in linea con la Bibbia: “Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati” (Ebrei 10:26). Ciò che diceva il pastore soleva lasciarmi così confusa. Il Signore è santo. Ci accoglierà davvero nel Suo Regno anche se pecchiamo continuamente? Non riuscivo a capire, perciò mi fidavo solo di ciò che diceva il pastore e continuavo a studiare la Bibbia, a pregare e a confessarmi, sperando che alla Sua venuta il Signore non guardasse ai nostri peccati, ma ci portasse direttamente nel Suo Regno. Ripensandoci ora, era una nozione davvero inverosimile. La sorella aveva detto che, al Suo ritorno, il Signore avrebbe compiuto l’opera di giudizio per purificare l’uomo, così mi sono affrettata a chiederle in che modo esattamente Dio compirà quest’opera. Lei mi ha risposto pazientemente: “La Bibbia contiene molte profezie al riguardo. Per esempio: ‘Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità’ (Giovanni 16:12-13). ‘Chi Mi respinge e non riceve le Mie parole ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno’ (Giovanni 12:48). Questi versetti mostrano che negli ultimi giorni Dio esprimerà la verità per giudicare e purificare l’umanità. Il Signore Gesù ora è tornato come Dio Onnipotente incarnato degli ultimi giorni. Egli esprime la verità e compie l’opera di giudizio a cominciare dalla casa di Dio per eliminare la natura peccaminosa e l’indole satanica dell’uomo e, infine, liberare l’umanità dall’influsso di Satana”. Poi mi ha mostrato dei video di letture delle parole di Dio. Dio Onnipotente dice: “Cristo degli ultimi giorni utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, smascherarne l’essenza e analizzarne le parole e le azioni. Queste parole comprendono diverse verità, quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe sottomettersi a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che espongono come l’uomo rifiuta Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Nel compiere l’opera di giudizio, Dio non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo con poche parole, ma compie lo smascheramento e la potatura a lungo termine. Tutti questi diversi metodi di smascheramento e potatura non possono essere sostituiti da parole comuni, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tali metodi vengono considerati giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere assoggettato, pienamente convinto in merito a Dio, e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che l’opera di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla propria ribellione. L’opera di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione delle intenzioni di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che per l’uomo sono incomprensibili. Inoltre, consente all’uomo di individuare e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite l’opera di giudizio, perché la sua sostanza è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è l’opera di giudizio svolta da Dio” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità”). “Attraverso quest’opera di giudizio e di castigo, l’uomo arriverà a conoscere appieno la sostanza sudicia e corrotta dentro di sé e sarà in grado di cambiare completamente e di diventare puro. Solo in questo modo può essere degno di tornare davanti al trono di Dio. Tutta l’opera compiuta in questo giorno serve a fare in modo che l’uomo possa essere mondato e cambiato; attraverso il giudizio e il castigo tramite la parola, e attraverso il raffinamento, egli può mondare la propria corruzione ed essere reso puro” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Il mistero dell’incarnazione (4)”).
Dopo aver guardato i video, la sorella ha condiviso con me: “Negli ultimi giorni, Dio Onnipotente usa la verità principalmente per giudicare e rivelare la corrotta natura satanica dell’umanità e le varie forme di indole satanica di opposizione e peccato contro di Lui. Allo stesso tempo, Egli rende manifeste anche tutte le verità che dovremmo mettere in pratica nella nostra fede; per esempio, come creare un rapporto normale con Dio, come vivere un’umanità normale, come amare Dio e sottometterci a Lui, come credere in Lui e servirLo secondo le Sue intenzioni, e altro ancora. Attraverso il giudizio e il castigo delle parole di Dio, possiamo vedere quanto profondamente siamo stati corrotti da Satana e quanto siamo pervasi da forme di indole satanica come l’arroganza, l’inganno e la malvagità. Non viviamo la minima parvenza di umanità, e siamo invece incarnazioni di Satana e indegni di vivere al cospetto di Dio. Ma possiamo anche conoscere l’indole giusta di Dio che non tollera offesa, iniziare a odiare e disprezzare noi stessi e pentirci davanti a Dio. Allora la nostra indole corrotta potrà essere gradualmente trasformata, avremo un po’ di timore di Dio e ci sottometteremo a Lui”. Successivamente, ha condiviso una parte della sua esperienza. Ha detto che nella sua fede nel Signore in passato, poiché si era spesa, aveva fatto molte rinunce, affrontato avversità e pagato un prezzo per il Signore, aveva ritenuto di amare il Signore più di tutti e di essere migliore degli altri. Usava tutto questo come un capitale e guardava gli altri dall’alto in basso, ritenendosi la più idonea a essere incoronata e ricompensata. Dopo aver ricevuto l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni, ha letto le parole di Dio che giudicano e smascherano l’umanità. Ha trovato il seguente brano: “Sarebbe meglio per voi dedicare maggior sforzo alla verità di conoscere voi stessi. Perché non avete incontrato il favore di Dio? Perché la vostra indole Gli risulta abominevole? Perché le vostre parole suscitano il Suo ribrezzo? Non appena avete dimostrato un briciolo di lealtà, cantate le vostre lodi e pretendete una ricompensa in cambio di un piccolo contributo; guardate gli altri dall’alto in basso quando avete mostrato un pizzico di sottomissione e diventate sprezzanti verso Dio quando portate a termine un compito insignificante. […] Pur sapendo benissimo di credere in Dio, non siete capaci di essere compatibili con Lui. Pur conoscendo benissimo la vostra indegnità, continuate ugualmente a vantarvi. Non sentite che la vostra ragione si è deteriorata al punto che non avete più autocontrollo?” (La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Coloro che sono incompatibili con Cristo sono sicuramente avversari di Dio”). Dopo questa lettura, la sorella aveva provato angoscia e vergogna. Aveva capito che il suo atteggiamento costantemente autocelebrativo e sprezzante nei confronti degli altri e la sua convinzione di essere degna di ricevere una corona erano interamente dovuti alla sua natura satanica e arrogante. Si era accorta che non si spendeva per sottomettersi a Dio, ma invece allo scopo di ricevere benedizioni e di concludere un accordo con Lui. Era giunta a comprendere la propria indole arrogante e satanica, così come l’impurità della sua fede. Aveva capito che era colma di vari forme di indole satanica, eppure si aspettava sfacciatamente e irragionevolmente di essere benedetta e di entrare nel Regno dei Cieli. Era giunta a odiare e disprezzare sé stessa, e aveva smesso di ritenersi migliore di chiunque altro. Non osava più vantarsi del suo amore per Dio o pretendere che Egli le desse ricompense e la incoronasse. Era invece consapevole di dover accettare il giudizio e il castigo delle parole di Dio in buona fede, di cercare di eliminare la sua indole corrotta e di fare del suo meglio per compiere il suo dovere di essere creato. Dopo aver ascoltato la condivisione della sorella, ho meglio compreso come Dio compie la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni. Ho trovato la testimonianza della sua esperienza molto concreta e utile. Ho considerato che io ero esattamente uguale: il pastore mi aveva favorita e mi aveva affidato dei compiti, così mi ero creduta migliore dei miei fratelli e sorelle e li avevo guardati dall’alto in basso. A casa, avevo sempre pensato che la vita di tutti dovesse ruotare intorno a me. Quella era la mia indole arrogante. Ho ritenuto di poter essere anche io purificata e trasformata attraverso il giudizio e il castigo di Dio degli ultimi giorni. Quella sera abbiamo chiacchierato fino a tardi e io ho ottenuto grande sostentamento spirituale, nonché soddisfazione.
In seguito, ho letto a fondo le parole di Dio Onnipotente e ho scoperto che non solo svelano la verità che si cela dietro la corruzione dell’umanità e i misteri dell’opera di Dio, ma descrivono anche nei dettagli come liberarsi dall’indole corrotta, come vivere una vita piena di significato, oltre a molti altri aspetti della verità. Ho capito che le parole di Dio Onnipotente sono la verità e la voce di Dio. Ho avuto la certezza assoluta che Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato e ho accettato formalmente l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Ripenso agli anni in cui credevo nel Signore mentre vivevo nel peccato e non riuscivo a liberarmi dalle sue grinfie: ero così confusa su come entrare nel Regno dei Cieli. Ora ho finalmente trovato la via della purificazione e del Regno dei Cieli! Lode a Dio Onnipotente!
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